Menopausa igiene intima.

Igiene intima in menopausa: gel, creme, lavande, ovuli vaginali o detergenti intimi?

Oggi voglio parlarvi di un argomento molto importante per tutte le donne che sono in menopausa: l’igiene intima e l’uso di prodotti o farmaci da banco in caso di fastidi e disturbi vulvovaginali.

Spesso le signore in menopausa chiedono se è necessario usare lavande per fare un’igiene più accurata, oppure quale tipo di detergente intimo è meglio usare, un’altra domanda è quella relativa ai rimedi per la sensazione di secchezza vaginale, con bruciore prurito e dolore ai rapporti, disturbo tipico della menopausa.

Perché evitare il fai da te?

Alcune però prima di rivolgersi al ginecologo, spesso ricorrono all’automedicazione utilizzando prodotti o farmaci da banco come gel e lavande vaginali, creme anestetiche, antimicotiche, ovuli vaginali o altro consigliate dall’amica, o perché lette su internet, più raramente su consiglio del farmacista senza aver effettuato una visita ginecologica e quindi senza una diagnosi specifica fondamentale per la scelta di una terapia, che può essere anche il prodotto da banco, cioè un farmaco che è possibile acquistare anche senza ricetta medica.

I motivi per cui alcune donne in menopausa ricorrono inizialmente all’automedicazione qualora avvertono fastidi intimi possono essere vari: per pigrizia, perché sottovalutano il problema, perché si vergognano e sono restie a parlare di questi disturbi con il loro medico, perché sono convinte di poter fare da sole raccogliendo notizie su internet, oppure, complice la crisi economica attuale, perché non possono permettersi di pagare una visita specialistica privata e il SSN ha lunghe file d’attesa che non consentono di fissare un appuntamento in tempi brevi.

Un recente studio scientifico pubblicato sulla rivista scientifica americana Menopause Journal ha esaminato le abitudini di un gruppo di 114 donne in menopausa riguardo le loro abitudini a proposito di igiene intima e i prodotti o farmaci da banco (OTC) da loro usati come ovuli, lavande, creme, ecc. qualora avvertono disturbi come bruciore, prurito, secchezza vaginale.

Il risultato di questo studio ha messo in evidenza che più della metà delle donne in menopausa esaminate, alla ricerca di cure ginecologiche per i loro disturbi intimi, hanno utilizzato un prodotto da banco negli ultimi 3 mesi e che un terzo di queste donne usa due o più prodotti.

L’utilizzo dei prodotti da banco quindi è molto comune, stando ai risultati di questo studio. 

Il rischio di utilizzare prodotti o farmaci da banco senza una diagnosi corretta da parte di un ginecologo è quello di spendere soldi, ma di non risolvere affatto il problema, anzi spesso i sintomi peggiorano, o comunque non si risolvono e dopo è anche più difficile fare una diagnosi e trovare la terapia più giusta, perché i trattamenti precedenti possono alterare il quadro obiettivo iniziale.

Quale comportamento adottare in menopausa riguardo l’igiene intima?

Che caratteristiche deve avere il detergente intimo in menopausa? Cosa fare per prevenire l’insorgenza di fastidi intimi?

Questi sono i miei 10 suggerimenti: 

  1. Farsi consigliare dal ginecologo un tipo di detergente intimo più adatto per la menopausa: il detergente intimo ideale deve avere un ph leggermente più alto intorno a 5,5 rispetto a quello che si usa in età fertile, deve contenere sostanze lenitive e idratanti ed essere privo sostanze tensioattive irritanti e possibilmente non deve contenere profumi.
  2. Non usare abitualmente lavande vaginali, pensando di fare un’igiene più accurata: le lavande vaginali vanno usate solo in caso di vaginiti e devono essere prescritte dal ginecologo dopo un’opportuna diagnosi.
  3. Non eccedere con l’igiene: sono sufficienti solo due lavaggi al giorno con un detergente intimo adatto e lavarsi solo con acqua tiepida in altre occasioni.
  4. Il lavaggio della zona intima deve essere effettuato lavando e sciacquando accuratamente prima la vagina e le pieghe e gli spazi tra le piccole e le grandi labbra, e dopo la zona dell’ano, evitando movimenti da dietro in avanti per evitare di trasportare materiale fecale in vagina e nell’uretra in quanto facilità l’insorgenza di vaginiti e cistiti, soprattutto da Escherichia Coli.
  5. Asciugarsi preferibilmente con carta bianca non profumata monouso.
  6. Utilizzare solo biancheria intima in cotone bianco (o in fibroina di seta se si ha la tendenza alle vaginiti da candida recidivanti).
  7. Non indossare biancheria e indumenti stretti.
  8. Bere almeno un litro e mezzo d’acqua al giorno importante anche per idratare le mucose vaginali e tenere regolare la funzione intestinale: stipsi o colon irritabile alterano l’equilibro dell’ecosistema intestinale e vaginale e facilitano l’insorgenza di vaginiti e cistiti.
  9. Tenere sotto controllo la glicemia, perché il diabete predispone facilmente a infezioni vaginali.
  10. Curare e prevenire la secchezza o atrofia vulvovaginale fin dall’inizio dell’insorgenza della menopausa, per evitare bruciore, dolore e problemi nei rapporti sessuali e l’insorgenza di vaginiti e cistiti facilitate dallo stato di ipoestrogenismo menopausale.

Cosa fare in caso di bruciore, secchezza, prurito vaginale o dolore ai rapporti?

Evitare prima di tutto l’automedicazione con prodotti da banco.

Rivolgersi subito, senza esitazione, timori o vergogna, al proprio ginecologo di fiducia per individuare la causa esatta del problema. Provvederà a consigliarvi una terapia a base di estrogeni o terapie di tipo non ormonale per correggere lo stato di atrofia e secchezza vulvovaginale che predispone anche a vaginiti e cistiti se non curato, dei gel lubrificanti idratanti e lenitivi da usare prima dei rapporti, o delle cure specifiche a base di creme ovuli o lavande o altro, se si dovessero riscontrare vaginiti da candida, batteriche, virali o altri tipi di patologie (lichen sclerosus o altro).

Solo in questo modo potrete risolvere al meglio e rapidamente i vostri problemi intimi.

Data pubblicazione: 28 marzo 2014 Ultimo aggiornamento: 16 ottobre 2017

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