Test HIV fai da te: prudenza!

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

La Food and Drug Administration (FDA) americana ha approvato in questi giorni, esattamente il 3 luglio, dopo un decennio di discussioni e dibattiti, il kit per fare il test dell'HIV a casa propria.

Questo test, apparentemente rapido e facile, è molto probabile che verrà messo in commercio negli Stati Uniti d’America già dal prossimo ottobre.


HIV - Human Immunodeficiency Virus

In Italia, come pure negli Stati Uniti d'America, il test ha sollevato numerose critiche e discussioni; anche l'Associazione microbiologi clinici italiani (Amcli) ha osservato che questo Kit fai da te “non risolve i problemi diagnostici complessi che l'infezione da HIV pone nelle sue diverse fasi e non può sostituire comunque le indagini indispensabili per una corretta gestione di pazienti che solo un vero laboratorio di microbiologia clinica può offrire».

Il test proposto si esegue facendo un semplice prelievo con un tampone, messo in bocca, che viene immerso successivamente in una soluzione la quale permette di dare in 40 minuti circa una risposta che presenta un'accuratezza superiore al 99%, nell'escludere la presenza del virus, ed una capacità, nel rilevare i casi positivi, nel 92% dei soggetti analizzati ma con alcune non indifferenti difficoltà, soprattutto se si è nei primi tre mesi dal sospetto rapporto a rischio.

Gli infettivologi ed i microbiologi italiani sembrano molto cauti e prudenti nell’affermare che questo nuovo test possa avere un ruolo decisivo, tale da considerarlo, in un prossimo futuro, un utile strumento nella diagnosi precoce e nella gestione di un problema clinico così complesso come quello sollevato dalla persona HIV positiva.

Pierangelo Clerici, presidente dell'Amcli, a questo proposito, ha affermato che “la quantizzazione del virus, la determinazione della presenza di resistenze ai farmaci, attualmente in uso, sono indispensabili per una corretta gestione dei pazienti e solo un laboratorio di microbiologia clinica può offrire queste indagini.

Un invito alla prudenza viene pure da Mariapaola Landini, direttrice di Microbiologia del Policlinico Sant’Orsola di Bologna che sottolinea come: “La ricerca degli anticorpi può dare un risultato positivo solo dopo che gli anticorpi vengono prodotti dall'organismo. Ciò avviene dopo un periodo di tempo molto variabile, da persona a persona, che può andare da 12 giorni a sei mesi. In tutto questo periodo di tempo l'individuo non ha anticorpi ma ha il virus ed è contagioso.”

In estrema sintesi possiamo dire che il risultato di questo test, come di altri test simili, ha un valore significativo solo se è positivo ma, se è negativo, non ha alcuna valenza od importanza, a livello pratico e clinico.

Attenzione quindi ai facili entusiasmi su queste indagini e su questi test rapidi, apparentemente utili e necessari ma che spesso possono avere il loro lato oscuro in più importanti e decisive valenze di natura commerciale.

 

Fonte:

http://www.fda.gov/BiologicsBloodVaccines/....=test%20HIV&utm_content=2

 

Data pubblicazione: 10 luglio 2012 Ultimo aggiornamento: 23 agosto 2017

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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4 commenti

#1
Utente 220XXX
Utente 220XXX

la teoria dei 6 mesi mi sembra obsololeta, L'istituto superiore di sanità nel suo sito, afferma che un test a 3 mesi è da considerarsi sicuro, in tutti i siti ufficiali che si occupano di hiv, ANLAIDS, lILA ECC. gli infettivologi nel forum scrivono cun un test negativo a 90 giorni è sicuro al 100%. Naturalmente parlo di test eseguiti nei laboratori, e non kit fai da te, anche se alcuni infettivologi hanno usato questi test in Africa con dei risultati sicuri vicini al 100%

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Infatti questo test come già scritto: "permette di dare in 40 minuti circa una risposta che presenta un'accuratezza superiore al 99%, nell'escludere la presenza del virus, ed una capacità, nel rilevare i casi positivi, nel 92% dei soggetti analizzati ma con alcune non indifferenti difficoltà, soprattutto se si è nei primi tre mesi dal sospetto rapporto a rischio."

#3
Ex utente
Ex utente

Buona sera,
sono passati molti anni ormai da quest'articolo e in Italia già da qualche anno è disponibile un autotest HIV della Mylan con prelievo di sangue dal polpastrello. Chiedo l'attendibilità di questo autotest a distanza dei famigerati 90 giorni da un presunto contagio.
Se negativo da la certezza al 100% di essere sieronegativi ?

#4
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

La sensibilità del test, da lei indicato, sembra essere stata calcolata al 100%, con un intervallo di confidenza da 99,1% a 100%.
Sembrerebbe trattarsi di un auto-test affidabile per una diagnosi delle infezioni da HIV avvenute almeno 3 mesi prima.

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