Procreazione assistita e disabilità cognitiva: l'ICSI provoca ritardo mentale?

s.pozzi
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta

Il tema delle possibili differenze fra i bambini nati da gravidanze naturali e da gravidanze ottenute con la procreazione assistita (PMA) è stato affrontato negli ultimi anni con particolare attenzione alla possibilità di un aumentato sviluppo di disturbi cognitivi fra i bambini concepiti "in provetta".

Nei giorni scorsi è stato pubblicato dal Journal of American Medical Association il più ampio studio finora realizzato in materia, che ha coinvolto ricercatori britannici, statunitensi e svedesi: sono stati analizzati 2,5 milioni di bambini svedesi nati fra il 1982 e il 2007 verificando a distanza di anni (da 5 a 30) chi di loro aveva ricevuto una diagnosi di autismo o ritardo mentale (QI<70).
Di questi bambini 30.959 (l'1,2%) erano nati in seguito all'applicazione di tecniche di fertilizzazione in vitro (IVF) e i ricercatori hanno individuato in questo gruppo una maggior incidenza di ritardo mentale ripetto ai bambini nati naturalmente.

Secondo uno degli Autori dello studio:

“I trattamenti di PMA sono molto differenti fra loro per grado di complessità e considerandoli individualmente abbiamo scoperto che la IVF “tradizionale” è sicura, mentre la IVF effettuata secondo la procedura ICSI (iniezione di spermatozoi nell’ovocita), raccomandata per l’infertilità maschile, è associata ad un rischio maggiore sia di disabilità cognitiva, sia di autismo”.

Se si considera il totale delle tecniche di PMA emerge che il rischio di disabilità cognitiva è maggiore del 18% rispetto ai concepimenti spontanei, ma considerando la maggior criticità delle gravidanze multiple (impianto di più embrioni) questo rischio appare analogo a quello delle gravidanze multiple naturali.
La tecnica ICSI è utilizzata in metà delle procedure di IVF e i bambini nati con questa procedura (da embrioni sia freschi sia congelati) hanno un maggior rischio di disabilità cognitiva (+51%), che aumenta quando il parto è pretermine (+73%).
Non considerando l’effetto della nascita pretermine e delle gravidanze multiple il rischio di disabilità intellettiva aumenta del 66% quando l'embrione non è congelato.

Per quanto riguarda l’autismo, l’impiego di ICSI porta a un rischio aumentato del 360% rispetto alle gravidanze naturali, ma considerando il ruolo delle gravidanze multiple il dato si presenta pari a quello delle nascite naturali.

I ricercatori affermano che non è chiaro il meccanismo che porta a questo aumentato rischio di disabilità cognitiva, che riguarda comunque una minima percentuale di casi, ma che essendone preventivamente consapevoli è possibile intervenire precocemente per individuare i bambini che presentano disabilità cognitiva e fornire loro le cure appropriate.

 

Fonti:
Autism and Mental Retardation Among Offspring Born After In Vitro Fertilization
In Vitro Fertilization and Risk of Autistic Disorder and Mental Retardation

Data pubblicazione: 09 luglio 2013

Autore

s.pozzi
Dr. Stefano Pozzi Psicologo, Psicoterapeuta

Laureato in Psicologia nel 2003 presso Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.
Iscritto all'Ordine degli Psicologi della Regione Lombardia tesserino n° 8667.

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2 commenti

#1
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Non per sdrammatizzare a tutti i costi ma i dati presentati nei lavori citati mi sembrano tranquillizzanti e mi sembra che il rischio di problematiche psicologiche e neurologiche od altro sono praticamente vicine a quelle che caratterizzano le gravidanze "naturali".

Da un punto di vista psicologico potrebbe essere utile considerare l'estrema attesa e il pressante desiderio di avere un figlio in queste coppie che poi alla fine ricorrono ad una tecnica di riproduzione assistita.

Riporto anche le conclusione del 2° lavoro indicato:
"Compared with spontaneous conception, IVF treatment overall was not associated with autistic disorder but was associated with a small tic disorder and mental retardation compared with IVF without ICSI. The prevalence of these disorders was low, and the increase in absolute risk associated with IVF was small."

#2
Utente 404XXX
Utente 404XXX

Mi scusi Dr. Beretta, forse ho letto e capito male l'articolo riportato, ma mi sembra che ci sia un rischio bello alto rispetto alle gravidanze "naturali". Mi sto documentando in merito e i genetisti sentiti mi hanno sottolineato che le ICSI con spermatozoi raccolti dai testicoli sono rischiose, proprio perché usano spermatogoni e non spermatozoi maturi. Lei che si occupa della materia, mi può dare un suo commento? Grazie.

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