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Sindrome da sovracrescita batterica nel tenue o SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth)

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

La Sindrome da sovracrescita batterica intestinale o SIBO (da Small Intestinal Bacterial Overgrowth) si verifica quando c'è un eccesso di crescita di batteri nell'intestino tenue. Vediamo quali sono i sintomi e le cause della contaminazione batterica del tenue e quale terapia seguire.

Cos'è la SIBO?

La Sindrome da sovracrescita batterica nel tenue o SIBO (Small Intestinal Bacterial Overgrowth) è una condizione per la quale si ha una crescita esagerata di batteri nell'intestino tenue (almeno 10-15 volte la norma) e, contemporaneamente, una modificazione dei ceppi della popolazione batterica che tende ad assomigliare a quella del colon.

Il tenue è la porzione di intestino interposta tra stomaco e colon e la sua funzione principale è quella di ospitare la digestione e di effettuare l'assorbimento dei cibi.

L'intestino tenue si divide in:

  • duodeno (in cui lo stomaco svuota il contenuto),
  • digiuno ed ileo (porzioni in cui avviene l'assorbimento),
  • l'ileo è la parte terminale che continua nel colon (intestino crasso).

Normalmente tutto il tratto gastroenterico contiene batteri (pochi nello stomaco, moltissimi nel colon). Il tenue ne contiene intorno a 10.000/ml di liquido; inoltre i batteri che sono ospitati nel tenue sono di diverso tipo rispetto ai batteri contenuti nel colon. La SIBO si verifica, appunto, quando c'è una contaminazione batterica del tenue.

Quali sono le cause della SIBO?

Normalmente il piccolo intestino è animato da continui movimenti (anche in assenza di cibi). Questi movimenti, che prendono il nome di peristalsi, si propagano sempre nella stessa direzione (dall'alto verso il basso: ovvero nella direzione dalla bocca verso l'ano).

Tali movimenti peristaltici possono essere descritti come un "moto ondoso" (autonomo ed involontario) che determina la progressione delle sostanze contenute all'interno dell'intestino stesso (oltre ad un loro rimescolamento che favorisce la digestione ed il progressivo assorbimento delle sostanze nutrienti).

La peristalsi mantiene, inoltre, il lume (ovvero la cavità interna del "tubo" gastroenterico) pulito da un eccesso di batteri spingendoli via con una azione meccanica.

È ovvio, quindi, che tutte le condizioni che interferiscono con il movimento del tenue (o di sue parti) impediscono una perfetta eliminazione dei batteri che possono, così, moltiplicarsi nel lume del piccolo intestino.

Sono molte le condizioni patologiche che favoriscono la contaminazione batterica intestinale. Fra queste ricordiamo:

  • Malattie neurologiche/muscolari (per esempio la sclerodermia)
  • Diabete Mellito
  • Diverticoli del tenue
  • Morbo di Crohn (ileite segmentaria)
  • Esiti chirurgici (es. ansa cieca)
  • Sindrome di Ogilvie.

Anche una riduzione dell'acidità gastrica (spontanea od indotta da farmaci) può favorire ad una sovracrescita batterica intestinale.

Quali sono le conseguenze della SIBO?

La presenza di una elevata quantità di batteri nel piccolo intestino determina una modificazione degli acidi biliari con conseguente malassorbimento dei lipidi (grassi) alimentari.

I batteri, inoltre, determinano anche un danno diretto sulle cellule (enterociti) della mucosa intestinale (strato interno del tubo gastroenterico deputato all'assorbimento).

Quali sono i sintomi?

I sintomi indotti dalla SIBO sono assai privi di specificità:

  • Sintomi addominali: pancia gonfia, borborigmi, dolore addominale, diarrea, dispepsia.
  • Sintomi extraintestinali: malassorbimento, calo ponderale, anemia e/o neuropatia da carenza di vitamina B12, osteoporosi o tetania per ipocalcemia da carenza di vitamina D.

Purtroppo tale sintomatologia è, in pratica, parzialmente sovrapponibile a quella del colon irritabile (quest'ultima condizione non presenta malassorbimento intestinale).

Per tale motivo, molto spesso si arriva a formulare il sospetto di SIBO per “esclusione” dopo aver eseguito numerosi altri test e accertamenti.

Come fare la diagnosi?

Come accennato, il sospetto diagnostico dovrebbe essere posto in tutti i pazienti che accusano dolore all'addome, meteorismo, diarrea, calo ponderale, anemia.

L'esame ideale per la diagnosi di SIBO sarebbe il sondaggio digiunale: aspirare con un sondino (introdotto nel digiuno sotto guida radiologica o attraverso un endoscopio) il succo intestinale ed eseguirne la conta batterica (valori normali <10.000 batteri/ml).

Tuttavia tale test appare impraticabile nella medicina quotidiana (invasività) ed è confinato ad ambienti di ricerca.

Attualmente, per la diagnosi si ricorre al Breath Test (non invasivo) che rileva la quantità di idrogeno nell'espirato (dopo somministrazione di glucosio o lattulosio) dovuta alla fermentazione precoce da parte dei batteri del tenue.

Terapia

Come curare la SIBO?

Nei casi di cause chirurgiche occorre considerare una correzione della alterazione anatomica. Nei casi di ipomotilità può essere utile l'utilizzo di procinetici.

Tuttavia il cardine della terapia rimane il trattamento con antibiotici.

Sono stati, nel passato, utilizzati molti antibiotici (norfloxacina, ciprofloxacina, amoxicillina-acido clavulanico, metronidazolo). Attualmente l'antibiotico che sembra dotato di maggior efficacia è la rifaximina: antibiotico non assorbibile con attività contro gram-positivi, gram-negativi, aerobi e anaerobi.

Si esegue, di norma, un ciclo di 7-10 giorni, con frequente, rapido, miglioramento dei sintomi.

Più recentemente sono stati confrontati trattamenti condotti per 7 giorni, con dosaggi giornalieri crescenti di Rifaximina (600 mg, 800 mg, 1200 mg, 1600 mg). Le percentuali di successo variano da un minimo di circa 16% (per il dosaggio minore) a valori massimi del 60% circa per il dosaggio di 1200 mg, fino ad un massimo che supera l'80% (per il dosaggio massimo di 1600 mg).

La recidiva sintomatologica dopo la terapia è, però, frequente: per tale motivo si può ricorrere a trattamenti ciclici.

Per approfondire:Colon irritabile o altro?

Data pubblicazione: 21 ottobre 2012 Ultimo aggiornamento: 06 marzo 2023

Autore

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1995 presso Università di Roma .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 46696.

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