Pillola del giorno dopo.

La pillola del giorno dopo (contraccezione di emergenza)

La pillola del giorno dopo è un metodo contraccettivo d'emergenza da assumere entro 72 ore dal rapporto sessuale non protetto e a rischio di gravidanza: come funziona, in quali casi viene somministrata, quali sono i possibili effetti collaterali e le alternative.

Cos'è la contraccezione d'emergenza?

Con il termine contraccezione d’emergenza ci si riferisce a metodi contraccettivi da adottarsi in casi eccezionali nell’ambito della contraccezione, ai quali le donne possono far ricorso entro i primissimi giorni successivi a un rapporto sessuale non protetto per evitare gravidanze indesiderate.

Essendo appunto di emergenza, l'assunzione della pillola del giorno dopo non deve essere effettuata regolarmente.

Come funziona la pillola del giorno dopo?

La pillola del giorno dopo è un contraccettivo a base di Levonorgestrel (LNG) che ha lo scopo di ritardare l'ovulazione fino all'inizio dell'ascesa dell'ormone luteinizzante (LH). Deve essere assunta entro 72 ore dal rapporto non protetto e, in ogni caso, il prima possibile affinché garantisca il massimo della sua efficacia.

È importante ricordare che l'effetto della contraccezione d'emergenza non è valido per tutto il resto del ciclo: in caso di nuovi rapporti devono essere usati dei preservativi.

Quando e come si assume la pillola del giorno dopo?

Per evitare una gravidanza indesiderata, tutte le donne in età fertile possono avere la necessità di dover ricorrere alla contraccezione d'emergenza essendosi trovate in una di queste situazioni a rischio:

  • mancato utilizzo di anticoncezionali
  • rottura, scivolamento o uso errato del preservativo
  • coito interrotto non riuscito (esempio: eiaculazione in vagina o sui genitali esterni)
  • mancata assunzione della pillola anticoncezionale: se si supera il periodo di pausa tra un blister e l'altro, dimenticanza di una nella prima settimana di assunzione, dimenticanza di due o più pillole consecutive nella seconda e terza settimana
  • mancata assunzione della pillola solo progestinica (minipillola): ritardo di assunzione superiore a 12 ore;
  • cerotto transdermico o anello vaginale: dislocamento o rimozione superiore a 48 ore, estensione del periodo di sospensione superiore a 48 ore;
  • assunzione di farmaci che possono alterare l'effetto contraccettivo senza il ricorso a metodi di barriera per i successivi 28 giorni;
  • utilizzo dopo scadenza di un impianto sottocutaneo;
  • rimozione, parziale/completa espulsione nei 5 giorni precedenti il rapporto di un dispositivo intrauterino (spirale);
  • diaframma e cappuccio cervicale: dislocamento, rottura, lacerazione o precoce rimozione.
  • non avvenuto scioglimento di spermicidi in tavolette o film prima del rapporto;
  • errore di calcolo nel praticare il metodo di astinenza periodica (Ogino-Knaus);
  • nei casi di stupro in cui la donna si trovava priva di protezione contraccettiva.

Come prendere la pillola del giorno dopo

Assunzione della pillola del giorno dopo: indicazioni

Prima di prescrivere la contraccezione ormonale d’emergenza non è necessario effettuare test di laboratorio o il test di gravidanza: è sufficiente una valutazione ricavata interamente dall’anamnesi personale.

La pillola del giorno dopo è presente in commercio a dosaggio doppio: è necessario prendere le due compresse in una singola somministrazione entro le 72 ore (3 giorni) che seguono il rapporto non protetto.

Deve essere assunta il prima possibile: più queste compresse vengono assunte precocemente, più sarà alta l'efficacia del contraccettivo d'emergenza.

Possono presentarsi delle perdite di sangue nei giorni successivi all’assunzione delle pillole: non si tratta di mestruazioni, non sono gravi e non significano che la pillola del giorno dopo non sia efficace.

Le mestruazioni arrivano, nella maggior parte dei casi, alla data prevista.

Per approfondire:Pillola del giorno dopo o pillola dei 5 giorni dopo?

Quali sono le controindicazioni?

Non esistono controindicazioni alla contraccezione d'emergenza.

Come evidenziato dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il metodo risulta controindicato nei casi di gravidanza presunta o accertata, dal momento che il trattamento non risulterà più efficace se lo stato di gravidanza è già avviato.

Tuttavia, anche nei casi di utilizzo casuale della contraccezione d'emergenza nessun danno conosciuto si presenterebbe per il corso della gravidanza o per il feto.

Secondo le indicazioni dell'OMS, la pillola del giorno dopo può essere assunta anche durante l'allattamento al seno o nelle donne che hanno una storia di gravidanza ectopica.

In donne affette da gravi complicazioni cardiovascolari, angina pectoris, emicrania o epatopatie gravi, i benefici di questo trattamento superano, in generale, i possibili rischi.

Possibili effetti collaterali

I più comuni effetti indesiderati consistono in nausea e vomito e, per questo, il consiglio clinico comune è quello di assumere la pillola con il cibo.

Una percentuale non nota di donne manifesta perdite ematiche vaginali irregolari dopo la contraccezione d'emerganza che non vanno confuse con le mestruazioni e che indicano il successo del trattamento.

Le donne che fanno ricorso alla pillola del giorno dopo dovrebbero essere informate del fatto che essa non provoca immediatamente le mestruazioni: la maggior parte delle donne avrà le mestruazioni entro una settimana dal tempo previsto, anche se alcune potranno avere flussi mestruali anticipati o ritardati.

Altri effetti collaterali comprendono vertigini, senso di affaticamento, cefalea, dolorabilità mammaria e dolori addominali bassi.

Se le mestruazioni non dovessero presentarsi una settimana dopo il tempo previsto (o entro 4 settimane dopo l'assunzione della pillola) andrebbe presa in considerazione la necessità di un test di gravidanza.

Pillola del giorno dopo e minorenni

Per la legge Italiana la maggiore età si acquisisce a 18 anni, ma l’emancipazione sessuale viene riconosciuta a 14 anni.

Quindi per la prescrizione della pillola del giorno dopo, come per quella degli altri contraccettivi, non è necessario avvertire i genitori, non solo perché il minore è sessualmente emancipato, ma perchè la Legge 194/78 enuncia che “su prescrizione medica, la somministrazione nelle strutture sanitarie e nei consultori dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile, sia consentita anche ai minori”.

In base alla determina n. 998 dell'AIFA, Agenzia Italiana del farmaco (pubblicata l'8 ottobre 2020) i contraccettivi d'emergenza possono essere acquistati senza ricetta medica anche dalle minorenni.

Il problema più importante da affrontare è la diffusione e l’informazione presso gli adolescenti per i quali la possibilità di impiego della pillola del giorno dopo è spesso problematica.

Le possibili cause del fallimento della contraccezione nell’adolescente risiedono nella:

  • Fecondità elevata;
  • Alto costo
  • Difficoltà della prescrizione medica;
  • Bisogno di rapporti confidenziali
  • Timori associati all’esame ginecologico e all’assunzione della pillola.

Diffondere l’interesse per la contraccezione d'emergenza è spesso un ottimo mezzo per coinvolgere i ragazzi nella pratica contraccettiva, costituisce un buon punto di partenza per il discorso educativo.

La “prescrizione anticipata”, diffusa in molti Paesi Europei, di questo tipo di contraccezione costituisce uno strumento preventivo chiaro agli occhi degli adolescenti. Il ginecologo di fiducia, il consultorio, i centri di pianificazione familiare costituiscono i punti di riferimento per una corretta informazione.

Prevenire una IVG (interruzione volontaria di gravidanza, ossia un aborto) è importante perché una circostanza traumatizzante come l'aborto non può costituire un momento idoneo per una informazione corretta per una ulteriore contraccezione efficace.

Controversie medico-legali

Il rischio di controversie associate alla prescrizione dei contraccettivi d'emergenza dovrebbe essere trascurabile.

Tuttavia quei medici che non li prescrivano quando indicato da un punto di vista medico, potrebbero essere esposti ad azione legale per omissione di cura.

In un caso (Brownfield v. Daniel Freeman Marina Hospital, 208 Cal App 3d 405,413-14 [1989]) precedente all’approvazione della CE da parte della FDA (Food and Drug Administration) degli USA, un tribunale ha giudicato un ospedale responsabile per il non aver fornito ad una vittima di violenza informazioni circa la possibilità di far ricorso alla CE.

L’ospedale, di vocazione religiosa, ha ribattuto sostenendo di essere esonerato dal praticare aborti, in base alla Legge sull’Aborto Terapeutico dello Stato. Il tribunale ha stabilito che questa immunità non può estendersi alla CE, dal momento che tale trattamento consente di prevenire gravidanze indesiderate. Nelle linee guida sulla contraccezione (2004), l’OMS considera la CE “senza restrizioni d’uso”, attribuendole la ”classe 1“.

Pillola del giorno dopo e pillola abortiva: differenze

La contraccezione d'emergenza impedisce l’avvio di una gravidanza e in ciò differisce sostanzialmente dall’interruzione della gravidanza con la pillola abortiva nello stato iniziale, in quanto agisce secondo i seguenti meccanismi:

  • Se assunta prima della presunta ovulazione la pillola del giorno dopo inibisce l’ovulazione.
  • Alterazioni dell’endometrio per l’impianto di un ovulo fecondato.
  • Modificazioni del muco cervicale che impediscono o rendono difficile il passaggio dello sperma.
  • Interferenza con la funzione del corpo luteo.

Altri contraccettivi d'emergenza

In alternativa a questo contraccettivo è possibile ricorrere alla pillola dei 5 giorni dopo che ha efficacia fino a 120 ore dopo il rapporto a rischio ed è a base di ulipristal acetato che inibisce l'ovulazione per tutta la durata del picco dell'ormone LH.

Entrambe le pillole, al fine di garantire la massima efficacia, devono essere assunte il più presto possibile.

Esiste un metodo ormonale alternativo, a base di estro-progestinici: il metodo YUZPE che consiste nell’assunzione di un estro-progestinico con un dosaggio minimo di etinilestradiolo di 100 microgrammi, meno efficace e con maggiori effetti collaterali quali nausea e vomito.

A questi si aggiunge, infine, il metodo non ormonale tramite l'inserimento della spirale al rame (IUD) entro 5 giorni dal rapporto sessuale a rischio.

Data pubblicazione: 04 luglio 2011 Ultimo aggiornamento: 15 novembre 2021

Autore

blasinicola
Dr. Nicola Blasi Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1976 presso Università di BARI.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Bari tesserino n° 4485.

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