Quando non si prova piacere: assenza di orgasmo. Cosa fare?

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Dopo la sete, la fame e il bisogno di riposo la ricerca del piacere sessuale è la spinta biologica più forte che si conosca e l'orgasmo è indubbiamente una delle più intense sensazioni soggettive di piacere che un individuo può provare.

Introduzione

Artisti e poeti di ogni tempo hanno cantato e descritto l'orgasmo. Dopo la sete, la fame e il bisogno di riposo la ricerca del piacere sessuale è la spinta biologica più forte che si conosca e l'orgasmo è indubbiamente una delle più intense sensazioni soggettive di piacere che un individuo può provare.

La stessa parola "orgasmo" deriva dal greco "orgao" che significa "ribollire d'amore".
Scrive Alexander Lowen: "..il piacere è la forza creativa della vita; è l''unica forza abbastanza possente da opporsi alla potenziale distruttività del potere. Molte persone credono che questo ruolo appartenga all'amore. Ma se l'amore è qualcosa di più di una parola questo deve basarsi sull'esperienza del piacere".

Quando si parla di orgasmo si tende a generalizzare e ci si esprime come se questa esperienza fosse sempre la stessa ma così non è e questo si verifica anche in altre “situazioni fisiologiche”. Ad esempio una persona non prova sempre lo stesso piacere ogni volta che mangia lo stesso cibo o beve la stessa bevanda anche a prescindere da quanto quel cibo o quella bevanda gli possono piacere.

Le forme dell'esperienza sessuale sono ricche e complesse e variano da uomo a uomo, da individuo a individuo e anche nella stessa persona da un'esperienza ad un'altra nelle varie tappe della propria vita.


Figura 1: il bacio

Dobbiamo inoltre ricordare che esistono delle differenze tra orgasmo femminile e orgasmo maschile ed è generalmente acquisito che le donne più frequentemente hanno maggiori difficoltà a raggiungere un orgasmo.

Secondo Shere Hite, autrice di un'inchiesta ormai storica che ha visto coinvolte oltre 3000 donne, solo il 30% circa delle donne americane ha abitualmente un orgasmo durante un rapporto sessuale penetrativo; quasi tutte le donne raggiungono l'orgasmo solo con la stimolazione della clitoride.

Freud riteneva che ci fossero due tipi di orgasmo, uno che derivava dalla stimolazione clitoridea, che egli considerava “maschile ed immaturo”, e l'altro che derivava dalla penetrazione vaginale, ritenuto più “maturo e femminile”. Alcuni suoi seguaci portarono all'estremo queste convinzioni, etichettando come frigida e nevrotica la donna che rispondeva solo alla stimolazione clitoridea.


Figura 2: Sigmund Freud

Le scoperte di Masters e Johnson hanno invece spinto numerosi autori ad affermare la superiorità dell'orgasmo clitorideo su quello vaginale fino ad arrivare ad estremizzare la tesi dell'inutilità della penetrazione, se non a fini riproduttivi.

Oggi possiamo dire che non esistono due tipi di orgasmo nella donna, ma un''unica manifestazione orgasmica, indipendentemente da quali siano le zone erogene di partenza e le forme di stimolazione.

Benché il vissuto psicologico soggettivo possa cambiare considerevolmente in funzione della sorgente e delle modalità di stimolazione non è corretto parlare di un orgasmo clitorideo e di un orgasmo vaginale: l'orgasmo è unico indipendentemente dal modo in cui è stato ottenuto.

Un dato curioso da sottolineare è che, mentre nell'uomo raggiungere l'orgasmo precocemente è visto come un disturbo, la stessa cosa nella donna non è considerato un problema. Se il pene rimanesse eretto dopo l'orgasmo, come la vagina rimane penetrabile, il momento dell'eiaculazione non avrebbe il significato che ha per l’uomo e per la coppia.

In realtà il concetto di "orgasmo precoce", non ha un equivalente nella donna e paradossalmente viene considerato in modo positivo. Quella che è giudicata una manifestazione di “incapacità” nell'uomo, è invece segno di una forte carica sessuale nella donna.

Sappiamo che l'esperienza del piacere sessuale rafforza il legame affettivo e l'atto sessuale può anche diventare un atto di conoscenza, infatti sentimenti che a volte è difficile comunicare attraverso le parole, possono essere meglio espressi e capiti attraverso le tante sfumature di un atto d'amore.

Cause della anorgasmia

Le cause che possono scatenare un disturbo della sensazione orgasmica sono in larga parte dovute a problemi di natura psicologica e relazionale; non dobbiamo però dimenticare anche i problemi organici che possono causare un’anorgasmia (cioè la mancanza di un orgasmo) oppure una riduzione del piacere.

Questo si verifica frequentemente ad esempio in tutte le patologie che colpiscono il sistema nervoso centrale (ad esempio una sclerosi multipla oppure dopo un trauma vertebro-midollare) a questo proposito potrebbe essere utile consultare anche il Minforma pubblicato sul nostro sito che tratta la Sessualità e i traumi vertebrali.


Figura 3: farmaci vari

Altro fattore da considerare in un maschio che lamenta disturbi dell’orgasmo è l’uso eventuale di farmaci che per diverse patologie vengono dal medico indicati, per questo aspetto del problema si rimanda il lettore sempre ad un altro Minforma pubblicato sul nostro sito: Farmaci e interventi che possono danneggiare la sessualità.

Infine sono da considerare tutte le malattie che causano problemi, durante e all’eiaculazione (infiammazioni prostatiche, patologie dell'uretra, disturbi eiaculatori) e che determinano una strana associazione tra orgasmo, piacere e dolore scatenando spesso gravi disturbi psicologici.

Sulla complessità dei vari problemi che si devono affrontare si “rimanda” tutti a consultare anche questi nostri articoli:

Terapia

La terapia, nell’affrontare questo particolare problema sessuale, è sempre legata ad una articolata strategia che deve essere valutata caso per caso sulla base della complessità e particolarità della patologia che può emergere.

Molto in sintesi: se il problema che emerge è soprattutto di natura psicologica o relazionale è questo l’indirizzo che si deve indicare senza esitazioni od incertezze. In tutti gli altri casi bisogna arrivare prima ad una precisa diagnosi e poi a dare le più corrette e mirate indicazioni terapeutiche.

Data pubblicazione: 05 giugno 2011

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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