Omeprazolo e antinfiammatori assunti contemporaneamente aumentano il rischio di colite microscopica

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

La colite microscopica e' una patologia cronica del colon che si presenta tipicamente con diarrea acquosa non ematica e comprende nella sua definizione le cosiddette colite linfocitiche e collagenosica.

Fino al 30% dei pazienti con diarrea acquosa non ematica risultano essere affetti da colite microscopica la cui incidenza e' in aumento. La terapia con budenoside per bocca e' efficace nell'81% dei casi ma le recidive sono frequenti con un impatto pesante sualla qualita di vita.

La causa non e' del tutto chiarita ma una chiara associazione con malattie autoimmuni, malassorbimento di acidi biliari e fumo e' dimostrata.

L' assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, inibitori di pompa protonica, inibitori selettivi del reuptake della serotonina e statine ha dimostrato essere associata alla comparsa di colite microscopica, con un meccanismo pero' ancora non chiaro.

Un recente studio caso controllo condotto nel Regno Unito tra il 1992 ed il 2013 ha studiato l'associazione tra la comparsa di colite microscopica e l'assunzione di questi farmaci.

1211 casi di colite son stati confrontati con 6041 controlli, pazienti prevalentemente donne, di eta' media 63 anni.

E' stata trovata un'associazione positiva tra l'assunzione di farmaci antinfiammatori non steroidei, inibitori di pompa protonica, inibitori selettivi del reuptake della serotonina e comparsa di colite microscopica, soprattutto dopo assunzioni prolungate dei farmaci ed in particolare dopo uso concomitante di farmaci antinfiammatori ed inibitori di pompa.

Per le statine invece non e' stata dimostrata l'associazione.

E' stato ipotizzato che la disbiosi indotta dall' assunzione di questi farmaci inibenti la secrezione acida, associato al danno di parete del colon da parte degli antinfiammatori possa costituire il motivo per cui compare la colite. 

E' consigliabile quindi limitare al massimo l'assunzione di questi farmaci, soprattutto se in associazione e per il minor tempo possibile.

 

B.P.M Verhaegh et al, Aliment Pharmacol Ther.2016;43(9):1004-1013

Data pubblicazione: 31 maggio 2016

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

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8 commenti

#1
Dr. Otello Poli
Dr. Otello Poli

Articolo interessante senza alcun dubbio ed una vera novità. La domanda, fin troppo ovvia e mi scuso per questo, non può che essere: cosa consiglieresti ad un paziente affetto da reflusso gastroesofageo e, pertanto, in perenne contatto con gastroprotettori inibitori di pompa ed anti-acidi che per disturbi, ad esempio osteo-articolari, sia un frequente assuntore di FANS?

Questa cosa mi interessa due volte:
1)come medico così da ottimizzare il mio comportamento nei confronti dei pazienti (in realtà non sono uno che ama i FANS poichè per ogni dolore esiste un farmaco di prima, di seconda e di ennesima scelta);
2)inoltre mi interessa anche come paziente in quanto affetto da un importante reflusso gastroesofageo. Peranto: pantoprazolo, gaviscon e domperidone purtroppo frequentemente.
Per fortuna non uso FANS ma in caso di bisogno analgesici puri "mirati".

Ti ringrazio fin d'ora per la risposta che vorrai fornirmi.
Otello

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Grazie.
Sicuramente sostituire anche solo per certi periodi l'inibitore di pompa con la ranitidina e' una soluzione da considerare oltre alle indicazioni dietetiche e comportamentali.
Sostituire i fans con altri antiinfiammatori infine e' un'altra possibilita',limitandone ovviamente l'uso al minimo indispensabile.
Prego.

#4
Dr. Otello Poli
Dr. Otello Poli

Caro Collega ti ringrazio per le ulteriori ed esaustive informazioni fornite.

#6
Utente 314XXX
Utente 314XXX

Buongiorno,
nel mese di luglio mi è stata diagnosticata una colite microscopica e la terapia con mesalazina 800 mg 4 cmp al giorno. Due dopo pranzo e due dopo cena. Soffro in maniera consistente di reflusso gastroesofageo con annessa ernia iatale e prolasso del cardias. Per questi problemi assumo da anni ciclicamente o comunque in periodi di riacutizzazione dei sintomi, esomeprazolo da 40 mg e le bustine antiacido dopo i pasti principali.In seguito alla diagnosi della colite ho cercato di limitare l'assunzione di questi farmaci in quanto ho saputo essere considerati i maggiori imputati di tale patologia.Il punto è che da mesi ho avuto un netto peggioramento del reflusso e sintomi ad esso connessi, ovvero costante laringite, ipertrofia dei turbinati e problemi respiratori che mi hanno costretto a ricorrere al cortisone 3 cicli in soli due mesi. Pochi giorni fa ho eseguito una visita otorinolaringoiatrica e una nuova gastroscopia in quanto avevo la sensazione di bolo in gola e grosse difficoltà di deglutizione. L'otorino ha riproposto l'assunzione di un nuovo antiacido dopo i pasti principali protettivo della laringe piuttosto gonfia e infiammata. Il gastroenterologo ha rilevato i medesimi problemi della precedente gastroscopia e una gastropatia iperemica superficiale. Ha proposto di assumere nuovamente inibitori di pompa e antiacidi per un periodo limitato. Dopo circa 10 giorni di trattamento ho avuto un pò di sollievo ma attualmente ho risospeso i farmaci e sto riavendo gli stessi sintomi. Come posso curare il reflusso adeguatamente in concomitanza di una patologia come la colite linfocitica microscopica? Potrebbe trattarsi di reflusso alcalino e dunque non rispondere ai farmaci antiacidi?Il mio dubbio è che la mesalazina in dose massiccia stia peggiorando il reflusso stesso.
Grazie, cordiali saluti.

#7
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Eseguirei una manometria esofagea per escludere un disturbo motorio ed una gastroscopia con biopsie esofagee per escludere una esofagite eosinofila. Ne parli con chi la segue. Prego.

#8
Utente 314XXX
Utente 314XXX

Buongiorno Dottore, ne ho parlato col mio medico e dice che per quanto riguarda l'esofagite eosinofila avrebbe già dovuto vedere qualcosa durante la gastroscopia.
Dal momento che persiste il dolore alla laringe e la sensazione di bolo in gola, potrei riprendere i farmaci inibitori di pompa? E se si per quanto tempo? Ho sentito parlare di un intervento in endoscopia per rimediare al cardias beante ma non so in che percentuale possa essere risolutivo o comunque rischioso.
Cordiali saluti, e grazie.

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