Neurostimolazione: un computer sotto pelle contro il dolore atroce

l.canzoneri
Dr. Luca Canzoneri Anestesista, Algologo

La Neurostimolazione è una moderna tecnica ad invasività limitata che aiuta a sconfiggere il dolore con impulsi elettrici, senza farmaci.

INTRODUZIONE: La neurostimolazione è una tecnica chirurgica ad invasività limitata. Viene usata per ridurre o eliminare il dolore che persiste nel tempo che non ha risposto a tecniche meno invasive farmacologiche, infiltrative e riabilitative. Tale sistema sfrutta non usa medicine ma impiega un campo elettromagnetico. E' una tecnica che esiste dal 1967, ma sono pochissimi i medici e le persone che sanno in modo preciso di cosa si tratta.

 

COSA SI INTENDE PER NEUROSTIMOLATORE

 

Il neurostimolatore è un piccolissimo computer, un piccolo cellulare, come un pacemaker. Le dimensioni medie sono di 1,2 cm di spessore, 7 cm di lunghezza, 5 cm di larghezza. Tale strumento viene messo sotto pelle. Al neurostimolatore è collegato un elettrodo ossia un vero è proprio filo elettrico protetto e biocompatibile che viene inserito nel canale vertebrale vicino al sistema nervoso (neurostimolazione midollare) o vicino a nervi periferici o nel sottocute (stimolazione periferica).

 

Recentemente è stato introdotto un sistema meno invasivo, in cui si impianta solamente l'elettrodo. Il computer verrà portato esternamente in una cintura/marsupio trasferendo informazioni e energia con tecnologia wireless.

 

COME FUNZIONA?

 

La piccola batteria/computer fornisce all'elettrodo energia che viene trasferita al sistema nervoso della persona sofferente in modo continuativo nel tempo. Ci sono due tipi principali di stimoli che possono essere dati:

 

1) Quelli che generano parestesia: in questo caso la persona ha la sensazione di formicolio nella zona dolente. E' un formicolio che viene solitamente riferito come piacevole (stimolazione tonica)

 

2) Quelli senza parestesia: Sono i sistemi piu' recenti e in questo caso il paziente non ha nessuna sensazione particolare da nessuna parte ma sente l'effetto antidolorifico. Sono diverse le stimolazioni in commercio con queste caratteristiche (Burst Stimulation, stimolazione ad alta frequenza, high density)

 

Il meccanismo d'azione è conosciuto solo in parte. Da un lato l'energia erogata condiziona la trasmissione dello stimolo doloroso "bloccandolo/riducendolo" a vari livelli, dall'altro viene indotta la produzione di determinate sostanze antidolorifiche.

 

QUANDO SI USA?

 

Il dolore che risponde meglio alla neurostimolazione è il dolore neuropatico. Il dolore neuropatico è quello che insorge per danno o alterazione del sistema nervoso somatosensoriale ossia il sistema impegnato nella ricezione di stimoli sensoriali dall'esterno del nostro corpo.

 

I principali campi di applicazioni sono le seguenti situazioni:

 

    Dolore degli arti inferiori e nella schiena che insorgono in pazienti già operati alla colonna vertebrale (una o piu' volte)

    Dolore neuropatico (dolore prodotto da malattia/lesione dei nervi insorti dopo operazioni, traumi, malattie)

    Dolore ischemico periferico (dolore in pazienti con gravi disturbi della circolazione): questa indicazione si è molto ridotta rispetto al passato grazie agli interventi di radiologia interventistica e a nuovi farmaci.

    Dolore da amputazione

    Angina pectoris (dolore in pazienti con malattia del cuore) che non rispondo alle terapie invasive cardiologiche e cardiochirurgiche

    Certi tipi di dolore viscerale

 

LA SELEZIONE DEL PAZIENTE

 

E' importante per il successo finale scegliere il paziente giusto. Ha senso considerare tale possibilità solo in pazienti che abbiano già eseguito tutte le possibilità meno invasive senza un risultato significativo e in cui non è indicato un nuovo intervento chirurgico. Non è tanto importante l'intensità del dolore, ma quanto è alterata la qualità di Vita del paziente. E' opportuno stabilire degli obiettivi che possono variare di volta in volta, tenendo conto che è raro che si riduca il 100% del dolore, è piu' verosimile una riduzione >del 50%. In certi Centri ci si avvale di una consulenza psichiatrica/psicologica per comprendere bene la possibile accettazione di questo tipo di "protesi" da parte del paziente. Non è possibile utilizzare questa metodica in pazienti che usano un pacemaker o un defibrillatore cardiaco.

 

VANTAGGI

 

1) L'efficacia del sistema è significativa, dimostrata da molti studi scientifici e permette a tante persone di cambiare in meglio la propria Vita. E' efficace anche nelle persone giovani, con possibile riduzione/interruzione dei farmaci analgesici quotidiani

 

2) Il sistema è sempre reversibile, per cui se ci si accorgesse che non funzionasse, lo si puo' rimuovere con un atto chirurgico. Di solito prima di rimuoverlo si prova a spegnerlo. In questo modo la persona puo' rendersi conto se tale presidio sia o meno utile.

 

3) L'atto chirurgico di posizionamento, ha una invasività limitata. Si arriva all'impianto definitivo con due tappe. Nella prima tappa si impianta solo l'elettrodo. Quest'ultimo viene collegata a un computer/batteria esterno. Il paziente puo' quindi "provare" il sistema per circa due/tre settimane e se ritenesse di avere un vantaggio, si va al secondo "tempo"chirurgico, in cui si inserisce l'"IPG"(il generatore impiantabile di impulsi) in una tasca. Tale tasca puo' variare di dimensioni ma è di circa di 5 cm per 6/7 cm e si puo' confezionare nella parte laterale bassa dell'addome oppure nella zona glutea superiore.

 

SVANTAGGI POSSIBILI

 

- Non toglie il 100% del dolore,ma se si provasse a spegnere e il paziente non riferisse beneficio allora è possibile toglierlo

- Dolore alle due ferite dove si inserisce il sistema elettronico (passa da 2 a 10 giorni)

- Possibile infezione. Il trattamento consiste nell'antibiotico oppure nella rimozione del sistema.

- Perdita di efficacia del sistema. Richiede ovviamente la rimozione oppure il cambio della modalità di stimolazione.

 

- Impossibilità di eseguire la risonanza magnetica. Diversi sistemi sono compatibili con la risonanza magnetica. E' sempre possibile esguire la TAC oppure espiantare il sistema.

- Alcuni neurostimolatori devono cambiare batteria dopo alcuni anni

 

NUOVE APPLICAZIONI

 

Sono numerosi i nuovi campi potenziali di applicazione. Uno dei piu' interessanti è la neurostimolazione dei nervi occipitali in pazienti con cefalea persistente e non rispondente a nessun farmaco.

 

CENTRI DISPONIBILI

 

In Italia il sistema nazionale offre la possibilità di avere un impianto di neurostimolazione gratuitamente. Si occupano di questa attività soprattutto i Terapisti del Dolore e in parte i neurochirurghi. Esistono Centri in quasi ogni regione italiana.

 

CONCLUSIONI

 

La neurostimolazione è una possibilità attuale, concreta per cercare di aiutare persone sofferenti di dolore persistente invalidante che non risponde a nessuna terapia.

Data pubblicazione: 25 novembre 2018

Autore

l.canzoneri
Dr. Luca Canzoneri Anestesista, Algologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1998 presso Università di Torino.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Torino tesserino n° 18625.

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