Contraccettivi intrauterini spirale.

La spirale anticoncezionale: i metodi contraccettivi intrauterini IUD e IUS

La spirale è un piccolo dispositivo contraccettivo che si colloca nella cavità uterina. Esistono due tipi di spirali anticoncezionali: al rame (contraccettivo meccanico e anche d'emergenza) e al progesterone, ossia a rilascio ormonale.

Cos'è la spirale?

La spirale anticoncezionale, metodo di contraccezione intrauterina, è un piccolo dispositivo contraccettivo che si colloca nella cavità uterina. Esistono due tipi di spirali anticoncezionali:

  • La spirale al rame (IUD) è un piccolo dispositivo intrauterino di plastica con del rame avvolto intorno allo stelo centrale.
  • La spirale al progesterone è un sistema intrauterino (IUS) che consiste in piccolo dispositivo a forma di T con un cilindro che contiene progesterone intorno allo stelo centrale.

La spirale è il metodo contraccettivo che ha una efficacia più vicina a quella dei contraccettivi ormonali (pillola o anello vaginale), con un tasso di protezione dalla gravidanza del 95-99 % (calcolato su 100 donne in età fertile in un anno).

Come funziona la spirale?

La spirale contraccettiva al rame (IUD) influisce sui movimenti e la sopravvivenza degli spermatozoi nell’utero in modo che non riescano a raggiungere l’ovulo e fecondarlo. La spirale, inoltre, modifica il rivestimento interno dell’utero (endometrio) rendendolo inadatto alle gravidanze, impedendo che l’ovulo, nel caso che venga fecondato, possa impiantarsi e svilupparsi.

Spirale al rame IUD

La spirale al rame, se inserita entro 5-7 giorni dal rapporto sessuale a rischio, è anche un'alternativa alla pillola del giorno dopo e può essere usata come contraccettivo d'emergenza. In particolare si tratta di un metodo preferibile per le donne in sovrappeso: l'obesità, infatti, riduce l'efficacia dei contraccettivi d'emergenza ormonali.

La spirale al progesterone (IUS) funziona rilasciando l'ormone, come avviene per gli altri anticoncezionali ormonali, al quale si aggiunge un primo effetto contraccettivo a livello del muco cervicale, in quanto ostacola e inibisce la risalita degli spermatozoi, e l'azione contraccettiva del rame in quanto corpo estraneo. Questo rende la spirale a rilascio ormonale un metodo ad alta efficacia contraccettiva (il 99,8%).

Vantaggi e vantaggi della spirale

Sia la spirale al rame che la spirale con progesterone presentano i seguenti vantaggi:

  • Efficace contraccezione
  • Non interferenza con l’equilibrio endocrino
  • Facilità di mantenimento: non può essere dimenticata come può invece accadere per la pillola
  • È più economica di altri metodi contraccettivi (più costosa all’inizio, ma più economica a lungo termine)
  • Reversibilità: se si desidera si può avere una gravidanza non appena viene rimossa.

La spirale intrauterina al progesterone ha il vantaggio aggiunto di ridurre la quantità dei flussi mestruali.

Questa rappresenta una caratteristica positiva per le donne che normalmente hanno mestruazioni lunghe e abbondanti o che le avrebbero utilizzando la spirale al rame. Inoltre potrebbe essere drasticamente ridotto il numero di interventi di isterectomia (asportazione dell’utero) per patologie uterine benigne (fibromi e miomi dell’utero) causa di menorragie refrattarie alla terapia medica.

In alcuni casi si giunge all’amenorrea (assenza di flusso mestruale) e, in mancanza di un adeguato colloquio con la paziente prima dell’inserimento, la donna potrebbe ritenere la riduzione del flusso mestruale o la comparsa di amenorrea come segno di fatti patologici, con la conseguente rimozione dello IUD in alcuni casi. Quindi è molto importante il fatto che sia il ginecologo che la paziente siano a conoscenza che l’amenorrea non è altro che una logica conseguenza dell’azione atrofizzante da parte dell’ormone (levonorgestrel) sull’endometrio.

È disponibile in commercio in due prodotti che si differenziano in base al dosaggio ormonale (Mirena e Jaydess).

Svantaggi della spirale

Sia la spirale al rame che quella medicata al progesterone presentano i seguenti svantaggi:

  • Sebbene accada raramente, se la spirale fallisce e compare la gravidanza il dispositivo intrauterino deve essere rimosso al più presto: uno IUD inserito in una donna incinta aumenta i rischi di aborto.
  • È possibile che durante le mestruazioni la spirale venga espulsa dall’utero: per questo motivo si consiglia alla donna di controllare i fili della spirale (la donna potrebbe non accorgersene).
  • Esiste un rischio basso di infezione durante le prime tre settimane successive all’inserimento.
  • È importante che la donna si protegga con particolare attenzione dalle infezioni sessualmente trasmesse, poiché le infezioni pelviche potrebbero portare alla sterilità.
  • Se la spirale fallisce, esiste il rischio di gravidanze extrauterine (quando l’ovulo fecondato si impianta nelle tube uterine invece che nella cavità uterina), ma si tratta di possibilità remote.

La spirale al progesterone (IUS) può avere anche i seguenti effetti collaterali:

  • Irregolarità del ciclo o piccoli sanguinamenti nei primi 3-5 mesi (anche se, in seguito, con questo sistema intrauterino le mestruazioni tendono a diminuire quasi del tutto).
  • Raramente si potrebbe presentare secchezza vaginale, vampate di calore, cefalea, nausea.

La spirale al rame può provocare mestruazioni più abbondanti e più dolorose.

Per approfondire:Perdite di sangue dopo i rapporti: quali sono le cause?

Chi può usare la spirale?

La contraccezione intrauterina è indicata specialmente per:

  • Donne che hanno già avuto figli.
  • Donne a basso rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmesse.
  • Donne che non possono o non vogliono prendere la pillola.

Chi non dovrebbe usare la spirale?

  • Donne a rischio di contrarre infezioni sessualmente trasmesse (MTS).
  • Donne che hanno sanguinamenti vaginali non diagnosticati o non accertati.
  • Donne con malattie infiammatorie della pelvi (PID).

Come si mette la spirale?

Prima dell’inserimento della spirale anticoncezionale è importante:

  • Sottoporsi ad un PAP-test e tamponi vaginali (o esame batteriologico a fresco del secreto vaginale) per essere certi dell’assenza di cerviciti o vaginiti causate da batteri che potrebbero essere involontariamente trasportati nella cavità uterina durante l’inserimento.
  • Escludere una gravidanza: per questo motivo si inserisce alla fine del flusso mestruale o immediatamente dopo il flusso mestruale.

La posizione in cui viene inserita la spirale è quella ginecologica: dopo l’inserimento dello speculum vaginale, si procede a detersione della cervice (collo uterino) con una soluzione antisettica.

Viene misurata la lunghezza dell’utero (isterometria) e la spirale viene collocata all’interno attraverso la cervice o apertura dell’utero. I fili dello IUD vengono tagliati in modo che siano ben dentro la vagina. La donna e il suo partner non li noteranno, ma deve essere possibile sentirli al tatto inserendo un dito in vagina.

Cosa fare dopo l'inserimento della spirale?

Dopo l’inserimento bisogna attendere in ambulatorio per assicurarsi che non ci siano dolori o fastidi particolari.

È importante non avere rapporti sessuali o utilizzare assorbenti interni per le 48 ore successive all’inserimento della spirale per prevenire eventuali infezioni.

L’effetto contraccettivo non è immediato, di solito parte dopo 15 – 20 giorni dall’inserimento. Quasi tutti i tipi di spirale hanno la durata di circa 5 anni. È possibile rimuovere la spirale in qualsiasi momento, avendo l’accortezza di non avere rapporti 4/5 giorni prima della rimozione.

Il primo controllo (clinico ed ecografico) va eseguito sei settimane dopo l’inserimento e poi ogni 12 mesi.

Consultare il ginecologo se:

  • Se i fili sembrano più corti o più lunghi del normale, perché potrebbe significare che la spirale si è spostata. È importante controllare i fili dopo ogni mestruazione.
  • Se si avvertono dolori prolungati alla parte inferiore della schiena o all’addome particolarmente se associati a febbre.
  • Se si hanno perdite o sanguinamento anomalo, o si prova dolore durante i rapporti sessuali.
  • Se la donna o il suo partner hanno avuto altri rapporti sessuali che aumentano l’esposizione ad eventuali infezioni sessualmente trasmesse.
Data pubblicazione: 04 luglio 2011 Ultimo aggiornamento: 03 aprile 2023

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

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