Farmaci e interventi che possono danneggiare la sessualità maschile

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

E' noto che alcuni farmaci od un intervento chirurgico demolitivo a livello della pelvi possono determinare dei disturbi all’erezione o dei problemi all’eiaculazione.

Numerose sostanze possono inibire od ostacolare una normale risposta sessuale.

Farmaci da considerare come responsabili di un problema sessuale

Le tabelle 1, 2 e 3 mostrano rispettivamente i principali farmaci o sostanze che possono interferire, generalmente in modo negativo, con la vita sessuale.
Questi farmaci devono essere conosciuti per evitare poi inutili frustrazioni psicologiche quando il farmaco risulti non sostituibile.

Tabella 1 Farmaci o sostanze che compromettono il desiderio sessuale
- Ingestione cronica di alcool o di oppiacei
- Nicotina (fumo di sigaretta)
- Antiandrogeni (acetato di ciproterone)
- Butirrofenoni (specialmente il benperidolo)
- Steroidi surrenalici
- Spironolattone
- Metildopa
- Progesterone ed estrogeni
- H2 antagonisti (cimetidina)
- Finasteride - Dutasteride

 

Tabella 2 Farmaci o sostanze che compromettono l'erezione
- Ingestione cronica di alcool (neuropatia)
- Nicotina, Marijuana, Amfetamine, Barbiturici
- Anticolinergici: Bantina, Probantina, Composti ammoniaci
- Finasteride
- Antidepressivi: triciclici, inibitori delle monoamino ossidasi, SSRI, litio
- Fenotiazine, Butirrofenoni, Benzodiazepine
-Antipertensivi come: Beta bloccanti, Diuretici, Alfa- Metildopa
-Farmaci endocrini: Antiandrogeni, Analoghi del LHRH, Estrogeni
-Anticolenergici: Atropina, Propantelina
-Altri: Cimetidina, Digossina, Metoclopramide, Fenitoina, Carbamazepina

 

Tabella 3 Farmaci che interferiscono con l'eiaculazione
- Antiadrenergici (rauwolfia, guanetidina, metildopa)
- Fenotiazine (Tioridazina: può causare eiaculazione "secca", clorpromazina)
- Butirrofenoni (aloperidolo)
- Alfa-bloccanti (terazosina, tamsulosina, alfuzosina)
- Antidepressivi triciclici

Figura 1:  Farmaci

Per approfondire:Sperma trasparente: quali sono le cause?

Interventi, chemioterapia, radioterapia e problemi sessuali

Anche essere sottoposti ad alcuni schemi di chemioterapia o radioterapia, sempre per problemi oncologici, può costituire una importante interferenza negativa con una normale risposta sessuale.
Le tabelle 4 e 5 evidenziano gli interventi più “classici” di chirurgia generale, di neurochirurgia e di urologia che possono creare problemi nella sfera sessuale.
La premessa generale nel valutare queste particolari situazioni cliniche post-chirurgiche è sempre quella di considerare che la risposta sessuale è controllata dai tre maggiori componenti del sistema nervoso centrale.

L'erezione ad esempio è scatenata dalla stimolazione di terminazioni nervose centrali e periferiche. Questa a sua volta determina una dilatazione delle arterie del pene e quindi un aumento dell'afflusso ematico nei corpi cavernosi. Poi gli impulsi trasportati dai nervi pudendi determinano la contrazione dei muscoli ischio e bulbo-cavernosi che facilitano l'ottenimento ed il mantenimento dell'erezione.


Figura 2: Chirurghi

Tabella. 4 Interventi chirurgici che ostacolano l'erezione

- Interventi demolitivi sul Sistema nervoso centrale (S.N.C.)
- Resezione addomino-perineale del colon e del retto
- Prostatectomia radicale (rimozione di tutta la prostata) per un problema oncologico
- Cistectomia (asportazione della vescica)

 

Tabella 5 Interventi chirurgici che ostacolano l'eiaculazione
- Interventi sul sistema nervoso centrale
- Simpatectomia lombare
- Chirurgia dell'aorta addominale
- Prostatectomia semplice
- Resezione trans-uretrale della prostata

- Pancistoprostatovesciculectomia radicale.
(asportazione della vescica, della prostata e delle vescicole seminali)

 

Note conclusive

E' noto che, durante un intervento chirurgico demolitivo a livello della pelvi, possono essere lese le strutture vascolari o nervose e quindi si possono presentare dei disturbi all’erezione o dei problemi all’eiaculazione.

La mancanza di informazioni su questi temi spesso provoca piccole e grandi angosce che potrebbero essere evitate con una preventiva e franca discussione con il medico ed il chirurgo.

Le indicazioni sulla ripresa progressiva dopo un intervento, di una vita sessuale “regolare” sono troppo spesso vaghe, del tipo "sia prudente". L'esperienza dimostra che la prudenza della persona che ha subito un intervento arriva qualche volta fino all'abbandono di numerose attività considerate invece positive.
Per quanto riguarda l'attività sessuale, i rapporti in moltissimi casi possono essere gradualmente ripresi dopo un intervento.

Alcuni interventi poi comportano problemi non tanto psicologici quanto fisici. Ad esempio una sensazione di dolore al momento della penetrazione può essere scatenata dalla presenza di una cicatrice chirurgica, dallo stesso processo di cicatrizzazione o dalla presenza di aderenze.

In caso di rapporto doloroso, è sempre necessario un controllo andrologico molto accurato.
Dopo un importante intervento chirurgico il desiderio sessuale e la sua realizzazione possono essere fortemente criticati dall'ambiente, che circonda l’operato, e che per pregiudizi o per interessi egoistici pensa che il desiderio di amare dopo una grave malattia sia ridicolo e sconveniente.

I pregiudizi e l'intolleranza che ancora esistono per i rapporti intimi delle persone con gravi patologie o disabilità aggravano la loro solitudine e provocano sentimenti di vergogna, di colpa e di paura.
Le difficoltà che impediscono di esprimere un desiderio ancora vivo lo rendono ancora più doloroso.

Portata alle estreme conseguenze, questa mancanza di sessualità può sfociare in approcci mal compresi o in comportamenti che troppo facilmente vengono classificati come perversi o disgustosi. Non bisogna mai esitare, senza vergogna o timori, a rivolgersi ad un medico o ad un servizio medico specializzato nel trattare problemi andrologici: l'attività sessuale si mantiene e si rafforza quando è libera da angosce e da inutili preoccupazioni o pregiudizi.

Data pubblicazione: 28 aprile 2010

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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