Scoperti i “neuroni dei maschi”: ecco perché l'uomo pensa sempre al sesso

gabriele.antonini
Dr. Gabriele Antonini Urologo, Andrologo, Chirurgo plastico

Scoperti i “misteriosi neuroni dei maschi”.
Sono state chiamate proprio così, “Mcms” (dall'inglese Mystery cells of the male) le cellule nervose che nei maschi rendono il sesso una priorità e fanno la differenza tra il cervello maschile e quello femminile.

Descritte sulla rivista Nature, sono state individuate per la prima volta nel cervello di una vecchia conoscenza dei genetisti, il minuscolo verme Caenorhabditis elegans.

Scoperte dal gruppo internazionale coordinato da Aratza Barrios dell'University college di Londra le misteriose cellule maschili sono davvero uniche: si sviluppano con la maturità sessuale e funzionano come un campanello d'allarme che constantemente ricorda al maschio che le esigenze legate al sesso sono prioritarie, tanto che durante l'accoppiamento fanno passare in secondo piano perfino l'esigenza di mangiare.

Come il cromosoma Y è unico nel genoma maschile, i neuroni appena individuati sono esclusivi del cervello dei maschi e sono la chiave che spiega le differenze nell'apprendimento e nelle abilità cognitive rispetto alle femmine.

«Abbiamo dimostrato come le differenze genetiche nello sviluppo tra i due sessi siano legate a cambiamenti strutturali nel cervello che avvengono durante la maturità sessuale» osserva Barrios.
«Questi cambiamenti - ha aggiunto - fanno sì che il cervello maschile funzioni in modo diverso, rendendo i maschi più inclini a ricordare gli incontri sessuali avuti in passato e a considerare il sesso come priorità»

 

Fonte:

http://www.antoniniurology.com/scoperti-i-neuroni-dei-maschi-ecco-perche-luomo-pensa-sempre-al-sesso/

 

Data pubblicazione: 18 ottobre 2015 Ultimo aggiornamento: 13 novembre 2015

7 commenti

#1
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Caro Antonini,
la comunicazione è interessante, ma non credo che nell'uomo esistano analoghi neuroni simili a quelli del "fortunato" Caenorhabditis elegans.
Quindi, a meno di voler considerare l'uomo un verme, la scoperta non può essere applicata all'uomo.
Come risulta dallo studio riportato, tali neuroni sono stati individuati in quella "elegante" bestiola, ma immagino che molte specie animali ne siano provviste.

Nel genere umano la predisposizione al sesso appartiene a entrambi i sessi, più o meno in egual misura.
Sia l'uomo che la donna pensano più o meno sempre al sesso, ma c'è tutta una serie di fattori ambientali, culturali, sociali, economici, religiosi, di salute fisica e psichica che influenzano sia il pensare al sesso sia il metterlo in pratica.

Il discorso ci porterebbe molto lontano, qui mi sono permesso di rilevare che la scoperta non mi sembra di portata eccezionale e che comunque essa appare alquanto carente per poter affermare, con rigore scientifico, che quei neuroni esistano anche nell'uomo.

Un cordiale saluto

Giovanni

#3
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Caro Antonini,
però penso che sarebbe opportuno modificare il titolo di questa news, evitando di identificare nell'uomo lo stesso "meccanismo".
Non ho letto il lavoro inglese, ma nel titolo il riferimento è al maschio del regno animale e non all'uomo!
Credo che la "scoperta" voglia dimostrare che il sesso negli animali dipende molto poco dalla volontà e che se non ci fossero questi "neuroni" l'accoppiamento e quindi il mantenimento della specie sarebbe impossibile.
Del resto in molte specie sono le femmine che "corteggiano" il maschio,per cui è verosimile che quei neuroni esistano anche nelle femmine.
Il sesso negli animali è una sorta di automatismo influenzato dalle stagioni, dal clima per cui Il merito di tale scoperta è forse nell'aver individuato le cellule e il loro metabolismo che sta alla base del controllo di tale automatismo.

Ciao

Giovanni

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