La bocca nella patologia di confin. Critica della Gnatologia pura
Data
13.06.19 ~ 15.06.19
Sede
PIETRA BLU RESORT Polignano a mare (BARI) POLIGNANO A MARE (BA) 0 0
Programma completo / Sito Web
Crediti ECM
richiesti
Email segreteria
sergio.magliocchi@amors.it
Presentazione
Il campo abituale di azione della Gnatologia è costituito in particolare dai problemi dell’ATM: dolori e rumori articolari, difficoltà nei movimenti mandibolari, blocco articolare. Si tratta però di quadri tardivi, che si manifestano quando un problema, inizialmente solo disfunzionale, passa ad una strutturazione anatomica , generando un disturbo di tipo meccanico. Speso però il problema, nasce ben prima, a volte addirittura in età pediatrica, ma non si configura con la sintomatologia a carico dell’ATM sopra descritta: i prodromi di una futura patologia dell’ATM vanno ricercati nella così detta “Patologia di Confine”.
Infatti, nella patogenesi di alcuni quadri clinici di interesse pediatrico, otorinolaringoiatrico, neurologico viene spesso sottovalutata la componente strutturale, cioé la tipologia scheletrica e posturale del singolo paziente, parte integrante di quell’organismo che “accoglie” la malattia, la quale, senza un terreno predisposto e facilitante, spesso non sarebbe in grado di manifestarsi clinicamente.
Molte malocclusioni dentarie, attraverso la malposizione mandibolare che comportano e i conseguenti aggiustamenti posturali di compenso, possono contribuire all’insorgenza di cefalee, di problemi alla colonna , di sindromi vertiginose, di otiti ricorrenti, di disturbi respiratori.
Il mancato inquadramento interdisciplinare e sopratutto strutturale (e occlusale in particolare), finisce spesso per classificare questi quadri come patologie primarie di pertinenza specialistica, con la conseguente attuazione di terapie specifiche che, non rimuovendo un’importante concausa del problema, non ottengono apprezzabili risultati, o li ottengono con un più alto prezzo biologico. L’instaurarsi in età adulta di un disturbo Cranio-Mandibolo - Vertebrale costituisce spesso l’evoluzione di un quadro già riconoscibile anche anni e addirittura decenni prima , trattabile anche precocemente o individuabile in un’attenta anamnesi, sia recente che remota, nei casi adulti conclamati.
Questa visione, che rilancia il ruolo dell’occlusione oggi da alcuni ridimensionato, può entrare talvolta in conflitto con gli abituali trattamenti specialistici, compresi quelli previsti in ambito gnatologico.
Nel corso si parlerà dell’approccio, a volte collaterale, ma a volte determinante , che può essere attuato per via occlusale/ortodontica su pazienti affetti da patologie di usuale pertinenza ORL, pediatrica e allergologica, ricorrenti e croniche.
Infatti, nella patogenesi di alcuni quadri clinici di interesse pediatrico, otorinolaringoiatrico, neurologico viene spesso sottovalutata la componente strutturale, cioé la tipologia scheletrica e posturale del singolo paziente, parte integrante di quell’organismo che “accoglie” la malattia, la quale, senza un terreno predisposto e facilitante, spesso non sarebbe in grado di manifestarsi clinicamente.
Molte malocclusioni dentarie, attraverso la malposizione mandibolare che comportano e i conseguenti aggiustamenti posturali di compenso, possono contribuire all’insorgenza di cefalee, di problemi alla colonna , di sindromi vertiginose, di otiti ricorrenti, di disturbi respiratori.
Il mancato inquadramento interdisciplinare e sopratutto strutturale (e occlusale in particolare), finisce spesso per classificare questi quadri come patologie primarie di pertinenza specialistica, con la conseguente attuazione di terapie specifiche che, non rimuovendo un’importante concausa del problema, non ottengono apprezzabili risultati, o li ottengono con un più alto prezzo biologico. L’instaurarsi in età adulta di un disturbo Cranio-Mandibolo - Vertebrale costituisce spesso l’evoluzione di un quadro già riconoscibile anche anni e addirittura decenni prima , trattabile anche precocemente o individuabile in un’attenta anamnesi, sia recente che remota, nei casi adulti conclamati.
Questa visione, che rilancia il ruolo dell’occlusione oggi da alcuni ridimensionato, può entrare talvolta in conflitto con gli abituali trattamenti specialistici, compresi quelli previsti in ambito gnatologico.
Nel corso si parlerà dell’approccio, a volte collaterale, ma a volte determinante , che può essere attuato per via occlusale/ortodontica su pazienti affetti da patologie di usuale pertinenza ORL, pediatrica e allergologica, ricorrenti e croniche.