Sessualità e fertilità nei traumi vertebro-midollari

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

L’uomo colpito da una lesione vertebro-midollare è stato per molti anni considerato in Italia come un persona con scarse o nulle possibilità di recuperare la propria attività sessuale e riproduttiva ma oggi...

Introduzione – epidemiologia

L’uomo colpito da una lesione vertebro-midollare, sempre più in questi ultimi anni causata da un incidente stradale, è stato per molti anni considerato in Italia come un persona con scarse o nulle possibilità di recuperare una propria “autonomia” e soprattutto una propria e attiva vita sessuale e riproduttiva.
Solo in questi ultimi anni il mondo medico ha focalizzato la sua attenzione sugli aspetti sessuali e riproduttivi di queste persone.


Figura1 : Segnale che ci indica la "diversabilità"

In Italia, secondo dati forniti da varie Associazioni di paraplegici, vivono circa 100.000 mielolesi.
L'epidemiologia e la letteratura scientifica affermano che ogni anno sul nostro territorio nazionale ci sono circa 1.200 nuovi casi di lesione midollare; ciò significa che ogni giorno, solo nel nostro Paese, almeno tre persone diventano para o tetraplegiche. Questo dato per altro è analogo a quello di altri paesi della Comunità Europea.

Ogni anno quindi vi sono circa 3 - 4 nuovi casi di paraplegia ogni 100.000 abitanti. Circa la metà di questi casi ha subito un grave trauma stradale, il 10% un trauma sportivo mentre nel 20% l'origine della lesione è un infortunio sul lavoro o una caduta, nel 15% una malattia neurologica o altre cause ed infine nel 5% la causa è stata scatenata una ferita d’arma da fuoco o da tentato suicidio.

Risposta sessuale post-lesione e strategie terapeutiche

A seconda della localizzazione della lesione spinale si possono avere diverse alterazioni della funzione sessuale e conseguentemente riproduttiva.

Disturbi dell’erezione

Negli anni passati , quando si aveva un disturbo dell’erezione in questi casi l’indicazione era quasi sempre l'applicazione chirurgica di una protesi intracavernosa.
Le complicanze precoci o tardive di questa chirurgia, soprattutto in questi pazienti, hanno però condizionato in questi ultimi anni una limitazione importante a questa indicazione e la ricerca di metodi alternativi.

La prima misura alternativa è stata l’introduzione della Prostaglandina E1 che, iniettata direttamente nei corpi cavernosi, ha dato prova di una buona efficacia nel provocare valide erezioni capaci di permettere un rapporto sessuale di tipo penetrativo.


Figura 2:  Molecola di inibitore delle PDE5 :Sildenafil

In questo ultimo decennio anche gli sviluppi terapeutici legati ai farmaci orali, come gli inibitori delle fosfodiesterasi di tipo 5 (il Sildenafil , il Tadalafil e, l’ultimo arrivato, il Vardenafil),  hanno semplificato il tutto e sono la soluzione oggi principalmente proposta nell’affrontare questi complessi problemi sessuali.

Disturbi dell’evento eiaculatorio

L'altro aspetto sessuologico da valutare attentamente nel paziente paraplegico è l'eiaculazione; le disfunzioni dell'eiaculazione colpiscono la quasi totalità dei mielolesi.
Per riottenere un riflesso eiaculatorio sono state proposte in questi ultimi decenni varie tecniche.

Le iniezioni a livello del canale vertebrale di sostanze come la Neostigmina e l'Elettrostimolazione di punti sensibili, a livello del piano perineale e dell’ampolla rettale, sono state le prime metodiche proposte ma queste presentano effetti collaterali importanti e quindi vengono oggi considerate tecniche terapeutiche di secondo livello.


Figura 3:  Spermatozoi presenti in un eiaculato

Buoni risultati si sono ottenuti invece utilizzando “semplici” vibratori applicati direttamente alla superficie del pene.
L'introduzione del Vibromassaggio per ottenere un'eiaculazione è stato un dato molto positivo non soltanto per la buona percentuale di successo nell'ottenere un eiaculato, ma soprattutto per la sua praticità e semplicità d'uso.
L'uso costante del Vibromassaggio per altro sembra indurre un significativo miglioramento dei parametri seminali.

Considerazioni conclusive

Molto spesso le osservazioni che il medulloleso fa circa la "propria funzionalità", qualche tempo dopo il trauma, sono cariche di tensione e conflitti perché i dubbi relativi alla non ripresa delle sue normali “funzioni” lo assillano e non trovano una facile risposta.

Nei Presidi Ospedalieri si tende ancora oggi a confinare il problema sessuale e riproduttivo all'ultimo posto, molto spesso non viene neppure considerato.
Invece le problematiche sessuali hanno un posto importante nel vissuto di chi ha subito un trauma midollare.
L'educazione e la consulenza sessuale devono essere sempre incluse all'interno di un progetto finalizzato al reinserimento del paraplegico.


Figura 4: Corsie preferenziali....

Nei Centri di riabilitazione più avanzati i medullolesi vengono generalmente invitati ad un colloquio in cui sono affrontati e valutati tutti i problemi psicologici ed organici riguardanti la loro particolare situazione sessuale.

Fondamentale è l'acquisizione nel tempo da parte del paraplegico di una buona capacità alla comunicazione verbale con il proprio partner, comprensione reciproca, chiarezza e disponibilità al superamento di eventuali paure ed inibizioni.
L'atto sessuale non deve mai essere inteso come qualcosa che deve portare obbligatoriamente ad un determinato esito.

Per combattere ansie, paure, inibizioni, per raggiungere una buona intesa sessuale col proprio partner, per combattere la paura relativa alla prestazione sessuale si deve fare attenzione a quelli parti del corpo che, con adeguata stimolazione, possono condurre anch'esse alla soddisfazione ed al piacere.

Importante è non dimenticare mai che, ai fini di un buon rapporto, è decisiva la disponibilità dei partner al dialogo, l'affetto ed il sostegno reciproco, anche al di là della pura e semplice attività sessuale.

Il sesso non si esprime solo in modo “tradizionale”: un diversabile può dare e ricevere piacere con il corpo e con la mente e può vivere una serena e felice sessualità attiva. Il mieloleso ha grandi potenzialità e soprattutto gli stessi diritti sessuali della persona “normale”.

Tali diritti sono quelli all'informazione, all'educazione, all'espressione sessuale, alla procreazione e a ricevere servizi dalla comunità.

Data pubblicazione: 12 maggio 2010

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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