DHEA (Prasterone) in menopausa: migliora i sintomi, la secchezza vaginale e la dispareunia

Il DHEA (prasterone) può essere un trattamento efficace in menopausa per migliorare la lubrificazione vaginale, agevolare i rapporti sessuali ed eliminare il dolore che la secchezza vaginale può determinare durante la penetrazione (dispareunia)

Uno studio scientifico recente, pubblicato sulla rivista Maturitas: https://www.maturitas.org/article/S0378-5122(18)30181-6/fulltext, ha esaminato attraverso una ricerca OVID Medline 48 pubblicazioni scientifiche di cui 14 relative all’uso del DHEA intravaginale e il suo effetto sulla funzione sessuale.

Tutti gli studi randomizzati controllati hanno valutato l’efficacia del DHEA intravaginale nelle donne in menopausa con atrofia vulvovaginale e hanno dimostrato che la disfunzione sessuale migliorava con questo trattamento indipendentemente dal livello di dispareunia o dolore sessuale.

 

 

Il trattamento con DHEA è risultato superiore al placebo e almeno altrettanto efficace dell’estrogeno vaginale nel migliorare i sintomi nella maggior parte delle donne.

Sono necessari ulteriori studi prima che possa essere raccomandato per le donne che hanno una storia di trombosi, malattie cardiovascolari o tumori sensibili agli ormoni.

Molte pazienti mi chiedono informazioni e notizie riguardo al DHEA o Prasterone per curare i disturbi legati all’atrofia vulvovaginale della menopausa che determina secchezza, bruciore vaginale, difficoltà e dolore ai rapporti.

Ebbene il Prasterone non è ancora disponibile in Italia, ma è stato approvato nel 2016 dall’FDA negli Stati Uniti

https://www.fda.gov/NewsEvents/Newsroom/PressAnnouncements/ucm529641.htm e anche in Europa dal CHMP (Agenzia europea per i medicinali) per il trattamento delle donne in menopausa con atrofia vulvare e vaginale con sintomi di intensità moderata e grave.

 Conosciuto anche come deidroepiandrosterone (DHEA), il prasterone attraverso un meccanismo mediato dagli estrogeni, interviene nei processi di generazione delle cellule superficiali e intermedie della mucosa vaginale e riduce il numero di cellule parabasali.

Inoltre favorisce la crescita della flora batterica vaginale “buona” che protegge la salute della vagina, abbassando il pH vaginale, che aumenta in menopausa a causa della carenza di estrogeni e lo riporta verso valori più bassi, riducendo la suscettibilità verso vaginiti e cistiti.

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Data pubblicazione: 10 settembre 2018

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