Il trapianto nella cura della calvizie

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Dr. Carlo Grassi Chirurgo plastico

La cura della calvizie nell'uomo e nella donna attraverso il trapianto di capelli; alopecia androgenetica ed indicazioni al trapianto attraverso il rinfoltimento con unità follicolari autologhe.

Nella seconda metà del secolo scorso la chirurgia plastica ha iniziato ad interessarsi della cura della calvizie. Oggi il progressivo perfezionamento delle metodiche che prevedono il trapianto di capelli ha permesso di raggiungere risultati molto naturali tanto che questa correzione estetica è oggi divenuta la più comune nel sesso maschile, ancora più richiesta della modifica del naso.

Recenti sondaggi confermano come la caduta dei capelli sia tra le principali preoccupazioni estetiche, subito dopo l'eccesso di peso. Il 34% dei giovani usa prodotti anticaduta ed un altro 27% prevede che li userà in un prossimo futuro. Nella razza bianca la calvizie interessa circa il 60% degli uomini sotto i trenta anni ed il 70% oltre questa età. Anche molte donne hanno problemi di calvizie e richiedono sempre più spesso l'opera del chirurgo plastico per rendere meno evidenti diradamenti del cuoio capelluto.

 

Prima e Dopo il trapianto nell'uomo
   
Prima e Dopo il trapianto nella donna
 

Alopecia Androgenetica

E' la forma più frequente di calvizie. In quasi tutti gli uomini l'arretramento della linea di attaccatura dei capelli a livello frontale e temporale comincia durante l'adolescenza. Sebbene la progressiva e diffusa riduzione dei capelli continui ad un ritmo lento con l'aumentare dell'età, una percentuale significativa della popolazione maschile va incontro ad una accelerata perdita dei capelli. La perdita si verifica con modalità ben precise e mostra una progressione prevedibile con tipica disposizione familiare. Le zone di capelli più radi tendono a diventare confluenti con l'avanzare dell'età.

La valutazione istopatologica mostra che il numero dei follicoli piliferi nella zona alopecica non è diminuita mentre è ridotta la loro dimensione. Progredendo la calvizie i capelli mostrano dei fusti di diametro ridotto, coerente con la progressiva miniaturizzazione dei follicoli geneticamente sensibili all'azione del diidrotestosterone. I capelli oltre che più sottili tendono anche ad essere più corti perchè la fase di crescita anagen è più breve.

Indicazioni al Trapianto

Il rinfoltimento con unità follicolari autologhe è l'unico modo naturale per recuperare i capelli persi. Non esiste infatti alcuna cura medica che possa fa ricrescere i capelli caduti. Il paziente è idoneo all'intervento se le sue richieste sono compatibili con la densità e la qualità dei capelli presenti nella regione donatrice. Questa è la regione posteriore del cuoio capelluto dove per diversa origine embrionale le unità pilifere sono stabili perchè molto meno sensibili agli ormoni maschili. Il prelievo è eseguito asportando una striscia di cuoio capelluto. La sutura dei margini è eseguita con una tecnica detta tricofitica che permette ai capelli di ricrescere lungo la linea cicatriziale. Questa resterà quindi del tutto inapparente. Da questa striscia sono poi separate le singole unità follicolari. Questa fase è essenziale per la buona riuscita del trapianto. Può essere eseguita solo da personale esperto e richiede l'ausilio di mezzi ottici.

Una alternativa a questa metodica è il prelievo separato delle singole unità follicolari mediante un piccolo punch metallico. Il numero dei capelli che in questo modo si può ricavare è assai più limitata. Un certo numero di follicoli viene inoltre danneggiato e va perduto e questo inconveniente ne limita l'impiego solo alle forme di calvizie più limitate che si presume non avranno nel tempo necessità di ulteriori trapianti.

Si passa poi al collocamento degli innesti che dovrà essere eseguito con la massima delicatezza perchè essi possano poi produrre capelli sani e forti. Con ago o microlama si creano delle fessure microscopiche dove le unità follicolari sono inserite. L'inclinazione della fessura segue il naturale orientamento: nella parte anteriore essa sarà di 30 gradi. L'iniettore a siringa di Choi è un'alternativa ma il suo impiego è più traumatico per i follicoli.

Oggi in una singola seduta si possono inserire in 3-4 ore circa 2.500-3.000 unità follicolari sufficienti a rinfoltire la parte anteriore del cuoio capelluto. Dopo 6 mesi qualora la situazione lo richieda è possibile ripetere la procedura prelevando un altro segmento dallo stesso punto.

Il trapianto si esegue in day-clinic e anestesia locale che arreca solo un lieve fastidio. Si tratta comunque pur sempre di un intervento chirurgico che va eseguito in una sede attrezzata in modo idoneo. La presenza di un medico anestesista è opportuna. Il decorso postoperatorio è rapido e dopo 4-5 giorni si può riprendere la normale vita sociale.

I capelli iniziano a crescere dopo qualche settimana ed il risultato che si ottiene è molto naturale. L'opera del chirurgo plastico passa del tutto inosservata.

Data pubblicazione: 14 settembre 2010

Autore

carlograssi
Dr. Carlo Grassi Chirurgo plastico

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1978 presso Pisa.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Lucca tesserino n° 1030.

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