Vaccino per Alzheimer: prima sperimentazione positiva

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Dr. Vassilis Martiadis Psichiatra, Psicoterapeuta

Pubblicati sulla celebre rivista scientifica Lancet Neurology i risultati della prima sperimentazione positiva di un vaccino umano contro la malattia di Alzheimer. Il nuovo vaccino, chiamato CAD106, promette di dare una svolta alla ricerca di una cura per questo tipo di demenza che, secondo l’OMS, rappresenta un fenomeno epidemico in rapida crescita.

Secondo le teorie più accreditate, la malattia di Alzheimer è causata da una proteina chiamata APP (amiloid precursor protein) che si trova sulla membrana esterna dei neuroni e che, invece di essere fisiologicamente degradata, da luogo alla formazione di una sostanza dannosa chiamata beta-amiloide che, a sua volta, si accumula uccidendo i neuroni.

Al momento non esiste alcuna terapia curativa, ma soltanto farmaci che mitigano i sintomi e rallentano lievemente la progressione della malattia. Tra le strategie terapeutiche oggetto della ricerca, la strategia vaccinale è quella più entusiasmante. Il primo studio su un vaccino contro l’Alzheimer fu effettuato circa 10 anni fa: il vaccino in questione attivava le cellule immunitarie chiamate linfociti T, ma si rivelò una delusione perché le cellule immunitarie attaccavano anche le cellule cerebrali sane, provocando effetti collaterali intollerabili e nessun sostanziale vantaggio terapeutico.

Il nuovo vaccino CAD 106, presentato sull’ultimo numero di The Lancet Neurology, opportunamente modificato, stimola il sistema immunitario a produrre difese soltanto contro la proteina beta-amiloideresponsabile dei danni neuronali. Nel corso dei tre anni di durata dello studio, l’80% dei pazienti trattati ha sviluppato anticorpi contro la beta-amiloide, senza effetti collaterali rilevanti. Secondo gli autori, i risultati dello studio suggeriscono che il CAD106 sia un trattamento efficace per i pazienti affetti da malattia di Alzheimer da lieve a moderata. In seguito a questi incoraggianti risultati, la ricerca si orienterà a testare il vaccino su un numero più elevato di pazienti.

Fonte: Bengt Winblad, Niels Andreasen, Lennart Minthon, Annette Floesser, Georges Imbert, Thomas Dumortier, R Paul Maguire, Kaj Blennow, Joens Lundmark, Matthias Staufenbiel, Jean-Marc Orgogozo, Ana Graf. Safety, tolerability, and antibody response of active Aβ immunotherapy with CAD106 in patients with Alzheimer's disease: randomised, double-blind, placebo-controlled, first-in-human study. The Lancet Neurology, 2012; DOI: 10.1016/S1474-4422(12)70140-0

Data pubblicazione: 13 giugno 2012

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