Appello ai maturandi: non fate medicina!

Non fate i Medici (in Italia)

Sono in corso gli esami di Maturità (o forse non si chiamano più così ?) e molti di Voi si accingeranno a sostenere quei ridicoli, quanto anticostituzionali Tests di ammissione alla Facoltà di Medicina.

Sarete in molti a superare l'ammissione e  giustamente  sarete felici, assieme ai Vostri cari, del  vostro successo, ma, trascorso l’entusiasmo  che vi accompagnerà per i 6 anni del corso di studi, ineluttabilmente vi troverete di fronte a una realtà sconcertante.

Non troverete lavoro. Vagherete per anni ad elemosinare una sostituzione che non ci sarà perché oggi i medici di base si sostituiscono a vicenda per evitare di pagare la vostra sostituzione.

Qualcuno di voi più “fortunato”, si troverà costretto ad accettare un incarico di 3-6 mesi non rinnovabile, in ginecologia, quando il suo interesse è la cardiologia o altra specialità.

Il più fortunato forse un giorno avrà l’assunzione a tempo indeterminato e magari nella disciplina di proprio interesse, ma, a seguito della recente sentenza della Cassazione (http://www.quotidianosanita.it/cronache/articolo.php?articolo_id=15650&fr=n), sarà a rischio di denunce, anche penali se non contesta una decisione, eventualmente errata, del proprio Direttore.

Dovrà quindi munirsi di una polizza assicurativa dal costo medio di 10/12 mila euro annue (circa  1/3 del proprio stipendio) che comunque non lo preserverà dalla rivalsa in quanto facilmente un errore più o meno banale o comunque non doloso, sarà trasformato in colpa grave, quindi non coperto dalla Polizza.

 

Meditate, ragazzi e ragazze, meditate !!!!!

 

Data pubblicazione: 22 giugno 2013

195 commenti

#2
Ex utente
Ex utente

La si smetta di ripetere che il test di ammissione all'università è incostituzionale; in Italia si ha il costante vizio di fare affermazioni senza la minima competenza in materia. Logica impone che a fronte di risorse scarse operi un meccanismo selettivo per garantirne la razionale allocazione, e questo riguarda ogni diritto implicante una struttura di servizi/beni associata. La Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo speifica che "un'istruzione superiore dovrebbe essere accessibile sulle basi del merito"(art.26), la nostra Carta Costituzionale ribadisce "I capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi, hanno diritto di raggiungere i gradi più alti degli studi"(art.34). Senza selezione, non ci sarebbe eguaglianza, perchè "i capaci e i meritevoli""privi di mezzi" non potrebbero permettersi di continuare gli studi.
Anzichè occuparsi di riformare il sistema di selezione, si pensa che la manna sia eliminarlo. Non viviamo nel paese dei balocchi!
Mediti, mediti prima di scrivere!!!!!!

Uno studente che NON ha passato il test di ammissione universitario.

#3
Ex utente
Ex utente

Mi scuso, se il contenuto del precedente commento le paresse troppo carico di "fervore".

#4

Non è il caso di scusarsi e se Lei è contento che un test dica che Lei non è in grado di studiare Medicina perchè ha sbagliato la risposta su cosa mangiano per secondo gli abitanti della Papuasia, siamo tutti contenti per Lei.
La selezione, caro mancato (e felice) collega, si deve fare sulle reali capacità dello studente, bocciandolo agli esami se non ha una preparazione più che buona, abolendo (nella pratica) i voti dal 18 al 23 almeno, rendendo obbligatoria la frequenza ai Corsi e nelle Cliniche Universitarie, rendendo obbligatoria,nell'ultimo biennio almeno, la frequenza nell'area specialistica prescelta (accettando quelli con la media più alta) e quindi l'automatico passaggio in Scuola di Specialità di tutti quelli che hanno frequentato la Clinica.
E' molto meglio non riuscire a entrare nella Scuola di Specializzazione desiderata che non avere la possibilità nemmeno di provarci ad arrivare alla fine del Corso di Studi.

Se quest'anno ci riprova, in bocca al lupo!
E si abboni alla Settimana Enignistica: dicono che i lettori di tale rivista hanno più possibilità di chi ha studiato chimica,fisica e biologia.

#5
Prof. Alessandro Caruso
Prof. Alessandro Caruso

Quanta amarezza, quante verità, quanto sconforto per tutti, ma sopratutto nei giovani o giovanissimi laureandi o che vorrebbero iscriversi in Medicina e Chirurgia nel dotto e saggio intervento del Collega Migliaccio.
I test di Medicina: quanti se ne sono visti al solito truccati? quanti inganni........... specchietto per le allodole.... I contenuti dei test ? spesso impossibili ad essere eseguiti......................, a volte incomprensibili alla interpetrazione, proprio per non dare la possibilità agli studenti di avere chiarezza, certezza, sicurezza e evitare rivendicazioni di eventuali non ammissioni.
Qunate Procure sono già intervenute in anni passati? E sappiamo bene che quello che emerge è solo l'1%.
Tutto vero e avvilente, purtroppo, quanto scrive con amarezza Migliaccio e tanti altri Colleghi in argomenti simili.

In Medicina e Chirurgia : al Corso di Laurea, 6 anni minimo, paga le tasse e profumatamente, sempre piu' al rialzo spaventosamnete lo studente !!!! Nelle Scuole di Specializzazione, come dicono bene tutti gli intervenuti in altri dibattiti simili, negli ultimi 20 anni è Lo stato che paga il medico Specializzando, che deve specializzarsi assolutamente entro quegli anni istituzionali, qualunque esame abbia dato, qualunque valore abbia, promoozioni di ufficio in una esame globale e collegiale solo formale; ecco l'assurdità delle SpecializzazionI: Specialisti promossi obbligatoriamente e assolutamente entro gli anni stabiliti.Anche perchè dopo la Specializzazione comincia la disoccupazione, quindi uno specializzando non andrebbe mai via dall'Università. Non potrebbe lo stato pagare uno specializzando ad oltranza.Altro che frequnza nelle Cliniche o in Ospedali di Eccellenza, altro che studio e meritocrazia, altro che selezione! Quante anomalie, quante cose inverosimili,oscene da cambiare, da abolire.
Dice bene L'utente : la meritocrazia!!! certo , certo, proprio perchè si invoca questa vanno riformate sia le Scuole di Specializzazione assurde e fittizie senza selezione e senza meritocrazia, pagate dallo Stato e sia i corsi di ammissione in Medicina e Chirurgia con test inutili e non selettivi, ma dovrebbero essere test tecnici , veri, per studenti che vogliono fare i medici.Caro Dott. Migliaccio quante vere tristezze hai butttao sul tappeto, che diciamo da anni in questo sito tutti noi! Hai messo non il dito.........ma entrambe le mani............su una piaga vastissima già incangrenita della cultura italiana, della forma della Istruzione in Medicina e Chirurgia e nelle Univeristà italiane, dove le isole felici tecnicamente sono pochissime, numericamente sono immnese . Ma anche quelle Università tecnicamente valide, pagano lo scotto di queste leggi inique e beffarde.
Come sempre diciamo, d'altronde; uno scempio iniziato fine anni 80- primi anni 90.
Un cordiale saluto a tutti


#6
Dr. Agostino Canessa
Dr. Agostino Canessa

io penso che il test all'ingresso a medicina non lo avrei assolutamente passato, per come è inteso adesso. Quello che sarà domani un medico, buono o meno buono, preparato, disponibile, empatico, capace, sarà il risultato di così tante variabili che sono affascinanti. Senza presunzione sono contento per i miei pazienti di sentirmi discepolo di Ippocrate. Avrei fatto altro con passione ma è andata così! buona Domenica e fanculo i tests

#7

Quello che mi meraviglia è che molti giovani fanno la guerriglia per l'utilissima TAV e poi neanche una parola contro questo oltraggio alla cultura e alla libertà di cultura.
Il prof.Alessandro Caruso,fonte indiscutibile di grande esperienza universitaria, conosce bene questo sfascio, ma da soli i "Mulini al vento" non si possono abbattere.

#9
Dr. Enrico Borrelli
Dr. Enrico Borrelli

Richiamandomi a quando scritto dal Dr. Migliaccio e dal Prof. Caruso sono in completa sintonia che i test di ammissione alla Facoltà di Medicina e Chir., che io non conosco personalmente , ma da quanto ho letto e sentito più volte, sono delle vere assurdità.Non sarebbe più giusto, come succedeva prima. lasciare libera l'iscrizione per poi selezionare durante il corso universitario gli elementi capaci e meritevoli?Secondo me test di ammissione a Medicina sono vere e proprie velleità burocratiche, in quanto si vuole dare l'apparenza di serietà e rigore nella selezione per cadere in un' assurdità selettiva iniziale che non tiene conto sempre delle reali capacità dell'individuo. Possibile che non si riesca a bloccare tale assurdità? Forse per eliminare i test di ammissione sarebbe opportuno che nessuno si presentasse a sostenerli, cosa che mi rendo conto purtroppo che è una pura velleità.

#10
Utente 219XXX
Utente 219XXX

Io sono un insegnante e anch'io sarei tentato di dire ai giovani diplomandi di non intraprendere la strada dell'insegnamento per diverse frustranti situazioni che non starò qui ad elencare per non tediare nessuno.
Le stesse lamentele potrebbero essere espresse da un avvocato o da uno psicologo: anni di studio per poi intraprendere un percorso lavorativo irto di ostacoli.
A questo punto conviene veramente seguire le proprie passioni. Questo mi sento di consigliare ad un giovane maturando, visto che anche le facoltà che una volta erano considerate più remunerative tradiscono queste aspettative.

#11
Utente 309XXX
Utente 309XXX

Incostituzionale è dir poco!

#12
Ex utente
Ex utente

Salve,
Sono un ragazzo di 20 anni che anche quest'anno (per la seconda volta) tenterà, spero con fortuna, il test per medicina.
Il motivo? É ciò che ho sempre voluto fare da quando ho memoria, un sogno.
Purtroppo non posso non sentirmi toccato da quest'articolo ma son costretto a dar tristemente ragione ad ogni parola.
Meritocrazia, un concetto che qui in Italia é molto relativo.
Vi racconto la mia esperienza, l'esperienza di tutti i miei colleghi partecipanti al test d'ingresso per la facoltà di medicina e chirurgia a Sassari.
Dopo circa mezz'ora dall'inizio del test dagli autoparlanti della struttura nel quale si svolgeva il test (palazzetto dello sport, spalti campo da basket) si accende improvvisamente la radio diffondendo il caos più totale fra i partecipanti.
Dopo un ora fanno ingresso dei bambini che facevano parte di un programma di giochi estivi, ignari del fatto che li stesse svolgendo il test.Nuova distrazione per me e i miei colleghi.
Ad ogni partecipante é stato chiesto di tenere la carta d'identità sulle proprie gambe o a portata di mano (non avevamo banchi o appoggi) e durante il test.
Esce la gradutoria, purtroppo io come molti altri non sono entrato (32 punti).Già ci si sente abbattuti al pensiero che molti raccomandati saranno entrati senza far neanche il test ma non potevo lamentarmi, l'estate personalmente l'avrei potuta sfruttare meglio applicandomi di più.
A Gennaio vengono ammesse altre 100 persone alla facoltà.Il motivo? Ricorso al TAR perchè tutti eravamo identificabili a causa delle carte d'identità.Controlli i nomi dei ricorsisti ammessi. Molti (la maggior parte) hanno totalizzato punteggi al di sotto del 20, punteggio minimo per entrare, alcuni addirittura voti come 6 o 7.
Questa é la meritocrazia?
Veniamo al test che si svolgerà quest'anno.
Si é deciso di "valorizzare" il percorso scolastico attribuendo dei punti bonus in base al voto della maturita.Possibile avere dei criteri uniformi e corretti? No.
Punto primo:
Le scuole non sono tutte uguali, ed é inutile fare gli ipocritì e affermare il contrario; tralasciando il livello di difficoltà di ogni sigola scuola come si può paragonare la preparazione di un liceo scientifico con ad esempio quella di un istituto alberghiero?Non voglio sminuire nessuna scuola ma quale preparazione ti può fornire per degli studi in ambito medico?
Per quanto riguarda il livello di difficoltà il ministro ha pensato anche a questo e così arriviamo al secondo punto:I percentili. Vi consiglio di leggere questo illuminante articolo per capire di che si tratta
http://www.roars.it/online/numero-chiuso-e-bonus-maturita-lo-strano-gioco-dei-percentili/
La cosa più assurda é che lo stesso principio si applica alle scuole private, per intenderci le scuole in cui basta la presenza per esser promossi, dove si fanno 2 anni in uno, quelle in cui alla maturita gli studenti trovano le soluzioni dei problemi di matematica nei bagni.
Nella mia città in alcuni di questi istituti basta prendere 82 per prendere quasi 10 punti extra al test (corrispondenti a più di 6 risposte esatte) mentre io, mai bocciato, mai rimandato con 87 alla maturita non prendo neanche un punto perchè io studente del liceo scientifico ho fatto una scuola a quanto pare più facile visto che la media dei voti é più alta e non invece gli studenti son più preparati e maturi.E questa la meritocrazia?mah io intanto studio ma con poche speranze di vedere realizzare il suo sogno.
Motivante.

Scusate evento$NTali

#13
Ex utente
Ex utente

Scusate eventuali errori ma ho mandato tutto dal telefono.
Saluti

#14

Caro ragazzo, hai ragione.
Sai cosa bisogna fare? Una class action di tutti i non ammessi,
Il TAR può disporre l'iscrizione alla Facoltà. Ci sono precedenti in questo senso e siccome non si possono (o non si dovrebbero) usare due pesi e due misure, se tutti coloro che vengono esclusi dall'ammissione alla Facoltà, in tutta Italia, facessero ricorso, forse sarebbe la volta buona per far abolire i test definitivamente.

#15

Egr. professore (utente n.219318),
mi sento di condividere in parte le Sue considerazioni che, in effetti, possono essere applicate ad ogni professione, ad ogni mestiere se il problema lo si vede solo dal lato economico.
Lo stipendio di un insegnante non è certo gratificante, ma non lo è nemmeno quello di un operaio o di un impiegato di un qualsiasi Ente.

Accantonando il problema economico, il discorso è però diverso per il medico.
Oggi un ragazzo che si diploma a 18 anni, a pieni voti, (quindi senza mai aver perso un solo anno di studio) rischia di perderne ulteriori a causa dei test di ammissione, per cui, se gli va bene, si iscriverà a Medicina a 21-23 o anche più anni, buttando alle ortiche quelli più proficui per l'impegno culturale.
Essendo bravo, conseguirà la laurea a 29-30 anni o più se per qualche motivo andrà fuori corso.
Si vedrà così sorpassato da quello che, più fortunato, ha superato il test al primo colpo, laureandosi 24-25 anni.
Tutti questi ostacoli e sacrifici fatti per raggiungere la meta agognata non avranno che una gratificazione apparente, ovvero solo quando contemplerà, ammirato, il foglio di pergamena incorniciato e appeso a una parete.
Iniziata la professione (ammesso che la inizi in modo serio e non da sotto occupato e precario) sarà esposto a quei rischi di denunce finora alimentate da una marea di pazienti con la sindrome da indennizzo e oggi, con la sentenza citata, dall' "imprimatur" della Legge.
Egr. professore, quale altra categoria professionale è oggi vessata così vergognosamente?

#16
Ex utente
Ex utente

Purtroppo il ricorso é stato provato in seguito all'ingresso dei ricorsisti e non é andato a buon fine; i 120 giorni dopo lo svolgimento erano ormai passati quindi non si poteva più accettare il ricorso.
L'aggiunta della classifica nazione tra l'altro renderà ancora più complicato l'ingresso a tutti coloro che, come me, non si potranno permettere di studiare fuori dalla propria città.

#17
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

E aggiungiamo il fatto che una volta ammesso, laureato ed abilitato in Medicina e Chirurgia il nostro fortunello neo collega non potrà neppure diventare titolare di una sede di assistenza primaria, cioè medico di base o di famiglia. Infatti il diplomadi abilitazione non è più titolo sufficiente per iscriversi nelle graduatorie regionali dal 1994. Quindi dovrà iscriversi (a numero chiuso) al corso di medicina generale , quadriennale ora, per conseguire il titolo abilitante in medicina generale. Oppure potrà tentare di entrare nella sua specializzazione prescelta , sapendo che i posti potranno essere 1-2 all'anno...
E quando fosse riuscito a conseguire la specializzazione , è probabile che trovi solo contratti annuali mal pagati.
Conosco colleghi che ormai hanno fatto specializzazione , dottorato , periodi formativi di tutti i generi e si trivano con simpatici contratti a 900 euro mensili (ovviamente temporanei)...

#18
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Ma dove sono questi sfortunati Medici che vanno cercando lavoro e si riducono ad accettare contratti temporanei a 900 euro?
Sul sito della mia ASL vengono pubblicati concorsi a tempo indeterminato che vanno desolatamente deserti! Quei pochi che partecipano e sono dichiarati idonei mandano la comunicazione (quando la mandano!) di rinunciare all'incarico, ... si passa al 4°, 5° in graduatoria, dopo un anno chiedono il trasferimento e siamo daccapo. Poi c'è stato un caso di un posto per medicina interna in cui i partecipanti, mi sembra 11, sono risultati TUTTI NON IDONEI!
Non capisco!

#19

Mi sembra un pò paradossale, però....
Può darsi che quei medici hanno capito che non conviene più fare il medico in Italia e quindi o se ne sono andati all'estero, o hanno scelto di fare gli idraulici (lavoro più remunerativo e privo di rischi).
11 medici non idonei? Saranno stati 11 candidati senza raccomandazione!

#20
Ex utente
Ex utente

Preciso che non sono un medico e quindi non posso entrare nel merito di quanto dice il dr. Migliaccio. Dal canto mio posso solo consigliare ai maturandi più talentuosi di abbandonare l'Italia. Il nostro è purtroppo un paese in piena decadenza dove ormai la corruzione e il clientelismo la fanno da padrone. Il merito non conta quasi nulla. Contano le conoscenze, gli agganci e la protezione di qualche potente. Se qualcuno ha questi requisiti, faccia pure medicina (basta anche avere solo il padre medico, non ne parliamo se primario o prof universitario). Sicuramente sfonderà in breve tempo e raggiungerà le vette della carriera a prescindere dai suoi meriti effettivi. Solo così il sistema corrotto e clientelare si può riprodurre, accrescere e perpetuare. Quindi, mi ripeto, se sei un maturando di valore ma non hai (o sai che non potrai avere o non ti interessa avere) agganci e raccomandazione, scappa subito dall'Italia. Perchè se rimani qui al massimo ti lasceranno gli scarti.

#21
Prof. Alessandro Caruso
Prof. Alessandro Caruso

Egr. signore, utente N°274362, quanto scrive Lei con tanta amarezza e immenso disgusto mi trova d'accordo al 100%.
E' la sacrosanta realtà del pianeta Sanità in Italia. Sappiamo tutti gli enormi scandali delle vergognose " parentopoli italiane " nelle Università e nella Sanità.Gli sprechi immensi e le fantomatiche carriere dei Sanitari e Amministrativi e Manager con stipendi pazzeschi e sopratutto con premi produttività, anche ove l'unico risultato è : lo sperpero, l'inefficienza la improduttività tecnica, economica e sociale.

#22

#274362;-
Caro signore, Lei dice di non poter entrare nel merito in quanto non medico, ma medico o no, nel merito ci è entrato benissimo dimostrando di conoscere molto bene il nostro "pianeta",sicuramente molto meglio di quei medici che purtroppo sguazzano, da parassiti, in queste acque non certo cristalline.

#23
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Cari ragazzi che state leggendo questo appello, vi posso dare un solo suggerimento:
NON LASCIATEVI DERUBARE DEI VOSTRI SOGNI!
Vi diranno di rinunciare, vi diranno che non ce la farete, vi metteranno ostacoli davanti, i bastoni fra le ruote.
Qualsiasi cosa farete.

Se il vostro sogno è "fare carriera", troverete sicuramente la strada per raggiungere l'obiettivo, con la spinta giusta e nel partito giusto.
Non è necessario fare medicina per centrare questo obiettivo, altre strade sono più facili e più remunerative.

Ma se il vostro sogno è fare il medico, cosa ben diversa dal laurearsi in medicina, FATELO!
Fate i medici!
Fatelo in Italia, dove abbiamo una delle migliori sanità del mondo.
Fatelo in Africa, in America latina, in Asia, non è importante dove.
Fatelo per aiutare la gente, fatelo per gli ultimi, per gli sconfitti, per gli emarginati, non per un "posto", per il "successo", per "la carriera"!
La professione medica vi darà anche oggi quanto necessario per vivere decorosamente, ma vi darà anche molto di più: l'arricchimento dell'anima.
Il compimento di quella che penso sia la missione sulla Terra di molti uomini: aiutare un nostro fratello.
Missione cominciata con la nascita, e che si concluderà con la morte.

Conservate i sogni, lottate per loro, travolgete gli ostacoli che avrete davanti: quiz, test, gelosie, gente che vi scoraggerà, che vi dirà di andarvene...
Studiate, studiate tanto.
Se la strada che inizierete è quella suggerita del vostro cuore, seguitela e mandate al diavolo chi vuole rubarvi il futuro.

#24

Condivido quanto ha scritto il dr. Formentelli che è alla base di ogni proposito per iniziare un cammino, seppur irto di ostacoli veso una meta ambita.
Ma oggi la propria determinazione non basta più. La Sanità, se in Italia è ancora tra le migliori, lo si deve ai singoli medici,ai singoli operatori sanitari che hanno passato e passano la loro vita dedicando buona parte di essa ai malati (che purtroppo oggi vengono definiti col termine commerciale o burocratico di cliente o utente).
Il discorso del dr. Formentelli non stride con il mio e con quello di quanti hanno finora qui partecipato.
Ma di fronte a un florido terreno che sta inaridendo e per il quale non permettono di utilizzare l'acqua per farlo rifiorire, chi ha voglia di vedere frutti rigogliosi deve trovarne un altro.

#25
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Sottoscrivo in pieno il messaggio del dott. Formentelli.
Mio figlio fa il primo anno di medicina. Non l'ho spinto io, ma sono stata contenta quando ha deciso di provare. Perché so che lui non vuole fare medicina "perché si fanno tanti soldi" o per sentirsi un superuomo, e sa benissimo quante difficoltà ci siano non solo a fare carriera ma anche semplicemente a lavorare bene (da troppi anni sente i miei lamenti per i miei rapporti con certi colleghi a cui quello che lavora con impegno dà solo fastidio).
Lo fa perché gli interessa. Gli ho già prospettato l' idea di andarsene all'estero dopo la laurea, soprattutto perché vuole fare il chirurgo e quindi ha bisogno di trovare un bravo maestro che non sia geloso della propria abilità bensì disposto a formare nuove leve.
Ho anche già prenotato il maestro: un chirurgo fuggito dall'Italia dopo la specializzazione, che ha imparato prima e insegnato poi sempre all'estero e che -quando ha provato a tornare in Italia per insegnare- è stato attaccato in tutti i modi, fino a farlo scappare di nuovo. Spero solo che -quando sarà l'ora- questo lavori in un paese in cui io abbia la possibilità (anche economica) di mandare mio figlio.
Ma sono felice per mio figlio, se riuscirà a cogliere quello che io colgo -spesso- nel rapporto con i miei pazienti e che Carlo Urbani ha così ben descritto scrivendo "...noi medici siamo privilegiati per l'opportunità che abbiamo di guardare e toccare le persone... e sederci in quella posizione eccezionale che è accanto alle vittime"
Lui -all'epoca in cui scriveva questo- era in missione per Medici senza Frontiere, ma senza tanto clamore anche nei nostri ospedali si può apprezzare il privilegio di dare una mano a chi sta male.
Io -dopo la laurea- ho fatto tanti lavoretti per campare: guardie mediche, supplenze in ospedaletti, anche il medico in una casa di riposo. Eppure, in ogni posto ho trovato modo di apprezzare il fatto di avere delle conoscenze e di poterle mettere a diposizione dei pazienti. E la soddisfazione (non sempre, ma spesso) di andare a dormire lka sera pensando "oggi ho fatto qualcosa di utile a qualcuno".
Le scuole di specializzazione sono troppo chiuse? E' vero, lo erano anche ai miei tempi (e allora non c'era blocco alle iscrizioni a medicina). Ho perso due anni prima di entrare, ma nel frattempo ho lavorato comunque. La figlia di amici miei, che voleva fare chirurgia plastica ma sapeva di non potersi piazzare, su mio consiglio ha provato geriatria, è entrata e ha scoperto che è un lavoro che può dare tante soddisfazioni.
C'è chi si laurea in medicina e poi si da alla ricerca pura, va a lavorare nelle case farmaceutiche, viene assunto in qualche ONG... le possibilità sono tante. Se uno ha una passione e un sogno, è giusto che lo insegua. Senza illudersi che sia una passeggiata, senza aspettarsi una vita dorata, preparandosi a fatiche e scorni... ma lo segua.

#26
Dr. Agostino Canessa
Dr. Agostino Canessa

che emozione rivivere, Chiara, nelle tue parole tutto me stesso e te ne sono grato. Mio figlio andrà in seconda scientifico (quello vero)e ancora qualche anno prima di decidere lo avrà ma se dovesse ripetere la mia avventura lo ammirerò. Caro Formentelli, complimenti anche a te che trabocchi di entusiasmo e di fede, io non avevo il "sogno" di fare il medico, anzi volevo fare geologia, ma speravo di poter lavorare, il Medico è venuto fuori prepotentemente dopo e questo mi rende strano agli occhi dei pazienti abituati ad altro ed ai colleghi incensati nei loro camici

#27
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Io volevo fare psicologia, ma mi sono lasciato rubare il sogno.
Mi sono iscritto a medicina come "ripiego", ma ho trovato tante e tante motivazioni facendo la strada.
Durante il percorso incontro l'odontoiatria: non per fare soldi come molti, ma per poter avere il tempo di seguire l'altro mio sogno, il baseball, come giocatore e poi come allenatore.
E vi ho trovato tante e tante motivazioni
E continuo a seguire il mio cuore, anche se non faccio quello che volevo fare all'inizio.
Mi occupo comunque di psicologia, faccio l'allenatore di baseball, il papà, il volontario, il diacono, il medico sopratutto quando allargo i miei orizzonti oltre gli stretti confini della bocca.
Ma questo è un altro discorso.
La mission è sempre la stessa: utile al fratello.
Come, ha poca importanza.

Ragazzi scoprite presto state vivendo, cosa ci fate su questa splendida palla blu.
Il blu è il colore dell'amore, l'amore per tutti gli essere viventi.
E non è un caso.

Fare il medico è un ottimo modo per vivere, se dentro il cuore scoprite che fa per voi.
Ma anche fare lo spazzino è un ottimo modo.

Qualsiasi cosa facciate, fatela bene.
Fatela con il cuore.
L'unica acqua che potrà far germogliare il terreno inaridito è quella del nostro entusiasmo.
Quando non ci sarà più questo entusiasmo...
Saremo vecchi.

Sarebbe veramente un peccato essere vecchi a 20 anni!

#28
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Evidentemente vivo su un altro mondo, mica male 1700 euro netti garantiti al mese per specializzarsi; Medici di base: apertura ambulatorio ai propri assistiti max 18 ore a settimana o solo su appuntamento (dopo 8-10 gg di attesa)Affitto locali: sono gratis perchè paga l'ASL; arredi ambulatorio: contributo da parte della regione;Computer, programmi:gratis paga la Regione;pagamento delle visite a domicilio ultra sessantacinquenni con gravi patologie già erogati (chi si ricorda l'ultima visita?) Hai la febbre a 40 e ti senti uno straccio? se sei deambulante ti devi far portare c/o l'ambulatorio.
Sono sconcertata!

#29
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Ehmmm....si parlava dell'imbuto e delle difficoltà che devono subire i ragazzi che intendono scegliere medicina e non di quelli , fortunati, che l'imbuto lo hanno passato.
Si diceva che i posti da specializzandi sono pochi (es.nella mia università 1-2 per anno per specialita') anche se effettivamente le direttive comunitarie in tema di retribuzione sono state recepite. Ma le assicuro che gli specializzandi hanno carichi di lavoro massacranti, e poi ....sono contratti a termine.
Aggiunga che i neo laureati e abilitati non possono diventare convenzionati come medici di base senza un ulteriore imbuto, che è il corso di medicina generale.
Quindi circa 7 -8 anni per laurearsi ed abilitarsi, 4 anni per riabilitarsi per entrare nella graduatoria regionale e circa 5 anni per una zona carente con pochi assistiti. E IL Medico do base viene pagato a quota capitaria ...pochi assistiti...pochi soldi.
Lo specialista poi deve aspettare il concorso buono e nel frattempo. ...incarichi temporanei.Facile arrivare a 40 anni per stabilizzarsi...e magari per una donnna addio figli .
Però mi sa che lei è meglio che cambi medico di base; il suo come descritto proprio sembra un arraffone fannullone!!!:-)

#30
Allergologo
Allergologo

@Utente 258701
#18
Quando la Sua ASL bandirà un altro di questi concorsi per un posto in Medicina Interna a tempo indeterminato, mi avvisi.
Dr. Francesco Marchi
Medico Chirurgo, Specialista, Dottore di Ricerca
Quasi quarantenne ma ancora con un contratto a termine

@Giovanni
#19
Piuttosto: dove sarebbe il candidato raccomandato per il quale è bandito il concorso?

@Sergio
#27
Apprezzo molto lo spirito e condivido quasi tutto.
Dissento su un "dettaglio": la palla appare blu dallo Space Shuttle in orbita. Quando ti ci trovi dentro, nonostante tutto, basta scavare un pochino... è marrone.

#31
Utente 258XXX
Utente 258XXX

X Dr. Francesco Marchi
La prendo sul serio! Forse non è una sede ambita, il chirurgo, suo coetaneo, che mi operò, parlando con il marito Medico della mia compagna di stanza, diceva che aveva altre aspettative ma che con figli a carico non se l'è sentita di rifiutare.
Però anche noi pazienti di una sede non ambita abbiamo bisogno di bravi Medici!

#32
Dr. Stefano Garbolino
Dr. Stefano Garbolino

Posso portare la mia esperienza: primo anno di medicina con primo anno della nuova e famigerata Tabella 18. Vale a dire: test di ammissione, successiva frequenza obbligatoria a tutti i corsi, ecc.

Ebbene, per quanto mi riguarda ho passato il test di ammissione e posso però aggiungere che ancora adesso, a distanza di circa 15 anni dalla laurea in medicina, non riesco a capire il razionale di tale test: domande prive di pertinenza con la medicina e 'sensazione' di essere all'interno di una delle numerose "farse" all'italiana...

#35
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Io volevo fare l'archeologa, o l'insegnante, o la giornalista, o lavorare in una casa editrice; ho finito il liceo pensando di andare a studiare lettere o lingue orientali. Ma tanti corsi di studi erano interessanti, anche legge... Sono andata a fare i test al centro d'orientamento. Dai test scritti è risultato che escluse le facoltà di ingegneria, architettura ed economia sarei riuscita bene in qualsiasi campo. Durante il colloqui successivo, con lo psicologo, improvvisamente mi è venuta l'ispirazione "E se facessi medicina?". Lo psicologo mi ha risposto (parole profetiche) che studiando medicina avrei sacrificato la mia voglia di cultura, ma avrei soddisfatto la mia parte umana e comunicativa.
Alla fine ero incerta tra lingue orientali e medicina. Come ho scelto? In settembre ho conosciuto un ragazzo che mi ha colpito, e studiava a Trieste, e mi sembrava di avrelo colpito anche io. Lui era partito per casa sua in Grecia per un mese... ho scelto medicina per avere l' opportunità di rivederlo! In effetti ho visto giusto, abbiamo passato insieme due anni e mezzo molto belli.
Poi, al quarto anno ho frequentato un mese la neurologia e mi sono innamorata della materia, al quinto faccio il tirocinio in psichiatria e l'assistente mi invita caldamente a coltivare la mia naturale predisposizione per la materia. Ci stavo pensando seriamente, quando mio fratello mi ha regalato un bellissimo fonendoscopio (il mitico Rappaport) e mi sembrava uno spreco non sfruttarlo. Dopo la laurea, cerco di entrare in ematologia ma non passo. decido di fare il tirocinio pratico di 6 mesi in cardiololgia che va sempre bene, mentre medito di andare a fare il medico di base. Durante il tirocinio scopro l'ecocardiografia, emigro a Pordenone per imparare la tecnica, comincio occuparmi di cardiopatie da antracicline e scopro la meravigliosa sensazione di curare dei malati VERI, gli oncologici, che si accorgono di (e apprezzano) ogni piccola cosa che fai per loro (un sorriso, una pacca sulla spalla...). Ma a un certo punto sono andata in un altro ospedale, e ho cominciato a occuparmi di prevenzione e di diete, e mi sono divertita con il pronto soccorso d'assalto.

Tutto può essere bello, come dice Sergio, basta metterci testa e cuore. Bisogna cercare -se possibile- di fare il lavoro che piace. Ma cercare anche -se i casi della vita ti fanno cambiare direzione- di farsi piacere quello che si fa.

#36

Stupende le testimonianze dei colleghi intervenuti che spiegano il senso (possiamo definirlo così?)della scelta di diventare ed essere medici affrontando difficoltà e sacrifici.
Aggiungo la mia, rimandando a https://www.medicitalia.it/blog/neurochirurgia/2021-30-anni-fa-il-primo-intervento-di-neurochirurgia-in-valtellina.html
Io ho sempre voluto fare il medico, fin dall'età di 14 anni, quando in alcuni temi scrivevo che mi sarei immaginato andare per sentieri impervi e sotto la tormenta di notte a visitare e soccorrere un ammalato.
Successe poi veramente, in Valtellina! Per un periodo (allora si poteva)ebbi l'incarico anche per la medicina di base.

Durante i primi 4 anni di Università il mio interesse fu per la Chirurgia Generale, frequentai da interno la Clinica, ma durante le lezioni di Neurologia si riaccese quello per il sistema nervoso iniziato, al II° anno con lo studio dell'Anatomia.
Dovevo conciliare l'amore per la chirurgia con quello per la neurologia.
Entrai come interno in Clinica Neurochirurgica e....il gioco fu fatto!
Indescrivibili le emozioni, le gratificazioni, il dovere essere "freddo e cinico" di fronte alle sofferenze e alla gravità di malati o di traumatizzati gravi.
Operai quel ragazzo di colore (20 anni) che fu aggredito per aver rubato un pacco di biscotti.
Morì in sala operatoria per le gravi lesioni. Togliersi la mascherina e i guanti a intervento non concluso è la sconfitta più grande e dolorosa per un chirurgo, e anche se ti senti a posto con la coscienza, ti assale sempre il dubbio di non aver fatto o saputo fare qualcosa per salvarlo.
Un ultimo caso,tra tanti, che, in parte, ti gratificano delle sconfitte.
Un ragazzo, anch'egli di circa 20 anni, era caduto in montagna facendo alpinismo. Trauma cranioencefalico con ematoma e lacerazione dei seni venosi. Durante l'intervento non riuscivo a fermare l'emorragia del seno petroso, la Pressione arteriosa scendeva a velocità supersonica e l'anestesista non sapeva più come affrontare l'imminente shok. Operavo da solo (il collega reperibile era rimasto bloccato per strada da un guasto).
Stavo per riempire la sede della fonte emorragica con un quantitativo industriale di garze e quindi sospendere l'intervento.
Mi dissi che non era possibile lasciar morire un ragazzo in quel modo. Tentai un ultima volta con manovre che fino ad allora non mi erano riuscite. La fuoriuscita di sangue cominciò a diminuire, la PA a risalire, le mie coronarie a "distendersi".

Fuori iniziava un nuovo giorno per me, per il ragazzo e per i genitori che, abbracciati, attesero tutta la notte davanti alla sala operatoria.

#38
Utente 291XXX
Utente 291XXX

Vi ringrazio per aver condiviso i vostri "sogni", leggerli mi ha rincuorata, il mio sogno era diventare oncolaga, ma non riuscendo ad entrare medicina ho deciso di intaprendere un altro corso di studio e non ne sono per niente pentita! Ma ho sostenuto una volta i test di medicina e posso dire che alcune domande hanno toccato il redicolo! Alcune di chimica che saprei rispondere solo adesso al secondo anno di università ad indirizzo scientifico ed alcune di cultura generale sui mondiali di calcio (chiamala cultura poi). Ma poi come si fa a dire che questi test si basino sulla meritocrazia? Come si verfica la conoscenza o la voglia di apprendere con delle domande numerate e sintetiche? Come fa uno studente a sapere di amare una facoltà senza " viverla"?
Inoltre molti dicono che i dottori in Italia sono privilegiati, beh dico che è il minimo! 1700 euro sono fin troppo pochi! Mica fare il medico è un un lavoro come un altro? Il dottore non ha l' orario d' ufficio che poi una volta finito si sta tranquilli, c' è bisogno di continui corsi d' aggiornamento. Poi non c' è margine d' errore, quando si va dal medico si pretende una risposta e che questa sia giusta. Per non contare che scegliere di fare questa professione è scegliere uno stile di vita, anche senza scopo di lucro, come ci mostrano i medici iscritti a questo sito. Un medico che svolge bene il proprio lavoro merita molto, ma molto di più! Iniziamo a criticare chi davvero prende più di ciò che merita! Usciamo dal circolo vizioso che se tutto va bene è grazie al santo pregato a scelta e se va qualcosa male sono i dottori a non esser capaci!

#39
Ex utente
Ex utente

Mi sembra che l'utente dell'ultimo commento abbia un'idea troppo mitizzata della figura del medico (che comunque non guadagna 1700). Ci sono professioni che meritano lo stesso rispetto e che richiedono un carico di impegno e responsabilità non inferiore a quello del medico (e per queste professioni 1700 euro sono a volte un miraggio).

#40
Utente 258XXX
Utente 258XXX

Buonasera, concordo con quanto espresso dall'utente 274362, faccio però presente per chi è interessato allo stipendio dei Medici, che se sono dipendenti pubblici (ASL), è un dato "trasparente" facilmente reperibile sui siti istituzionali e reso consultabile.I 1700 euro sono lo stipendio netto che i tirocinanti specializzandi percepiscono c/o i dipartimenti l'ASL della mia zona.
Con stima per i Medici che ho dovuto conoscere e a cui mi sono dovuta affidare per essere risanata.
Con stima per quanto realizzato e il tempo dedicato dai Medici/PSI su questo sito.
Saluti.

#41
Ex utente
Ex utente

Francamente in Ita(g)lia non c'è niente da fare. La scienza è una baracca e non funziona un ciufolo. Finita la generazione dei professionisti ora disponibili, cioè tra 10 anni al massimo, sarà Babele in questo paese tra turnover impediti e fregature di ogni tipo. Per carità chi si sa adeguare a certe situazioni lo faccia pure. Ma io vedo solo una ed una sola strada percorribile cioè emigrare altrove. Sì , come negli anni 20', e come stanno facendo già migliaia di persone da ormai un po' di anni in vari settori. Arriverà in pochissimo tempo questo momento anche per i medici. Per il resto se uno è appassionato di scienza lo è, punto. La medicina oggi lo è al 100% .Non è come 30 anni fa dove la scoperta più all'avanguardia era la cellula dendritica ( ahahhaha). Io amo la scienza come poche cose, studio medicina ma mi interesso anch molto di fisica che studio nel mio tempo libero ( quantistica, relatività etc... ). Inoltre pur avendo solo 21 anni ho già scritto 1 progetto scientifico bello e finito sull'autismo ( tutto da solo ) di metanalisi sulla bioneuroendrocrinologia della condizione, ne ho pianificato un altro in onco e vorrei iniziarne un terzo su un metodo sperimentale del SENS ( da ideare da me) sull'antiaging. Non credo sia poco. Pertanto se vogliamo parlare di dove portare la propria cultura allora sì si può essere d'accordo con questo post del dr. Migliaccio altrimenti è una panzanata fuffologica di prima categoria

#42
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Un distinguo.
Medico, nei grandi numeri, significa per larga parte attività clinica. Significa curare. Significa talvolta essere in trincea per effettuare una RCP (rianimazione)o suturare una ferita profonda.
A volte per riconoscere un addome acuto, e tante volte per curare una banale infezione o una gastrite. Può anche significare una routine di base che alla fine ha una importanza massimale
E non necessariamente essere ricercatori ad alto impatto scientifico. Non è per quello comunque che credo abbia aperto il post il collega.
Anche quello è una grave nota dolente...ma è un'altra storia!

#43
Ex utente
Ex utente

Dottor Griselli allora bisogna scrivere un post dal titolo : 'Per come stanno le cose la sanità pubblica non è più garantita in Italia' e non il titolo che ha dato. Per il resto le ricordo una cosa fondamentale vale a dire il progressivo cambiamento che sta subendo la scienza medica e che porterà noi medici del domani tra 10 anni ad essere degli scienziati tout court . Io mi sento uno scienziato prima di tutto, poi pian piano acquisirò la consapevolezza del medico. E nella mia vita farò ricerca e clinica in oncologia. Detto questo non disdegno nessuna disciplina teoretica ma questi sono attributi personali . Fate quello che vi piace, è questo il messaggio che bisogna lanciare. Non bisogna badare alle logiche di convenienza del mercato che indirizzano solo coercitivamente le persone verso un percorso piuttosto che un altro. Ed il talento è talento, qualunque sia. Ed il non-talento è mancanza , in qualunque ambito si verifichi. E un talento sprecato è un danno, così come un lavoro fatto come mansione fine a se stessa

#44
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Bene , e'sempre ammirevole in un ragazzo che si affaccia a questa arte-scienza (mi consenta...non è pura scienza, o per lo meno non solo) questo pulsare di emozioni...il famoso fuoco sacro! Ci riporta indietro! :-). Le auguro di non perderlo mai, e se un giorno diventerà medico (che non è uguale a laureato in medicina, e nessun titolo lo può dare) di ricordare sempre quale missione la spinge.
Non sarà semplice ; purtroppo di talenti sprecati...ne ho visti tanti. Bisogna tener duro e maturare.
Cordialità

#45
Ex utente
Ex utente

Certamente nessun titolo può fare un medico, certamente non la laurea in medicina ! E' una cosa basilare. Per quanto riguarda il fuoco sacro che mi anima spero che neanche lei l'abbia perso perché sarebbe un gran peccato. E sì, i talenti sprecati ci sono, e tanti. Quante persone alla fine vengono schiacciate da pesi inutili ? Quanti da falsi miti o false idee pur di possedere o arrivare a posizioni tal de tali ? ( altrettanto inutili in quanto killer della creatività). Un mio mito, modello ispiratore, Eric Kandel dice che la cosa più importante nelle persone è la creatività ! Einstein non avrebbe scoperto la relatività (anzi ideato) generale senza fantasia così come lo stesso kandel non avrebbe dimostrato la plasticità neuronale, all'epoca un'eresia, senza la dovuta dose di coraggio e pensiero creativo. Se sapesse il progetto di onco che c'ho tra le mani le verrebbe la pelle d'oca per quanto sia anticonformista ma altrettanto gliene verrebbe se sapesse come i pochi studi sperimentali (Rogosine Institute NYC cfr) che esistono nel verso delle mie idee ( e delle mie tecniche sperimentali)confermino le mie teorie ( regressione delle masse tumorali di oltre il 50%) ! Ma sto divagando pericolosamente, questa è un'altra storia ! Tenere duro e non solo, dare duro anche ! Cordiali saluti ;)

#46
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Devo contraddirla.
La sanità pubblica, in Italia, è una delle migliori al mondo.
Assicura cure di alta qualità a tutti, indigenti compresi.
Siamo nel "top" mondiale, in compagnia di diversi paesi europei e di Cuba.
Negli Usa, per esempio, viene offerta una ottima sanità solo se in possesso di una (costosa) assicurazione sanitaria.
Se uno ne è privo perchè indigente o disoccupato o semplicemente straniero privo di copertura, può crepare fuori dal pronto soccorso perchè non viene visitato nè soccorso.
Per questo trovo ingeneroso il suo commento sulla sanità italiana.

#47
Ex utente
Ex utente

Formentelli e dove avrei scritto che la sanità in Italia è scadente ? Mi sa che non ha letto bene ciò che ho scritto oppure si diverte a trolleggiare. La sanità pubblica n Italia E'A RISCHIO ovvero è molto probabile che non venga più garantita. Questo fondamentalmente per due ragioni :

1 Non ci sono più i fondi necessari per mantenere una sanità pubblica ad alta efficienza che costa comunque molti miliardi di Euro. L'Italia è una paese economicamente in default e sa un minimo di economia sa che nei default la prima cosa che vengono a mancare sono i servizi erogati dallo stato tramite spesa pubblica ( e girando negli ospedali si può già notare quanto si stiano precarizzando le condizioni di lavoro del personale )

2 Blocco dei turnover. E' un dato di fatto che la maggior parte dei medici ed infermieri operativi ad oggi in Italia sia over 50. Ciò vuol dire che in 10 anni ci sarà un buco enorme per soppiantare coloro che si defileranno per pensionarsi. In un paese normale il ricambio avverrebbe senza dolori. Non in Italia, dove la macchina burocratica è un cancro e come già detto prima non c'è più un euro. Basta fare due conti. I costi derivanti dalle neoassunzioni combinati con quelli dei pensionamenti sarebbero eccessivi per uno stato il cui rubinetto dei finanziamenti pubblici sgocciola a fatica

In virtù di questo faccio una postilla. La sanità pubblica è molto bella , a nessuno piacerebbe se venisse meno. Non parliamo degli USA dove per altro esiste un piano di assistenza sanitaria pubblica solo che è confinata per una classe di persone disagiate che conta pochi milioni di cittadini. Il resto sono costretti ad assicurarsi. E' brutto, ma è così. Il sistema USA infatti NON può essere un sistema di riferimento. Il dramma è che in Italia e in molti altri paesi nel giro di poco sarà inevitabile o quasi approdare ad un modello simile come già sta avvenendo in molti atri settori più piccoli della sanità. E' un dramma ma resta la realtà e nessuno è contento di questo. A Ponticelli si è aperto da poco un pronto soccorso mobile di Emergency. Ebbene sì, dopo Afghanistan e Cambogia ora Emergency sta tornando in Italia per aiutare il popolo che non ha più nemmeno i soldi per comprare un medicinale equivalente. E non creda che ne usufruiscano solo stranieri, sono in minoranza, la maggioranza sono italiani ormai in condizioni di autentica povertà.
Se vogliamo discutere di cose serie discutiamone anche ma la invito a non fare il tuttologo trolleggiatore

#48

Caro giovane Utente,
i Suoi interventi sono graditissimi, ma La invito a non trascendere ed ad essere più corretto e rispettoso.
Si rivolga a chi interviene qui senza l'anonimato con cortesia.
Il dr. Formentelli è un medico e a lui, come a chiunque, deve rivolgersi rispettando i titoli accademici che legalmente gli appartengono.
Rispetti le idee di chiunque, pur criticandole, ma senza affibbiare epiteti offensivi, soprattutto se non corrispondono al vero.
Infatti le risposte del dr.Formentelli non mi pare possano essere definite da <tuttologo e trolleggiatore>.

Buona serata

#50
Ex utente
Ex utente

Beh se mi risponde dicendo cose false ( cioè che io ho detto cose che in verità non ho detto) non mi pare possa non essere definibile come trolleggiatore ( una delle tecniche del trolling è proprio rispondere con argomenti privi di consecutio logica rispetto ad una pregressa argomentazione). Quindi volendo essere pignoli in ambito semantico non ho che evidenziato un comportamento di questo tipo. Per il resto sono disponibile per il confronto. Poi per carità se uno non afferra certe cose non sono problemi miei ( riferendomi ad alcune scemenze, facilmente confutabili, proferite nei post prima dei miei ). Saluti a lei

#51
Utente 236XXX
Utente 236XXX

Egregio dott. Migliaccio,
mi sento in dovere di esprimere un parere in merito a questo suo post, considerando la mia esperienza di studente di medicina ormai al sesto anno. Lei ritiene incostituzionale l' attuale test di selezione, ma la verità é che la nostra facoltà è l' unica a prevedere contemporaneamente una parte teorica ed una pratica (che viene fatta realmente, non a parole e inizia dal primo anno). Purtroppo, visto che per garantire una buona base pratica occorrono laboratori, sale settorie, aule di microscopia, cliniche attrezzate, etc... non sarebbe possibile fornire servizi sel genere ai centomila aspiranti medici che si presentano ogni anno presso le facoltà di medicina. Di conseguenza è necessario selezionare un numero di studenti compatibile con le risorse a disposizione. Si puó discutere sul contenuto dei quiz, ma di certo non è necessario essere superintelligenti o secchioni per superare questo scoglio. Personalmente non trovai alcuna difficoltà ad entrare in due università private italiane ed una statale (e moltissimi riescono ad entrare in più sedi, perchè studiando bene si superano quasi sempre tutti i concorsi delle private). Chiaramente bisogna ripetere bene il programma del liceo di chimica, biologia, fisica ed esercitarsi sulla logica (ma non è necessario fare sudoku o settimana enigmistica, basta un libro di esercizi). Comunque, diciamo anche che i quiz sono un metodo di selezione non perfetto, ma almeno tutti possono giocarsela senza problemi con un po' di studio. Lei parla di selezione naturale, ma forse ha dimenticato i duri anni in cui ha lottato contro baroni vari per raggiungere la laurea. Come saprà, i testi di medicina sono paragonabili alle enciclopedie, ma non è tanto quello il problema; il vero dramma è la totale arbitrarietà da parte dei professori nell' assegnare i voti agli esami. Per essere corretti, tutti gli esami andrebbero fatti in forma scritta e utilizzando un metodo di correzione automatico. In questo modo si verrebbe a conoscere la reale preparazione dei candidati e tutti gli studenti verrebbero valutati sull' intero programma (e allora sarebbe possibile fare selezione naturale). Invece sa cosa succede oggi? Lei va a fare l' esame dopo aver studiato con un collega e a questi viene fatta una domanda sulla brucellosi che gli vale un 30 e lode, mentre a Lei vengono chieste la febbre Q, la malaria da plasmodium malariae e l' ossiuriasi (ovviamente con tanto di cicli vitali dei vari parassiti e terapia manco fossimo tutti infettivologi) e prende un sudatissimo ma onesto 27. Questo accade perchè al prof il collega era più simpatico, oppure perchè al corso si sedeva sempre in prima fila, oppure ancora (cosa che succede molto spesso) perchè il collega è il figlio di un amico. Quindi immagini cosa accadrebbe se si lasciasse a questi professori la possibilità di fare selezione naturale: i medici sarebbero solo figli di persone in grado di "arrivare" ai professori, i quali diventerebbero onnipotenti. Perciò direi che sulla modalità di selezione, in attesa di soluzioni veramente geniali, è meglio tenersi il quiz. Ora vorrei concludere ringraziandoLa per aver fatto luce sulla questione dell' occupazione dei medici in Italia. Ma questa è la conseguenza di una totale assenza di Politica con la P maiuscola nel nostro paese. Nessuno si è preoccupato dei lavoratori in generale e l' unico motivo per cui i camici bianchi si lamentano poco é che alla fine un modo per campare lo trovano, ma di sicuro siamo in condizioni pietose per il sangue che dobbiamo versare tra libri, tirocini durante anni di studi, tirocini post-laurea e specializzazione. P.S.: oggi la frequenza è già obbligatoria e si va in reparto a partire dal terzo anno, con tanto di prova finale pratica sul paziente alla fine di ogni anno a partire dal terzo e blocchi con obbligo di ripetere l' anno se non si hanno i credito necessari. Cordialmente, La saluto.

#52
Utente 236XXX
Utente 236XXX

Mi scusi, ma credevo che un punto di visto più fresco e dall' interno Le avrebbe consentito di avere una visione più realistica della situazione nelle Università Italiane. Detto questo ho solo un piccolo appunto da fare: Lei sostiene che i voti da 18 a 23 andrebbero eliminati. Io ritengo che 18 sia sufficiente e quindi quanto basta per fare il medico. Sono in realtà D' accordo con Lei ma più che eliminare i voti bassi, io eliminerei i voti come fanno in Francia e Spagna. Le materie si devono conoscere punto e basta. Inoltre c' è tutto il discorso dell' arbitrarietà che Le facevo prima... Perciò io dico ai giovani studenti: studiate perchè i quiz non sono così difficili come dicono, ma preparatevi ad affrontare un mondo pieno di insidie e molto corrotto. Fate questo solo se volete davvero sentirci gratificati nel curare chi soffre. Se cercate soldi andate altrove, davvero.

#53

Caro studente del VI° anno,
Molte cose che Lei argomenta sono condivisibili, ma la selezione preventiva non mi piace e continuo a ritenerla anticostituzionale.
La selezione naturale è democratica perchè dipende solo dallo studente e dalla sua volontà e capacità di studiare.
Ai miei tempi (inizi anni '70) già si parlava di pletora medica e le aule,soprattutto dei primi anni accademici, erano affollatissime.
Parallelamente ai Corsi, vi erano gli internati nelle varie discipline.
Io frequentai quello di Istologia, di Patologia Generale e di Anatomia Umana. Sa in quanti eravamo? Una decina al massimo!
Anche quelli successivi in clinica chirurgica prima e in neurochirurgia dopo, eravamo in 6.
Condivido l'obbligo di frequenza, l'assunzione dei crediti, le bocciature che dipendono non dalla simpatia o l'antipatia o da qualche raccomandazione, ma dal proprio impegno che non potrà mai essere provato e realizzato se la porta viene chiusa ab initio, perchè al quiz sbagli qualche domanda.
Ai miei tempi solo chi proveniva dallo scientifico "masticava" meglio di quelli del classico, chimica e fisica, ma ciò non ha impedito di avere generazioni di ottimi e illustri medici.

Sulla eliminazione dei voti non sono d'accordo perchè, non essendoci una scala di valutazione, si è portati o a promuovere troppo o a bocciare troppo.

Un cordiale saluto e i migliori auguri per una splendida carriera

#54
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

"Per come stanno le cose la sanità pubblica non è più garantita in Italia' "

Queste solo le sue parole, caro studente del VI anno anonimo.
Non E' PIU' GARANTITA significa che OGGI NON E' garantita.
Apprezzo la sua correzione successiva, che precisa che la sanità italiana "RISCHIA DI non essere più garantita".
Affermazione su cui, con qualche riserva, potrei concordare.

Apprezzo inoltre il suo interessamento per il mondo del volontariato.
Se vuole approfondire l'argomento, dopo la laurea, potrà iscriversi al Master universitario di Torino sulla "salute orale nei paesi in via di sviluppo e nelle comunità svantaggiate" (o master analoghi in campo medico tenuti dalla principali organizzazioni di volontariato medico).
E' una esperienza e un approfondimento molto utile, perchè non c'è cosa peggiore del fare volontariato in Italia o all'estero come dilettanti allo sbaraglio.
Al momento l'organizzazione di cui sono dirigente dalla sua fondazione, Smile Mission onlus , collabora con Emergency (giusto perchè l'ha citata) nell'ambulatorio di Marghera.

Il tuttologo trolleggiante, come lei mi definisce, ha alle spalle 20 anni di volontariato con missioni in Kosovo, nei campi profughi dell'ex Sahara occidentale, e nelle zone di guerra del Nord Kivu.
Ho ideato e portato a termine con successo progetti di sviluppo, costruzione di reti di studi e laboratori dentistici e formazione del personale avviandoli verso l'autonomia nel Nord Kivu e in Madagascar.
Ho gestito, in collaborazione con altre associazioni, ambulatori odontoiatrici a Torino e a Cuneo.
Penso di saperne un pò dell'argomento.

Ci pensi: quando "la fa fuori dal vaso", come stavolta, passi poi a pulire.

#57
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Mi viene un dubbio: come può il giovane genio che a 21 anni ha "già scritto 1 progetto scientifico bello e finito sull'autismo ( tutto da solo ) di metanalisi sulla bioneuroendrocrinologia della condizione, pianificato un altro in onco" e vorrebbe " iniziarne un terzo su un metodo sperimentale del SENS ( da ideare da me) sull'antiaging" e che orgogliosamente afferma "Se sapesse il progetto di onco che c'ho tra le mani le verrebbe la pelle d'oca per quanto sia anticonformista ma altrettanto gliene verrebbe se sapesse come i pochi studi sperimentali (Rogosine Institute NYC cfr) che esistono nel verso delle mie idee ( e delle mie tecniche sperimentali)confermino le mie teorie (regressione delle masse tumorali di oltre il 50%)" accusare qualcuno di "TUTTOLOGIA"?
Io francamente ho qualche dubbio: la ricerca (quella seria) richiede anni di applicazione, ragionamenti, correzioni su un filone di ricerca e -a meno che il nostro giovane non abbia cominciato ad applicarsi a 15 anni alle sue ricerche, disponendo di giornate di 25 ore- mi sembra francamente improbabile che abbia prodotto qualcosa di concreto. Forse ha avuto delle idee brillantissime, e magari un giorno (lontano) vincerà anche il poremio NObel, ma dall'idea (e progetto) alla prova pratica della sua efficacia ce ne corre!
Detto questo, sono abbastanza d'accordo con le sue affermazioni sul fatto che sia preoccupante il blocco del turn over (i pensionati non vengono rimpiazzati per risparmiare) come è preoccupante l' inamovibilità delle baronie universitarie e anche che Emergency apra ambulatori anche in Italia, dove la sanità dovrebbe essere garantita.
Credo che anche Sergio Formentelli sia d'accordo; se tali idee fossero state espresse con meno arroganza e autoreferenzialità sarebbero state accolte meglio.
Quello su cui dissento completamente sono affermazioni come: "se uno è appassionato di scienza lo è, punto. La medicina oggi lo è al 100% .Non è come 30 anni fa dove la scoperta più all'avanguardia era la cellula dendritica", " il progressivo cambiamento che sta subendo la scienza medica e che porterà noi medici del domani tra 10 anni ad essere degli scienziati tout court ." E SOPRATTUTTO: "Io mi sento uno scienziato prima di tutto, poi pian piano acquisirò la consapevolezza del medico."

A parte che 30 anni fa c'era chi già studiava l'impatto della neoangiogenesi e dei recettori di membrana nella crescita e diffusione dei tumori (cosa che ha portato una decina di anni fa alla messa in commercio di farmaci antineoplastici di concezione radicalmente diversa) -tanto per restare in oncologia- e la cellula dendritica era già ben nota e stranota, sono terrorizzata all'idea di uno che si sente prima di tutto scienziato e solo poi si occuperà di diventare medico. Io penso che il medico debba avere qualità umane, capacità di comunicazione, di osservazione clinica, di gestione globale del paziente senza le quali le conoscenze scientifiche poco valgono. E gli studenti di medicina dovrebbero ricevere l' imprinting sul come trattare i malati (nel senso del: come rivolgersi a loro, come ascvoltarli, come parlare, come -soprattutto- RISPETTARLI nelle loro individualità) fin da "piccoli". Tempo per studiare e fare gli scienziati ne avranno, ma se partono focalizzandosi su una malattia, una reazione biologica, un particolare della malattia, senza vedere la persona che ne è portatrice non impareranno mai a essere dei bravi medici.
Il nostro giovane scienzato in erba è pieno di fuoco sacro, ma da come scrive credo che farà bene a chiudersi in un laboratorio a maneggiare provette o al massimo topi, ma non credo che riuscirà mai a fare il medico.
Carlo Urbani era uno scienziato rinomato nel campo dell' infettologia, ma scriveva che l' essenza del lavoro del medico è "il privilegio di stare accanto ai malati"
Il mio amico Paolo Macchiarini, che ha cominciato a pubblicare a 24 anni, dieci anni dopo aveva 23 pubblicazioni sulle principali riviste (incluso Lancet), che ha eseguito il primo trapianto di tyrachea al mondo, usando un organo bioingegnerizzato in modo da non essere a rischoi di rigetto, che ha prodoto la prima trachea completamente artificiale con cellule staminali, che è uno dei leader mondiali della medicina rigenerativa... lui ha passato i primi anni della sua carriera a fare soprattutto il medicxo e il chirurgo. Un giorno mi ha detto "Il bambino che ho operato (era il primo trapianto di trachea in un bambino, n.d.r.) sta bene e torna a casa: è questo il mio Nobel!". I medici che si rivolgono a lui lo amano perché risolve i casi più complessi, i pazienti lo adorano perché è gentile, sensibile, accogliente, sa infondere fiducia senza mai mentire. Quando mio figlio ha detto che voleva studiare medicina gli ho detto che l'avrei mandato -a suo tempo- a imparare da Macchiarini... non le avveniristiche ricerche che sta facendo (anche se non mi spiacerebbe) ma prima di tutto come si fa il medico: senza arroganza e senza mettersi in cattedra.

#58
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ahiahia dottor Formentelli ma che mi combina ? Ha pastrocchiato i miei interventi con quelli di un altro utente. Siamo due utenti diversi ! Si riguardi meglio l'username degli utenti nel leggere i commenti ! Comunque io mi chiamo Armando ;) . Per rispondere alla sua osservazione sul volontariato le dico un paio di cose. Uno , ammiro molto il suo lavoro in Africa fatto certamente con diligenza e professionalità. In generale chi si occupa con buon cuore di chi è in difficoltà è sempre una spanna sopra rispetto agli altri ( Kant diceva che l'intelletto si compone di tre parti ognuna delle quali concorre alla definizione della qualità di quell'individuo). Due, sulla sanità e il suo status quo alla fine non è che mi sono inventato nulla, parlano i numeri del ministero della sanità, numeri pietosi ed orripilanti. Per quanto riguarda la mia personale esperienza le voglio poi far presente che anche io mi occupo di volontariato. Come già ho detto rispondendo ad un altro medico più su alla fine io mi sento uno scienziato prima che un medico. Ma uno scienziato con l'anima, non una macchina fatta di ingranaggi e metallo. Inoltre come già ho detto ho scritto di mia mano, da solo, uno studio di metanalisi sulla sindrome di Asperger. Questa review è sia biologica che cognitiva o meglio è sostanzialmente biologica ( verte su 5 pubblicazioni serie fatte tra Cambridge ed Oxford). Non mi metto a spiegare il perchè e il per come delle evidenze trovate e quello che ne è venuto fuori. Le dico che parlandone con dei neuropsichiatri infantili sono rimasti parecchi esterrefatti di come sia riuscito con pochi mezzi ( se non la mia testa) a ricostruire un verosimile quadro metabolico ( endocrino e neuronale ) dei soggetti Aperger, cosa mai fatta da nessun altro prima. Non mi cospargo il capo di stupidissimi allori, mi limito solo a riportare quanto fatto. Se vuole approfondire la cosa sono disponibilissimo. Ritornando alla questione principale cioè il mio volontariato, proprio in virtù delle mie conoscenze specifiche maturate sull'AS aiuto i genitori di ragazzi o bambini AS istruendoli al meglio sulle condizioni dei loro figli, facendogli capire sia la componente tecnica della questione ( perchè e cosa sia la sindrome) e come non si possa definire una malattia ( quindi come capire ed affrontare le neurodiversità). E devo dire che la cosa mi riempe di gioia. Non ci guadagno un solo centesimo, ho lavorato mesi sul mio progetto, ma adesso posso aiutare qualcuno come nessun altro ! Wow, non male. Che ne dice ?

PS A volte un po' di autoironia non guasta. Purtroppo quando si diventa professionisti ci si prende troppo sul serio ! Suvvia, un po' di brio intellettuale non fa mai male ;) ... Saluti

#59
Ex utente
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Dr. Lestuzzi. Ma sa io sono irriverente, mi diverto un po' a punzecchiare le persone , non fa mai male, anzi stimola la creatività ! Per il resto le posso assicurare che tutto quello che le ho detto è vero , al 100 %. Non volevo mancare di rispetto a nessuno, facendo un pò si sagace ironia ( un po' black ), ma alla fine credo ci siamo capiti ! Per quanto concerne la mia affermazione sull'essere scienziato è così . Non so se conosce , penso di sì, il Meyer-Briggs di Jung. In quel test io appartengo alla categoria INTJ . Sono un analista di natura, amo la scienza, mi viene naturale essere in quella forma mentis. Come già ho detto al dr. Formentelli aiuto nel concreto anche molte persone . Infatti per quanto possa sembrare freddo e distaccato in realtà trovo la sofferenza particolarmente epifanica oltre che sinestesica così come accade per le difficoltà che reputo incredibilmente importanti per crescere. Poi per quanto riguarda i miei studi non mi metto l'alloro in testa, perchè a me non interessa essere incensato. Mi interessa fare, creare, pensare. Non so se conosce la storia di jacob Barnett. E' un giovane ragazzino autistico, Asperger che ha una particolare predilezione per la scienza. E' quello che molti chiamano ' bambino prodigio' ma l'unica vera cosa prodigiosa è il fatto che gli avevano detto che per via del suo autismo non avrebbe mai parlato o letto. Oggi Jacob lavora ricercando al perimeter institute canadese, leader mondiale sulla fisica teorica, su modelli avanzati che pochi al mondo capiscono . Jacob non ha grande istruzione ( ha saltato tutte le scuole), ha solo 15 anni, ma grazie alla sua enorme potenza creativa forse rivoluzionerà la fisica e quindi il mondo. Insomma, per farla breve, come disse Kandel la dose migliore da ricercare in ogni studente è la creatività, il pensare, l'ingegno. Ad apprendere sono capaci tutti ma ciò che fa la differenza è pensare. Se Newton non avesse pensato non sarebbe nata la fisica classica, se Einstein non avesse pensato nessuno avrebbe ideato la relatività. E allora io preferisco pensare, e creare, non importa se piaccia o meno quello che penso o creo, ma lo faccio e ne sono contento.

PS sul progetto di Onco ho scritto al direttore del Rogosine institute della Cornell university BH Smith e ha confermato tout court la verosimiglianza delle mie teorie ! Non voglio adottare principi di autorità, era solo per dire che non sono completamente pazzo :D

Un saluto

#62
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

"io sono irriverente, mi diverto un po' a punzecchiare le persone , non fa mai male, anzi stimola la creatività!". A me (e non solo a me) la definizione di "tuttologo e trolleggiatore" è parsa offensiva e irriverente, e questa replica rafforza l'idea di una persona che si sente superiore e in diritto di dare lezioni a chiunque... molto villanamente.

"per quanto riguarda i miei studi non mi metto l'alloro in testa, perchè a me non interessa essere incensato.". A me non pare proprio. A me pare invece che lei si stia vantando a destra e a manca di quanto è intelligente, colto, acuto... può darsi che lo sia, ma sicuramente è anche supponente, pieno di sè e autoreferenziale.
" ho scritto al direttore del Rogosine institute della Cornell university BH Smith e ha confermato tout court la verosimiglianza delle mie teorie ! Non voglio adottare principi di autorità, era solo per dire che non sono completamente pazzo ". Nessuno dice che sia pazzo o che le sue teorie non siano verosimili... ma le teorie -appunto- rimangono tali finché non si dimostra che sono vere. Cioè finché non sono stati fatti esperimenti, studi, verifiche... Un sacco di teorie brillantissime non hanno retto alla prova dei fatti. Quindi, prima di vantarsi, bisogna fare (sperimentare, pubblicare). Poi, se ne può riparlare.

"come disse Kandel la dose migliore da ricercare in ogni studente è la creatività, il pensare, l'ingegno. Ad apprendere sono capaci tutti ma ciò che fa la differenza è pensare." Non serve scomodare Kendel per dire una cosa così ovvia. Se vuole, le regalo un mio pensiero: "L'intelligenza si valuta sulla capacità di risolvere un problema del tutto nuovo basandosi su conoscenze che non lo riguardano". Lei sarà anche intelligentissimo, ma non è l'unica persona intelligente e curiosa al mondo. Io di persone con un' intelligenza superiore, che hanno fatto scoperte scientifiche importanti, che sono state capaci di cambiare radicalmente campo di ricerca ottenendo sempre risultati eccellenti ne ho conosciute più d'una; le assicuro che NESSUNO andava in giro a vantarsi di essere un genio (anzi, rifuggivano dai complimenti) e NESSUNO aveva quest' aria da sfottò. Anzi, dopo quasi quarant' anni di frequenza di scienziati, sono giunta alla conclusione che la boria generalmente è inversamente proporzionale all' intelligenza e alle capacità. faccia un po' i suoi conti.

"A volte un po' di autoironia non guasta. Purtroppo quando si diventa professionisti ci si prende troppo sul serio ! Suvvia, un po' di brio intellettuale non fa mai male". Qui l'unico che si prende troppo sul serio è lei, mi pare. Per il resto, vedi sopra.

P.S. Non è che il suo interesse per la S. di Asperger nasce dal fatto che lei stesso ne è affetto e spera in un brillante futuro come quello di Jacob?

#64
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Colleghi,
Un po'di rispetto. Quando poi il ragazzo mangerà in testa a Veronesi (se già non lo fa:-)) vi voglio vedere a pietire condiscendenza! E li farà bene a darvi mazzate , ,invidiosi!
Al Rugosino non lo so ,ma uno che trova la sofferenza epifanica e sinistesica, non lo vorrei perdere per nulla al mondo!
E poi non vi ricordate quei bei bar da ragazzi in cui entravi e dichiaravi che avevi una moto da 200 e passa all'ora e che la sera prima eri stato con4 ragazze...contemporaneamente!
Dai...a me piace! È fresco!!!:-)

#65
Ex utente
Ex utente

Sono molto deluso dall'atteggiamento della dr. Lestuzzi, veramente. Eppure mi sembrava di essere stato molto pulito nell'argomentare. fa niente , non è un mo problema. Al dr. Griselli invece vorrei dire : alla faccia della mancanza del rispetto ! paragonare quello che ho detto alle sboronate da bar, proprio non mi pare un atteggiamento giusto di chi poi pretende di essere rispettato. Razzola bene e predica peggio. E' chiaro comunque che in ambo i casi ci sia una grossa chiusura mentale. Pazienza, alla fine ero quì in principio per commentare il post del dr Migliaccio. Occasione persa

#66
Ex utente
Ex utente

*dr Formentelli, mi correggo

#68
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Si, certo, ho fatto confusione fra due utenti, ma a parte il riferimento allo studente del sesto anno, peraltro correttissimo nelle sue argomentazioni, tutto il contenuto è rivolto ad Armando.

Per il resto, il tuttologo trolleggiatore si è rotto le balle e, da bravo troll saluta e abbandona il campo.

Auguri per il Nobel.

#70

La notizia da una parte rallegra,ma dall'altra amareggia.
Rallegra perchè vuol dire che molti giovani vogliono fare il medico per pura passione, sapendo che guadagneranno meno di un operaio specializzato.
Amareggia un pò perchè fra i mille e più aspiranti ci sarà chi sarebbe potuto essere un ottimo medico, ma non lo sarà perchè non ha studiato la Settimana Enigmistica.

Forse avrei dovuto intitolare il Blog così: Maturandi di tutta Italia unitevi!!!! (se volete fare Medicina).

#71
Utente 236XXX
Utente 236XXX

Scusate se rientro, ma ho notato di essere stato citato più su. Ho poi appreso che si è trattato di un errore, peró sono stato costretto a leggere i commenti per capirlo e devo dire che ho letto cose poco pertinenti rispetto al tema della discussione proposto dal dr. Migliaccio. Non voglio entrare nel merito della questione, anche perchè con un genio come Armando ne uscirei sicuramente distrutto. Tornando alle scelte post-maturità, devo ammettere che in effetti è triste selezionare i ragazzi in base ad un quizzone, ma vorrei che fosse chiara una cosa: il test per le facoltà di medicina e odontoiatria è una delle poche cose buone che abbiamo in Italia per quanto riguarda l' imparzialità. Io ripeto, gentile dottore, che condivido come Lei
le perplessità riguardanti il contenuto delle domande, ma almeno non
è una persona a decidere in quanto la correzione avviene in forma anonima e a macchina.
Io non so se è possibile truccare quel concorso, posso parlare per me e dire che si è svolto in maniera

#72
Utente 236XXX
Utente 236XXX

seria e corretta. Comunque alla fine restano le amare verità esposte dai medici in questo forum sul post laurea. Che dire? Date i una mano anche voi, aiutateci almeno ad avere un nuovo concorso per le scuole di specializzazione e un dignitoso percorso formativo per i MMG. Grazie e buon lavoro a tutti. Lo studente del VI anno di sopra.

#73
Dr. Giampiero Griselli
Dr. Giampiero Griselli

Utente 226570...più ironico! Il bar come metafora di vita! Non molli il colpo! Ci creda! Magari oggi non farà le scarpe a Veronesi , e magari non avrà trovato la cura per il cancro....ma quanta simpatia nelle sue epifaniche parole!
Dovremmo portarla a cena una sera...ci potrebbe parlare meglio di tutto!


#74
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

"ahiahia dottor Formentelli ma che mi combina ? Ha pastrocchiato i miei interventi con quelli di un altro utente. Siamo due utenti diversi ! Si riguardi meglio l'username degli utenti nel leggere i commenti ! Comunque io mi chiamo Armando ;)"

ahiahia Armando ma che mi combina ? Ha pastrocchiato gli interventi del dott. Formentelli con quelli del dott. Griselli. Sono due medici diversi ! Si riguardi meglio i nomi nel leggere i commenti !

#88

Rispondo allo studente del VI° anno (Utente 236579)
Il problema non è tanto se l'esame-quiz di ammissione è regolare o meno (vedi recente scandalo a Messina), ma il concetto stesso di impedire di studiare Medicina a chi vorrebbe.
E' concesso iscriversi a Medicina anche a chi ha il diploma di geometra o di accompagnatore turistico? Bene! Perchè? Perchè, in nome di un ipocrita senso dell'eguaglianza, si vuol riconoscere (stupidamente) pari dignità a qualsiasi diploma di scuola media superiore. Allora, se si fosse coerenti, bisognerebbe lasciare egual libero accesso a tutte le Facoltà. Sarà poi l'impegno del singolo a fare o meno l'autoselezione.

#108
Utente 414XXX
Utente 414XXX

Gentile Dott., le scrivo perché colgo le sue parole sincere ed oneste.
Sono praticante avvocato abilitato al patrocinio legale, praticante notaio, mediatore civile e commerciale, articolista di diritto ed autore di testi giuridici, mi occupo di semplificazione normativa e politica e sono specializzato in responsabilità medica.
Ho 29 anni e ho fatto il test di ammissione alla facoltà di medicina 3 volte, per essere bocciato sempre per una questione di pochi punti (l'ultima volta per lo 0,6 su scalata di graduatoria).
Sono nato medico, morirò medico... è il titolo giusto per professarlo che non posseggo. Da quando sono piccolo leggo Harrison e Grey ... adoro la semeiotica clinica.
Medici si nasce; tutt'al più si diventa col tempo dei bravi medici.
E non è giusto strutturare dei test di ammissione a medicina così come sono fatti ora.
Lei parla di incostituzionalità; probabilmente non è così, ma la sua è una provocazione forte ed intelligente perché il test di ammissione è prevista dalla costituzione per "preferire" i migliori.
Ma questo test... è un'ipocrisia ed una vergogna.
Non si può strutturare il 50% delle domande con la cultura generale, quando trovi domande dall'università di lettere o quesiti del tipo chi ha presentato san remo nel 2001.
Non è questa la selezione "costituzionale"... non è il criterio di cui parlava la norma costituzionale.
Per quanto mi riguarda... resto "medico" e resterò per sempre amante segreto dell'ars medica.
Medico ci si nasce.
Serve maturità per comprendere la profondità del suo intervento.
Grazie Dott. per il suo post.
Dott. Giulio Perrotta (www.giulioperrotta.it)

#109

Caro Dottor Perrotta,
Sono io a ringraziarLa del Suo intervento che dimostra tutta la Sua amarezza per non esser riuscito a fare la professione che avrebbe voluto.
Forse al Suo posto è entrato qualcuno che magari non ha poi proseguito gli studi o che ha stiracchiato fino alla Laurea con una serie ininterrotta di 18 e oggi si barcamena ai margini della vera medicina.
Non deve però rimpiangere la Sua mancata professione, le qualità che Lei ha sa bene profonderLe in quella di avvocato che non deve mai considerarla come un ripiego.
Come per fare il medico, anche per fare l'avvocato sono necessarie passione, preparazione, cultura, professionalità, qualità e doti che certamente non Le mancano.
Si dedichi con passione e con onestà intellettuale (dote invece questa poco conosciuta anche fra molti medici) alla Sua professione che io avrei scelto se non avessi avuto la forte ed esclusiva passione per la medicina.
Comunque, in un certo qual modo, lambisco le rive della Giurisprudenza, essendomi appassionato alla Medicina Legale cui mi dedico per le consulenze specialistiche.

AugurandoLe una splendida carriera, La saluto affettuosamente


#110
Utente 414XXX
Utente 414XXX

Nelle pause studio o di lavoro, mi apro Merck ed Harrison.
Chi mi vuole bene mi chiama "Dott. House", come il celebre protagonista di un telefilm.
Qualche anno fa diagnosticai dai sintomi un linfoma... dove altri medici si erano arresi.
Non ho presunzione di dire di essere bravo quanto un medico ma questa professione l'amo dal profondo perché deriva da un desiderio nato da piccolo ed il corpo umano è così affascinante.
Lui ci parla. Ci parla con i sintomi.
Resta a noi capire cosa vuole dirci. E' un linguaggio...
Si nasce medici; l'esperienza ci rende poi bravi e preparati.
A medicina e chirurgia non possono esistere voti sotto al 30; è sempre stata la mia ipotesi, perché un errore diagnostico o una impreparazione equivale a condannare la serenità o la vita di una persona.
E' dovere umano, etico e professionale essere medici preparati e non arrancare (come correttamente rilevava) un 18 affinché "si possa passare alla prossima materia".
La Medicina è una missione, ci si nasce.
E' passione che ti scorre nelle vene e non puoi far finta di sentire il suo canto.
E' amore incondizionato e ... quando senti un sintomo... se ami... viene spontaneo iniziare a domandare l'anamnesi... magari senza improvvisarsi medici.
Dal canto mio... continuerò a sognare di esserlo, magari senza incorrere nell'art. 348 c.p. (esercizio abusivo professionale).
Un giorno, con la piena indipendenza economica, supererò il balordo test di ammissione e mi prenderò la mia agognata laurea.
E' un giuramento che mi sono fatto.
Voglio morire potendo dirmi: "finalmente sono medico".
La ringrazio di cuore per le sue parole; spero davvero che la mia vita possa essere "splendida" come mi augura.
Sogno una carriera giuridica e politica, fatta di semplificazioni normative e rispetto della certezza del diritto e della pena.
Ho già pubblicato tutto sul mio sito internet (www.giulioperrotta.it) e sto collaborando affinché possa diventare parlamentare; ho proposta di diventarlo per 1200 euro al mese e i restanti 16000 euro versati in un fondo per i disoccupati.
Non sono ricco, anzi... ma credo in una realtà ben diversa da questa, dove tutti pagano le tasse giuste, trovano lavoro e non elemosinano speranze, una sanità pulita e dei politicanti che fanno il mestiere in cambio del rimborso spese... perché la politica non è un lavoro. Dovrebbe essere un servizio per il popolo.
Lei mi augura una splendida carriera; io mi auguro di non fare la fine dei miei co-nazionali e co-regionali falcone e borsellino.
Loro dicevano: "chi cala la testa una volta, muore una volta sola; chi la cala sempre, muore ogni volta".
Grazie ancora per le sue parole.
Giulio

#111

Egr. avvocato,
il Suo entusiasmo per la medicina è notevole ed invidiabile, ma mi permetta di darLe qualche consiglio vista la Sua giovane età.
Dedichi il Suo impegno e le Sue doti alla professione scelta, lasci perdere i Trattati di medicina che Le toglierebbero tempo prezioso da utilizzare per una formazione culturale che deve spaziare in altri campi e che Le può essere utile per diventare un grande avvocato.
Non si illuda, ma la Sua diagnosi di linfoma è stata "centrata" per puro caso. Il ragionamento clinico per giungere a una diagnosi necessita di conoscenze profonde dei processi patologici e fisiologici che si acquisiscono con una preparazione lunga e minuziosa oltre che con l'imprescindibile esperienza sul campo tutti i santi giorni e le notti insonni.
Se un giorno vorrà laurearsi in Medicina, sarà certo una bella gratificazione personale, ma a 40-50 anni, che cosa se ne farà?

Le rinnovo gli auguri per una brillante carriera come Principe del Foro, ovunque eserciterà.

#114
Utente 414XXX
Utente 414XXX

Probabilmente ha ragione su tutta la linea.
Rispetto ciò che mi dice e rispetto quanto mi consiglia perché sono sicuro essere frutto della sua esperienza.
Ne prendo atto come se fosse mio padre ha darmi questi consigli.
Un saluto di buon lavoro.
Giulio

#118
Utente 171XXX
Utente 171XXX

mi fa sorridere la dr.ssa Lestuzzi che era indecisa tra lingue orientali e medicina ed ha poi scelto per stare dietro ad un ragazzo! E' proprio vero che la vita è imprevedibile!

#124
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

@ utente 171418
Beh, la figlia di una mia collega ha fatto il test di ingresso a ingegneria e a medicina, è passata in tutti e due, e alla fine ha scelto medicina.
Il figlio di un'altra non sapeva se fare fisica o medicina, Giuseppe Sinopoli (diplomato in pianoforte a 16 anni) si è laureato in medicina per fare contento il padre, e poi è andato a studiare direzione d'orchestra; ma poi si è laureato anche in filosofia ed è morto due giorni prima della laurea in archeologia...
Quando si hanno più interessi è difficile scegliere razionalmente... e allora l'estro del momento può servire. Tutta la vita è fatta di "sliding doors"... e comunque quel ragazzo mi ha dato davvero tanto e sono stata molto felice con lui.

#125
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

E dire che sono uscito di casa per andare a iscrivermi alla Statale di Milano profondamente indeciso fra agraria, scienze politiche e medicina...

#126
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

@ Sergio e poi che cosa ti ha fatto decidere? Fabrizio de Andrè diceva di aver scelto lettere perché c'erano tante ragazze...

#127
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Ad Agraria si è iscritta una ragazza che mi ha mollato un mese prima, e non volevo più rivederla.
A scienze politiche c'era troppa coda, e mi è venuta paura di non lavorare dopo.
Ci sarebbe stata psicologia, ma era solo a Padova in quegli anni e non ero pronto a questo scatto di autonomia dalla famiglia.
Restava medicina, con la cui laurea avrei voluto poi dedicarmi alla psicologia.
Ed ho fatto il dentista.
Secondo Giovanni sono diventato un losco spacciatore di bite (*___*).

#129

Caro Sergio, se fai il tuo lavoro con coscienza e onestà intellettuale, nessuno può criticarti nulla.
L'importante è essere aperti al dialogo e al confronto. E qualche volta, sulla scorta dei riscontri scientifici seri, ammettere eventuali, quanto meno dubbi, su una tecnica terapeutica invece che un'altra.
L'efficacia apparente di un metodo terapeutico o di un farmaco va "consacrato" dal metodo scientifico.

#130
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

La clinica è sempre avanti rispetto al riscontro scientifico.
Il metodo scietifico si avvale, in prima battuta, delle osservazioni cliniche, e successivamente cerca di collegarle fra loro, di interpretarle, e di inquadrarle prima in ipotesi scientifiche e successivamente, se confermate dagli studi controllati, in teorie.
In campo gnatologico, ad esempio, le tante osservazioni cliniche di cervicali (e cefalee) passate con l'applicazione di un bite o dall'azione del biofeedback devono essere studiate con medoto scientifico.
Al medico clinico come può essere il sottoscritto è indispensabile il lavoro del ricercatore.
Al momento attuale, sempre parlando in ambito gnatologico, l'efficacia del bite costruito su misura è fuori discussione, tale è la mole di osservazioni cliniche e di lavori scientifici.
Intendiamoci: c'è anche una mole di osservazioni cliniche di inefficacia del bite.
Inadeguatezza del dispositivo o diagnosi errata?
Quello che manca è una teoria complessiva che integri un problema che è multidisciplinare, con le osservazioni cliniche multidisciplinari, e una seria ricerca clinica multisciplinare.
Con la mente aperta e sempre in discussione, come suggerisci tu.

#132
Utente 291XXX
Utente 291XXX

Al giorno d' oggi si parla tanto della medicina come una SPA al giorno d' oggi il paziente malato di SLA, è visto come una matricola, come un numero come un oggetto da poter perfezionare per restituirlo alla società nel minor tempo possibile e con il massimo stadio di salute perchè poi un domani lo stesso ospedale deve recuperare il premio bonus per spartirselo...

Medicina è sinonimo di ASCOLTARE il paziente, leggere nei suoi occhi le sue perplessità, le sue angosce le sue pene....

Medicina vuol dire sposare quel camice e sposare quello stile di vita volto a studiare ad approfondire a migliorare e perfezionare le proprie abilità per il bene della società per il bene del mondo..

è sbagliato questo modo di BUSSINESSIZZARE il sistema, se è nato il numero chiuso NON è stato fatto perchè gli atenei voglio selezionare i migliori, ma perchè quei soldi ( quel versamentuccio ) che ogni "concorrente" fa sono di cento euro cento euro moltiplicati per mille ragazzi che provano sono cento mila... in una giornata l' italia guadagna milioni di milioni di soldi e BATTE SUL MURO il futuro dei ragazzi ILLUDENDOLI che il loro destino NON è quello di fare medicina perchè non si sapeva il significato di LOCATARIO oppure perchè il ragazzo svolgendo il calcolo del problema di fisica ha ragionato troppo sulla risposta senza guardare le alternative...

questo sistema di selezionare mette nella nella fogna la dignità di medici, di ricecatori, di coloro i quali hanno dato un contributo sano alla scienza con il loro lavoro con la loro ricerca.. e SPORCA ed INFANGA la coscienza di voi medici che potevate stare schierati al nostro fianco quando è stato approvato questo lurido decreto

medicina per me è la scelta di una vita, approfondire rendermi utile per qualcuno che sta male, aiutarlo nella sua malattia e mettermi a disposizione per curarla è tutto quello che riesco a fare con tutto quanto il cuore... sono stato BOCCIATO sei volte al test d' ingresso di medicina, ma ancora non ho avuto quella fortuna di stare dentro e di inebriarmi con quell' aria di ricerca, di studio approfondito di conoscere l' anatomia dei nostri apparati... e poi il mondo delle molecole, l' interazione farmaco- recettore l' anatomia patologica e il tirocinio nei reparti...

al giorno d' oggi non si scelgono le cose più sane per l' uomo, ma si scelgono le strade per il guadagno il motto è guadagnare tantissimo e lavorare quanto meno è possibile, al giorno d' oggi non è la legge quella che deve essere rispettata, ma al giorno d' oggi la legge dice "FATTA LA LEGGE TROVATO L'INGANNO"

ho letto a mio avviso i peggiori commenti scambiati fra medici e ragazzi anzi colleghi che come me non sono entrati.. meditate su quello che dite... veramente meditate... al giorno d' oggi per televisione pavoneggiano le cose più insensate...questo è lo specchio di una società di un cittadino medio che si rende conto di ricevere l' inganno, ma lui ci sta bene nell' inganno.


"finchè vivrò non smetterò mai di provare quel maledetto test e sia maledetto quel giorno in cui il dio danaro, la dea camorra, il dio compromesso si sono sparsi come un ceppo batterico di traeponema pallidum per tutti gli strati della nostra società"

#133
Ex utente
Ex utente

Non preoccupatevi, i nostri figli andranno a studiare Medicina nella vicina Albania...
L'Italia ormai è in mano ai raccomandati, i test di ingresso sono una gran vaccata che serve solo a far accedere i figli di chi ha le possibilità e le conoscenze al di là delle capacità degli stessi. Un pò come è stato in questi ultimi anni nei test di ammissione per le forze di Polizia. Test assurdi che servivano solo a tagliare le gambe, non considerando le motivazioni personali che possono spingere un giovane a tale scelta professionale. Alla fine erano tutti raccomandati, magari figli di commercianti, industriali, persone note. Uno schifo! La vedo dura per i nostri figli.

#134
Dr. Chiara Lestuzzi
Dr. Chiara Lestuzzi

Agli ultimi due utenti debbo dire che conosco diverse persone che sono riuscite a passare i test (qualcuno magari non al primo colpo ma al secondo o al terzo) SENZA ALCUNA RACCOMANDAZIONE. Certo io mi riferisco a Università in cui il rapporto tra partecipanti al test e i posti disponibili era più basso che in altre.
Che i tests siano in gran parte stupidi, che siano inadeguati a valutare le qualità per studiare bene medicina o per essere un buon medico è vero. E sono anche convinta che sarebbe meglio fare un selezione alla fine del I o del II anno.
Perlomeno -stanti così le cose- sarebbe più giusto (o meno ingiusto) fare una graduatoria nazionale che evitasse l'alea dell' esclusione legata non al punteggio raggiunto ma a quanti -in quella determinata università- hanno fatto meglio.

#135
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Conosco persone umilissime figli di operai e contadini che semplicemente hanno STUDIATO e sono passati ai test negli ultimi anni.
Conosco anche ragazzi e ragazze che non sono passati/e e si lamentano, e dicono che si sono dannate l'anima per studiare.
Però li vedevo spesso in giro per la mia cittadina, e non avevano l'aria molto sciupata dallo studio.

A chi vuole fare medicina, al di la del fatto che sia giusto o ingiusto, dico: STUDIATE come dei matti, studiate le cose che servono per passare i test, anche se poi inutili nella professione, e passerete.

Se questa è la missione della vostra vita, troverete la forza per studiare anche 12 ore al giorno.
Se pensate che sia troppo, fatevi qualche domanda.

#138
Utente 122XXX
Utente 122XXX

gentile dottore, ma lei ha provato a fare i test? o parla per sentito dire? Io ci ho provato e devo dire che li ho trovati molto ma molto semplici. specialmente le famigerate domande di logica.
tra l'altro per entrare quest'anno serviva un punteggio di 40 che significa azzeccare metà dei 60 quesiti. Cioè 30 domande su 60. visto che ogni domanda dava 1,5 punti. con 30 domande giuste e qualche domanda sbagliata (si levavano 0,4 punti) si raggiungeva tranquillamnete il punteggio minimo. Non vedo proprio dove sia tutto questo scandalo.
Anzi è il modo migliore per non far passare i figli dei medici in modo automatico. W il test di ingresso. una delle poche selezioni a medicina, visto che come confermato da voi dopo la scuola di specializzazione, una volta entrati, non prevede bocciature.

#139
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Buon per te, caro ragazzo, che hai superato il test e quindi i miei migliori auguri per il tuo futuro.
I test sono un abuso e verosimilmente anticostituzionali e non certo sono i prodromi per diventare un buon medico.
La selezione è nella stessa professione che dovrai superare ogni giorno della tua vita, combattendo spesso contro meccanicismi e bizantinismi che nulla hanno a che vedere con la medicina.
Ho conosciuto bravi ragazzi che, pur avendo superato i test, non si sono laureati e altrettanto bravi che sarebbero potuti diventare ottimi medici, ma che non lo saranno perchè non hanno risposto che tempo fa a Manila.
Auguri sinceri e....studia, studia molto!

#140
Utente 122XXX
Utente 122XXX

Gentile dottore, forse sono stato frainteso. io non dico che è tutto in discesa e che si è sicuri che si sarà dei buoni medici.
Io la sto semplicemente invitando a leggere i test che trova qui:
http://www.accessoprogrammato.miur.it/2013/index.html
e potrà verificare da solo che non c'è nessuna domanda del tipo che tempo fa a manila. Ma domande normalissime di logica per valutare la capacità di problem solving.
per la chimica bastano le nozioni che si studiano al liceo scientifico (sempre se al liceo si è veramente studiato, io avevo 9 in chimica alla fine dell'anno).
per la matematica e la fisica idem, una domanda era sul quadrato di un binomio.
ora sono d'accordo con lei che domani un medico non userà mai il quadrato di un binomio e non userà nemmeno la legge generale dei gas perfetti (molti se la sono sicuramente dimenticata).
Ma è così in tutte le professioni.
Il mio commento è solo per far capire che le domande non sono così assurde come si dice, non sono assolutamente il nome e il cognome di tutti i cinesi della cina, ma sono conoscenze che uno studente che si è impegnato al liceo dovrebbe tranquillamente avere.
Poi va da se che se non le ha, potrebbe non essere colpa sua, potrebbe essere che ha avuto dei prof sbagliati etc etc...però nella vita è sempre così. e non si capisce perchè proprio nel test di ingresso di medicina si dovrebbe fare questa eccezione. Tra l'altro i test di ingresso ci sono anche ad architettura e a scienza della formazioen primaria, ma nessuno si strappa le vesti. quindi non vedo tutto questo astio. ultima cosa, non ho mai visto gente che ha superato il test di medicina e poi ha cambiato facoltà, anzi ho visto gente stare li pure più di 10 anni per prendersi la laurea. questo si, questo forse è sbagliato. non c'è mai nessuno che prende la facoltà e poi si accorge che non fa per lui, forse perchè dopo aver superato una barriare all'ingresso nessuno pensa che sia intelligente lasciare. in molte altre facoltà c'è sempre una piccola percentuale di persone che cambia facoltà, mentre a medicina no. questo probabilmente è colpa del test di ingresso.

#141
Dr. Armando Ponzi
Dr. Armando Ponzi

Caro utente,
anch'io sono d'accordo con lei sull'utilità dei quiz: rimango scettico però sulla natura dei quiz stessi: saprà certamente che in USA, patria dei quiz, essa è diventata scienza con tanto di necessità di definire le domande in modo univoco ed usarle come 'sonda' per definire parametri specifici.
Orbene qui da noi sono al rango di 'barzellette umoristiche' gestite da gente inadatta alla loro formulazione e somministrazione.
Se le chiedessi come si chiamava il cugino di don Rodrigo dei Promessi Sposi, saprebbe rispondere?
Forse no, ma magari è il discriminante che non la farebbe accedere alla facoltà.
Nel principio concordo, ma, nell'applicazione, italiana, in lingua italiana(notoriamente poetica),dissento fortemente.

#142
Utente 122XXX
Utente 122XXX

che siano migliorabili è fuori discussione. che siano necessari penso che sia dovuto al fatto che l'acquirente è unico e cioè lo stato visto che l'80% dei medici che usciranno dall'università andranno a lavorare in ospedali pubblici, quindi per lo stato sarebbe assurdo spendere soldi per formare persone che poi alla fine non potrebbero lavorare.
ma secondo me il punto sul quale bisognerebbe battersi ma che pochi trattano è un altro.
Bisogna aumentare il numero di posti letto e di conseguenza di medici. non se ne può più di gente che va al ps e si hanno problemi a ricoverarli perchè non si hanno posti letto.
pochi sanno che il numero dei medici italiani è pressocchè uguale al numero dei medici tedeschi, con la differenza che i posti letto per 1000 abitanti della germania sono il doppio di quelli dell'italia. i posti letto tedeschi sono 6,5 contro i nostri 3,5. questo per me è assurdo. aumentando i posti letto, si garantirebbero servizi adeguati ai cittadini che pagano fior fior di tasse, si potrebbero aumetnare i medici da assumere e di conseguenza il numero di posti a disposizione nelle università.
di contro si dovrebbero utilizzare le classifiche che escono per prendere provvedimenti contro medici e reparti che non funzionano.
ho visto le classifiche del sole 24 ore.
l'ospedale della mia città ha una mortalità a 30 giorni per bpco recidivante di 4 volte la media nazionale, e la stessa cosa era l'anno scorso. per me questo è totalmente assurdo. perchè non si prendono questi dati per capire dove è il problema e risolverlo? potrebbero essere i medici, o gli infermieri, o il coordinamento con altri reparti, invece non si fa niente. questo per me è assurdo, quella media di 4 volte superiore vuol dire che della gente è morta perchè è stata ricoverata in quell'ospedale e che se veniva ricoverata in un altro ospedale a quest'ora era viva. a dir poco sconvolgente. posso capire che non tutti gli ospedali siano uguali ma avere medie 4 volte superiori mi sembra assurdo.

#143
Utente 334XXX
Utente 334XXX

Anche io ho 20 anni e un sogno di una vita che spero non sia destinato a rimanere nel cassetto: fare il medico.
Ho memoria di aver sempre e solo voluto fare questo della mia vita, una forte motivazione che mi spinge a riprovare per la seconda volta, il prossimo aprile, a superare questo maledetto ed inutile test.
Se non dovessi farcela sarebbe una tragedia, vedrei ogni mio più grande desiderio distruggersi davanti agli occhi.
Farei la valigia, definitivamente, per andare a studiare all'estero, dove viene premiata la costanza e non la fortuna; si, "fortuna" perché di questo si tratta. Domande stupide, mal strutturate, ideate per "segare le gambe" in partenza a chi davvero vuole fare il medico!
Mi fa rabbia pensare che molti degli studenti che superano il test mollano dopo poco, non concludono il percorso che hanno avuto la fortuna di poter intraprendere.
E intanto io, come molti altri ragazzi, sono qui a sperare di diventare cardiochirurgo, a dedicare il mio tempo al volontariato in croce rossa, consapevole ogni giorno di più che la medicina è la mia strada.

#144
Utente 334XXX
Utente 334XXX

Anche io ho 20 anni e un sogno di una vita che spero non sia destinato a rimanere nel cassetto: fare il medico.
Ho memoria di aver sempre e solo voluto fare questo della mia vita, una forte motivazione che mi spinge a riprovare per la seconda volta, il prossimo aprile, a superare questo maledetto ed inutile test.
Se non dovessi farcela sarebbe una tragedia, vedrei ogni mio più grande desiderio distruggersi davanti agli occhi.
Farei la valigia, definitivamente, per andare a studiare all'estero, dove viene premiata la costanza e non la fortuna; si, "fortuna" perché di questo si tratta. Domande stupide, mal strutturate, ideate per "segare le gambe" in partenza a chi davvero vuole fare il medico!
Mi fa rabbia pensare che molti degli studenti che superano il test mollano dopo poco, non concludono il percorso che hanno avuto la fortuna di poter intraprendere.
E intanto io, come molti altri ragazzi, sono qui a sperare di diventare cardiochirurgo, a dedicare il mio tempo al volontariato in croce rossa, consapevole ogni giorno di più che la medicina è la mia strada.

#145

Ragazzi, sembra che la nostra Ministra della Sanità abbia letto questo BLOG.

Sursum corda!!! ovvero "In alto i cuori" (per chi non ha fatto il liceo)

#146
Ex utente
Ex utente

La sanità pubblica in Italia funziona malissimo, è inutile girarci intorno! a Milano forse le cose andranno un po' meglio, ma a Roma la situazione fa schifo! c'è poco da fare: se non hai i soldi, sei curato male anche qua! avete mai provato a prenotare un esame medico (gastroscopia, colonscopia, risonanza magnetica, TAC), pagando solo il ticket? a Roma, i tempi di attesa, arrivano anche a 12 mesi! se hai urgenza di fare quegli accertamenti (come nel 90% dei casi), paghi tutto in intramenia e ti danno l'appuntamento dopo soli 4 giorni. signori miei, questo è uno SCANDALO! ho fatto qualche mese fa una visita specialistica in un ospedale, pagando il semplice ticket di 34 euro. la "visita" è durata 10 minuti 10, con il dottore che, mentre ascoltava ciò che gli dicevo, parlava al telefono con i suoi amici e pazienti! insomma, la situazione della sanità italiana è VERGOGNOSA!

#147
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Gentile Utente,
non sarei così drastico nel giudizio sulla Sanità Italiana. Mi pare che anche una recente statistica abbia annoverato l'Italia al 4° posto, nel mondo, per la qualità ed efficenza della nostra Sanità.
Certo la perfezione non la raggiunge nessuno. Ricevo spesso, grazie a Internet, lamentele di pazienti persino dalla Svizzera tedesca (il che non è poco!).
Purtroppo possono esistere ( ed esistono) situazioni riprovevoli, ma non è la regola, anche se una certa differenza tra Nord e Sud purtroppo bisogna ammetterla (a svantaggio del Sud).
Spesso è considerato un "trucchetto" quello di dilazionare di molto gli esami con il SSN al fine di avere, a pagamento, l'esame in tempi brevi.
Ma non sempre è così e comunque non mi pare sia la regola.
Quel che si dimentica è che visite ed esami richiesti con il ticket (SSN) sono di gran lunga in numero superiore rispetto alle richieste di visite ed esami privati.
E' come se ci si lamentasse di dover acquistare un biglietto del treno di 1° classe perché la 2° è piena.
Inoltre non sempre gli esami richiesti sono di urgenza tale da non poter attendere qualche mese.
Certo un maggior controllo da parte delle Istituzioni preposte ci dovrebbe essere sia per evitare eventuali abusi, sia per contenere le prescrizioni di esami, molto spesso richiesti dal medico (specialista e non), a casaccio e senza che siano la conseguenza di un buon esame clinico diagnostico.
Altro luogo comune da sfatare sarebbe quello che un medico che visita in meno di 10 minuti, effettua una visita senza interesse e superficiale, quindi non soddisfacente.
Un medico, soprattutto se di lunga esperienza, può eseguire la visita ricercando segni e sintomi essenziali, senza dilungarsi inutilmente.
Per quanto riguarda il medico che,in presenza del paziente si dilunga in telefonate, togliendo tempo alla visita del paziente, è un comportamento maleducato di quel singolo medico e, come si dice, non bisogna fare di tutta l'erba un fascio.
Può, si, capitare che durante la visita (anche a pagamento) giunga al medico una telefonata di un paziente cui non si può fare a meno di rispondere ma, se non si prolunga, è tollerabile, mentre lo sarebbe di meno se la telefonata è dell'amico o della moglie o dell'amante. Ma questo dipende dal singolo individuo non dalla Sanità,
Un cordiale saluto.

#148
Ex utente
Ex utente

Io non nego che in Italia ci siano ottimi medici, anzi, alcuni di loro sono tra i migliori al mondo e che ci vengono invidiati all'estero (penso, per esempio, a Mandelli, Veronesi, Dulbecco, etc). ciò che è "scadente" è il servizio sanitario pubblico, che si sta inesorabilmente avviando ad essere privato o privatizzato. io credo che tra 20 anni, la sanità pubblica non esisterà più in Italia. c'è poco da fare, le cure mediche costano e chi non ha i soldi (o un'assicurazione che possa coprirne i costi), si attacca al... per dirle, mia madre (che ha 83 anni) si sta sottoponendo a delle cure chemioterapiche una volta alla settimana in un noto ospedale romano per un mieloma multiplo. bene, lei, insieme ad altri malati con la stessa patologia, ogni Lunedì o Giovedì si presenta alle 8.00 per la terapia (che è solo un'iniezione sull'addome) e l'attesa è mediamente di 4 o 5 ore... tutta una mattinata per fare una semplice punturina (e nella sala di aspetto, ci sono al massimo 20/30 persone). la scorsa volta è stata là dalle 8.00 alle 14.00!

#149
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Sono del parere che il test in ogni facoltà sia necessario. In fondo si tratta di un primo screening, chi lo passa e non è davvero motivato molla immediatamente e chi invece è davvero motivato e si impegna a sufficienza passa il test.
Questa è stata la mia esperienza con il test di ingresso alla facoltà di psicologia. E' vero, è stata una grandissima seccatura trascorrere l'estate dopo la maturità ad esercitarsi sui test e sulle infinite nozioni di cultura generale, ma in fondo anche molti dei concorsi pubblici sono strutturati in questa maniera.
Resto anche dell'idea che le facoltà universitarie come Medicina (ma non solo) dovrebbero essere aperte a chi proviene dal liceo classico.

#150

Cara Angela,
mi sembra che un pò ti contraddici. Ritieni che i test di ingresso sono necessari, ma subito affermi che dovrebbe esserne esentato solo chi ha studiato al liceo classico.
Quanto dici è condivisibile, ma bisognerebbe tornare alla vecchia riforma che consentiva l'accesso alle facoltà universitarie soltanto a chi aveva frequentato i due indirizzi di Liceo.
Credo che sia una utopia, per cui ritengo sia giusto consentire il <diritto> a tutti di studiare la disciplina che interessa o che sembra interessare.
Solo una volta iniziata la Facoltà, la selezione dovrà essere rigorosa, non prima perché, ripeto, i test vanno contro il dettato Costituzionale che garantisce a ognuno il diritto allo studio, ovvero il diritto a poter studiare.
E a tal proposito non comprendo come solerti Giuristi non abbiano mai sollevato il principio di incostituzionalità dei Test di ingresso ad alcune Facoltà.

#151
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Ciao Giovanni! Forse sono stata fraintesa, non credo che chi proviene dal classico non debba fare il test di ingresso. Secondo me quella del liceo classico è la migliore preparazione che uno studente possa avere e quindi valida per accedere alle facoltà. Certamente tra questi farei comunque il test. Questa la mia idea.

#152

Una domanda, cara Angela: che cosa (secondo te e secondo chi sostiene la necessità dei test) si deve intendere per "diritto allo studio" ?
Se poi ( e posso essere d'accordo con te) chi ha frequentato il Liceo Classico ha acquisito cultura e "forma mentis" adatte ad affrontare ogni Corso di Studi, mi spieghi perché debba sottostare a quegli stupidi Test?
Chi ha coltivato la cultura classica potrebbe trovarsi svantaggiato nei Test dove ci sono domande cui può rispondere chi nel proprio bagaglio ha letture di Diabolik, Topolino, La Settimana Enigmistica, qualche romanzetto e non certo Autori del calibro di Tolstoj Dostevskij e simili.
Ti pare?

#153
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Ma proprio per garantire il diritto allo studio di chi davvero vuole studiare e non solo scaldare un banco i test, che sono selettivi, sono utili. D ' altra parte le tasse universitarie pagate dagli studenti (o meglio dai genitori nella maggior parte dei casi) non sono sufficienti per coprire tutti i costi. Invece se ci fosse una maggiore selezione, anche molti soldi potrebbero essere risparmiati.
Io provengo dal liceo classico e credo di ricordare che, nonostante fosse davvero mooolto impegnativo e tosto, vi era anche modo di coltivare altri interessi e letture!
Come studentessa io non ho vissuto in una bolla autistica fatta di classici :-)

#154

Non hai risposto alla mia domanda! La selezine deve avvenire nella disciplina che si intende studiare e non sui quiz. Non avrò diritto di andare avanti nel corso di studi se non supero almeno con la media del 24 il biennio, non se non so chi è il sottosegretario alla Marina Mercantile o chi ha vinto Sanremo nel '56.
E' così che si evita di avere individui che scaldano il banco, non presupponendo che chi non supera il test sarebbe stato uno scalda- sedia.
Non comprendo come i sostenitori dei Test a loro volta non comprendano che i quiz operano una selezione numerica non certo delle attitudini allo studio.
E' una discriminazione stupida, ingiustificata e anti costituzionale.

#155
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Sul fatto che debba esserci un blocco per scremare anche durante il percorso sono d ' accordo. Quella della media dei voti potrebbe essere un ' idea interessante.
Poi i test di ingresso sono diversi, suddivisi in diverse prove, non solo cultura, ma anche logica e non escludo che il test possa anche indicarci le attitudini.

#156

Contnui a non rispondere alla mia domanda: Come garantisci il diritto allo studio (sancito dalla Costituzione) utilizzando una selezione, direi, quantitativa e non qualitativa?
L'attitudine a quel determinato Corso di Studi la valuti studiando quella Disciplina, non presumendo che tale attitudine non ce l'abbia!
E poi perché devi "preventivamente" valutare l'attitudine di chi vuol studiare Medicina e non di chi si iscrive in Giurusorudenza?
Un caro saluto

#157

Carissima Angela,
non vorrei apparirené insistente né provocatore, ma non avendo ricevuto risposta all'ultima mia replica, in virtù del "chi tace acconsente", mi sentirei autorizzato a ritenere che tu condivida il mio pensiero.
Una buona domenica

#158
Utente 219XXX
Utente 219XXX

Be', in alternativa c'è sempre il modello inglese. Lì la selezione avviene basandosi sui risultati delle scuole superiori e su un colloquio fatto nell'università scelta. Si entra a medicina, ad esempio, solo se si hanno delle buone valutazioni in determinate materie scientifiche (chimica, biologia, ecc.) conseguite durante la scuola superiore.

#159
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

No, Giovanni, eccomi qui! Mi era sfuggita la tua replica... Io non credo che il test di ingresso debba riguardare solo la facoltà di Medicina, tant'è che che -come ti ho scritto sopra- anche ai miei tempi c'era il test d'ingresso a Psicologia. Ma esattamente come avviene per la selezione al lavoro, è indispensabile un test che misurerà il candidato in quel momento e non al lavoro. Anche perché non sarebbe possibile testare ogni lavoratore sul campo e allo stesso modo non sarebbe possibile testare gli studenti sul campo. Buona domenica anche a te!

#160

Credo che tu ti riferisca ai Test attitudinali che possono essere validi (con molta riserva, però a parer mio) nell'assunzione di un lavoratore in determinate specifiche attività.
Per esempio chi viene assunto in una Banca o alle Poste seguirà un Corso abilitante o similare, ma non verrà sottoposto a test.
La classe di mia sorella, per esempio, (ora a 2 anni dalla pensione) quando era alla scuola media fu sottoposta a test attitudinali. Ebbene! Fu giudicata inidonea a proseguire gli studi consigliando la frequenza della "scuola differenziale" (che ora non esiste più).
Invece si iscrisse al Magistrale ottenendo il diploma a pieni voti. Ha insegnato per 40 anni contribuendo con successo a formare generazioni di giovani.

Ma alla mia domanda: come garantisci il diritto allo studio? non hai ancora risposto.
Ciao

#161
Dr.ssa Angela Pileci
Dr.ssa Angela Pileci

Il diritto allo studio è già garantito dalla scuola obbligatoria. Poi, come hai detto anche tu, ci vuole un minimo di impegno che può stare nella media dei voti ad esempio. Oppure dalla frequenza del liceo classico per tutti coloro che hanno già intenzione di iscriversi all' università e dalla media. Oppure dal test di ingresso. Diritto allo studio secondo me non significa pretendere di sprecare denaro pubblico e opportunità per altri.

#162
Utente 390XXX
Utente 390XXX

Gentili dottori e professori,
A mio modesto parere, studente di medicina del 4 anno, questo test di accesso è l'unica ancora di salvezza per questo sistema accademico e sanitario. Voi parlate di test impossibile, voi parlate di raccomandazioni, ma la realtà è ben diversa. Lungi dal voler definire il nostro sistema un modello meritocratico e perfetto così com'è, vorrei solo dire che questo test di ammissione è un semplice test per il quale se studi e meriti lo passi senza molta fatica. Basta essere buonisti e basta dire che è anticostituzionale. Sarebbe anticostituzionale se la selezione fosse in base a target economici e quant'altro ma in realtà in questa buffonata chiamata Italia questo test è l'unica vera cosa definibile meritocratica. Sempre per esperienza personale, a distanza di 5 anni (ebbene si 5 anni visto che il primo anno non lo passai) guardandomi intorno e vedendo i miei colleghi di studio con i quali intrapresi questa sfida, volendo esprimere un giudizio alla fine si, chi meritava veramente anno prima o anno dopo c'è l'ha fatta, chi non meritava non è entrato. Dimenticate per un momento di parlare dei vostri figli nipoti e parenti e per un secondo guardateli come semplici concorrenti uguali a tutti gli altri. Se non ce l'hanno fatta è perché semplicemente non meritavano.
Da uno studente che non ce l'ha fatta la prima volta ma che non si è arreso, ha sacrificato un anno della sua vita studiando e non facendo altro per arrivare all'anno successivo e raggiungere addirittura la posizione di poter decidere dove fare medicina , se in una pubblica o in una privata. Ah e sono figlio di contadini, per cui ve lo assicuro non ho raccomandazioni.
Cordiali saluti.

#163
Utente 219XXX
Utente 219XXX

Bravo! Sono d'accordo con te e in bocca al lupo per i tuoi studi :)

#165
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

<è un semplice test per il quale se studi e meriti lo passi senza molta fatica.>
E perché invece se uno studia e merita non deve "passare" l'esame di laurea dove si giunge con molta fatica e molti sacrifici?

Hai perso un anno prima di passare il test, molti, pur bravi, ne hanno persi 3 o 4 prima di passarlo o di rinunciarvi.
Succede quindi che sarà sempre più difficile laurearsi im Medicina a 24 anni, ma anche a 26 o 28 o anche 30.
Che ne dicono i sostenitori dei test se si ripristinasse il limite dei 30 o 35 anni per partecipare ai concorsi o comunque per essere assunti?

A questa stregua, sicuro di incontrare il favorevole sostegno di chi crede di selezionare i futuri migliori medici con test da settimana enigmistica, allora io proporrei che al test possa partecipare solo chi ha conseguito la maturità con il voto più alto e non più di una sola volta.

#167
Ex utente
Ex utente

Buongiorno, secondo me il test di ingresso deve essere obbligatorio, aiuta a motivare gli studenti e futuri dottori e sono d'accordo con l'utente 390184.

#168
Utente 396XXX
Utente 396XXX

Salve a tutti, innanzitutto complimenti per lo spazio dedicato al dibattito sempre molto attuale. Sono studente del secondo anno di Medicina, l'anno scorso sono entrato con una buona posizione in graduatoria, ma è stato anche l'anno di una valanga di ricorsiti. Questa è la vera ingiustizia, io ho "buttato" un anno perchè non sono entrato alla prima, ma ho lavorato sodo per preparare un test tanto snervante quanto indispensabile, ed altri che si son divertiti d'estate -e d'inverno- con 25€ di coletta hanno il posto!
Tutti i docenti si lamentano unanimamente della condotta, il Prof di Anatomia ha detto di non aver avuto, in più di 20 anni di didattica, un'aula come la nostra: si fa fatica a sentire le lezioni perfino con il microfono, si sentono chiacchere, risate ed addirittura qualcuno cantare.. Sembra di essere tornati a scuola!
Voi pensate che andando avanti gli elementi di disturbo si perdono? No cari colleghi, vi cito una frase del prof di Fisiologia: "noi professori ormai siamo come in una fabbrica, ci vengono richiesti 100 bulloni e noi li dobbiamo sfornare in 6anni, non vi è filtro nel percorso, non c'è più meritocrazia".
Ma questo processo di filtrazione va fatto in aggiunta al test non in sostituzione! Anche perchè per via dei ricorsisti una marea di esami siamo costretti a farli a crocette(=cagnara).
Il test serve perchè Medicina fa gola a tanti, ma pochi hanno la testa per diventare medico. Sul fatto che sia anticostituzionale non mi trovo d'accordo perchè si può studiare, avendone la capacità di farlo (al livello del CdL di MeC). Il medico deve avere una mente logica per indagare e risolvere problemi, e deve essere pronto ad immagazzinare una mole di informazioni non indifferente, per cui perchè non mettersi alla prova fin dal principio?
Io ho studiato bene -finito il liceo scientifico- biologia e chimica, ripassato fisica e matematica (di cui è richiesto un livello base) ed esercitato il ragionamento logico. Niente raccomandazioni, niente studio di Topolino e festival Sanremo.
Non son mai stato particolarmente bravo a scuola, ma vi posso garantire che oltre ai "piccoli geni" ci sono tanti ragazzi che con l'impegno e il proprio interesse (che nella scuola è quasi sempre criminalizzato) si può passare il test ed avere una carriera universitaria brillante.
Tra l'altro il test è riflesso del programma del primo anno, senza quelle nozioni non si dovrebbe comunque andare avanti!
Vorrei precisare anche che perdere un anno di scuola o mancare il massimo alla maturità è l'insuccesso più irrilevante della propria formazione.. La maturità è oggettivamente una pagliacciata!
Darei più peso alle prospettive lavorative, per migliorare il SSN in qualità, rapidità ed economia.
Il tema delle assicurazioni non lo tocco perchè non fa parte delle mie competenze.
Cordiali saluti

#169
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Bene! Allora può benissimo agurarsi di ripetere il test per altre due-tre-quattro volte.
Fa bene studiare, repetita iuvant!

Cari saluti e in bocca al lupo per i prossimi esami, consigliandoLe però, visto che i prof devono sfornare laureati come bulloni da una fabbrica, di rifiutare il voto se dovesse essere meno di 26/30

#170
Ex utente
Ex utente

Anche secondo mi il test di ingresso alle Facoltà è un male necessario, sono favorevole perchè utili, non solo per la motivazione dello studente

#171
Ex utente
Ex utente

Buongiorno,
avevo piacere di esprimere il mio pensiero sulla discussione relativa al "numero chiuso" alla facoltà di medicina.
Concordo totalmente con il dott.Migliaccio.
Sono dell'opinione che il "numero chiuso" sia profondamente anticostituzionale.
La nostra Costituzione garantisce infatti il diritto allo studio fino al massimo grado.
Di fatto, se io pongo un limite agli accessi, contravvengo alla Costituzione.
Inoltre, la selezione è profondamente ingiusta, in quanto stabilisce, ad esempio, che per quall'anno verranno ammessi i primi 100 studenti che hanno superato i test: bene....è il 101esimo? Il 101esimo è meno capace del 100esimo?
Cioè il numero 100 è capace e meritevole e il 101 no?... :-)
Concludo dicendo, che tutti nella vita, se hanno un sogno e si impegnano, hanno il diritto di vederlo realizzato: e questo diritto deve essere garantito dallo Stato, così come previsto dall nostra Costituzione.
Qualcuno mi dirà: "bè ma occorre fare una severa selezione a monte in quanto poi dopo se escono troppi medici non trovano lavoro..sono troppi.
Io risponderei: " la selezione la fa la natura (l'aveva già detto un certo Darwin se non sbaglio) non c'è bisogno dei test e quella selezione si è sempre rivelata la più giusta.
Chi non è dotato si fermerà da solo al primo anno, o magari al secondo, come è sempre successo prima dell'entrata in vigore dei test.
Grazie per l'attenzione

#172

Infatti è molto meglio rendere più difficili gli esami da superare che impedire di prepararli.
Ma, caro utente, i giovani protestano per la TAV e non per l'abolizione del test di ingresso.
E, come spesso succede in Italia, se protesti forse ottieni qualcosa, se te ne stai in silenzio, invece......

Cordiali saluti

#173
Ex utente
Ex utente

Buongiorno dott.Migliaccio,
Lei, ha inoltre ha appena toccato, un aspetto che ritengo molto interessante, e cioè come si pongono i giovani d'oggi rispetto a ciò che gli accade e che condizionerà inevitabilmente, in un modo o nell'altro, il loro avvenire.
Il mio parere, quello che vedo io, sono purtroppo generazioni prive di passione, quella passione che ti fa interessare attivamente, sprizzare gioia ed energia per un ideale, un obiettivo, un idea di se stessi e del mondo. In una parola: la vitalità, che è stata sempre propria dell'essere umano.
Oggi manca totalmente, vedo giovani, e meno giovani, inebetiti davanti allo smartphone e ai tablets. Questi strumenti, seppur utili, se male usati hanno lo stesso effetto del cloroformio, anestetizzano, impedendo alle emozioni di emergere e di confrontarsi.

#174
Utente 122XXX
Utente 122XXX

chi si lamenta di più dei test di ingresso non sono gli studenti ma i medici. per un motivo molto chiaro, i test di ingresso rendono più difficile e selettivo per i figli dei medici, fare medicina.
io sono favorevole ai test di ingresso perchè rendono meritocratico l'accesso e non elitario.
ero anche io favorevole all'abolizione del test, poi ho parlato con medici che hanno fatto medicina poco prima (attenzione poco prima e non anni e anni prima) che introducessero i test, i quali mi hanno raccontato di lezioni fatte in teatri. Purtroppo, senza il test a medicina si iscriverebbero (senza esagerare) cinque volte gli iscritti attuali facendo crollare tutto il sistema. Ricordiamoci che attualmente la stragrande parte dei medici viene assunto dalla sanità pubblica. Quindi ci sarebbe un grande problema di disoccupazione dei medici se si lasciasse libero accesso alla facoltà perchè si continuano a fare tagli alla sanità pubblica.

Vorrei direi ai cari medici che tanto si affannano per i propri figli, di lasciarli liberi. Probabilmente se non passano il test è perchè non vogliono fare davvero quello. Se un figlio di un medico davvero ci tiene a passare medicina, sicuramente passerà i test.
E ribadisco, visto che una selezione bisogna farla, la migliore selezione la fa il test di ingresso. Tutti i miei amici che hanno fatto medicina e sono entrati con i test, ora sono ottimi medici, preparati e capaci. Chi non è passato alla prima volta, è passato la seconda volta.
Vi avviso inoltre che il vero scandalo non è tanto il test di ingresso, ma il fatto che quest'anno i posti nelle Pubbliche saranno ulteriorimente ridotti mentre i posti nelle Private saranno aumentati. Insomma dopo tante lamentale, invece di aprire il diritto a tutti, lo si sta aprendo ai figli dei più abbienti. Conosco molti che vanno nelle università private di medicina e sono quasi tutti figli di medici (gli unici che si possono permettere quelle rette esorbitanti).
invece di voler abolire il test di ingresso, si dovrebbe aumentare il numero di posti alle Pubbliche, in modo da dare la possibilità di ingresso ai migliori e non creare una corsia alternativa per i più abbienti, riducendo quella della Pubblica.

#175
Ex utente
Ex utente

Gentile 122993,
premetto che non sono un medico.
Mi consenta di non essere d'accordo con quanto da lei gentilmente esposto nel suo precedente post, e le spiego il perchè nel dettaglio:

1- i figli dei medici, hanno, per questa loro caratteristica familiare, più possibilità di superare i test, e non per via delle conoscenze o raccomandazioni, ma semplicemente perchè sono più preparati, avendo vissuto già da piccoli, in un ambiente dove tutto "parlava" di medicina e quindi arrivano naturalmente più preparati e predisposti al superamento dei test, è una cosa naturale. Tutto questo ovviamente non è una regola certa e assoluta, tuttavia è abbastanza verosimile.

2- Troppe iscrizioni farebbero "crollare il sistema"...????
Troppe iscrizioni ci sono state sempre e non mi risulta che sia mai crollato nulla: aggiungerei che tutti i premi Nobel Italiani per la medicina ci sono stati senza il numero programmato, per cui la qualità non si discute.

3- Disoccupazione???
nel corso della mia vita, l'ambito medico, è il solo in cui non ho mai incontrato neppure 1 disoccupato.
Di medici tra l'altro, come pure di strumenti diagnostici, ce ne sarebbe più bisogno di ora, visti i tempi che bisogna attendere per fare anche una semplice visita specialitica (mesi quando va bene).

#176

Caro Utente 122993,
Lei, mi scusi, sbaglia totalmente analisi soprattutto quando afferma che i test sono più difficili per i figli dei medici. Mi piacerebbe sapere su quali elementi fonda tale convinzione e perché sarebbero più facili per i figli di un ingegnere o di un tramviere.
Caro Utente, la meritocrazia si deve valutare nel tempo, non in 1 ora di quiz che, tra l'altro, non richiedono una preparazione specifica e seria, ma solo una buona conoscenza della Settimana Enigmistica..
Nessuno può giudicare se un candidato è in grado di studiare Medicina sulla base dei quiz (quindi quale merito si ha superandolo?), mentre lo si può giudicare se supera con una buona media gli esami di Anatomia, Fisiologia ecc. ecc.

Tali esami dovrebbero essere più difficili e non superabili se il candidato non dimostra una preparazione che valga almeno la votazione di 25/30

Quando non c'era il numero chiuso le aule dei primi due anni erano affollate, poi negli anni successivi le aule erano quasi vuote.
Molti iscritti al primo anno si sono "persi " per strada e alla Laurea ne sono giunti meno della metà.
Come vede non sono i test a fare o non fare un medico, ma gli esami che si superano fino alla Laurea.
E poi non è sufficiente neanche questo perché un Medico studia e lavora tutti i giorni e molte notti, e non su argomenti dei quiz, ma su volumi di migliaia di pagine ciascuno.

Una buona giornata

#177
Utente 122XXX
Utente 122XXX

non sono d'accordo e le spiego il perchè:

1) se i figli dei medici passano il test perchè sanno di più degli altri visto che vivono da sempre nell'ambiente medico, io non ho nessun problema a riconoscergli il merito. Quindi non capisco quale sia il suo problema. Il mio commento non era rivolto ad impedire ai figli di medici di fare medicina, ci mancherebbe. Il mio commento era rivolto a dire la discriminante deve essere il merito chiunque lo abbia e non il fatto di essere figlio di. Se il figlio di un medico è più meritevole di altri, DEVE assolutamente entrare. il merito lo si stabilisce con il test.

2)assolutamente si, le attuali facoltà non possono reggere un numero di iscritti uguale a cinque volte il numero attuale.

3) si sbaglia e di grosso. I miei amici laureati in medicina sono tutti in francia a lavorare. guardi che in italia le assunzioni di nuovi medici (a tempo indeterminato) nel pubblico sono bloccate da anni.

#178
Ex utente
Ex utente

1- E infatti è il merito. Io penso che i test attuali, se è vero come si dice, che sono super controllati per garantire la parità e la giustizia per tutti, sono sicuramente imparziali e uguali per tutti, per i figli dei medici e per tutti gli altri.
In realtà però lei esordisce dicendo che i test li vogliono togliere i medici per rendere meno difficile l'ingresso dei figli alla facoltà: ora...e mi ricollego al mio discorso di cui sopra, i figli dei medici, proprio per quello che le dicevo, tendenzialmente, ce la fanno sia se ci sono i test sia se non ci sono appunto perchè, per la loro storia, arrivano più preparati e predisposti. Quindi test o non test è indifferente per loro.


2- le facoltà di medicina esistono dalla notte dei tempi e hanno visto numeri elevatissimi di studenti, però ripeto, non mi sembra che siano mai entrate in crisi, me ne citi una.

3- Dunque, bisogna tener presente, che in questi ultimi anni i lavoro e le professioni sono cambiati per tutti, proprio perchè è cambiato il mondo. Oggi, non c'è più il singolo Stato, non c'è più l'Italia, ma c'è l'europa, il mondo globalizzato.
Le persone e le merci si spostano e circolano al di fuori dei singoli confini per cui quello che lei cita è vero ed è fisiologico.
La laurea in medicina e la specializzazione rappresentano un livello di istruzione e preparazione talmente elevati che stento a credere che un medico possa rimanere disoccupato.
Certo, all'inizio, come in tutti i lavori e professioni, ci sarà da imparare e essere un po flessibili, ma nel giro di un po di tempo stia pur certo che un medico lavora e si stabilizza.

#179
Utente 122XXX
Utente 122XXX

forse non ci siamo capiti.
Io non sono nè contro i medici nè contro i figli dei medici come lei vorrebbe in modo errato leggere il mio commento anche se non c'è la minima traccia di questo nel mio commento.

Il test stabilisce il più meritevole come anche da lei affermato, quindi non vedo assolutamente quale sia il problema.
Le università italiane non hanno i mezzi per accogliere un numero di studenti di medicina 5 volte il numero attuale. Vuole la prova? la prova è nel fatto che quando ci sono le persone che entratno tramite ricorso come successo due anni fa (e in quel caso secondo me il ricorso era giusto), le università si lamentano con il ministero e tutti sono concordi che le aule non bastano e che il sistema va in tilt. Se il sistema va in tilt con i pochi ricorrenti che riescono ad entrare in più, figuriamoci aprendola a chiunque.

#180
Utente 122XXX
Utente 122XXX

per essere più chiari e spazzare tutti i dubbi, io sono contro i medici che vorrebbero far entrare i propri figli a medicina ma hanno dei figli che non sono meritevoli di entrare. Se il figlio del medico entra passando il test, lode a lui. in realtà il problema viene sollevato troppo spesso da medici, che hanno i figli che non riescono a passare i test, e vorrebbero comunque fargli fare medicina anche se non meritevoli.

#181
Ex utente
Ex utente

Gent.le 122993,
non ritorno, su quanto detto sopra, in quanto credo di aver esposto abbastanza chiaramente ed esaustivamente il mio pensiero.
Una cosa però, la più importante dal mio punto di vista, voglio dirla:
"Ogni studente che sia capace e preparato è meritevole di accedere alla facoltà ed intraprendere il corso di studi in oggetto".
I capaci ed i meritevoli, non sono solo i primi 100 che quella determinata università ha stabilito per quell'anno di accettare. Anche il 150°, 160°, 200° etc. etc. etc. sono capaci e meritevoli e pertanto hanno il sacrosanto diritto di potervi accedere e perseguire il proprio obiettivo. Tutto questo è il principio di LIBERTA' che è fondamento e base imprescindibile della vita.

#182
Utente 122XXX
Utente 122XXX

capaci e preparati = la capacità e la preparazione si misura appunto con il test di ingresso.
se pensa che sia incostituzionale come tuonato da lei, allora faccia un bell esposto alla corte costituzionale.
se pensa che il problema sia il 100 e il 101, allora basta aumentare i posti, cosa che invece non si sta facendo come già spiegato prima.
Il fatto che i posti nella pubblica diminiuscono e aumentano quelli nella privata non scandalizza nessuno, questo è il grave problema. Probabilmente nessuno si lamenta di questo, perchè coloro che si lamentano trovano ottima l'alternativa (e hanno i mezzi) di mandare i figli nella privata dove entra praticamente chiunque.

#183
Ex utente
Ex utente

Mi perdoni, ma non è assolutamente vero che la capacità e preparazione si possono misurare con dei semplici test....

1- innanzitutto, non sono in grado di misurare la motivazione di una persona, il suo grado di empatia, la capacità di rapportarsi al paziente, lo spirito di osservazione, l'intuito, le capacità di analisi etc. etc. etc.;

2- il loro superamento o non superamento può essere dovuto a dei fattori casuali che si determinano in quella breve mattinata in cui si svolgono;

3- la maggior parte delle domande non vertono sulla professione medica, quindi semmai valutano delle conoscenze generali, ma non quelle che servono al medico, e si potrebbe continuare..

In base a quanto detto sopra, si evince, che una persona è un qualcosa di complesso (per fortuna..), che non può essere valutata asetticamente con dei semplici test, in quanto si otterrebbe un risultato parziale e non veritiero.

Per quanto riguarda l'incostituzionalità (della quale sono fermamente convinto) stia sereno,..ops mi scusi, stia tranquillo, "stia sereno" di questi tempi non va molto di moda :-))) non ho il minimo interesse di fare alcun esposto, non ho infatti alcun interesse diretto nella questione.

E' solo una questione di principio, di libertà.
Mantenere il "numero chiuso", questo si, come diceva lei, significherebbe creare una classe "Elitaria", la classe dei "meritevoli", la quale è pur sempre una classe...

#184
Utente 122XXX
Utente 122XXX

il suo raggionamento è uno dei più fallaci e contradditori che abbia mai sentito.
è profondamente convinto che sia incostituzionale, ma non ci pensa minimamente a fare un esposto, tipico di una gran classe di italiani, i quali pensano che i diritti devono tutelargli gli altri e non loro stessi.
io non sono assolutamente sereno se lei non fa l'esposto, anzi sono molto più sereno se lo fa, perchè se davvero è anticostituzionale (e per me non lo è, ma io non sono la corte costituzionale) allora è bene anche per me che venga eliminato.

prima dice che il numero chiuso non è seleziona i migliori, poi dopo invece dice che seleziona si i migliori, ma questo costituisce comunque una classe. e addirittura lei è contrario a costituire una classe di migliori. beh se permette, io vorrei essere curato da un elite di migliori e non da una massa di mediocri.

i test non misurano i migliori? questo è tutta una sua personale opinione. Fino ad ora quelli che sono entrati e che hanno superato i test, sono ottimi medici. Fino ad ora i medici che sostengono tesi strampalate come che il cancro si cura con la dieta vegana, o con il bicarbonato o come la donna sarda (medico forse ora radiato) messo in luce dalle iene che diceva che il cancro si cura con la psicologia, sono tutte persone laureate in medicina e che erano entrate senza test....

i test sono lo strumento migliore che attualmente conosciamo. Anche la democrazia sembra avere tante falle, quando i cittadini eleggono mafiosi, o governi strampalati o governi che poi fanno buchi di deficit, ma è la migliore forma di governo fino ad ora sperimentata e non chiedo certo di sostiurla con la monarchia. il suo discorso è assolutamente utopistico, il problema è che ci sono esigenze reali, e cioè limitata disponibilità di aule, limitata disponibilità di laboratori, limitata disponibilità di medici e di strutture in generale. Invece di fare la lotta contro l'abolizione del numero chiuso, si potrebbe benissimo fare la lotto per aumentare gradualmente il numero di posti messi a disposizione in modo da dare la possibilità (ma sempre ai meritevoli) ad un maggior numero di persone. ribadisco, lei vuole abolire il test, i fatti invece dicono che nella pubblica quest'anno ci saranno 700 posti in meno perchè le università hanno detto che non riescono a formare 700 medici in più quest'anno. se non riusciamo neppure ad aumentare i posti di 700 unità mi spiega come facciamo ad aprire indiscriminatamente a tutti???

#185
Utente 397XXX
Utente 397XXX

Carissimo Dott. Migliaccio,
se bastasse "SOLO" questo per ostacolare l'iscrizione a medicina di un futuro medico, non esisterebbe più nessuno in grado di scoprire (ed applicare) quest'arte. Con ciò non voglio dire che non sono d'accordo con lei ,ma , sconsigliare alla gente di non iscriversi a medicina, un po mi fa riflettere (scusi la schiettezza) sul fatto che forse non fa il medico per pura passione. Ovviamente so per certo che dopo la laurea la strada non sarà facile, ma non credo sia giusto arrendersi... è responsabilità nostra (anche di medici già praticanti del mestiere) cercare di svegliarci e fare qualcosa per il bene di chi viene dopo di voi. Anche perché ci tengo inoltre a ricordare che volente o nolente, prima o poi, tutti ci ammaleremo; e dunque, (a meno che non vogliamo prendere esempio dal Dott. Rogozov) avremo tutti bisogno di qualcuno più giovane di noi che si prenda cura del prossimo.. Spero di non essere stato offensivo nei suoi confronti commentando quanto sopra citato (non è mia intenzione farlo), è solo un mio pensiero.

#186
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

All'utente n.122993 (che leggo solo ora, a luglio mi è sfuggito) rispondo di leggere meglio le mie opinioni in merito e comunque le riassumo.
La selezione deve essere fatta sulla base del merito e del rendimento su ciò che si studia, non impedendo di studiare perché non si conosce la capitale della Papuasia.
Vi sono metodi civili e democratici ( i Test non lo sono) che se attuati selezionano i migliori studenti.
Qualche esempio: Se non si superano le materie dei primi due anni con una media del 25-27 non si passa agli anni successivi e quindi ci si ritira dalla Facoltà.
In questo modo almeno si è data democraticamente allo studente la possibilità di studiare e se non sarà andato avanti la colpa sarà sua e solo sua, non perché non aveva studiato la settimana enigmistica per superare il Test.

Al carissimo utente 397800 (forse un giovane collega) rispondo consigliandogli di non affrettare giudizi su nessuna persona se non la si conosce e di interpretare meglio quando si legge ogni cosa.
Non starò ad annoiarLa su come e perché io abbia fatto il medico, su come abbia scelto una difficilissima branca (la neurochirurgia) poco redditizia rispetto ad altre (odontoiatria, ginecologia, psicologia ecc.), su intere notti trascorse in sala operatoria, su lunghi week end di guardia (un tempo la guardia era di 24 ore), su una vita trascorsa senza calendario, dove una Pasqua, un Natale, un Capodanno erano giorni uguali agli altri e su molti altri aspetti della vita di un medico che forse un giovane non conoscerà mai.

Infine io ho detto, un po' provocatoriamente, che non bisognerebbe fare il medico in Italia così come molti studiosi (medici compresi) vanno all'estero perché nel nostro Paese sono trattati alla stregua di impiegatucci, con contratti a termine che non consentono una formazione clinica adeguata (però hanno superato il Test, che bravi medici già prima di esserlo!), con stipendi ospedalieri vergognosi, ma con premi di polizza di assicurazione stratosferici.
Cari Utenti non sono i Test che fanno un buon medico, ma i giorni senza calendario!

#187
Utente 466XXX
Utente 466XXX

Caro Dott.Migliaccio, mi imbatto in questa discussione qualche anno dopo. Posso definirmi anche io come una "sconfitta"per quel che riguarda i test. Ho provato il test per 3 anni di seguito, studiato molto e seguito corsi. Ho frequentato per due anni una facoltà affine con la speranza di riuscirci prima o poi,ma ciò non si è mai avverato. Due anni fa ho deciso di iscrivermi alla facoltà di psicologia,poiché per molti motivi la ritengo simile alla facoltà che sognavo sin bambina( trovo molto strano dover parlare di una facoltà dei "sogni" dal momento che tutti dovrebbero avere il diritto di poter fare ciò per cui si sentono portati). In ogni caso, mi ritrovo a 23 anni con un vuoto nel cuore, con la consapevolezza che non basta passione,volontà ed impegno per poter realizzare i propri obiettivi. Ho visto molti miei coetanei scavalcarmi per avere avuto la "furbizia" di partecipare al ricorso e che con soli 15 euro sono riusciti a passare avanti ad anni di pianti e speranze. Mi sto impegnando molto nel mio nuovo progetto di vita,con successo,nonostante abbia già perso due anni per tentare il test.Sento che porterò sempre con me questo rammarico e mi piace sperare che un giorno avrò anche io la mia rivincita, ma purtroppo il panorama attuale dei giovani laureati e in particolar modo dei laureati in psicologia non lascia molto spazio ai sogni.

#188
Specialista deceduto
Dr. Giovanni Migliaccio

Gentile ragazza,
l'amissione alla Facoltà a seguito di ricorsi al TAR dimostra come i Test di ingresso siano un sopruso. (perché Lei non ha partecipato al ricorso?)
Lei è ancora giovane e, se i test non saranno aboliti, continui a provarci.
Se ora sta studiando Psicologia lo faccia con l'interesse e con l'entusiasmo che avrebbe avuto studiando Medicina e non lo consideri mai un ripiego.
Non c'è peggior cosa che ritenere un ripiego la professione che si esercita.

Al di là di questo, si è detto di tutto e di più sulla incostituzionalità dei test
Qualcuno, anche bocciato, li difende. Non riuscirò mai a comprenderlo, ma spesso molti accettano supinamente ciò che un Potere impone loro.

Non bisogna mai smettere di sognare perché spesso, con l'impegno e la volontà, i sogni si realizzano
Non mi resta che farle con affetto gli auguri affinché ciò avvenga.

#189
Utente 590XXX
Utente 590XXX

Buonasera, sono una ragazza di 25 anni che vive con un rimpianto: Non aver intrapreso la carriera da medico. Provai il test ma l’esito fu negativo.
I miei piani sono saltati, per colpa di questo test d’ingresso. Ora ritrovo la mia vita stravolta rispetto a come la immaginavo fin da piccola.
Sono un Ingegnere Meccanico laureata con il massimo dei voti, che ha iniziato anche un PhD ma che non sente tuttora di appartenere a questa categoria (nonostante riesca bene in quello che faccio) e che se ci ripensa ancora a quel sogno, ha lì sul viso una lacrima pronta a scendere. Spesso mi domando... Devo riprovare il test? Mi rispondo: Dovrei farlo, è quello che ho sempre desiderato ...
Seconda riflessione: Forse dovrei credere nel destino e perseverare con l’ingegneria in cui ho investito già anni di studio.
Ecco i problemi che può creare un test d’ingresso con esito negativo.

#190

Gentilissima ingegnere, cara ragazza,
comprendo bene il Suo rammarico, ma non so cosa consigliarLe se non,
se Lei ci tiene proprio a fare il medico, di riprovare sia che i Test rimarranno sia se, a maggior ragione, saranno aboliti come è molto probabile.
Con il mio miglior in bocca al lupo

#191
Utente 590XXX
Utente 590XXX

Grazie mille Dr. Giovanni Migliaccio, la ringrazio per l’importante incoraggiamento. Spero di riuscire a prendere giuste decisioni.

#192
Dr. Sergio Formentelli
Dr. Sergio Formentelli

Cara ragazza, hai due strade davanti a te, e lo sai bene.

Se quando mi sono iscritto avessi dovuto passare il test non sarei mai passato. L'amico Giovanni Migliaccio direbbe che sarebbe stato un bene per l'arte medica...
Ma nemmeno lui l'ha passato!

Ma mi è venuta una fantaria.
Un medico e ingegnere meccanico è in una posizione unica per ideare e realizzare dispositivi medici !
Gli ingegneri in genere non capiscono nulla di medicina, e i medici numma di ingegneria, e spesso i due mondi nella realizzazione delle nostre apparecchiature comunicano male.

Ma è una mia fantasia...



Da: Carlos Castaneda GLI INSEGNAMENTI DI DON JUAN

DON JUAN

Tutto è solo una strada tra tantissime possibili. Devi sempre tenere a mente che una strada è solo una strada; se senti che non dovresti seguirla, non devi restare con essa a nessuna condizione.

Ti avverto. Guarda ogni strada attentamente e deliberatamente. Mettila alla prova tutte le volte che lo ritieni necessario. Quindi poni a te stesso, e a te stesso soltanto, una domanda. "Questa strada ha un cuore? Se lo ha la strada è buona. Se non lo ha non serve a niente. Entrambe le strade non portano da alcuna parte, ma una ha un cuore e l'altra no. Una porta un viaggio lieto; finché la segui sei una sola cosa con essa. L'altra ti farà maledire la tua vita.

Buon viaggio.

#193
Utente 590XXX
Utente 590XXX

Grazie Dr. Formentelli, spero di riuscire a trovare la mia strada con il cuore.
Trovarla sarebbe un po’ come conquistare la chiave della felicità per la vita.
Inizio la caccia...
Grazie ancora.

#194

Caro Formentelli,
anch'io mi sono iscritto a Medicina quando non c'erano i test. Se ci fossero stati non li avrei mai superati. Sarebbe stato un bene ? Chi può dirlo? Successi negli oltre 40 anni modestamente ne ho avuti anche se non ho ricevuto il premio Nobel e lo stesso vale per te e per moltissimi colleghi più o meno della nostra età.
Non tutti possiamo essere dei geni , ma molti, pur se hanno superato i test, hanno abbandonato tali studi.
Una volta (anni 60) c'erano, seppur non vincolanti, dei test attitudinali alla fine della terza media tesi a indirizzare verso un corso di studi superiori.
Ad una persona (ora felicemente in pensione) fu consigliato di fare una scuola professionale (allora esistevano), ma l'allora ragazza volle ugualmente andare avanti frequentando le scuole magistrali.
Diventò una delle migliori maestre.
Probabilmente i quiz saranno aboliti visto che ci siamo resi conto, in questo tragico periodo, che la pletora medica non esiste come ci stiamo rendendo conto che i tagli alla Sanità e alla Ricerca sono una iattura.

Ottima la tua citazione nella replica alla ragazza ingegnere, ma per scegliere la strada "che ha un cuore" glielo si deve permettere in piena libertà.

Un caro saluto

#195

P.S.:Si dice che Eistein fosse stato ripetutamente bocciato in matematica.
Pensa se avesse rinunciato