Mononucleosi.

Mononucleosi o malattia del bacio: questa sconosciuta

abaraldi
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo

Domanda-risposta su che cosa è la mononucleosi, la diagnosi, il decorso, l'eventuale terapia.

Perché la mononucleosi è chiamata "malattia del bacio" e quali i paesi più colpiti? È una malattia diffusa in tutto il mondo, colpisce sia le zone industrializzate che quelle in via di sviluppo, ma con percentuali diverse a seconda dell'età. Nei paesi sviluppati, colpisce principalmente i giovani e gli adolescenti, mentre nei paesi in via di sviluppo, l'incidenza è maggiore tra i bambini. Vediamo quali sono le caratteristiche della mononucleosi e le domande più frequenti.

Mononucleosi: domande e risposte sulla malattia del bacio

Che cosa è la mononucleosi?

La mononucleosi, conosciuta come malattia del bacio, è una malattia infettiva virale causata dal virus Epstein Barr Virus (EBV) che fa parte della famiglia dei virus dell'herpes.

Il virus EBV si distingue per la leucocitosi, ossia la produzione di un elevato numero di leucociti (globuli bianchi) di un particolare tipo, cioè le cellule mononucleate. Da questo deriva quindi il nome della malattia.

Dove si trova il virus Epstein Barr?

L'Epstein Barr Virus (EBV) è ubiquitario, pertanto può trovarsi dappertutto.

Come si trasmette la mononucleosi?

L'infezione da virus Epstein Barr (EPV) si trasmette principalmente con la saliva, raramente con trasfusioni, ecco perché viene definita "malattia del bacio".

A che età si verifica maggiormente?

In particolare nei paesi industrializzati, l'incidenza della malattia si riscontra durante l’adolescenza ed in età giovanile, infatti la mononucleosi nei bambini può essere molto diffusa. Circa metà delle persone si infetta da giovani e l'80% della popolazione ha anticorpi contro il virus. Il numero più alto di casi si verifica tra i 14 e i 18 anni.

Posso stare bene e avere la malattia?

Sì, i soggetti infetti possono non presenteare sintomi, inoltre si può eliminare in modo asintomatico il virus attraverso la saliva: questo spiega la grande diffusione della malattia.

Quanto dura il periodo di incubazione?

L'incubazione della mononucleosi dura circa 4 - 8 settimane.

Come si manifesta la mononucleosi?

Sebbene spesso asintomatica, i sintomi della mononucleosi possono essere:

  • malessere,
  • anoressia (mancanza di appetito),
  • di faringite, in alcuni casi mal di gola con la presenza di placche,
  • colpi di tosse,
  • linfoadenopatia (ingrossamento linfonodi),
  • brividi che possono precedere di alcuni giorni la comparsa febbre che può anche raggiungere 39° 40°, con faringite diffusa.

In molti pazienti si riscontra una adenopatia cervicale anteriore e/o posteriore; i linfonodi sono raramente dolenti, ma lo possono essere al tatto.

Circa una metà dei pazienti manifesta ingrossamento della milza con una maggiore fragilità del tessuto splenico (massima attenzione ai traumi). In una piccola percentuale si può manifestare un esantema come quello che si verifica con la scarlattina.

Come decorre e quanto dura la mononucleosi?

Nella maggior parte dei casi la malattia si risolve da sola. La febbre può durare circa 7-10 giorni, i linfonodi ingrossati possono rimanere per più tempo e si può provare malessere e stanchezza per un lungo periodo.

Ci possono essere complicanze?

L'infezione da virus EPV può avere rare complicanze: in alcuni casi si tratta di rottura di milza oppure di complicanze ematologiche, epatiche (epatite) e neurologiche.

Come si fa la diagnosi?

Esistono test di laboratorio che ricercano gli anticorpi anti EBV tramite esami del sangue e sono di due tipi:

  1. VCA (antigene capsidico virale) per Ig G e Ig M,
  2. EBNA (antigeni nucleari)

Le Ig G rappresentano la memoria immunitaria, cioè una malattia avuta nel passato, mentre le Ig M rappresentano una malattia in atto o recente. La presenza di EBNA Ig G indica anticorpi protettivi.

In presenza di mononucleosi è possibile riscontrare:

  • transaminasi alte,
  • presenza di linfociti atipici allo striscio di sangue, con rialzo monocitario e presenza di cellule particolari che vanno sotto il nome di cellule di Downey.

👉🏻L'esperto risponde: Monociti alti

 

Esame del sangue per Epstein barr virus

Esiste una terapia per la mononucleosi?

No, non esiste un trattamento specifico per l'infezione da Epstein Barr Virus, è consigliato il riposo e comunque la malattia è autolimitante, ossia guarisce da sola.

La mononucleosi è pericolosa?

"Ho letto su internet che la malattia è pericolosa e può far venire linfomi, è vero?", questa è una domanda molto frequente, ma possiamo rispondere di no. È stato dimostrato che esiste una correlazione tra il virus EBV e il linfoma di Burkitt e/o il linfoma a cellule B.

Tuttavia, questa correlazione è presente solo in pazienti con una predisposizione genetica e con condizioni di sistema immunitario debole, ovvero soggetti immunodepressi.

Il virus Epstein Barr può essere latente?

Il virus EBV può persistere allo stato latente nei gangli linfatici, ma senza provocare danni; può, però, riattivarsi nel tempo.

Quali sono le terapie possibili?

Ancora oggi non ci sono cure o test strumentali che possano eliminare del tutto il virus EBV, anche se è inattivo. Parliamo naturalmente di strumenti e cure valide, certificate, testate e riconosciute a livello internazionale che rispettano criteri di sperimentazione riproducibili.

Si guarisce dalla mononucleosi?

La domanda più frequente su questa malattia, però, è sempre questa: "Dottore, per finire, se contraggo la mononucleosi posso stare tranquillo che guarirò?". Certamente! Come l’80% della popolazione mondiale che ha anticorpi nei confronti del virus.

Per approfondire:La mononucleosi aumenta il rischio di sclerosi multipla?

Data pubblicazione: 20 marzo 2010 Ultimo aggiornamento: 02 agosto 2023

Autore

abaraldi
Dr. Arduino Baraldi Medico di laboratorio, Medico igienista, Microbiologo, Ematologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1980 presso UNIVERSITA' ROMA .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 30398.

Iscriviti alla newsletter

Guarda anche mononucleosi