Peryonie: dopo 20 anni si riconferma la efficacia del Verapamil

ginoalessandroscalese
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo

Introduzione

Sembra ormai appurato che il meccanismo patogenetico che è alla base nel determinismo della malattia di Peyronie ovvero il dolore in erezione (tipico delle prime fasi) la fibrosi dei corpi cavernosi, la formazione di placche e la curvatura del pene sia correlabile alla ridotta ossigenazione dei tessuti del pene. Quindi in teoria tutte le terapie devono essere mirate a migliorare la ossigenazione dei tessuti stessi. Da questo si comprende come sia necessaria una terapia integrata per ottenere risultati soddisfacenti: il verapamil ad azione vasodilatatrice, la pentossifillina che rende più efficace il microcircolo periferico, integratori alimentari diretti a ridurre lo stress ossidativo, e non ultimo gli inibitori delle fosfodiesterasi -5 (Cialis, Levitra, Viagra come a molti noto utilizzati anche per la cura della disfunzione erettile. farmaci che agiscono incrementando le concentrazioni locali di Nitrossido (NO) il cui ruolo è stato meglio definito nella modulazione dell’evento fibrosi del pene). Perplessità sull’utilizzo della collagenasi un enzima prodotto dal veleno di scorpione soprattutto per gli elevati costi e la difficile reperibilità.

Lo scopo dello studio in appendice è quello di valutare l' efficacia dell'associazione di iniezioni intra e peri lesionale di Verapamil e l’assunzione di antiossidanti per via orale in pazienti con insorgenza precoce della malattia di Peyronie.

A seguito alla terapia si è verificata una riduzione volumetrica della placca, miglioramento della curvatura del pene miglioramento della soddisfazione generale, sessuale, e della funzione orgasmica.

 

Conclusioni

Nonostante numerose opzioni terapeutiche proposte per la cura della malattia di Peyronie (patologia emergente in ambito andrologico) la terapia integrata con farmaci “ossigenatori”  ovvero con farmaci che migliorano il flusso sanguigno arterioso ricco di ossigeno a livello del pene, alcuni  conosciuti da tempo rimane ad oggi quella più efficace.

 

 

Fonti:

 

Data pubblicazione: 19 novembre 2013

10 commenti

#3
Ex utente
Ex utente

Fibrosi e curvatura del pene, accorciamento, tutto dopo intervento di prostatectomia in nervesparing! Reagisco solo con iniezioni di caverject 10mcg e cmq, in determinate posizioni l'erzione va via!! Leggendo questa news le chiedo dottore se c'è qualche miglioramento che potrei avere..
Cordialmente.

#5
Dr. Gino Alessandro Scalese
Dr. Gino Alessandro Scalese

Dopo intervento di prostatectomia radicale circa il 16 % dei pazienti va in contro ad un processo di fibrosi con accorciamento e retrazione del pene raramente associata a deformità. Sembra che essa riconosca lo stesso meccanismo dello sviluppo della malattia di Peyronie ovvero una ridotta ossigenazione dei corpi cavernosi solo che nel caso della prostatectomia il processo interessa entrambi i corpi cavernosi mentre nella classica malattia di Peyronie essa inizia in punti focalizzati della tonaca albuginea che riveste i corpi cavernosi.
In situazioni come le sue è necessario continuare la terapia iniettiva associata o meno a terapia orale per cercare di bloccare il processo involutivo.

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche pene 

Contenuti correlati