La depressione giovanile

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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

L’insorgenza dei disturbi depressivi può presentarsi già dall’infanzia o l'adolescenza.

Il suicidio in età giovanile rappresenta la terza causa di morte nella fascia di età compresa tra i 10 ed i 24 anni.

Sia il suicidio che il tentato suicidio giovanili rappresentano, molto spesso, l’esito di una depressione non curata.

Il mancato trattamento di una depressione giovanile, in soggetti che abbiano effettuato uno o più tentativi di suicidio, può comportare, dopo l’età adolescenziale, il peggioramento dei sintomi e un peggioramento della diagnosi, rendendo il lavoro sull’adulto più difficile di quello che sarebbe stato sul giovane, con notevole riduzione delle possibilità di guarigione totale.

Pertanto, la diagnosi precoce ed un trattamento etico e responsabile sono i passi necessari per portare alla guarigione il giovane paziente.

Per la valutazione della diagnosi precoce si devono tenere in considerazione numerose spie che compaiono con alterazioni della normali abitudini di vita o del comportamento, infatti i sintomi iniziali di depressione possono essere ben mascherati e possono poi manifestarsi in maniera conclamata successivamente.

 

È in stretta correlazione l’associazione tra le cause ambientali ed il tentato suicidio o il suicidio:

  • solitudine
  • disoccupazione
  • comportamenti a rischio (abuso di alcol, droghe o farmaci, gioco d’azzardo, guida pericolosa, partners sessuali multipli, rapporti non protetti)


Ultimamente, è molto in uso l’utilizzo di farmaci antidepressivi nei giovani che hanno il beneficio di buoni risultati a breve termine, ma che trovano molte resistenze da parte di studi controllati che ne pongono in dubbio l’efficacia a lungo termine sui sintomi e l’insorgenza di gravi effetti collaterali.

Infatti si registrano aumento dei casi di suicidio o tentato suicidio e aumento di aggressività nei soggetti giovani che facciano uso di farmaci antidepressivi.
L’aumento di prescrizioni di antidepressivi pone molta attenzione, pertanto vengono effettuati continui studi controllati per consentire la prescrizione di psicofarmaci ai soggetti giovani che ne hanno bisogno.
Mentre da un lato è preferibile non prescrivere i farmaci ai soggetti di età inferiore ai 18 anni, dall’altro si ritrovano alcune forme gravi di depressione che necessitano inequivocabilmente di un trattamento farmacologico specifico, che non può essere rimandato nel tempo.

La terapia della depressione infantile e giovanile deve seguire una duplice strada che è quella della terapia combinata, cioè psicoterapia e farmacoterapia.

Il trattamento psicoterapeutico è un trattamento da prendere in considerazione all’insorgenza dei primi sintomi di depressione, in modo da ridurre in maniera significativa il rischio suicidario.



Il lavoro incentrato sulla consapevolezza degli stati emotivi interni consente ai ragazzi di ridurre i sentimenti di vergogna e colpa che nascondono i veri e propri sintomi della depressione.
Il trattamento di scelta è la psicoterapia ad orientamento cognitivo-comportamentale.
Il trattamento farmacologico, in ogni caso combinato alla psicoterapia, deve prendere in considerazione l’utilizzo di classi farmacologiche che abbiano indicazione nei bambini e negli adolescenti.

Data pubblicazione: 05 giugno 2011

Autore

francescosaverioruggiero
Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 presso Università Cattolica del S. Cuore - Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Avellino tesserino n° 3387.

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