Giocare al dottore fa bene (e fa crescere bene)!

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

E’ questa la conclusione cui giunge un documento recentemente stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) Europa e dal Federal Centre for Health Education di Colonia.

In estrema sintesi si consiglia ai genitori di non disturbare e di non "reprimere" i propri bimbi che, già all’asilo e alla scuola materna, dovrebbero poter scoprire tutte le complesse potenzialità dei loro corpi, compreso il piacere che può essere provato dalla manipolazione dei propri genitali o dai giochi “erotici”, bene noti, fatti con i propri coetanei anche dell’altro sesso.

 

                                       

 

Queste raccomandazioni vorrebbero insegnare, senza inutili drammi, ai bambini cosa è la sessualità ed il piacere, presupposto indispensabile per vivere da adulti questo importante aspetto esistenziale in modo "appagante e responsabile". Il documento dell’OMS Europa è corredato anche da semplici e pratiche schede riassuntive che dicono ciò su cui i bimbi devono essere informati o che devono imparare o essere aiutati a sviluppare in tutte le fasce di età studiate.

Questo documento che tra poco dovrebbe raggiungere tutti i Ministeri dell’Istruzione e della Salute d'Europa, parte dal presupposto che bimbi e ragazzi ben informati sono il primo e decisivo passo per determinare un generale miglioramento della salute sessuale e far maturare un atteggiamento positivo e responsabile verso la sessualità adulta; insomma una “educazione sessuale olistica” che passa attraverso informazioni scientificamente corrette, imparziali e senza messaggi terrorizzanti e di parte.

                                          

Sapere che anche nel primo anno di vita i bimbi iniziano la scoperta dei sensi e che tra il secondo ed il terzo anno di vita nasce la voglia di scoprire e già a questa età va trasmessa una informazione sempre positiva sulla gioia ed il piacere di toccare anche il proprio corpo, non bloccare il bimbo e permettergli di esprimere i suoi desideri e bisogni.

Verso il quarto–sesto anno di vita ancora di più i bimbi partono all’esplorazione del proprio corpo e di quello dei compagni e diventano molto comuni e frequenti i “giochi a sfondo sessuale”, come quello del “dottore”, e di contro incominciano a definire i confini, a sperimentare il bisogno della riservatezza e del pudore, diventano anche più chiari i ruoli di genere. Qui sono importanti sono le informazioni fornite dai genitori e dagli educatori sulla sessualità e i rapporti tra le persone.

Altro periodo educativo importante è quello che va dai sei ai nove anni, cioè il periodo delle scuole elementari. In questo momento si scatenano sentimenti d’imbarazzo, vergogna, primi “amori” e qui, secondo gli esperti dell’OMS, i bambini e le bambine vanno informati su temi più specifici come le eiaculazioni, le mestruazioni, le malattie collegate alla sessualità, tutti gli aspetti positivi favoriti da una fisiologica attività sessuale, i metodi contraccettivi; far comprendere l’importanza di una sessualità condivisa, consensuale e paritaria.

I bambini devono a quest’età anche conoscere i propri “diritti sessuali” ed eventualmente fare le prime esperienze “protette”, sul campo; bisogna cioè capire se sono in grado eventualmente di rifiutare un’esperienza sessuale non voluta.

A dodici anni secondo l’OMS Europa bisogna ribadire tutte le informazioni sulla contraccezione e sui Servizi Sanitari che prestano consulenze mirate, conoscere l’impatto sulla propria vita di una maternità o di una paternità non voluta, imparare a godere della sessualità in modo appropriato.

E’ questa l’età per parlare e discutere apertamente, con i genitori o gli educatori, dei propri orientamenti sessuali.

                                       

Ecco l’alba dei 15 anni; qui ci troviamo di fronte a ragazzi non più a bambini e qui il documento, stilato dall’OMS, invita gli educatori ad aiutarli a sviluppare maggiori consapevolezze sulla ricerca di una “relazione equilibrata”, imparare a gestire l’innamoramento ed altre emozioni forti, a volte difficili, come il tradimento, la gelosia, le delusioni.

Qui ci fermiamo ma sicuramente l’argomento è molto complesso e le indicazioni ricevute, soprattutto per alcune nicchie culturali, possono essere difficili da seguire ma difficile è pure non condividere la loro sostanziale correttezza di fondo.

 

Per approfondire:

http://www.quotidianosanita.it/allegati/create_pdf.php?all=6982320.pdf

 

Data pubblicazione: 14 dicembre 2013

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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