Insonnia e Smartphone

luigimarino
Dr. Luigi Marino Oculista, Medico legale

Recenti Studi clinici hanno sottolineato come i fotorecettori retinici (cellule dell'occhio sensibili alla luce) giochino un ruolo fondamentale nel resettare il nostro orologio biologico quando sono esposte alle luci Ultravioletta e Blu. La luce blu dei nostri smartphone, tablet, computer influenza i nostri recettori retinici (coni e bastoncelli), alterando profondamente i nostri normali ritmi circadiani.  

Questi ulteriori studi clinici ci spiegano ancor meglio perché un'esposizione prolungata alla luce blu che non sia sincronizzata con il normale ritmo naturale

(circadiano di una persona) può interrompere il nostro sonno e danneggiare la nostra salute.

Questo avviene, ad esempio, quando continuiamo a consultare il nostro smartphone o tablet sino a tarda notte: l'esposizione prolungata a luce blu diventa allora davvero dannosa.

I colleghi medici oculisti e i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, California, sperano che i risultati del loro Studi portino a miglioramenti comportamentalicon una più attenta prevenzione con :

  • la riduzione dell'utilizzo dello Smartphone nelle ore notturne,
  • la protezione facendo applicare alle lenti dei nostri occhiali un filtro contro la luce Blu (ad esempio Blu Controll Hoya),
  • una terapia medica preventiva conlacrime artificiali e colliri protettivi dalla luce Blu come il Lumixa collirio e UV Oftal collirio 

Tutti questo riduce l'insonnia, la sensazione di perenne Jet Lag, la cefalea, e le alterazioni e  disturbi del nostro ritmo circadiano.

I medici oculisti e i ricercatori del Salk Institute for Biological Studies di La Jolla, California, hanno pubblicato risultati del loro lungo ed attento lavoro sulla Rivista Scientifica "Cell Reports".

Questi scienziati hanno sottolineato ancora una volta che i disturbi del ritmo circadiano sono sicuramente legati a gravi problemi di salute:

  • la sindrome metabolica,
  • l'insulino-resistenza,
  • il cancro,
  • l'obesità 
  • la disfunzione cognitiva 

Ma soprattutto nei giovani che usano e forse abusano di fonti artificiali luminose contaminate da luce blu, i normali cicli sonno-veglia sono così alterati da non trovare più alcun legame i modelli "naturali" di ritmo circadiano del giorno e della notte.

Grazie alle nuovissime ed utili tecnologie portatili (smartphone e tablet), i nostri Occhi hanno la capacità di assorbire tantissima luce Blu in un tempo molto breve tempo, solo guardando gli schermi, come facciamo di solito di giorno e di notte.

"Questi nuovi stili di vita", sottolinea l'autore dello studio, Prof. Satchidananda Panda, "causa continue interruzioni ai nostri normali ritmi circadiani e ha conseguenze deleterie e gravi sulla nostra salute". Il corpo umano ha un vero e proprio orologio biologico interno, che segue uno normale schema naturale di alternanza giorno-notte durante le 24 ore, che può anche cambiare fisiologicamente ma solo con il cambio di stagione. Questo nostro ritmo circadiano o ciclo sonno-veglia ci aiuta a regolare la veglia e il sonno. I suoi meccanismi sono davvero complessi e rispettano i mille segnali provenienti da un'area del nostro cervello che costantemente monitora la luce ambientale. Il ritmo circadiano o ciclo sonno-veglia ci aiuta a regolare anche l'ora dei nostri pasti. Oltre che ridurre l'utilizzo dello smartphone e di utilizzare sempre dei filtri Blu Controll, lasciar trascorrere più tempo tra i pasti, mangiare lentamente e sempre seduti ad un tavolo, senza necessariamente consultare il telefono potrebbe davvero aiutare tutti i nostri giovani che oggi presentano problemi di ritmo circadiano, ripristinando in tempo breve gli orologi biologici del loro corpo. 

Ogni cellula umana , organo e tessuto del nostro corpo sul ritmo circadiano naturale o normale ciclo sonno-veglia.

Dormire bene ed abbastanza tempo, andare sempre a dormire al momento giusto aiuta a far funzionare bene tutto il nostro Corpo, ci fa vedere meglio e ci fa sentire molto meglio: tutto riprende a funzionare molto bene ed in maniera naturale.

Le stime più aggiornate del National Heart, Lung e Blood Institute (NHLBI) indicano che 70 milioni di persone negli Stati Uniti hanno disturbi del sonno molto spesso legate all'utilizzo di Smartphone.

L'NHLBI segnala anche una ricerca effettuata dai Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC), in cui il 19 per cento degli adulti ha riferito di non avere mai abbastanza ore di sonno o di riposo durante il giorno.

Inoltre, il 40 per cento degli intervistati ha dichiarato di addormentarsi involontariamente, durante il giorno almeno una volta al mese.

Queste recentissime ricerche hanno ribadito che i fotorecettori retinici (coni e bastoncelli) sono sensibilissimi alla luce blu, elaborando i livelli di luce ambientale fornendo al cervello i segnali per regolare tutti i meccanismi fisiologici biologici.

La melanopsina, una proteina presente nelle retiniche cellule ci aiuta misurare ed elaborare la luce Blu ambientale.

L'esposizione prolungata alla luce Blu fa sì che la proteina si rigeneri all'interno delle cellule.

La rigenerazione continua della melanopsina innesca una serie di segnali al cervello, informandolo costantemente sulle condizioni di luce blu ambientale.

Il nostro cervello, quando abusiamo degli smartphone edei tablet, usa queste false informazioni regolando in maniera anomala il sonno, la vigilanza e la nostra coscienza.

Se la rigenerazione della melanopsina è molto prolungata e la luce blu è molto intensa e luminosa, parte un segnale chenon ci aiuta a ripristinare il nostro orologio biologico:  blocca infatti la melatonina, l' ormone che regola il sonno.

Gli scienziati hanno continuato ad attivare la produzione di melanopsina nelle cellule retiniche di topi: i risultati indicano che quando l'esposizione alla luce Blu è sostenuta, alcune cellule retiniche continuano a inviare trigger e segnali  mentre moltre altre perdono tutta la sensibilità. Ulteriori indagini hanno dimostrato che alcune proteine, le arrestine, aiutino a mantenere la melanopsina sensibile durante l'esposizione prolungata alla luce blu.

 

Una proteina "arresta la risposta", mentre l'altra "aiuta la proteina della melanopsina a ricaricare il suo co-fattore retinico-sensoriale alla luce Blu.

 

MEDICITALIA.it I contenuti scientifici sono scritti GRATUITAMENTE dai Medici specialisti Oculisti È vietata la riproduzione e la divulgazione anche parziale senza le previste autorizzazioni di Legge. 

Data pubblicazione: 03 gennaio 2019

7 commenti

#4
Dr. Mauro Colangelo
Dr. Mauro Colangelo

Luigi,
mi complimento per l'articolo che, dalla visuale dell'Oftalmologo, prende in esame un tema che ho trattato in precedenti miei articoli, e che mi ha interessato in quanto sottolinea in modo particolare gli effetti nocivi di talune lunghezze d'onda della luce visibile.
Un cordiale saluto
Mauro

#5
Dr. Giovanni Portuesi
Dr. Giovanni Portuesi

Una domanda : non e' sufficiente mettere sempre lo schermo per la luce blu (ha vari nomi nei differenti dispositivi), sia nei smartphone che nei tablet ?

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche insonnia 

Contenuti correlati