Pseudo-ostruzione intestinale (Sindrome di Ogilvie)

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

La pseudo-ostruzione intestinale o Sindrome di Ogilvie (SO) è una malattia motoria dell'intestino, caratterizzata da un rallentato transito e da una ridotta capacità propulsiva che consenta di spingere il cibo lungo il tubo enterico.

Definizione

La pseudo-ostruzione intestinale o Sindrome di Ogilvie (SO) è una malattia motoria dell'intestino, caratterizzata da un rallentato transito e da una ridotta capacità propulsiva che consenta di spingere il cibo lungo il tubo enterico. Conseguenze di tale alterazione sono, in genere, nausea e difficoltà digestiva ricorrenti, stitichezza e, spesso, intense coliche addominali.

In occasione di questi episodi acuti, si possono riscontrare immagini radiologiche (all'Rx diretta dell'addome) molto simili a quelle di uno stato subocclusivo intestinale, in assenza però di una vera ostruzione meccanica. Questa patologia può esordire ad ogni età e può essere una condizione primaria (idiopatica o ereditaria), oppure secondaria (cioè causata da un'altra malattia).

Per approfondire:SIBO: La sovracrescita batterica intestinale

Cause

La SO è una patologia motoria che può vedere le sue cause o da alterazioni della muscolatura liscia intestinale o da alterazioni a carico delle fibre neuronali argirofile del plesso mienterico.

Attualmente si riconosce una forma primitiva associata alla mancata ricombinazione del gene DXYS154 localizzato sul cromosoma X nella sua parte distale (q28).

Accanto alla forma primitiva esistono forme secondarie che trovano le loro cause in danni neuronali (diabete mellito, sclerodermia, amiloidosi, sclerosi multipla, ipokaliemia) o utilizzo di farmaci anticolinergici.

Manifestazioni cliniche

Le persone con SO cronica idiopatica avvertono frequenti dolori addominali, riferiscono sintomi dispeptici, e sono affetti da una stipsi cronica di grado severo saltuariamente interrotta da episodi di diarrea (cosiddetta "diarrea paradossa") come momento espulsivo massivo “reattivo ad uno stato di stipsi cronica. Lo studio radiografico diretto dell'addome in posizione ortostatica, eseguito al momento del dolore acuto addominale, mostra livelli idro-aerei nonostante l'assenza di una vera e propria ostruzione meccanica.

Diagnosi

La diagnosi di SO ostruzione intestinale primaria (idiopatica) è assai complessa: e viene raggiunta valutando vari esami clinici, tra i quali studi di motilità, svuotamenti gastrici e radiografie.

Terapia

La pseudo ostruzione intestinale secondaria può essere affrontata in modi differenti in funzione della patologia di base.
Per la pseudo ostruzione intestinale primitiva non si ha ancora a disposizione un trattamento definitivo.
È importante che la nutrizione e l'idratazione siano in qualche modo mantenuti.

Terapia medica

Utilizzati i trattamenti con procinetici (Metoclopramide, Cisapride, Prucalopride), che in alcuni soggetti determinano un certo beneficio. Anche la terapia con Bromuro di Piridostigmina apporta talvolta solo parziali benefici. I tentativi fatti con basse dosi dell'antibiotico Eritromicina (che ha analogia chimica con l'ormone Motilina) hanno dimostrato solo modesta efficacia. In questi casi, il trattamento è orientato a prevenire le complicanze. La stasi intestinale, (con possibile proliferazione batterica e, successivi diarrea e malassorbimento) viene trattata con antibiotici. Carenze nutrizionali possono essere trattate con integratori alimentari per os.

Terapia chirurgica

L'orientamento generale è quello di non utilizzare la chirurgia nei pazienti con SO.

Tuttavia, in casi limite ben selezionati, si può giungere alla resezione di porzioni intestinali nel caso di necrosi.

Sono stati fatti tentativi con pacemaker gastrico e colico (dispositivi elettrici che con elettrodi disposti lungo il colon creano una scarica elettrica, che dovrebbe determinare una contrazione muscolare controllata) ma i risultati non sono ancora valutabili.

Data pubblicazione: 12 novembre 2012

Autore

marcobacosi
Dr. Marco Bacosi Gastroenterologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1995 presso Università di Roma .
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 46696.

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