Orticaria angioedema.

Orticaria e angioedema

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Dr. Nicola Verna Allergologo

L’orticaria e l’angioedema sono condizioni molto fastidiose e diffuse e l’angioedema, in alcuni casi, può mettere anche a rischio di vita. Per questo motivo, quindi, è necessaria una corretta diagnosi per poter effettuare una appropriata terapia per una malattia che può avere delle pesanti ripercussioni, non soltanto di tipo fisico, ma, soprattutto, di tipo psicologico. Questa patologia, infatti, arriva ad incidere anche sulla vita sociale e nelle attività di tutti giorni riducendo la produttività lavorativa e, nei pazienti più giovani, il rendimento scolastico.  

Che cos’è l’orticaria

La parola orticaria deriva dal latino urtica che indica proprio la pianta dell’ortica e la radice della parola deriva dal verbo latino urere, ovvero “bruciare”. La lesione cutanea tipica della malattia è rappresentata dal pomfo, una eruzione fugace (ovvero dura da meno di un’ora fino a massimo 24 ore), che interessa lo strato più superficiale della cute (epidermide) e può avere dimensioni variabili, è di colore rosso pallido, sollevata e pruriginosa. In definitiva ha un aspetto simile alle lesioni provocate dal contatto della pelle con le foglie di ortica. La sostanza più importante implicata nell’insorgenza dell’orticaria è l’istamina. Questa è la stessa sostanza rilasciata da piccoli peli presenti sulle foglie dell’ortica.

Che cos’è l’angioedema

L’angioedema è il rigonfiamento degli strati più profondi della cute e del sottocute dovuto allo stravaso infiammatorio di liquidi dei vasi sanguigni di questa zona della cute. I pomfi e l’angioedema sono le due manifestazioni cliniche del rilascio dell’istamina e di altri mediatori (come la bradichina, i leucotrieni) da parte di alcune cellule chiamate mastociti.

Possiamo sintetizzare e semplificare il concetto dicendo che, se il rilascio dei mediatori avviene negli strati più superficiali della pelle, si hanno i pomfi; se il rilascio avviene negli strati più profondi, il rigonfiamento che ne consegue è chiamato angioedema. 

È possibile avere l’angioedema senza orticaria?

In molti casi l’angioedema rappresenta l’espressione di un’orticaria clinicamente più severa con interessamento degli strati più profondi della cute. Esistono, però, due sindromi potenzialmente fatali nelle quali l’angioedema può comparire anche in assenza di pomfi. Stiamo parlando dello shock anafilattico e dell’angioedema ereditario, noto anche con l’eponimo Edema di Quincke o con il vecchio nome di Edema angioneurotico di cui tratteremo qui di seguito. 

Angioedema senza orticaria

L’angioedema in assenza di pomfi è una malattia diversa dalla sindrome orticaria/angioedema e può dipendere da diverse cause. La corretta diagnosi in tali casi è importante in quanto alcune forme, come il deficit di C1q inibitore chiamato anche Angioedema erediatario, possono dare manifestazioni che mettono a rischio la vita del paziente.

Mentre abbiamo visto che l’istamina sembra essere il mediatore più importante dell’orticaria/angioedema, il mediatore più importante per l’angioedema senza pomfi sembra essere la bradichinina. Un’altra caratteristica dell’angioedema è la scarsa risposta al trattamento con adrenalina, steroidi ed antistaminici. 

Quali sono le cause di angioedema senza pomfi?

Le possibili cause di angioedema sono alquanto eterogenee. Esistono angioedemi derivanti dalle allergie che compaiono immediatamente dopo l’esposizione all’allergene (come nel caso degli alimenti e delle punture di alcuni insetti) e si ripresentano ad ogni successiva riesposizione allo stesso allergene.

Alcuni farmaci come gli anti-infiammatori non steroidei, come ad esempio l’ibuprofene e l’acido acetilsalicilico, possono causare angioedema che, di solito, insorge dopo qualche ora dall’assunzione. Nel caso dei farmaci anti-infiammatori non steroidei è frequente il fenomeno della cross-reattività, ovvero, se un paziente ha manifestato angioedema con uno di questi farmaci, con molta probabilità svilupperà in angioedema anche con altri farmaci di questa famiglia. Il consulto allergologico, in questi casi, è di aiuto per individuare, mediante i test di tolleranza, i farmaci antinfiammatori non steroidei tollerati.

Un’altra classe di farmaci che può spesso provocare l’angioedema è rappresentata dagli anti-ipertensivi cosiddetti ACE-inibitori come l’enalapril ed il ramipril. La più alta incidenza di angioedema associato ad ACE-inibitori si osserva durante il primo mese di terapia ma, alcuni pazienti sviluppano angioedema dopo mesi o addirittura anni dopo l’inizio del trattamento. Questo ritardo dell’esordio dei sintomi rispetto all’inizio della terapia rende, spesso, difficoltoso riconoscere queste forme. 

Per approfondire:Allergia all'eparina: quali reazioni avverse?

L’Angioedema ereditario

È una rara malattia ereditaria (se ne stima un caso su 50.000 individui). È caratterizzata dalla comparsa di angioedemi ed è causata dalla carenza di un enzima del nostro organismo, chiamato C1q inibitore.

Questo enzima controlla, essenzialmente, tre cascate di reazioni chimiche:

  • una chiamata “complemento” che è connessa con la difese immunitarie nei confronti di stimoli aspecifici;
  • un’altra è connessa con la coagulazione;
  • l’ultima chiamata sistema callicreina-chinina, connessa con il controllo della pressione arteriosa.

Il risultato finale è una iperproduzione di bradichinina cui consegue un’aumentata permeabilità vascolare e l’angioedema. In tali casi, il rigonfiamento della lingua, della faringe e della laringe può provocare una compromissione delle vie aeree che può mettere il paziente a rischio di vita.

Gli attacchi dell’angioedema ereditario che coinvolgono l’orofaringe e l’intestino vengono oggi trattati con il concentrato di C1 inibitore in commercio anche in Italia e prescrivibile gratuitamente dopo la diagnosi da parte di centri di riferimento regionale per l’Angioedema Ereditario.

Negli altri sottotipi di angioedema in cui non è coinvolto il C1q inibitore, quando c’è un severo interessamento del laringe, il farmaco di elezione rimane l’adrenalina

Cause di orticaria e angioedema

L’orticaria e l’angioedema dipendono sempre da un’allergia?

No. Oggi, infatti, quando si parla di orticaria e angioedema si usa l’espressione sindrome orticaria/angiodema ad indicare un insieme di sintomi e segni clinici, che possono essere dovuti a diverse cause e diverse malattie sottostanti, tra cui anche le allergie.

Entrando un po’ più nello specifico, possiamo dire che il rilascio di istamina e degli altri mediatori da parte delle mast-cellule che avviene nel corso dell’orticaria/angioedema, può essere sia la conseguenza di stimoli immunologici (come avviene nel caso delle allergie) sia di stimoli aspecifici con meccanismi, spesso, non del tutto conosciuti.

Gli specialisti Allergologi e Dermatologi, per districarsi nell’intuibile complessità della Sindrome Orticaria/Angioedema hanno stabilito di classificarla in base alla durata dei sintomi, si parla quindi di:

  • orticaria acuta quando i sintomi durano meno di 6 settimane;
  • orticaria cronica quando i sintomi sono presenti da più di 6 settimane.

Tale distinzione, che può apparire anche banale per i non addetti ai lavori, fornisce già una grossa mano nell’individuazione delle cause dell’orticaria.

Cause dell'orticaria acuta

La maggior parte dei casi di orticaria della durata di meno di 6 settimane (le orticarie acute) sono perlopiù il risultato di un evento scatenante di tipo allergico. Esse compaiono di solito dopo pochi minuti dall’esposizione all’allergene che, come abbiamo già detto in altre puntate, può essere rappresentato da alimenti, allergia ai farmaci e punture di imenotteri, e può perdurare per qualche settimana.

Altre causa di orticaria acuta, seppur meno frequenti, possono essere l’esposizione ad alcuni agenti infettivi come ad esempio lo Streptococco. In questi casi, i pomfi possono essere esacerbati da altri fattori soprattutto di tipo “fisico” come l’acqua (nel caso della cosiddetta orticaria acquagenica), il calore (nel caso della cosiddetta orticaria colinergica), il freddo etc.

Per approfondire:L'allergia ai pesci e crostacei

Cause dell'orticaria cronica

Quando si superano le 6 settimane di persistenza dei sintomi siamo di fronte ad un caso di orticaria cronica che dipende raramente da una causa allergica e può avere una durata imprevedibile. La prevalenza della malattia, varia a seconda dei diversi studi epidemiologici, dall’1 al 5% della popolazione generale e le donne sono colpite con una frequenza doppia rispetto agli uomini con un picco di età che va tra 20 ed i 60 anni.

Alcuni studi sull’orticaria cronica hanno messo in evidenza che la malattia dura per più di un anno nel 50% dei casi e può arrivare a durare fino a 20 anni nel 20% dei casi.

L’altro dato sconfortante è che, nella maggior parte dei casi di orticaria cronica, non si riesce ad individuare una causa scatenante sulla quale poter agire in maniera efficace e, in questi casi, di parla di orticaria cronica idiopatica.

Nell’ambito delle orticarie croniche idiopatiche, esiste anche un sottogruppo, definito come autoreattive. La diagnosi di orticaria cronica autoreattiva è data dalla positività del cosiddetto test cutaneo con siero autologo. Esso consiste nella comparsa di un piccolo pomfo nella zona del braccio dove è stata effettuata una iniezione intradermica di una piccola quantità del siero prelevato dallo stesso paziente.

L’orticaria cronica autoreattiva è caratterizzata, di solito, da una maggiore durata e gravità della malattia ed una risposta meno brillante alle terapie mediche rispetto alle forme idiopatiche. Tali pazienti hanno spesso, inoltre, delle concomitanti malattie autoimmuni come le tiroiditi.

Nell’ambito delle orticarie croniche in cui si riesce ad individuare una causa, molte sono sostenute da infezioni come quelle batteriche da Streptococco ed Helicobacter pylori, le infezioni parassitarie come nel caso della Blastocystis hominis, e quelle virali come nel caso dell’epatite A e B. In questi casi, l’eradicazione dell’agente infettivo, se possibile, provoca anche una regressione dell’orticaria-angioedema.

Altre condizioni che possono associarsi all’orticaria cronica sono i processi infiammatori cronici non infettivi come la gastrite, l’esofagite da reflusso, l’infiammazione del dotto biliare o della cistifellea, e malattie autoimmuni con il Lupus eritematoso sistemico

Le allergie alimentari non sono quasi mai implicate nelle orticarie croniche soprattutto quanto i sintomi compaiono, ad esempio, di notte, nelle prime ore del mattino e dopo alcune ore dai pasti. Nelle allergie alimentari, inoltre, sono spesso presenti alcuni sintomi addizionali come il prurito in bocca durante la masticazione dell’alimento, il prurito spesso localizzato a livello del palmo delle mani e sulle piante dei piedi, la difficoltà respiratoria, il vomito e il dolore addominale.

Cura e prevenzione dell'orticaria

L’orticaria risente di tutta una serie di eventi favorenti e precipitanti che sono diversi da paziente a paziente e che devono essere individuati con l’aiuto dello specialista al fine di essere evitati il più possibile.

Tra i fattori di rischio da evitare citiamo:

  • lo stress,
  • l’attività fisica intensa,
  • alcuni farmaci come i farmaci antinfiammatori non steroidei,
  • il consumo di alcool,
  • l’indossare indumenti troppo stretti, il contatto con l’acqua troppo fredda o troppo calda, e così via.

Nella ricerca di tali fattori precipitanti bisogna cercare di essere i più obiettivi possibile per evitare di complicarsi la vita più di quanto non faccia l’orticaria stessa. Accade molto di frequente che i pazienti si convincono erroneamente di aver individuato una relazione tra la loro orticaria cronica e tutta una serie di alimenti che evitano, talvolta, anche di toccare.

La maggior parte dei casi di orticaria cronica risponde agli antistaminici di seconda generazione. Questi farmaci rappresentano la prima linea di trattamento e sono gravati di pochi effetti collaterali come una modesta sonnolenza ed un aumento del senso della fame.

Solo i casi più severi necessitano di farmaci di secondo livello. Questi sono rappresentati dagli antistaminici di prima generazione (i cosiddetti antistaminici sedativi a causa del marcato senso di sonnolenza che provocano), i corticosteroidi (che sono efficaci e sicuri solo per trattamenti di breve durata) e la ciclosporina (che va riservata ai casi in cui i corticosteroidi non hanno dato benefici e monitorizzando i possibili effetti collaterali rappresentati dall’insufficienza renale, l’ipertensione, i tremori, l’irsutismo [ovvero la crescita di peli in zone dove sono normalmente assenti] e l’iperplasia delle gengive). 

 

Letture consigliate:

  1. The acquired deficiency of C1-inhibitor: lymphoproliferation and angioedema. Cicardi M, Zanichelli A. Curr Mol Med. 2010 Jun;10(4):354-60.
  2. Treatment strategies in urticaria. Kröpfl L, Maurer M, Zuberbier T. Expert Opin Pharmacother. 2010 Jun;11(9):1445-50.
  3. Clinical review of hereditary angioedema: diagnosis and management. Weis M. Postgrad Med. 2009 Nov;121(6):113-20.
  4. Treatment of chronic idiopathic urticaria and positive autologous serum skin test with cyclosporine: clinical and immunological evaluation. Di Gioacchino M, Di Stefano F, Cavallucci E, Verna N, et al. Allergy Asthma Proc. 2003 Jul-Aug;24(4):285-90.
Data pubblicazione: 22 aprile 2011 Ultimo aggiornamento: 05 settembre 2022

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n.verna
Dr. Nicola Verna Allergologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1996 presso Università di Chieti.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Pescara tesserino n° 3184.

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