Sterilità: la diagnosi iniziale

Il termine sterilità o infertilità presuppone che, dopo 1 anno di rapporti sessuali completi non protetti, non si sia instaurata ancora una gravidanza.

Introduzione

Il termine sterilità o infertilità presuppone che, dopo 1 anno di rapporti sessuali completi non protetti, non si sia instaurata ancora una gravidanza.
E’ un problema che affligge numerose coppie alla ricerca di un figlio, la cui frequenza e’ andata progressivamente aumentando in questi ultimi anni. Si calcola che per il 45% circa vi sia una causa femminile, per un altro 45% la causa sia maschile, mentre un 10% rimane inspiegata.

Per comprendere le cause della sterilità e’ molto importante comprendere come avviene la fecondazione nei suoi aspetti principali.

La fecondazione avviene attraverso l’incontro tra lo spermatozoo, prodotto dall’uomo, e l’ovocita, prodotto dalla donna.
Sarà quindi importante analizzare i fattori che portano alla formazione dei gameti maschile (spermatozoo) e femminile (ovocita) per arrivare ad una diagnosi iniziale di eventuale sterilità.

L’anamnesi, ossia l’indagine sull’età dell’uomo e della donna, la frequenza dei loro rapporti e da quanto tempo ricercano una gravidanza, eventuali patologie di cui hanno sofferto in passato o di cui soffrono attualmente, sono elementi che possono guidare nella ricerca delle cause di sterilità.

Analizzeremo quindi gli esami diagnostici che devono essere eseguiti sia dall’uomo che dalla donna. 

Indagini per l’uomo

L’esame principale per l’uomo e’ rappresentato dallo spermiogramma, ossia l’analisi del liquido seminale. Con questo esame si potrà valutare il numero degli spermatozoi prodotti, la loro motilità, la normale morfologia o la presenza di alterazioni della forma. Sarà possibile evidenziare eventuali fenomeni infettivi o infiammatori che possono compromettere le capacità fecondanti degli spermatozoi.

Si potrà parlare quindi di azoospermia quando il numero di spermatozoi e’ notevolmente ridotto o pressocche’ assente, di oligozoospermia quando il numero e’ percentualmente ridotto, astenospermia quando vi e’ scarsa motilità, teratospermia quando vi sono un numero considerevole di spermatozoi atipici, oligoastenospermia quando gli spermatozoi sono pochi e poco mobili.

Qualora vi siano alterazioni dello spermiogramma, sarà compito dello specialista andrologo indicare eventuali terapie ed ulteriori esami.

Indagini per la donna

Gli esami piu’ importanti ed iniziali per la donna sono diretti a studiare se viene prodotto l’ovocita (ovulazione), se questo viene trasportato correttamente attraverso le tube ed arriva in utero, dove dovrebbe annidarsi.

Tra le indagini ormonali puo' essere utile il dosaggio dell'FSH al 3 giorno del ciclo per monitorizzare lo sviluppo follicolare.
Sono quindi fondamentali alcuni accertamenti quali il monitoraggio follicolare dell’ovulazione, l’isterosalpingografia, l’isteroscopia.

Monitoraggio follicolare dell’ovulazione

Esso consiste nell’esecuzione di 3 o 4 ecografie transvaginali a partire dall’8-10 giorno del ciclo e consente di monitorare la formazione e la crescita del follicolo. Parallelamente si potrà seguire la maturazione endometriale che risponde agli stimoli ormonali delle ovaie. Con le successive ecografie e’ possibile individuare lo scoppio del follicolo e programmare quindi i rapporti sessuali mirati. D’altro canto, con il monitoraggio follicolare e’ possibile individuare i cicli anovulatori o comunque i problemi derivanti da un’alterata formazione follicolare. E’ inoltre possibile seguire eventuali cicli di stimolazione ovarica farmacologica.

Particolarmente utili si dimostrano gli stick urinari che dosano il valore dell’ormone LH, il cui picco (e quindi positività dello stick) precede di circa 24 ore lo scoppio del follicolo, avendo la possibilità di programmare i rapporti nei 3 giorni successivi.

Isterosalpingografia

Questa indagine consiste nell’introduzione mediante un piccolo catetere, attraverso il collo dell’utero, di un mezzo di contrasto radiopaco con la finalità di osservare attraverso delle lastre la morfologia interna della cavità uterina e l’eventuale passaggio del mezzo di contrasto in cavità peritoneale. Il passaggio in addome dimostrerà la pervietà tubarica. In caso contrario, si sarà dimostrata la presenza di una ostruzione di una tuba o di entrambe.

Talora l’isterosalpingografia ha un effetto “curativo”, nel senso che, forzando leggermente il passaggio del mezzo di contrasto, si riescono a vincere alcune resistenze e determinare una disostruzione delle tube. Non e’ un esame doloroso o fastidioso soprattutto se viene utilizzato un mezzo di contrasto piuttosto “fluido”.

La sonoisterografia, ossia l'introduzione di un liquido all'interno della cavità uterina sotto guida ecografica, ha ugualmente la funzione di visualizzazione della pervietà tubarica.

Isteroscopia

Essa consiste nella visualizzazione attraverso uno strumento a fibre ottiche (l’isteroscopio) della cavità uterina. Sarà possibile individuare eventuali cause di difficoltà di annidamento dell’embrione (polipi endometriali, fibromi sottomucosi o intramurali). Consente la diagnosi di alcune malformazioni uterine che possono ostacolare l’impianto embrionale (setti uterini, subsetti, aspetti piu’ o meno “a sella” del fondo dell’utero, utero bicorne o “didelfo”). Alcune di queste malformazioni dovranno essere confermate attraverso una laparoscopia diagnostica.

Mediante l’isteroscopia si potrà indirettamente evidenziare la pervietà o meno delle tube. In caso di pervietà tubarica, la paziente potrà riferire un leggero dolore in corrispondenza della spalla dx dovuta al passaggio della CO2 (gas utilizzato per dilatare la cavità uterina) attraverso le tube in cavità addominale. E’ un esame che puo’ essere eseguito ambulatoriamente e non richiede anestesia.

 

Con questo articolo si e’ voluto informare la donna sui meccanismi che portano alla fecondazione e quindi allo sviluppo dell’embrione. Si tratta di indagini iniziali ma fondamentali per arrivare ad una diagnosi delle cause della sterilità.

Vi sono numerosi altri accertamenti che possono essere prescritti dallo specialista (dai dosaggi ormonali alla misurazione della temperatura basale, dai tamponi vaginali al post-coital test…), ma quelli illustrati in questo breve articolo sono quelli maggiormente mirati ad individuare le cause organiche e funzionali del problema sterilità.

Data pubblicazione: 15 maggio 2010

Autore

marcellosergio
Dr. Marcello Sergio Ginecologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1988 presso la Sapienza roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 40414.

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