Amnesia globale transitoria: ipotesi vascolare venosa

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Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

L'amnesia globale transitoria è una sindrome neurologica caratterizzata la temporanea, ma quasi totale, perdita della memoria a breve termine con una difficoltà ad accedere ai ricordi più remoti. Una persona affetta da amnesia non presenta ulteriori segni di compromissione cognitiva.

 

Manifestazioni cliniche

Un paziente nel corso di un attacco di amnesia non ha quasi nessuna capacità di instaurare nuovi ricordi, ma appare mentalmente vigile e lucida, in possesso di piena conoscenza dell'identità propria e dei membri della propria famiglia, mantenendo intatte le capacità percettive ed un vasto repertorio di comportamenti complessi già appresi.

L'individuo semplicemente non riesce a ricordare tutto ciò che è accaduto al di fuori degli ultimi minuti, mentre la memoria per gli eventi temporalmente più distanti può essere in gran parte intatta. Il grado di amnesia è profondo, e, nell'intervallo durante il quale l'individuo è consapevole della sua condizione, è spesso accompagnato da ansia.

L'attacco si risolve nel corso di 24 ore.

Se l'evento dura meno di un'ora, potrebbe essere causato da una amnesia epilettica transitoria.

 

La causa di fondo della amnesia rimane sconosciuta

Le ipotesi principali sono:

  • un episodio epilettico (amnesia epilettica transitoria),
  • un problema di circolazione cerebrale, da o verso l'encefalo,
  • ovvero un fenomeno vasomotorio correlato alla emicrania.

 

Questo breve articolo non ha quale finalità quella descrittiva della suddetta sindrome, ben conosciuta da tutti i professionisti, bensì si pone come obiettivo il focalizzare l'attenzione sulla possibile causa di maggior interesse e di più recente elaborazione ovverosia quella circolatoria vascolare dell'encefalo concernente i vasi venosi e, pertanto, la fase efferente da quest'ultimo.

Ciò spiegherebbe, inoltre, il frequente reperto di negatività strumentale (neuroimaging, neurovascolare arterioso, elettroencefalografico).

 

Una notazione importante circa la CCSVI (ovverosia “insufficienza venosa cerebro-spinale cronica”) è come essa rappresenti di fatto la scoperta di una nuova patologia basata su una anomalia morfo-strutturale delle vene giugulari (delle vene azigos) che trae origine dagli studi effettuati dal Prof. Paolo Zamboni e la sua equipe circa la correlazione (causale? concausale? casuale?) tra questa anomalia e la Sclerosi Multipla.

 

Fino ad alcuni anni or sono non se ne conosceva la esistenza

Da osservare come la facile ed incruenta diagnostica a mezzo di esame ecodoppler venoso renda possibile una agevole indagine di screening su quei pazienti affetti da amnesia globale transitoria.

Questa metodica si è rivelata superiore e più affidabile rispetto alla neuroimaging mediante RM venografica.

Inoltre la metodica dopplersonografica non presenta alcun rischio in quanto non invasiva rispetto alla “venografia mediante catetere” che allo stato dell'arte viene considerato il “golden standard” diagnostico. Quest'ultima è stata studiata e messa in pratica in alcuni Paesi (tra i quali Italia e US, ecc).

 

Ipotesi vascolare: sistema venoso efferente dall'encefalo

Una origine vascolare viene,pertanto, suggerita da recenti ricerche circa la insufficienza valvolare venosa concernente la vena giugulare o CCSVI.

In questi pazienti la amnesia segue uno sforzo fisico che determina il verificarsi della manovra di Valsalva ( manovra che comporta l'espirazione forzata a glottide chiusa; tale manovra aumenta notevolemente la pressione intra-toracica ed intra-addominale e viene prodotta da uno sforzo fisico intenso).

Lo sforzo fisico, in altre parole, causerebbe un flusso retrogrado di sangue nelle vene giugulari, e pertanto, nella circolazione ematica encefalica.

La ipotesi che ne consegue ritiene che la amnesia sia causata ad una congestione venosa del encefalo che porterebbe ad un edema, un conseguente aumento della PIC (pressione intra-cranica) e quindi una sofferenza ipossico/anossico transitoria di regioni strettamente linkate con la funzione memoria, in particolare la regione meso-limbica-ippocampale.

 

A marcare i differenti meccanismi etio-patogenetici alla base dell'amnesia globale transitoria e del TIA (attacco ischemico transitorio) renderebbero conto i dati che evidenziano come coloro che subiscono una amnesia globale transitoria non hanno maggiori probabilità di avere una successiva malattia vascolare cerebrale rispetto alla popolazione generale così come invece tra coloro che annoverano in anamnesi uno p più episodi TIA.

Inoltre confrontati con una popolazione di pazienti che abbiano avuto episodi TIA i pazienti con amnesia hanno evidenziato un rischio più basso di stroke, infarto del miocardio e morte improvvisa pressochè sovrapponibile alla popolazione generale.

Data pubblicazione: 19 agosto 2014

Autore

otellopoli
Dr. Otello Poli Neurologo, Algologo, Esperto in medicina del sonno

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1984 presso Università La Sapienza Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 35412.

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