Prostatite

Buongiorno, sono un uomo di 46 anni e circa dieci anni fa iniziai a soffrire di prostatite che si manifestò attraverso pollachiuria e un paio di episodi di ematuria.
Per circa dieci anni non ho più avuto problemi ma nel giugno dello scorso anno iniziai di nuovo ad avere una pollachiuria particolarmente fastidiosa associata a pesantezza’ perianale.
Dopo un consulto con uno specialista (che ha apprezzato da esame tattile una prostata solo leggermente ingrossata ma sopratutto molto congesta) mi sono stati prescritti esame delle urine e spermiocoltura (negativi) e permixon per un mese due compresse a giorno e un successivo ciclo da una singola compressa per un altro mese.
Al termine della cura sono stato meglio sennonché, nell’ottobre successivo, la pollachiuria si è ripresentata.
Mi sono stati prescritti due mesi di permixon con una compressa al giorno: inefficace: un ciclo di 15 giorni di levoxacin e topster: che hanno peggiorato la situazione.
A questo punto l’urologo mi ha consigliato una visita con un proctologo, il quale, pur non rilevando nessuna anomalia mi ha consigliato di effettuare eco prostata transrettale e colonscopia (avendogli rappresentato che in quel periodo avevo notato anche feci scure).
L’urologo, messo a conoscenza di quanto sopra mi faceva ripetere esame urine e spermiocoltura (negative anche queste) e di continuare con il permixon per altre due settimane.
Alla data di oggi nulla è cambiato e sono costretto a ricorrere al gabinetto almeno 10/12 volte al di.
Durante questo ultimo periodo ho notato che la frequenza delle minzioni aumentava in occasione di alcuni episodi di diarrea che si manifestano quasi sempre dopo pranzo.
Per questa situazione il mio medico di base ha prescritto colon life e due scatole di normix per bonificare l’intestino, classificando la situazione come una sindrome da colon irritabile (al quale, secondo lui, potrebbe essere collegata la pollachiuria).
Terminato anche il normix le feci solo leggermente migliorate la pollachiuria, come anticipato, risulta persistente.
Infine, faccio presente che seguo una dieta apposita evitando tutti i cibi nocivi per la prostata e bevo almeno 2 litri di acqua al giorno.
Prego le SL di darmi qualche consiglio su come uscire da questa situazione particolarmente penalizzante.
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
caro lettore
la gestione e cura di una prostatite è sempre estremamente complessa e variegata
direi di on cercare pareri nuovi e diversi rispetto a quelli dello specialista con cui sente di avere un rapporto facile e fiduciario
Urologo o Proctologo ? la prostata sta lì "in mezzo" e potrebbe essere disturbata da patologie concomitanti
cordiali saluti

Dott. Diego Pozza
www.andrologia.lazio.it
www.studiomedicopozza.it
www.vasectomia.org

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore buongiorno, la ringrazio per la risposta solerte. Documentandomi in rete ho letto che questo tipo di disturbo ha talvolta tempi di risoluzione variabili. Tuttavia, ho l’impressione che lo specialista al quale mi sono risolto non stia investigando sulle cause che hanno determinato la congestione della ghiandola ma su limiti alla sola palpazione della prostata ad ogni consulto ed alla prescrizione di farmaci. Infatti, quando ebbi le prime infiammazioni alla prostata (dieci anni fa circa), mi fu richiesta una flussometria, un’eco prostatica transrettale e un tampone uretrale (che in quell’occasione rilevó la presenza di un batterio) e solo dopo mi fu prescritta una terapia mirata... ora, di certo non ho piacere di sottopormi ad esami invasivi e mortificanti, ma questa situazione, come potrà immaginare, ha serie ripercussioni sulla qualità della vita e vorrei capire se sarebbe bene rivolgermi ad un altro urologo o continuare con quello attuale. Cordialità
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Dr. Diego Pozza Andrologo, Endocrinologo, Chirurgo generale, Oncologo, Urologo 15.9k 465 2
Caro lettore

il suo è uno dei "classici problemi" del paziente affetto da Prostatite che frequentemente arriva a studio o all'ambulatorio dell'Ospedale con un fascicolo di documenti frutto di numerose visite a svariati specialisti che in genere richiedono più o meno le stesse indagini , spesso dai loro referenti, per poi prescrivere più o meno gli stessi farmaci che non risolvono il problema ed allora il paziente va a sentire un altro specialista
A mio parere un buon urologo dovrebbe essere in grado di gestire una prostatite anche se questo può richiedere atteggiamenti diversi, correzioni di terapia.......importante che ci sia fiducia nel professionista che non può essere un "mago" che risolve ìl problema con un tocco di bacchetta magica ma un muratore che "piano piano" costruisce una casa
cordiali saluti
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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore, e grazie per aver dedicato il suo tempo al mio caso. Ho molto rispetto per chi esercita le professioni sanitarie e sono anche ben cosciente che certe patologie non si risolvono dall’oggi al domani. Oltretutto, dal punto di vista curricolare, l’urologo al quale mi sono rivolto appare professionista serio e competente, quindi lungi da me contestarne l’approccio e le metodologie messe in campo per risolvere il mio caso. Tuttavia, nel corso della mia vita, ho imparato che talvolta avere più pareri, anche in campo medico, può fare la differenza. Detto questo la ringrazio nuovamente e le auguro una buona domenica.
Prostatite

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