Vitamina D: importante nei deficit dell'erezione

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Una carenza della Vitamina D sembra essere decisiva nello scatenare un deficit dell’erezione. 

Questa nuova informazione e conferma clinica ci arriva da uno studio condotto da alcuni ricercatori turchi del Dipartimento di Urologia dell’Ospedale di Smirne.

E’ noto che, da un punto di vista epidemiologico, un deficit dell’erezione colpisce negli Stati Uniti d’America circa 30 milioni di uomini, dato ricavato dai Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC).

Ancora, dati riportati dal Massachusetts male aging study hanno messo in rilievo come ogni anno negli Stati del Nord America ci sono più di 617.700 nuovi casi di uomini con deficit dell’erezione di diverso grado.

 

Questo nuovo studio ha valutato o meglio rivalutato clinicamente il legame tra la vitamina D ed i complessi problemi presenti quando si ha una disfunzione erettile.

La ricerca, ora pubblicata sull’importante rivista “Andrology”, sembra confermare che uomini con bassi livelli di questa vitamina hanno più probabilità di lamentare un problema all’erezione e questa mancanza di vitamina D sarebbe da considerare uno dei potenziali fattori di rischio in queste problematiche sessuali.

 

Lo studio clinico è stato condotto su 130 uomini che avevano un disturbo all’erezione; l'età media dei partecipanti era intorno ai 50 anni.

I maschi reclutati a questo punto, utilizzando l'Indice Internazionale della Funzione Erettile (IIEF-5), sono stati suddivisi in tre gruppi: il primo comprendeva 44 pazienti con un deficit importante, il secondo era costituito da 56 uomini con un deficit moderato e il terzo gruppo era composto da 30 pazienti con un problema erettivo lieve.

I ricercatori hanno dosato nel siero di questi uomini la quota di testosterone e della vitamina D, in particolare della 25-idrossi vitamina D.

 

Il cut-off preso per la 25-idrossi vitamina D, in questo studio, è stato di 27,32 ng/ml.

I ricercatori hanno trovato che vi era una correlazione significativa tra i punteggi IIEF 5, i livelli di testosterone e quelli della 25-idrossi vitamina D.

E’ stato riscontrato in sostanza che gli uomini con bassi livelli di vitamina D nel sangue avevano anche bassi punteggi all’IIEF 5, suggerendo così che una carenza di vitamina D possa costituire un fattore di rischio da considerare quando presente un disturbo dell’erezione.

 

I ricercatori ritengono anche che una terapia sostitutiva a base di vitamina D potrebbe migliorare i sintomi generali legati ad un deficit dell’erezione.

 

Fonte:

https://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/and.13767

Altre informazioni:

 

Data pubblicazione: 01 settembre 2020

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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