Interpretazione dei sogni.

L'interpretazione dei sogni

giselle.ferretti
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta

Ognuno, almeno una volta nella vita, si è chiesto quale potesse essere il significato di un sogno: ma cos'è il sogno, qual è il suo valore e come si può interpretare?

Purtroppo la nostra cultura ci inganna facendoci credere che sia possibile associare in modo specifico un elemento comparso nel sogno ad uno specifico significato mediante la cosiddetta interpretazione dei sogni, ma in realtà non è così. Il materiale che compare nel sogno ha un valore specifico unico e singolare per la persona che lo produce: gli elementi del sogno costituiscono materiale clinico prezioso, interpretabile solo in sede di terapia, in particolare della psicoanalisi.

Psicoanalisi e interpretazione del sogno

Le modalità di interpretare i sogni si sono susseguite numerose nei secoli, ma la psicoanalisi possiede una voce di elezione in questo ambito.

Infatti, l’anno convenzionalmente indicato per la nascita della psicoanalisi è il 1899, data in cui fu pubblicato il libro L’interpretazione dei sogni[1] di Sigmund Freud. Questo testo, insieme a Psicopatologia della vita quotidiana[2] e Il motto di spirito[3] ha segnato l’inizio di un nuovo modo di pensare l’uomo: un soggetto non più padrone in casa propria.

La psicoanalisi scopre ed elabora una scissione presente in modo costitutivo nell’essere umano: la divisione tra l’Io e il l’inconscio.

Cos'è l'inconscio?

L'inconscio è un luogo con una sua logica interna, un suo funzionamento specifico, una operatività simbolica.

L’inconscio non è il luogo del primitivo e dell’irrazionale, esso funziona attraverso le leggi che regolano e strutturano il linguaggio poiché l’essenza e la particolarità dell’uomo è quella di essere parlante, immerso nel Linguaggio.

Cos’è un sogno?

Il sogno è un processo somatico con valore psichico, è una formazione dell’inconscio, cioè il risultato del suo particolare funzionamento.

Il sogno ha origine da un desiderio inconscio, è la manifestazione di un contenuto psichico rimosso, quindi porta un messaggio che attraverso l’interpretazione può essere decifrato.

Freud iniziò a trattare i sogni come materiale clinico quando i suoi pazienti iniziarono a portarglieli in seduta, applicando la regola dell’associazione libera. Li studiò e ne descrisse il funzionamento, nonché il loro valore clinico.

Il sogno è un prodotto psichico che si esprime per immagini, ha un valore individuale specifico e si può analizzare e interpretare unicamente in un contesto terapeutico. Freud afferma chiaramente che bisogna respingere ogni associazione che viene dall’analista e accettare ciò che viene in mente all’autore del sogno[4].

Da cosa è composto il sogno

Il sogno deriva da un desiderio rimosso, quindi che ha subito una deformazione da parte della censura interna, si esprime per immagini che, nel corso dello svolgimento notturno del sogno, hanno una continuità. Per analizzarlo è necessario scomporre gli elementi da cui è composto.

Abbiamo un contenuto manifesto e un contenuto latente del sogno:

  • Il contenuto manifesto è il ricordo del sogno, è ciò che il sognatore racconta da sveglio, quindi è quello che la coscienza permette di far affiorare.
  • Il contenuto latente è quello che emerge dalle libere associazioni che vengono effettuate dal sognatore a partire dal contenuto manifesto.

Il lavoro onirico

Freud sostiene che la cosa più importante del sogno è il lavoro onirico, cioè il meccanismo di trasformazione dei desideri del soggetto nel linguaggio particolare, cifrato del sogno stesso.

I meccanismi del lavoro onirico sono prevalentemente la condensazione e lo spostamento.

  • La condensazione viene assimilata da J. Lacan alla figura linguistica della metonimia: essa consiste nell’addensamento di più significati in un unico significante (esempio, un personaggio presente nel sogno che condensa in sé le caratteristiche di più persone che si conoscono).
  • Lo spostamento è assimilato alla metafora: un significante prende il posto di un altro significante (trasposizione di un significato) dove il primo è legato al secondo da un rapporto di somiglianza (esempio, a causa della censura, nel sogno possono invertirsi i livelli di importanza degli elementi che vi compaiono: quelli che emergono in modo vistoso ed importante potrebbero nascondere contenuti in realtà poco rilevanti e viceversa, elementi che appaiono insignificanti potrebbero indicare che la verità del soggetto si nasconde proprio lì).

Altre caratteristiche peculiari del sogno sono che non conosce causalità, né contraddizione, identità e negazione, inoltre rappresenta le persone e i sentimenti attraverso i loro contrari.

Come si interpretano i sogni?

Il sogno si rifà alle prime esperienze infantili e usa i residui diurni, ovvero attinge a fatti accaduti i giorni immediatamente precedenti, preleva questo materiale (il più delle volte elementi insignificanti, appena sopra il livello della percezione cosciente) e attraverso il lavoro onirico maschera e deforma il desiderio che vuole appagare.

Il valore del sogno

Il sogno assume valore per un soggetto solo se viene verbalizzato, cioè ricordato e tradotto in parole. Conta il versante narrativo del sogno, cioè come lo racconta il sognatore e quali associazioni produce sulla base della narrazione stessa. Non importa il ricordo preciso del sogno, bensì come viene riferito. Anzi, è più rilevante ciò che sembra insignificante e che si riporta come: “non so, mi sembra, non ricordo”.

Gli elementi simbolici che emergono, hanno valore solo ed esclusivamente all’interno di una relazione terapeutica, quindi solo nella cornice del rapporto transferale tra analista e paziente.

È indispensabile tenere in considerazione il contesto dove si inseriscono questi elementi simbolici: il livello di elaborazione che sta attraversando il sognatore in quel momento della sua vita e della relazione analitica.

Per approfondire:Il sogno: una finestra sul nostro sé profondo

Le possibili difficoltà di interpretazione

Alcuni sogni si prestano ad una immediata interpretazione in senso ingenuo, sono chiari e non hanno bisogno di grandi decifrazioni.

Altre volte si presentano con un intreccio narrativo particolarmente ingarbugliato, difficile da verbalizzare mentre nel suo svolgimento nel sonno sembrava filare perfettamente (il sogno è governato da una sua logica diversa da quella che opera nella veglia: ad esempio l’assenza di negazione, di contrasto, diversi tipi di causalità).

Non è corretto interpretare i sogni sulla base di significati culturali condivisi, il sogno è un messaggio unico per il soggetto che lo fa, analizzabile solo in un contesto terapeutico da uno psicoterapeuta con una specifica formazione analitica.

Soprattutto, ciò che conta nel sogno, non è svelare il desiderio ultimo rimosso; ciò che è veramente importante è tutto il lavoro "verbale" che viene svolto a partire da esso con il proprio analista.

Bibliografia

  • A. Di Ciaccia, M. Recalcati , Jacques Lacan, Mondadori Milano 2000;
  • Freud S., L’interpretazione dei sogni (1899), in Opere, op. cit., vol. 3;
  • Freud S., Psicopatologia della vita quotidiana (1905) , in Opere, op. cit., vol. 4;
  • Freud S., Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1907), in Opere, op. cit., vol. 5;
  • Jacobson R., Saggi di linguistica generale, Feltrinelli, Milano 1986;
  • Lacan J., Funzione e campo della parola e del linguaggio in psicoanalisi (1953), in Scritti, Einaudi, Torino 1974, Vol. 1;
  • Lacan J., L’istanza della lettera nell’inconscio o la ragione dopo Freud (1957), in Scritti, op. cit. Vol. 1;
  • Lacan J., Seminario V Le formazioni dell’inconscio (1957-1958), Einaudi, Torino 2004.
  • Saussure F., Corso di linguistica generale 1916, Laterza, Bari, 1999;

Note

  • [1] S. Freud, L'interpretazione dei sogni, in Opere, vol. 3, Bollati Boringhieri, Torino, 1989.
  • [2] Freud S., Psicopatologia della vita quotidiana (1905) , in Opere, op. cit., vol. 4.
  • [3] Freud S., Il motto di spirito e la sua relazione con l’inconscio (1907), in Opere, op. cit., vol. 5.
  • [4] Freud S., L’interpretazione dei sogni, op. cit., p. 154.
Data pubblicazione: 05 giugno 2011 Ultimo aggiornamento: 28 giugno 2022

Autore

giselle.ferretti
Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta

Laureata in Psicologia nel 2002 presso Università di Urbino.
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della Regione Marche tesserino n° 1046.

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