Pillola contraccettiva istruzioni.

Istruzioni per un corretto uso della contraccezione ormonale

Un corretto uso della contraccezione permette alla donna la programmazione di una gravidanza cosciente e desiderata.

Quando si parla di contraccezione ormonale si intende l’uso di pillola anticoncezionale, cerotto contraccettivo e anello vaginale.

Contraccettivi ormonali: vantaggi

Efficacia dei contraccettivi ormonali

I contraccettivi ormonali rimangono il metodo di contraccezione più popolare ed efficace: l’85% delle donne in età fertile può assumere senza problemi i contraccettivi ormonali. Una corretta contraccezione ormonale deve tener conto dell’attività biologica dei componenti presenti nel contraccettivo, cioè degli estrogeni e progestinici, i quali presentano particolari caratteristiche legate alla loro struttura molecolare.

Spesso tutte le formulazioni presenti in commercio sono accomunate come unico tipo di CO (contraccezione ormonale), invece è importante sottolineare che molti degli effetti della pillola sono legati al bilanciamento (qualitativo e quantitativo) fra estrogeno e progestinico in essa contenuto. Per questo motivo spesso si parla di “clima” della pillola a seconda che prevalgano gli effetti estrogenici o progestinici.

La pillola anticoncezionale

La pillola contraccettiva classica è quella combinata che consiste nell’associazione continuativa di Estrogeno e di un Progestinico.

Si parla di pillola monofasica quando questa associazione è costante durante i 21 giorni di trattamento. Può invece subire delle modifiche del rapporto qualitativo/quantitativo a dosaggi differenti da fase a fase, e in questi casi si parlerà di pillola bifasica o trifasica.

Come agisce la pillola?

La pillola contraccettiva modifica l’attività dell’ipotalamo e dell’ipofisi, producendo minor quantità di FSH e di LH impedendo la maturazione del follicolo e bloccando l’ovulazione. Modifica la motilità delle tube e la regolare crescita dell’endometrio (mucosa che riveste all’interno la cavità uterina). Altera il muco cervicale con formazione di uno strato spesso e vischioso in grado di limitare il passaggio degli spermatozoi.

Possibili effetti collaterali

Quali sono le controindicazioni all’impiego di contraccettivo ormonali?

  • Funzionalità epatica gravemente limitata.
  • Disturbi tromboembolici o malattia cerebrovascolare.
  • Carcinoma della mammella sospetto o conclamato.
  • Gravidanza sospetta o conclamata
  • Sanguinamento atipico di natura non ancora identificata.
  • Formazione neoplastica estrogeno-dipentente sospetta o conclamata.

Quali sono i vantaggi della pillola?

Oltre all'elevata efficacia contraccettiva con un ripristino immediato della fertilità dopo la sospensione dell’assunzione, la pillola anticoncezionale presenta altri vantaggi che non riguardano la contraccezione tra i quali:

  • Riduzione della quantità dei flussi mestruali e riduzione della dismenorrea.
  • Ridotta incidenza della gravidanza ectopica (extrauterina).
  • Miglioramento dell’acne.
  • Riduzione del 50% del rischio di carcinoma ovarico e del 67% del carcinoma endometriale dopo 8 anni di utilizzo.
  • Miglioramento dei cicli irregolari.
  • Riduzione della tensione premestruale.
  • Abbassamento del rischio di cisti ovariche funzionali.
  • Cura della fibromatosi uterina.

Per approfondire:Minipillola: contraccettivo ormonale senza estrogeni

Quali sono i controlli da effettuare (follow up)?

Quando si assume la pillola contraccettiva è necessario un controllo della pressione sanguigna, del peso, l'esecuzione periodica del Pap-test e di una visita senologica.

Uso corretto della pillola

Se la pillola viene assunta dal primo giorno del ciclo (cioè quando compaiono le prime perdite ematiche mestruali) la copertura contraccettiva è immediata. Se viene assunta nei giorni successivi la donna dovrà evitare i rapporti liberi o usare un metodo contraccettivo alternativo per 7 giorni. In questo caso si fa riferimento al primo ciclo di utilizzo.

Se la donna è stata sottoposta a revisione della cavità uterina (raschiamento) per aborto spontaneo o interruzione volontaria della gravidanza, il blister può essere iniziato lo stesso giorno e non si utilizza nessuna precauzione supplementare.

Nel caso di passaggio ad una altra marca:

  • con stesso dosaggio l’inizio sarà effettuato dopo la pausa dei 7 giorni
  • con dosaggio più basso si consiglia di non effettuare la pausa dei 7 giorni, in questi casi non si adotterà nessuna precauzione supplementare.

La pillola va assunta preferibilmente alla stessa ora (possibilmente a stomaco pieno e nelle ore serali) per due motivi:

  • in caso di dimenticanza la pillola va assunta entro le 12 ore per mantenere l’effetto contraccettivo.
  • in caso di vomito o diarrea entro le 4 ore è corretto assumere un’altra pillola da un blister di scorta (per non alterare la confezione di base).

La pillola ha un effetto sulla fertilità?

Con le attuali formulazioni a basso dosaggio lo sviluppo follicolare si ripresenta non appena il trattamento viene interrotto. Nelle donne che prima dell’assunzione della pillola avevano cicli normali, alla fine della pausa dei 7 giorni, sviluppano un follicolo di 7 mm o di dimensioni superiori. Ciò significa che la mancata assunzione di un confetto all'inizio o alla fine del ciclo aumenta il rischio di ovulazione.

La pillola provoca aumento del peso?

Non ci prove che i contraccettivi orali provochino un aumento del peso. In uno studio su un gruppo di donne che avevano assunto una pillola monofasica a basso dosaggio (levonorgestrel), il numero delle utenti che incrementavano o perdevano peso era simile, indicando che i cambiamenti del peso possono essere attribuiti a variazione normale. La pillola fornisce una facile giustificazione quando è presente un incremento ponderale.

Per le donne a basso rischio (non fumatrici, non ipertese ecc.) la pillola può essere continuata oltre i 40 anni (durata totale d’uso 15-20 anni). Dopo i 40 anni l’utente va rivalutata per studiare se il rischio di assunzione è ancora basso, in tal caso potrà continuare senza problemi fino alla menopausa, ciò comporta in linea di massima un beneficio notevole, poiché le donne dopo i 40 anni presentano problemi dovuti a perdite ematiche per fibromatosi uterina, adenomiosi o per alterazioni del ciclo mestruale. Le stesse “vampate di calore” potrebbero essere gestite, insieme alla sintomatologia perimenopausale, in modo eccellente.

Corretta gestione delle utenti della pillola

La pillola va giudicata dopo almeno 3 mesi di utilizzo per comprendere se la formulazione è la più adatta. Di solito dopo questo periodo la maggior parte degli effetti collaterali precoci come lo spotting, la nausea e la tensione mammaria tendono a sparire. In caso di persistenza della nausea si dovrebbe consigliare una pillola a più basso dosaggio di estrogeni.

Persistenza dello spotting (piccole perdite ematiche non mestruali) significa passaggio ad una pillola con un diverso tasso del progestinico, a volte anche dell’estrogeno.

L’emorragia da rottura (perdite ematiche simil mestruali continue) dipende molto frequentmente dall’assunzione della pillola in orari molto diversi della giornata, la sua ripetuta dimenticanza, ma anche dall’assorbimento orale (non per anello vaginale e cerotto) associata ad una contemporanea assunzione di farmaci che interferiscono con la farmacodinamica dei contraccettivi orali.

L’assenza di emorragia (Amenorrea) da sospensione è legata frequentemente all’uso di contraccettivi orali a basse dosi di estrogeno e “sbilanciati” in senso progestinico, di solito si risolve con una pillola trifasica.

Per approfondire:Le regole per un corretto uso della pillola contraccettiva

Consigli pratici

Nel caso di mancata assunzione di una pillola 12 ore dopo l’ora abituale di assunzione, è necessario assumere la pillola dimenticata non appena possibile e ritornare alla normale assunzione giornaliera adottando una contraccezione alternativa (es. preservativo) nei 7 giorni successivi.

La sospensione periodica della pillola continua ad avere gravi conseguenze, quali l’aumento delle gravidanze indesiderate e il ricorso all'interruzione volontaria di gravidanza. Non esiste prova di effetti cumulativi dei contraccettivi ormonali anche dopo moltissimi anni di uso, è quindi un errore interrompere periodicamente la pillola senza una indicazione medica o motivazioni soggettive.

Per quanto tempo devo assumere la pillola?

Basi scientifiche non esistono per porre limiti di tempo all’uso dei contraccettivi ormonali per le donne che non possiedono controindicazioni reali.

Dopo quanto tempo dalla sospensione della pillola si può affrontare una gravidanza?

Si può affrontare anche immediatamente dopo perché non esistono prove di rischio fetale residuo nelle pazienti nelle pazienti che hanno ottenuto una gravidanza nel mese successivo alla sospensione della pillola.

Anello vaginale e cerotto: cosa cambia rispetto alla pillola?

Cosa cambia con l’uso dell’anello vaginale e del cerotto transdermico nei confronti della pillola classica?

Modalità d'uso

L’anello vaginale si introduce in vagina per la durata di 21 giorni con pausa di 7 giorni, l’assorbimento avviene attraverso la mucosa vaginale e non risente del vomito o degli episodi di diarrea.

Per approfondire:Anello vaginale: cos'è e come funziona

 

Per il cerotto l’assorbimento avviene attraverso il derma: si applica un cerotto alla settimana per 3 settimane, con pausa di 7 giorni. Non bisogna applicarlo sul seno, ma preferibilmente sulla spalla, addome o parte alta dei glutei.

Contraccettivi ormonali: cerotto transdermico

Importanza della conoscenza della contraccezione

È importante promuovere nel nostro paese una cultura della procreazione responsabile.

La convinta azione educativa del medico curante e dello specialista può costruire una differente e più positiva coscienza della donna nei confronti della contraccezione.

Si deve mettere in risalto che l’interruzione della contraccezione ormonale comporta un aumento di gravidanze indesiderate e conseguentemente delle interruzioni volontarie di gravidanza ai sensi della Legge n. 194/78.

Tutto questo sempre nel rispetto delle diverse posizioni ideologiche.

Data pubblicazione: 04 luglio 2011 Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2021

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

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