Malattie freddo.

La pelle esposta al freddo

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Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico

Anche le basse temperature possono essere lesive per la pelle, tanto più per i lavoratori esposti al freddo: prepariamoci all'inverno!

Quali sono le malattie della pelle causate dal freddo?

Le patologie cutanee indotte dall'esposizione continuativa della pelle alle basse temperature sono molte, possiamo ricordare le più importanti per frequenza e gravità.

Lavorare al freddo: il punto di vista del dermatologo

I congelamenti

Si tratta di necrosi dei tessuti dopo esposizioni a freddo particolarmente intenso, e interessano soprattutto le estremità.

Sono favorite da agenti atmosferici concomitanti (vento, umidità) nonché dalla altitudine.
Possono iniziare con un eritema doloroso e procedere verso la formazione di bolle fino alla gangrena, con evidenti reliquati permanenti.

Nel quadro dell'assideramento contribuiscono al suo aggravamento, risultando potenzialmente mortale. Il paziente deve essere prontamente socccorso.

Il trattamento deve essere rapido, ed è importante agire anche tramite riscaldamento tempestivo della parte con bagni caldi.

Stesso discorso per il cosiddetto piede da immersione ("da trincea"); la nota si impone per la correlazione con l'utilizzo di scarponi da sci troppo stretti, durante l'attività sciistica invernale.
Buona raccomandazione è fare attenzione agli agganci stretti e... qualche fermata in più ai rifugi!

I geloni

Si tratta di placche eritemato cianotiche anche di alcuni centimetri, in soggetti predisposti che lavorano al freddo. Un tempo frequente nei bambini dell'Italia rurale, e attualmente più riscontrata in certi sportivi (es. cavallerizze).

Le chiazze possono ulcerarsi ed essere molto dolorose; di solito si riassorbono in alcune settimane, con la protezione dal freddo.

Una nota per la acrocianosi, con tipica colorazione violacea delle estremità, sopratutto di giovani ragazze.

Orticaria da freddo

Come dice il nome si tratta di una forma di orticaria caratterizzata da eruzioni di pomfi, solitamente grandi, molto fastidiose perchè il lavoratore non può esporsi a correnti d'aria fredda, salvo la assunzione di farmaci antiistaminici, non sempre ben tollerati.

La diagnosi si giova anche dei cosiddetti "test di provocazione" (ghiaccio, acqua fredda).

Situazioni morbose varie

Ricordiamo la livedo reticolare (la "cute Marmorata" di sicuro ricordo tra i "nonni"), la sindrome di Raynaud, le malattie da crioglobuline, e tante altre di eminente sapore specialistico.

Normali reazioni al freddo

Queste comprendono: Ragadi, secchezza, fissurazioni, prurito, etc.

Le ragadi tendono a guarire con lentezza stante le basse temperature, sono localizzate spesso sulla punta delle falangi e costringono spesso il lavoratore a un prolungato fastidio, specialmente se non è possibile la protezione con mezzi (guanti, sciarpe, etc).

Teniamo presente che anche condizioni ambientali inidonee, con umidità troppo bassa, utilizzo di preparazioni cosmetiche inadeguate, detergenti aggressivi, possono certamente contribuire.

Per approfondire:Mani screpolate? Non sempre è colpa del freddo

Quali accorgimenti adottare per curare la nostra pelle?

La salute e la bellezza della pelle vengono continuamente messe a dura prova dalle insidie della vita di tutti i giorni; sole, stress, fumo, inquinamento, abitudini di vita inadeguate, regimi alimentari incongrui, applicazioni di prodotti cosmetici ed altro, possono intaccare il benessere del nostro "organo cutaneo".

Capita però che ce ne preoccupiamo solo in occasione di periodi di ferie e vacanze, quando potrebbe essere ormai tardi per avere un risultato veramente soddisfacente.

Invece basterebbe adottare poche regole fondamentali.

Si consiglia una buona igiene di vita, con adeguati periodi dedicati al riposo, una alimentazione più ricca in frutta e verdura, una buona protezione contro sole, freddo, vento, agenti atmosferici e, soprattutto, prestare attenzione a proteggere ed idratare bene la pelle, specialmente quella del viso.

Si dovrebbe cominciare dal mattino, con la pulizia, che non deve essere troppo aggressiva, preferibilmente con sostanze che si accordino con il nostro tipo di pelle (secca, grassa, sensibile) e continuare con l'applicazione di sostanze nutrienti, idratanti, e lenitive.

In caso di patologie cutanee, ovviamente si entra nel campo medico per cui la competenza specifica dei trattamenti passa direttamente allo specialista in Dermatologia; negli altri casi poche regole potranno dare ottimi risultati.

Attualmente vengono molto apprezzate sostanze detergenti con un pH leggermente acido, in accordo con quello naturale della pelle, e con una buona componenete oleosa, al fine di mantenere un buon grado di idratazione, evitando di iperlavarsi, magari con acqua troppo calda, e creme ed emulsioni non profumati, per minimizzare il rischio di allergie.
In ogni caso usare sempre prodotti cosmetologici testati, di buona qualità.

Pochi minuti tutti i giorni potranno dare un grande risultato nel tempo.

Data pubblicazione: 03 settembre 2010 Ultimo aggiornamento: 20 novembre 2019

Autore

giampierogriselli
Dr. Giampiero Griselli Dermatologo, Medico estetico

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1990 presso bologna.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Ferrara tesserino n° 3231.

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