Spermatozoi lenti e pigri ... "motorizziamoli"!

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 Questa è l’ultima novità, apparsa sulla rivista "Nano Letterse presentata da un gruppo di ricercatori tedeschi dell’ Institute for Integrative Nanosciences di Dresda.

In sostanza si tratta di microeliche, chiamate “sperm-bot”, che, dotate di micromotori, possono aiutare gli spermatozoi, che non si muovono o si muovono molto lentamente, a raggiungere il loro bersaglio.

 

                    

 

I micromotori in questione sono in pratica piccole eliche di metallo, controllate e mosse da un campo magnetico rotante, che avvolgono la coda dello spermatozoo al momento giusto e lo fanno nuotare nel liquido seminale in modo più “fisiologico”, cioè ruotando, verso il gamete femminile; appena lo spermatozoo si è unito all'ovocita il micromotore lascia la sua coda e si fa da parte; guardare il video allegato per capire meglio quello che succede:

 

https://www.youtube.com/watch?v=Ww-x-VIFh-Q

 

Questo dispositivo dovrebbe essere indicato naturalmente quando si decide di utilizzare una tecnica di riproduzione assistita, tipo fecondazione in vitro (FIVET), ma qui potrebbero nasce già le prime e corrette osservazioni ed obbiezioni e cioè che esiste già una tecnica, chiamata Iniezione Intracitoplasmatica di Spermatozoi (ICSI) in cui un bravo ed esperto biologo della riproduzione umana sceglie lo spermatozoo “giusto” e lo porta lui direttamente all’interno dell’ovocita, già in precedenza selezionato.

Naturalmente i ricercatori che hanno pubblicato il lavoro sostengono che questo microdispositivo rivoluzionerà il modo di affrontare e risolvere le dispermie in cui gli spermatozoi non si muovono o si muovono male e, in particolare, tutte le tecniche di riproduzione assistita ma ora la parola passa ai clinici e ai biologici per verificare se l’eventuale utilizzo, in campo umano, di questi microdispositivi sia ragionevole e veramente indispensabile nel migliorare l'esito finale, cioè ottenere una gravidanza, rispetto alle attuali tecniche di riproduzione assistita "non motorizzate". 

 

Fonte:

http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/acs.nanolett.5b04221

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/minforma/ginecologia-e-ostetricia/215-la-fecondazione-in-vitro-e-la-icsi-come-si-svolgono-e-cosa-avviene-in-laboratorio.html

 

Data pubblicazione: 22 gennaio 2016 Ultimo aggiornamento: 27 gennaio 2016

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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2 commenti

#1
Utente 404XXX
Utente 404XXX

Mmm.. scusate ma, gli spermatozoi che non si muovono non sono proprio quelli meno buoni? Mi spiego meglio: sapevo che, in linea di massima è sempre uno tra gli spermatozoi migliori a raggiungere l'ovulo, infatti prima di poterlo fare, deve superare una vastità di prove infinite, non è affatto facile per uno spermatozoo raggiungere l'ovulo, infatti solamente 1 su 250'000'000 ce la farà.. rapportandolo viene un qualcosa di incredibile (è stato realizzato persino un documentario) quindi per me non ha senso aiutare uno spermatozoo che per "selezione naturale" verrà scartato.. la ricombinazione del patrimonio genetico deve essere la migliore possibile, altrimenti la riproduzione sessuale perderebbe questo vantaggio.

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile lettore,
la "selezione naturale" è un concetto oggi sempre più difficile da definire e, alla luce di alcune recenti informazioni di epigenetica, anche la teoria darwiniana viene continuamente rivalutata, rivista e, in parte, ridiscussa.
Le nuove conoscenze andrologiche e l''introduzione delle tecniche di fertilizzazione assistita poi hanno modificato in modo drastico anche questi concetti; ad esempio oggi sappiamo che il "patrimonio genetico" di una persona e la sua "ricombinazione" possono avere poco a che fare con la motilità dei suoi spermatozoi!

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