2018: anno importante per la terapia contro l'HIV

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Il 2018 anno importante per i successi ottenuti nella terapia dell’HIV.

Dopo ventidue anni dall’avvento della terapia con l’utilizzo di tre farmaci importanti, l’Agenzia Europea del Farmaco ha approvato e ha permesso la commercializzazione di una nuova strategia terapeutica a due farmaci, indicati come terapia di mantenimento efficace come la prima, la triplice, ma meno tossica.

 

          

 

Una fase terapeutica successiva dovrebbe portarci ad avere farmaci capaci di bloccare il virus in modo definitivo e quindi permettere, a chi lo ha contratto, di avere una vita normale.

Tutte queste prospettive sono state enunciate ora al XVII° Congresso della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali svoltosi nel mese di dicembre a Torino.

 

      

 

La nuova terapia prevede ancora comunque una somministrazione giornaliera di due farmaci entrambi “inibitori enzimatici”, capaci di bloccare in modo efficace il virus.

Ricordiamo che l’HIV, secondo i dati indicati dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), convive in Italia con circa 130.000 persone; si hanno 3.500 nuovi casi in un anno, nel 2017 ne sono stati denunciati 3.443 con l’incidenza più alta tra i venticinque-trentenni; nel Mondo le persone conosciute come colpite dal virus sono circa 37 milioni ed in Europa sono circa 800 mila.

 

  

 

Anche l’attuale terapia con due farmaci ha comunque il limite che resta una strategia farmacologica a vita e se si interrompe il virus torna alla carica.

Il passo successivo saranno i cosiddetti farmaci long acting, cioè a lunga durata, che ad esempio possono essere somministrati per via iniettiva ogni uno o due mesi; in questo senso sono già in corso delle sperimentazioni cliniche con buoni risultati all’Ospedale Sacco di Milano.

Questo nuovo filone di ricerca clinica apre, com’è ovvio, nuove ed interessanti prospettive terapeutiche.

 

Fonte:

http://www.simit.org/IT/formazione/congressi-e-corsi.xhtml/congresso/3168-xvii-congresso-nazionale-simit

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/news/urologia/7753-hiv-aids-pandemia-in-aumento.html

https://www.medicitalia.it/news/andrologia/6905-hiv-virus-da-non-sottovalutare.html

https://www.medicitalia.it/news/urologia/6832-anche-in-italia-arriva-il-test-rapido-per-l-hiv.html

 

Data pubblicazione: 17 dicembre 2018

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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6 commenti

#1
Dr. Pierluigi Izzo
Dr. Pierluigi Izzo

...la diffusione dell’ HIV,a volte,se non spesso,e’ occasionale,almeno dal mio osservatorio.L’attenzione verso terapie long acting e’ scontata,mentre quella verso la prevenzione fin dall’eta’ scolare e’ ostacolata,o non favorita,dalle dirigenze scolastiche che rifiutano di farsi carico di questa “patata bollente”...

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