Assumere l'omeprazolo al momento giusto raddoppia l'efficacia e riduce il costi

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

E' noto dagli anni 90 che la mancata risposta alla terapia con inibitori di pompa spesso dipende da un errore relativo al momento della giornata in cui il farmaco viene assunto.

Una nuova ricerca appena presentata al World Congress of Gastroenterology ha ulteriormente confermato che l' assunzione del farmaco al momento giusto permette di ottenere un miglioramento significativo sui sintomi quando l' indicazione è il reflusso gastroesofageo.

 

E' stato calcolato anche il risparmio ottenibile in termini di giornate di lavoro perse ed assistenza medica aggiuntiva: circa 4 miliardi di dollari all'anno nei soli Stati Uniti.

L' emivita del farmaco è di circa 90 minuti infatti ma un utilizzo corretto permette di ottenere una buona protezione nel confronti della secrezione acida per circa 24 ore.

I pazienti spesso pero' non sanno a che ora assumere il farmaco ed il momento ideale sembrerebbe essere dopo un digiuno prolungato, quindi 30 minuti circa prima del pasto principale.

 

Nello studio OSCAR sono stati messi a confronto pazienti con malattia da reflusso nei quali il farmaco omeprazolo al dosaggio di 20 mg veniva assunto prima del pasto principale con pazienti nel quali lo stesso farmaco e dosaggio veniva assunto casualmente in altri momenti della giornata e la differenza sul controllo dei sintomi è stata evidente e significativa indipendentemente da altri fattori considerati (eta', sesso, razza, peso, educazione, fumo, alcool e altro).

 

Una dose subottimale di inibitore di pompa è piu' comunemente assunta se il farmaco è prescritto da un medico non specialista in gastroenterologia o autonomamente dal paziente con farmaco da banco.

Un ulteriore lavoro ha valutato i pazienti affetti da esofago di Barrett nei quali una corretta assunzione di omeprazolo 20 mg ha permesso di ottenere un buon controllo del reflusso e dei sintomi nel 78% dei pazienti.

 

La raccomandazione conclusiva quindi è quella di assumere il farmaco, in linea di massima e al di fuori da situazioni particolari, al minor dosaggio efficace 30 minuti prima del pasto principale della giornata.

 

https://www.gastroendonews.com/In-the-News/Article/03-18/Optimal-Timing-of-PPIs-Can-Improve-Efficacy-Reduce-Cost/47130

Data pubblicazione: 31 maggio 2018 Ultimo aggiornamento: 03 giugno 2018

Autore

andreafavara
Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Universita' Studi Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Milano tesserino n° 31610.

Iscriviti alla newsletter

7 commenti

#1
Dr. Alessandro Scuotto
Dr. Alessandro Scuotto

Sono sempre contento quando le precisazioni sull'utilizzo appropriato dei farmaci ci vengono da convegni e/o lavori scientifici di rilievo.

Quanto detto sugli inibitori di pompa protonica dovrebbe cominciare a fare più chiarezza e a dissuadere un utilizzo "fai-da-te" dei pazienti, che ha portato a presumere una efficacia dubbia con parallelo incremento della osservazione di effetti indesiderati a lungo termine anche di una certa gravità.

Andrebbe, a mio avviso, sottolineato che l'impiego di inibitori di pompa protonica nella malattia da reflusso esofageo è indicato in prima battuta se è presente esofagite (endoscopicamente documentata).
In assenza di esofagite hanno priorità di impiego le misure generali antireflusso (riduzione peso corporeo in eccesso, eliminazione di alimenti e/o farmaci reflussogeni, modificazione della posizione durante il sonno...), i procinetici, i neutralizzanti (antiacidi, alginato...) e soltanto successivamente i farmaci inibitori della secrezione acida (anti-H2 e inibitori di pompa protonica).

Non va inoltre dimenticato che una parte dei cosiddetti non-responder alla terapia possono avere un reflusso biliare anziché acido per identificare il quale sarebbe necessaria una pH-manometria esofagea.

#2
Dr. Andrea Favara
Dr. Andrea Favara

Sfondi una porta aperta!
Poco e solo se servono. Ma se si prendono...nel modo giusto
grazie

Andrea

#3
Ex utente
Ex utente

Dott favara grazie per il suo contributo scientifico.
Può un IPP preso sempre nelle maniera corretta come lei ci indica essere efficace smettere improvvisamente di funzionare?

#5
Ex utente
Ex utente

Salve Dottori! Avrei una domanda: quindi da quel che leggo è corretto assumere il farmaco IPP mezz'ora prima di pranzo? Normalmente si dice sempre mezz'ora (o un'ora) prima di colazione e questo mi ha sempre creato problemi (normalmente faccio colazione appena sveglio e non ho tutto quel tempo prima di uscire). Aggiungo che ho usato Omeprazolo e Pantoprazolo.
Grazie, saluti!

#7
Ex utente
Ex utente

Grazie mille Dottore! Saluti

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche omeprazolo 

Contenuti correlati