Antiossidanti, radicali liberi e fertilità maschile

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Molte sostanze ad azione antiossidante sono state proposte in questi ultimi anni come possibili ed efficaci terapie in maschi infertili con dispermie apparentemente inspiegate ma con molti elementi clinici che indicavano possibili danni, a livello del liquido seminale, causati da una patologia collegata ad un stress ossidativo.

Note introduttive

Abitudini alimentari sbagliate, stili di vita non corretti, condizioni ambientali non favorevoli sembrano essere sempre di più la causa principale di quel preoccupante declino della fertilità maschile, che in questi ultimi anni, diversi lavori scientifici e le recenti linee guida, stilate all’Organizzazione Mondiale dalla Sanità, ci stanno sottolineando.



In questi ultimi anni nella diagnostica e nella terapia dell’infertilità maschile e di coppia l’attenzione dell’andrologo, del ginecologo e dei patologi della riproduzione umana in genere si è focalizzata sul ruolo dei Radicali Liberi dell’Ossigeno (ROS) nel tentativo di capire la patogenesi, cioè le cause ancora poco note, che stanno alla base di molte infertilità “inspiegate”.

I ROS sono agenti ossidanti, molecole instabili, incomplete che hanno un elettrone spaiato, disponibile e pronto a reagire con altre molecole.



I radicali liberi sono prodotti dall’organismo in corso di fatti ischemici ed infiammazioni come ad esempio quelle che interessano le vie uro-seminali maschili, cioè prostatiti, vesciculiti croniche, epididimiti ed altro.

I radicali liberi sono prodotti soprattutto dai globuli bianchi o leucociti e rappresentano spesso la prima linea difensiva nelle infezioni, ma quando si raggiungono alti livelli di leucociti nel liquido seminale spesso si riscontrano alla fine alterazioni strutturali e genomiche a livello soprattutto degli spermatozoi.

Concentrazioni di globuli bianchi superiori a un milione per millilitro nel liquido seminale, chiamate anche leucospermie, sono frequentemente correlate con una pessima motilità degli spermatozoi.



Altri fattori che portano alla formazione di radicali liberi sono poi le diete sbilanciate, il fumo di sigaretta, l'alcool, le radiazioni ionizzanti come pure i raggi solari, i gas inquinanti ed i materiali o le sostanze tossiche in generale, come anche alcuni farmaci.

Fisiologicamente nel nostro organismo, durante l’utilizzazione di ossigeno, la produzione e il rilascio di radicali liberi ad azione pro-ossidante vengono neutralizzate dall’intervento di sostanze ad azione anti-ossidante che si trovano sia all’interno delle cellule e quindi degli spermatozoi (enzimi scavengers) sia a livello extracellulare, cioè nel plasma seminale (superossido dismutasi, acido citrico, acido ascorbico, tocoferolo, acido urico, glutatione, tuarina, ipotaurina, piruvato ed albumina).



Quando tale equilibrio si rompe, o quando la bilancia ossidativa non è più in equilibrio si determina lo stress ossidativo che causa nello spermatozoo una patologia da radicali liberi, come già visto.

Lo stress ossidativo può essere quindi il risultato di elevati livelli di radicali liberi, di una riduzione della capacità anti ossidativa totale (TAC) oppure di entrambi questi fattori.

In sintesi possiamo dire che gli effetti negativi dello stress ossidativo alla fine si presentano con una diminuzione della fluidità e una destrutturazione della membrana cellulare, una riduzione della motilità degli spermatozoi, un’alterazione dei geni, la frammentazione del DNA e infine difficoltà, sempre da parte degli spermatozoi, a penetrare e fertilizzare un ovocita e quindi ad avere una gravidanza.

 

Enzimi antiossidanti

L’enzima superossido dismutasi (SOD) è presente sia nel plasma seminale sia nel citoplasma ed è importante per la buona motilità dello spermatozoo.

Il sistema glutadione perossidasi (GPX)/ glutadione reduttasi (GRD) ha la funzione invece di prevenire lo stress ossidativo sui grassi polinsaturi, costituenti fondamentali della membrana dello spermatozoo e quindi di proteggerla e prevenire l’apoptosi che è un processo di morte cellulare programmata.

L’enzima catalasi (CAT) importante antiossidante che è presente sia nello spermatozoo che nel plasma seminale.

Infine l’indolamina diossigenasi (IDO) potente antiossidante che produce dall’L-triptofano la kinurenina, sostanza innocua che può essere facilmente eliminata dallo spermatozoo.

 

Antiossidanti non enzimatici

Sono sostanze antiossidanti presenti soprattutto a livello della membrana degli spermatozoi e nel plasma seminale.

Tali molecole generalmente non sono direttamente coinvolte nel bloccare la produzione di radicali liberi ma sono capaci di interrompere il processo negativo e i danni determinati dai radicali liberi.

Vitamina E o tocoferolo agisce come potente antiossidante a livello delle membrane cellulari.



L’acido ascorbico o Vitamina C è una molecola che si scioglie nell’acqua e come la Vitamina E blocca il danno ossidativo a carico dei grassi che costituiscono la membrana e proteggendo il DNA dello spermatozoo.

Il Glutatione è un insieme di aminoacidi che interviene nel blocco delle reazioni che producono ossigeno; la mancanza di questo fattore è stata associata ad alterazioni della motilità degli spermatozoi.

L’N-aceti-cisteina, precursore del Glutatione, agisce invece riducendo i danni al patrimonio genetico, al DNA.

I carotenoidi sono anch’essi antiossidanti capaci di proteggere da un eventuale danno ossidativo gli spermatozoi, attività molto simile ha il coenzima Q10 che protegge dal danno ossidativo i grassi di membrana promuovendo una attività energetica a livello cellulare e quindi anche una migliore motilità degli spermatozoi.

Infine da ricordare la Carnitina molto vicina, come azione antiossidante, ai carotenoidi e al coenzima Q10 ma con in più anche la capacità di stabilizzare la membrana citoplasmatica.

 

Considerazioni personali

Molte di queste sostanze ad azione antiossidante sono state proposte in questi ultimi anni come possibili ed efficaci terapie in maschi infertili con dispermie apparentemente inspiegate ma con molti elementi clinici che indicavano possibili danni causati da una patologia da stress ossidativo.

I risultati sono ancora al vaglio ed ancora sono necessari altre verifiche e studi per confermare che queste sostanze, la cui azione è dimostrata in laboratorio, ottengano effettivamente risultati, se assunti come farmaci.

Nel frattempo comunque noi possiamo fare già molto:

• Migliorare lo stile della nostra vita,

• Mangiare meno carne e grassi animali, più frutta e verdura possibilmente biologica e di   stagione.

• Eliminare il fumo, assumere alcool moderatamente e ai pasti (uno o due bicchieri di vino).

• Rispettare i ritmi della natura: siamo stati “programmati” per fare figli da giovani!

• Fare una regolare attività fisica, amare e rispettare il nostro corpo.

• Rispettare l’ambiente che ci circonda, dove viviamo noi e dove vivranno i nostri figli.

Sono attività a basso costo e dai grandi risultati; forse ci vuole un po’ di impegno e di fatica... ma vale veramente la pena seguirle!

 

Per approfondire:

 

 

 

Data pubblicazione: 09 luglio 2012

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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