Alcol e volume dei testicoli

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

L’alcol può compromettere il normale sviluppo dei testicoli.

Questa importante informazione ci giunge da un pesante lavoro, appena pubblicato sulla prestigiosa rivista "Andrology" e condotto da un folto gruppo di ricercatori italiani, provenienti da diverse università, coordinati dall’Università della Sapienza di Roma e sotto l’egida della Società Italiana di Andrologia e Medicina della Sessualità.

La ricerca in questione ha coinvolto, tramite interviste mirate, 10.124 adolescenti, studenti dell’ultimo anno delle scuole superiori tra i 18 e 19 anni, e di questi poi 3.816 sono stati anche visitati e controllati in diretta da un punto di vista andrologico.

In sintesi, questo complesso ed articolato studio clinico ed epidemiologico ha aggiornato una stima sui potenziali comportamenti a rischio degli adolescenti italiani; in particolare è stato provato e confermato che l’abuso di alcool, che costituisce in molti casi un comportamento non corretto tenuto dai giovani maschi, può incidere in modo particolarmente negativo sullo sviluppo dei loro testicoli ed il segno più importante notato è stata proprio la significativa riduzione del volume testicolare, indice non secondario di future problematiche riproduttive.

La riduzione notata sembrerebbe essere superiore ai quattro - cinque ml su entrambi i testicoli e questo valore normalmente equivale a circa un quinto del volume totale delle gonadi maschili; questa riduzione è stata osservata sia in chi aveva un consumo ritenuto moderato di alcolici (una media di due unità alcooliche al giorno durante i fine settimana) sia in chi riferiva un consumo più importante, cioè una media di tre o più unità al giorno nei fine settimana.

Qui ricordiamo che per unità alcolica si deve intendere un bicchiere di vino da 125 ml, una lattina o una bottiglia di birra da 330 ml, un cocktail o una dose di 40 ml di superalcoolico.

Questo studio ci fornisce finalmente alcuni dati concreti per condurre in modo preciso un’azione mirata a promuovere nei nostri giovani una maggiore consapevolezza dei rischi che possono correre nei confronti della loro salute riproduttiva e forse sessuale quando si hanno comportamenti a rischio ed abitudini non corrette che possono invece essere facilmente modificate.

 

Fonte:

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/full/10.1111/andr.12659 

Altre informazioni:

 

Data pubblicazione: 27 luglio 2019

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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