Possibile influenza della vitamina D sulla fertilità maschile

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

 

Riporto un interessante lavoro scientifico pubblicato su The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology

La vitamina D è una molecola di segnalazione versatile con un ruolo consolidato nella regolazione dell'omeostasi del calcio e della salute delle ossa. Negli ultimi anni lo spettro degli organi bersaglio della vitamina D si è espanso e un ruolo riproduttivo è supportato dalla presenza del recettore della vitamina D (VDR) e degli enzimi che metabolizzano la vitamina D nelle gonadi, nel tratto riproduttivo e negli spermatozoi umani. È interessante notare che i livelli di espressione di VDR e l'enzima inattivante della vitamina D CYP24A1 negli spermatozoi umani servono come indicatori predittivi positivi della qualità dello sperma e sono più elevati negli spermatozoi rispetto agli uomini normali rispetto a quelli infertili. VDR media un aumento non genomico della concentrazione di calcio intracellulare, la motilità degli spermatozoi e induce la reazione acrosomiale. Inoltre, studi sul modello animale funzionale hanno dimostrato che la vitamina D è importante per la produzione di steroidi sessuali, l’attività di estrogeni e la qualità dello sperma. Studi clinici trasversali hanno supportato la nozione di un'associazione positiva tra il livello sierico 25-idrossivitamina D (25-OHD) e la qualità dello sperma sia negli uomini fertili che infertili. Tuttavia, resta da stabilire se questa associazione rifletta un effetto causale. La VDR è ubiquitariamente espressa e la vitamina D attivata è un regolatore di insulina, aromatasi e osteocalcina. Quindi, è plausibile che l'influenza della vitamina D sulla funzione delle gonadi possa essere mediata indirettamente attraverso altri fattori endocrini regolati da vitamina D. Recenti studi hanno indicato che l'integrazione di vitamina D può essere utile per le coppie che necessitano di tecniche di riproduzione assistita poiché si è riscontrato che alti livelli sierici di vitamina D sono associati a una maggiore probabilità di ottenere una gravidanza. Sono necessari studi clinici randomizzati per determinare se i cambiamenti sistemici nei metaboliti della vitamina D possono influenzare la qualità dello sperma, la fertilità e la produzione di steroidi sessuali negli uomini infertili.

 

Fonte:

https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S096007601630259X?via%3Dihub

Data pubblicazione: 08 gennaio 2019

Autore

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43740.

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