Tumore al pancreas.

Tumore del pancreas: cause, sintomi, diagnosi e terapia del big killer

francescoquatraro
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo

Il cancro del pancreas è definito il “grande killer” o la “malattia silente”, queste definizioni identificano una malattia assai insidiosa oltre che letale. La malattia è difficile da diagnosticare e spesso avviene in ritardo: l’elevato tasso di mortalità è legato alla elevata incidenza di malattia metastatica nel momento in cui viene riconosciuto. Negli ultimi anni non è stato osservato alcun aumento dei tassi di sopravvivenza.

Cos'è il pancreas

Il pancreas è una ghiandola, di forma allungata e di consistenza spugnosa, lunga tra i 12 ed i 15 cm.

È collocato dietro lo stomaco, a contatto con la parete posteriore della cavità addominale, in sede retroperitoneale, posto in uno spazio compreso tra L1 e L2 (ovvero le prime due vertebre lombari). Viene convenzionalmente diviso in tre porzioni: testa, corpo e coda.

Il pancreas è costituito da cellule esocrine ed endocrine, le prime producono i succhi pancreatici, le seconde ormoni (ad es. insulina e glucagone).

La componente esocrina rappresenta oltre il 95 % del pancreas. I succhi pancreatici vengono rilasciati nell'intestino attraverso due dotti (dotto principale, di Wirsung, ed accessorio, del Santorini); il secreto pancreatico (alcalino) è composto da acqua, bicarbonati e proteine; queste ultime sono enzimi capaci di scindere e contribuire alla digestione dei tre fondamentali tipi di sostanze alimentari: protidi (proteine), glucidi (carboidrati) e lipidi (grassi).

Le cellule endocrine sono disposte in piccoli gruppi chiamati isole di Langerhans, che rilasciano insulina e glucagone nel sangue; questi due ormoni permettono di controllare dei livelli di glucosio nel sangue.

Le neoplasie del pancreas

In Europa si registrano più di 60.000 nuovi casi ogni anno e il cancro del pancreas si colloca al 10° posto fra i tumori più frequenti, pari a circa il 2,6% dei casi di cancro in entrambi i sessi, rappresenta l'ottava causa di morte per cancro con circa 65.000 decessi ogni anno.

L'incidenza aumenta rapidamente con l'età da 1,5 casi/anno ogni 100.000 abitanti (in pazienti di età compresa fra i 15 ed i 44 anni di età) per arrivare a 55 casi/anno ogni 100.000 abitanti (in pazienti di che hanno superato i 65 anni di età).

Solo in Italia, nel 2020, sono stati registrati 14.263 casi di tumore del pancreas ​con 12.386 decessi (dati epidemiologici dell’Istituto Superiore di Sanità).

I tumori maligni del pancreas sono classificati in base al tipo di cellule (esocrine o endocrine) interessate dalla degenerazione neoplastica. Tale duplice distinzione è molto importante, perché le due tipologie differiscono per fattori di rischio, cause, sintomi, esami diagnostici, trattamenti e prognosi.

Poiché la diagnosi precoce avviene di rado, il tasso di sopravvivenza a cinque anni è inferiore al 8%.

Circa il 75% di tutti i carcinomi pancreatici sono localizzati nella testa del pancreas, il 15-20% nel corpo ed il 5-10% nella coda.

Precursori del carcinoma invasivo

Il cancro del pancreas (CP), a prescindere dallo stadio di malattia in cui viene fatta la diagnosi, è una malattia fatale. Poterlo riconoscere nella sua fase pre-invasiva è estremamente importante ed attualmente sarebbe l’unico modo per poterlo davvero curare.

Si riconoscono tre distinte lesioni non-invasive:

le neoplasie pancreatiche intraepiteliali (PanIN), evidenziabili solo in occasione di esami microscopici, mentre le altre due sono lesioni macroscopicamente e radiologicamente visibili e sono rappresentate dalle Neoplasie papillari mucinose intraduttali (IPMN) e dalle Neoplasie cistiche mucinose (MCN).

Neoplasie della componente esocrina

I tumori esocrini del pancreas rappresentano la forma più comune di cancro pancreatico, si tratta di adenocarcinomi, che rappresentano il 95 % dei tumori del pancreas esocrino.

Gli adenocarcinomi insorgono tipicamente nelle cellule dei dotti pancreatici (adenocarcinomi duttali), ma possono anche derivare dalle cellule produttrici degli enzimi pancreatici (carcinoma a cellule acinose).

Altri tipi di tumori pancreatici, sempre derivanti dalla componente esocrina del pancreas, possono essere i carcinomi a cellule squamose ed i carcinomi a cellule giganti (così denominati per l’aspetto delle cellule maligne viste al microscopio).

Altre forme neoplastiche:

  • Lesioni cistiche del pancreas: esse costituiscono un gruppo davvero eterogeneo neoformazioni, alcune di recente definizione, contraddistinte da un comportamento biologico (aggressività istologica) molto vario. In tale gruppo vanno annoverati: Pseudocisti, Cistoadenoma sieroso, Cistoadenoma e cistoadenocarcinoma mucinoso, Neoplasie papillari mucinose intraduttali (IPMN), Tumore pseudopapillare-solido del pancreas.

  • Carcinoma di Vater, è una forma neoplastica che insorge in sede ampollare, a livello della papilla di Vater, posta nel duodeno, sede del tratto di confluenza del dotto biliare (coledoco) e pancreatico (dotto di Wirsung).

    Si tratta di una neoplasia che può prendere origine dall’epitelio dello sfintere coledocico o wirsunghiano o del segmento ampollare, dalla superficie duodenale della papilla, dalle ghiandole di Brunner, dai tessuti mesenchimali dell’area vateriana o da tessuto pancreatico aberrante (motivo ultimo per il quale questa particolare forma di neoplasia viene citata questo articolo).

Tumori neuroendocrini del pancreas

Le neoplasie endocrine sono abbastanza rare (incidenza annuale approssimativa di 5 casi per milione d’abitanti) e vengono chiamate tumori insulari o tumori neuroendocrini (detti anche TNE o NET). Questi tumori prendono il loro nome dal tipo di ormone prodotto dalle cellule coinvolte nella degenerazione neoplastica: insulinoma (insulina), glucagonomi (glucagone), gastrinomi (gastrina), somatostatinomi (somatostatina) e VIPomi (peptide intestinale vasoattivo o VIP).

In genere si tratta di tumori benigni che secernono in eccesso tali ormoni, ma i tumori scarsamente (o non) secernenti hanno maggiori probabilità di essere maligni (carcinomi delle cellule insulari).

Le cause ed i fattori di rischio del tumore al pancreas

Sono stati identificati diversi fattori potenziali di rischio. 

Fattori genetici

Il 5-10% dei pazienti con neoplasia pancreatica hanno una storia familiare di cancro del pancreas; è quindi possibile che vi sia una predisposizione genetica, ereditata dai membri della famiglia. Può essere utile effettuare una distinzione fra sindromi con lieve o elevato rischio per CP. Si tratta di sindromi complesse, con sviluppo contemporaneo di altri tipi di neoplasie o di patologie non neoplastiche ereditarie, come anche di forme in cui si osserva esclusivamente lo sviluppo di CP nell'ambito dei componenti di una stessa famiglia, senza che si osservino altri tumori o malattie a carattere familiare.

Circa il 10% dei tumori del pancreas pare siano causati da mutazioni genetiche ereditarie. Le malattie, su base genetica, associate con il cancro del pancreas includono:

A) sindromi associate a rischio notevolmente aumentato per cancro del pancreas:

  • FAMMM (Familial Atypical Multiple Mole Melanoma), Sindrome del neo atipico multilpo a carattere familiare;
  • PJS (Peutz-Jeghers Syndrome) o "hereditary intestinal polyposis syndrome", malattia ereditaria, autosomica dominante. È caratterizzata da aumentato rischio di cancro in generale, dalla presenza di macchie cutanee, soprattutto su labbra e bocca, e da polipi di tipo malformativo, detti amartomatosi (dal greco amartoma, errore) sia nel del piccolo che nel grosso intestino. Tali polipi, però, possono, in parte o del tutto, presentare le caratteristiche di adenomi;
  • HP (Hereditary Pancreatitis), malattia a trasmissione autosomica dominante, caratterizzata da episodi ricorrenti di pancreatite.

B) sindromi associate a rischio lievemente aumentato per cancro del pancreas:

  • HOBC (Hereditary Ovarian and Breast Cancer), ovvero cancro del seno e dell’ovaio su base ereditaria;
  • HNPCC (Hereditary Non Polyposis Colorectal Carcinoma o sindrome di Lynch) ovvero cancro colo-rettale ereditario non poliposico;
  • FAP (Familial Adenomatous Polyposis) poliposi adenomatosa familiare;
  • AT (Ataxia-Teleangectasia), Atassia-Teleangectasia o Sindrome di Louis–Bar, una grave malattia degenerativa, a trasmissione autosomica recessiva, caratterizzata da atassia cerebellare, teleangectasie oculo-cutanee ed immunodeficienza;
  • LFS (Li-Fraumeni Syndrome), malattia ereditaria autosomica dominante, che determina aumento della probabilità di sviluppare qualsiasi tipo di neoplasia; più frequentemente si riscontrano, in soggetti giovani, osteosarcomi, sarcomi dei tessuti molli, tumori del seno, leucemie/linfomi, tumori cerebrali e tumori della corteccia surrenale;
  • CF (Cystic Fibrosis), fibrosi cistica o mucoviscidosi, o malattia fibrocistica del pancreas, malattia autosomica recessiva, caratterizzata dalla formazione di secrezioni ghiandolari mucose eccessivamente viscose, insufficienza pancreatica ed aumento della concentrazione di cloruro di sodio nel secreto delle ghiandole esocrine (soprattutto quelle sudoripare);
  • VHL o sindrome di Von Hippel-Lindau, una malattia a carattere ereditario molto rara, caratterizzata dall'associazione di diverse forme di neoplasia, fra cui angiomi e altre forme di neoplasia del rene e feocromocitomi.

C) sindromi in cui si osserva lo sviluppo di cancro pancreatico nell'ambito dei componenti di una stessa famiglia senza che si osservino altri tumori o patologie a carattere familiare:

  • FPC (Familial Pancreatic Cancer), viene definito tale il CP presente in due o più consanguinei di primo grado. L'incidenza annuale è stata stimata in circa 1-10/1.000.000 abitanti, cioè il 5-10% dei casi di CP. Nei casi familiari, l'esordio della malattia avviene prima dei 50 anni, più precocemente rispetto alle altre forme di CP. 

 

Fumo

Rappresenta il principale fattore di rischio; ad esso sono attribuibili circa un terzo dei casi di questo tipo di neoplasia.

Si ritiene che un fumatore abbia un rischio di contrarre un tumore al pancreas di circa tre volte superiore rispetto a un soggetto che non fuma.

Il fumo di sigaretta contiene una gran quantità di carcinogeni: amine aromatiche, nitrosamine, agenti alchilanti, idrocarburi policiclici aromatici e amine aromatiche eterocicliche. La carcinogenesi sarebbe legata al danno ossidativo al DNA.

Malattie

I pazienti affetti da diabete mellito hanno un aumento del rischio di sviluppare un carcinoma pancreatico rispetto ai non diabetici. Altre malattie associate al tumore al pancreas sono la litiasi biliare, la pancreatite cronica, la cirrosi epatica, l’infezione da Helicobacter Pylori, le gengiviti e le parodontiti.

Fattori nutrizionali

È stato segnalato un aumento di rischio per coloro che seguono una dieta a basso contenuto di frutta e verdura e ad alto contenuto di carne e grassi; tale rischio sale se vi è l'associazione con obesità e stile di vita sedentario. Si calcola che tali fattori incidano nel 20% circa dei casi di CP.

Alcol

I dati epidemiologici sono contrastanti. Alcuni studi hanno mostrato un aumento lieve del rischio nei bevitori (1,4 volte rispetto ai non bevitori), altri nessuna differenza. Il consumo di alcol però, specie se in eccessive quantità, porta alla pancreatite cronica, che rappresenta un altro noto fattore di rischio.

Caffè

È stata dimostrata un’associazione tra un elevato consumo giornaliero di caffè (>4 / die) e rischio di morte per CP.

Sostanze cancerogene e fattori professionali

Si tratta di sostanze direttamente responsabili del danneggiamento del DNA, come alcuni pesticidi, coloranti e prodotti chimici usati nella raffinazione dei metalli. Anche l'acrilamide (si forma durante il processo di cottura, a temperature elevate, degli alimenti ricchi di carboidrati; Acrilamide concerne sia gli alimenti preparati nell'ambiente domestico, sia i prodotti di origine industriale, ad es. patatine fritte) e gli insetticidi organico-clorurati sono sospettati di favorire il cancro del pancreas. Chimici, garagisti, addetti a distributori di benzina, soggetti esposti a benzidina e benzilalanina sono categorie professionali a rischio per CP.

Età, sesso e razza

L'età è un importante fattore di rischio, in particolare un’età superiore ai 60 anni. Infatti con l'avanzare dell'età vi è un aumento del numero di possibili mutazioni dannose nel nostro DNA. Il sesso maschile è più colpito rispetto a quello femminile, come pure gli afro-americani rispetto alla razza bianca.

Fattori ambientali

Fra le nazioni industrializzate vi sono paesi ad elevata mortalità (Stati Uniti, Paesi Scandinavi e Scozia) ed altri con tassi (leggermente) più bassi come Giappone ed Italia. I giapponesi emigrati negli Stati Uniti presentano una mortalità 4 volte maggiore rispetto a quella dei residenti in Giappone e doppia rispetto agli statunitensi, ciò suggerisce un ruolo importante dei fattori ambientali. Non sembra esservi rapporto con lo stato socio-economico, mentre la mortalità tende ad aumentare con l’urbanizzazione.

I sintomi del tumore al pancreas

Fase precoce

I tumori maligni del pancreas sono generalmente troppo piccoli per causare sintomi.

Questa forma di neoplasia è molto spesso una malattia "silenziosa", che raramente mostra sintomi precoci, e spesso, quando presenti, sono anche aspecifici.

La depressione è un sintomo che a volte insorge prima che si giunga alla diagnosi della neoplasia.

Fase manifesta

I sintomi compaiono quando il tumore aumenta di dimensioni, e possono essere diversi a seconda della sua localizzazione (testa, corpo, coda):

  • dolore nella parte superiore dell'addome, a causa del coinvolgimento, da parte della neoplasia, di rami nervosi intra-addominali peripancreatici,
  • ittero senza dolore, con colorazione giallastra della cute e delle sclere ed urine scure (ipercromia), sono sintomi legati all’ostruzione del dotto biliare da parte della neoplasia,
  • feci chiare, poco o per nulla pigmentate (acoliche), a causa dell’ostruzione del dotto biliare da parte della neoplasia, e steatorrea (eccesso di grasso nelle feci) a causa della carenza di enzimi digestivi
  • perdita di appetito, nausea e vomito,
  • perdita di peso significativa e debolezza,
  • presenza del segno di Courvoisier-Terrier ovvero la presenza di ittero e di una colecisti distesa, palpabile, non dolente; tale evidenza è un forte indicatore di cancro pancreatic e può essere utile per distinguere il cancro pancreatico dalla colelitiasi;
  • comparsa del segno di Trousseau, ovvero la presenza di una tromboflebite migrante, indotta dalla neoplasia;
  • l’insorgenza di diabete mellito senza una chiara predisposizione familiare può essere un sintomo sospetto, anche se sovente il diabete si manifesta dopo la diagnosi o insorge a seguito della resezione chirurgica del pancreas.

I tumori neuroendocrini del pancreas possono causare sintomi legati all’ormone prodotto in eccesso (senso di debolezza, vertigini, brividi, spasmi muscolari, diarrea).

Altri sintomi possono essere legati alla diffusione metastatica della neoplasia.

Diagnosi di cancro al pancreas

1) Visita medica

Il primo passo prevede un completo esame fisico del paziente ed un'accurata anamnesi personale e familiare. In generale, per orientarsi nel sospetto diagnostico di CP, occorre prestare particolare attenzione a sintomi piuttosto comuni come dolore addominale o alla schiena, perdita di peso, mancanza di appetito, stanchezza, irritabilità, problemi digestivi, distensione della colecisti, diabete, tumefazioni linfonodali, diarrea, steatorrea (feci grasse, untuose) e ittero.

2) Esami di laboratorio (sangue, feci, urine)

È utile rilevare la presenza nel sangue di sostanze (markers neoplastici) denominate CA 50 e CA 19-9 (rilasciate dalle cellule neoplastiche) come anche CEA e CA 125.

Vanno altresì ricercati l’aumento della bilirubina (in particolare della quota diretta) ed anche l'incremento dei valori plasmatici di alcuni enzimi come la γ-glutamiltranspeptidasi (GGT), la fosfatasi alcalina (ALP), le amilasi e le lipasi, attraverso l'esame delle transaminasi.

Va anche ricercata la presenza di sangue (occulto) nelle feci o la marcata comparsa di urobilinogeno che comporta ipercromia delle urine (color marsala, o color coca-cola).

3) Metodiche di imaging

Ecografia dell’addome

È utile nell’approccio diagnostico iniziale (è poco costosa e facilmente ripetibile); l’esame è diagnosticamente significativo quando la neoplasia ha un diametro superiore ai 2 cm. ed è localizzata nella testa o nel corpo; al contrario si rivela poco efficace nelle neoplasie della coda del pancreas.

Tomografia computerizzata addominale (TC)

È il gold standard. E’ molto accurata nell'indicare le dimensioni del tumore e nel definire i rapporti della massa con le strutture vicine; la TC è diagnostica per neoplasia pancreatica in oltre l'80% dei casi.

La risonanza magnetica (RM)

Non offre attualmente vantaggi significativi rispetto alla TC; può essere molto utile nel diagnosticare o nell'escludere un coinvolgimento neoplastico dei vasi sanguigni (in particolare della vena porta e dei vasi celiaci o mesenterici).

La Positron Emission Tomography (PET)

Può essere utile per rilevare la diffusione della malattia.

4) Metodiche operative

ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica (ERCP)

Si tratta di una procedura di elevata attendibilità (la sensibilità della metodica è del 95% circa), il cui utilizzo dev'essere selettivo, poichè invasiva.

Quando i reperti dell'ecografia e della TAC sono dubbi, o quando i tumori sono piccoli, è utile effettuare una E.R.C.P.

Va detto che la Colangio-Pancreatografia Retrograda Endoscopica è una metodica che riveste un ruolo essenzialmente operativo, oltre che di imaging radiologico.

Nei pazienti itterici, ma resecabili, è preferibile procedere all'intervento chirurgico senza effettuare una E.R.C.P. preoperatoria, ed in particolare senza alcun drenaggio biliare. Diversi studi hanno dimostrato un aumento delle complicanze post-operatorie a seguito del drenaggio della via biliare effettuato prima dell'intervento.

Colangiopancreatografia retrograda endoscopica (ERCP)

Biopsia percutanea del pancreas per aspirazione (agoaspirato)

La diagnosi certa di CP è possibile grazie alla rimozione bioptica (biopsia pancreatica) di un piccolo frustolo di tessuto neoplastico, che verrà poi osservato al microscopio. Un ago aspirato è il metodo più comunemente utilizzato. Un ago sottile (FNA, Fine Needle Aspiration o biopsia con ago sottile) viene inserito nel pancreas attraverso la cute addominale, utilizzando, come guida, immagini ecografiche o TC.

Ecoendoscopia (EUS)

Si tratta di una valutazione ecografica tramite (eco)endoscopio inserito nelle vie digestive, utile per poter meglio visualizzare l'estensione della malattia nei tessuti circostanti. La procedura consente di realizzare anche agoaspirati.

 

Metodo di stadiazione del cancro del pancreas

Il metodo di stadiazione del cancro del pancreas segue la classificazione TNM (Tumor, Node, Metastasis), laddove T indica le dimensioni e l'estensione diretta del tumore primario, N indica il grado di diffusione ai linfonodi vicini, mentre M indica se il cancro è metastatizzato in altri organi.

Un piccolo tumore che non si è diffuso ai linfonodi o organi distanti, per esempio, può essere stadiato come T1- N0-M0. Gli stadi vanno da 0 a IV.

  • stadio 0: (Tis, N0, M0) dove Tis sta per carcinoma in situ, ovvero quando il tumore è confinato negli strati superficiali;
  • stadio I: il tumore è circoscritto al pancreas e non si è diffuso ad altri organi né ai linfonodi;
  • stadio II: il tumore si è diffuso agli organi adiacenti, quali il duodeno o il dotto biliare, con o senza invasione dei linfonodi e senza invasione delle arterie (tronco celiaco o arteria mesenterica superiore);
  • stadio III: il tumore ha infiltrato le arterie intorno al pancreas (tronco celiaco o arteria mesenterica superiore);
  • stadio IV: è descritto come (Qualsiasi T, Qualsiasi N, M1), ed indica che il cancro si è diffuso anche in organi distanti (fegato, polmoni, osso, linfonodi non regionali).

Esiste anche una classificazione di tipo chirurgico, in base alla operabilità della neoplasia:

  • Tumori resecabili: limitati al pancreas, che possono essere completamente rimossi.
  • Tumori localmente avanzati (non resecabili): non vi è diffusione in organi distanti, ma non possono essere completamente rimossi.
  • Tumori metastatici: vi è diffusione in organi distanti e la chirurgia è solo di tipo palliativo.

Terapia

Il trattamento dipende da vari fattori: caratteristiche istologiche, stadio TNM, età e stato di salute.

Il tumore del pancreas è curabile solo quando si trova nelle sue primissime fasi di sviluppo; nella gran parte dei casi, infatti, la diagnosi viene posta in una fase avanzata di malattia e l’intervento chirurgico non riesce ad essere realmente radicale.

La neoplasia, inoltre, può, in alcuni pazienti, svilupparsi in modo multicentrico, oppure può avere già micrometastatizzato all’interno della ghiandola (come a volte emerge da esami istologici su pancreas asportati in toto); data l’origine della neoplasia dall’epitelio duttale, è ipotizzabile che alcune cellule neoplastiche, “fluttuando” nel succo pancreatico, possano dare micrometastasi in altre sedi della ghiandola.

Altrettanto similmente si può immaginare che, durante la resezione chirurgica dei dotti pancreatici, le cellule neoplastiche possano annidarsi all’interno del pancreas residuo o nell’area di resezione, favorendo la recidiva locale.

Chirurgia e altri atti interventistici

Vi sono tre principali procedure chirurgiche che possono essere utilizzate nei casi di neoplasia resecabile.

Procedura di Whipple o duodenocefalopancreasectomia (DCP)

È il trattamento più comune nei tumori della testa del pancreas. Viene rimossa la testa del pancreas, parte dello stomaco, duodeno, linfonodi, e altri tessuti. La porzione residua del pancreas sarà sufficiente per continuare a produrre succhi digestivi ed insulina.

L'intervento chirurgico dura dalle 6 alle 8 ore. La procedura è complessa e rischiosa, gravata da complicanze.

Complicanze (anche infauste) colpiscono almeno un terzo dei pazienti, anche nei centri di riferimento, laddove l’esperienza nella gestione delle complicanze consente di ridurre la mortalità operatoria. La mortalità dopo DCP nelle mani di un chirurgo pancreatico esperto è attualmente molto bassa (2%).

 

Pancreasectomia distale

Viene rimossa la coda del pancreas, e talvolta parte del corpo, insieme con la milza. Questa procedura viene di solito utilizzata nel trattamento dei tumori neuroendocrini.

 

Pancreasectomia totale

E' l'intervento demolitore con cui si asportano tutto il pancreas, una porzione dell'intestino tenue, parte dello stomaco, il dotto biliare, la cistifellea, la milza e la maggior parte dei linfonodi regionali. La diretta conseguenza dell’assenza del pancreas è l’insorgenza di un diabete secondario, post-chirurgico.

Bypass biliare

Se il tumore si è diffuso, e non è operabile, sono possibili interventi di chirurgia palliativa come il bypass biliare (esempio A nella figura), che consiste nelll’ovviare ad una ostruzione biliare da neoplasia, collegando direttamente il dotto biliare all'intestino tenue.

 

Gastroenteroanastomosi

Se il tumore impedisce, riducendo (stenosi) il lume a livello del duodeno, il passaggio del cibo proveniente dallo stomaco, è possibile collegare (anastomizzare) lo stomaco direttamente all'intestino tenue (GEA, GastroEnteroAnastomosi), in modo da garantire il passaggio del cibo e quindi l’alimentazione.

 

E.R.C.P.

Una ostruzione biliare può anche essere trattata inserendo un piccolo stent nel dotto biliare (coledoco) garantendo il deflusso di bile, grazie ad una procedura endoscopica, meno invasiva della chirurgia, detta E.R.C.P. (ColangioPancreatografia Retrograda Endoscopica), resa possibile grazie ad un duodenoscopio a visione laterale.

Drenaggio biliare

Il drenaggio biliare può essere ottenuto anche con una procedura di radiologia interventistica. Il deflusso biliare viene garantito inserendo un tubo di drenaggio dall'esterno dell'organismo, il catetere può superare l'ostruzione e drenare la bile nell'intestino tenue.

 

Chemioterapia

È generalmente indicata nelle forme di cancro che si è già diffuso localmente, o metastatizzato. Terapie combinate spesso includono più tipi di chemioterapia o chemioterapia in combinazione con altre opzioni di trattamento.

La Gemcitabina è il chemioterapico, più spesso utilizzato, per trattare il cancro al pancreas. Un altro farmaco comunemente usato è il 5-fluorouracile (5-FU).

Vi sono nuovi farmaci ancora in fase di studio che agirebbero in modo diverso dai chemioterapici standard e con minor numero di effetti collaterali.

Uno di questi farmaci è l'Erlotinib, approvato dalla American Food and Drug Administration (FDA) per il trattamento di prima linea dei pazienti colpiti da tumore del pancreas localmente avanzato, non asportabile o metastatico.

L’Erlotinib è una molecola appartenente al gruppo degli inibitori dei recettori del fattore di crescita epiteliale umano di tipo 1 (HER1), noto anche come EGFR. Il trattamento con erlotinib più gemcitabina nei pazienti affetti da tumore del pancreas, in stadio avanzato, ha dimostrato un notevole miglioramento della sopravvivenza globale rispetto all'utilizzo della sola gemcitabina. Il 24% dei pazienti in terapia con erlotinib più gemcitabina erano ancora vivi dopo un anno, rispetto al 19% dei pazienti trattati con la sola gemcitabina.

Radioterapia

La Radioterapia utilizza utilizza raggi gamma o raggi X ad alta energia al fine di ridurre le dimensioni del tumore, distruggendo le cellule tumorali. Le radiazioni possono essere erogate da una macchina esterna all'organismo (radioterapia esterna) oppure la sostanza radioattiva (radioisotopo) può essere immessa direttamente nella lesione (radioterapia interna o intracavitaria).

Gli effetti collaterali della radioterapia comprendono reazioni cutanee, nausea, vomito, diarrea, affaticamento; la maggior parte degli effetti collaterali regrediscono poche settimane dopo aver completato il trattamento.

I benefici della radioterapia e/o della chemioterapia nel trattamento del CP non sono del tutto convincenti.

Per approfondire:Radioterapia sempre più precisa: nuova tecnica che segue il respiro

Prevenzione

Non ci sono linee guida o raccomandazioni per prevenire il cancro al pancreas. Attualmente la prevenzione del cancro pancreatico consiste nell'evitare i fattori di rischio. L'American Cancer Society consiglia di smettere di fumare perché il fumo di sigaretta è ritenuto essere responsabile del 20-30 % dei cancri pancreatici. In generale, si raccomandano misure preventive standard, come, ad esempio, mantenere un peso ideale ed una buona attività fisica, aumentare il consumo di frutta, verdura e cereali integrali, diminuendo l'assunzione di carne rossa.

Non vi è alcuna prova, tuttavia, che seguendo queste linee guida dietetiche sarà possibile prevenire o ridurre il rischio per il cancro pancreatico.

Vi sono studi circa la possibilità che alcune vitamine possano ridurre il rischio di cancro pancreatico.

La Vitamina D è stata associata con la riduzione del rischio in vari tipi di cancro, compreso il CP; anche le vitamine del gruppo B come la B12, B6 ed i folati, si pensa possano ridurre il rischio di cancro al pancreas.

 

Approfondimenti

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Data pubblicazione: 25 settembre 2013 Ultimo aggiornamento: 28 maggio 2021

Autore

francescoquatraro
Dr. Francesco Quatraro Gastroenterologo, Colonproctologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1986 presso Università degli Studi di Bari.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 8211.

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