Chi cura i disturbi sessuali?

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Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

L’attuale legge italiana non riconosce la figura del sessuologo: conosciamo meglio le figure che possono diagnosticare e trattare i disturbi sessuali.

Nel trattamento dei disturbi sessuali è preferibile coinvolgere diverse figure professionali, perché si tratta di disturbi che possono avere una componente organica oppure psicologica o mista.

Le figure che sarebbe opportuno avere in un’equipe sono: medici, psicoterapeuti e operatori sociosanitari, le quali dovrebbero però integrare le proprie competenze, in maniera tale da non avere solo una visione parziale del problema. Il rischio, diversamente, sarebbe ottenere dati frammentati e un trattamento non adeguato. L’equipe cui affidarsi deve essere un sistema flessibile tale da adeguarsi alle esigenze di ciascuna persona/utente.

Per facilità di esposizione, daremo per assodato che i disturbi di cui si parlerà siano già stati precedentemente diagnosticati come NON organici e siano dunque di pertinenza di un medico o di uno psicologo specializzato (1).

Lo psicoterapeuta è un medico o uno psicologo che successivamente all’abilitazione professionale per l’esercizio della professione si specializza in psicoterapia. Se già prima il professionista è in grado di diagnosticare un disturbo sessuale, solo dopo la formazione in psicoterapia egli è anche in grado di curarlo.
Durante il percorso formativo in psicoterapia infatti vengono apprese le tecniche e le modalità di trattamento dei disturbi psicopatologici che interessano la sessualità (come l’eiaculazione precoce, il deficit erettivo, il disturbo del desiderio, l’anorgasmia, ecc.).

Perché lo psicoterapeuta e non il sessuologo?

“Sessuologo” è un termine improprio.

Un sessuologo potrebbe anche essere/è un diplomato di qualunque ordine di studi che poi ha frequentato un corso in “sessuologia” della durata di due anni generalmente. Secondo l’attuale legge italiana, che non riconosce la figura del sessuologo e non la ordina attraverso nessun albo, un diplomato in ragioneria, una insegnante o un infermiere possono, dopo il corso di due anni in sessuologia definirsi, seppur impropriamente, sessuologi.

Diversamente, la figura dello psicoterapeuta è riconosciuta dalla Legge italiana (Legge n. 56/89: “L'esercizio dell'attività psicoterapeutica è subordinato ad una specifica formazione professionale, da acquisirsi, dopo il conseguimento della laurea in psicologia o in medicina e chirurgia, mediante corsi di specializzazione almeno quadriennali che prevedano adeguata formazione e addestramento in psicoterapia, attivati ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica 10 marzo 1982, n. 162, presso scuole di specializzazione universitaria o presso istituti a tal fine riconosciuti con le procedure di cui all'articolo 3 del citato decreto del Presidente della Repubblica”).

L’importanza di essere in trattamento per i disturbi sessuali con uno psicoterapeuta è da ricercarsi nelle competenze specifiche dello specialista: spesso un disturbo sessuale, che in genere è curabile facilmente e in un tempo relativamente breve,  può insidiarsi su una struttura di personalità che funziona in un certo modo e quindi lo psicoterapeuta potrà tenerne conto (ad es. se un paziente ha una struttura di tipo depressiva tenderà ad attribuire determinati significati alla sessualità e al proprio disturbo più frequentemente di altri soggetti con struttura diversa).
Oppure un disturbo sessuale potrebbe essere in comorbidità con un altro disturbo che solo lo psicoterapeuta può trattare (disturbi d’ansia, disturbi della personalità, ecc…)

Accanto ai percorsi di formazione in psicoterapia, è possibile trovare percorsi di formazione nell’ambito dell’educazione sessuale.

E’ sensato inserire ad un primo livello la formazione in educazione sessuale anche per gli psicoterapeuti in quanto sovente capita di dover aggiungere o correggere con i pazienti informazioni frutto di cattivo o mancato apprendimento.

Nella pratica clinica si è visto infatti che sovente un disturbo sessuale può anche essere sostenuto da idee errate o derivanti dalla non conoscenza di come sono fatti e di come funzionano gli organi genitali.

Gli operatori formati soltanto in educazione sessuale possono essere: insegnanti (educazione dei ragazzi nelle scuole); infermieri professionali; ostetriche. Tuttavia quest’ultimi non possono né diagnosticare né trattare un disturbo della sfera sessuale.

 

(1) Le specializzazioni di maggior elezione per problematiche sessuali sono la psicoterapia cognitivo-comportamentale e quella sistemico-relazionale o strategica
Data pubblicazione: 08 ottobre 2010

Autore

a.devincentiis
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta

Laureato in Psicologia nel 1996 presso Università La sapienza di Roma .
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Puglia tesserino n° 1371.

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