Egg-freezing party: dal cocktail alla provetta

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

"La strada della donna porta sempre al figlio, prima della maternità e dopo" 
Rainer Maria Rilke

Le mode non finiscono mai di stupirci.
Siamo abituati a conservare di tutto - in previsione di vivere possibili tempi di carestia - dai cibi fino ad arrivare agli ovociti.

Per promuovere questa metodica di "strategico congelamento pro-maternità postdatata", una compagnia americana - nelle città di New York, Los Angeles, Chicago e Miami - organizza party all'insegna dell'Egg freezing.

Una rete di ginecologi specializzati nelle più avanzate tecniche di fecondazione assistita, si sta facendo promotrice di questa campagna allo scopo di abbassarne sensibilmente il costo e di diffonderne la pratica, anche tra le donne più giovani e le più diffidenti.

Durante questi "aperitivi" le donne possono discutere tra di loro, confrontarsi su ansie e paure e fugare ogni perplessità, bevendo e chiaccherando con i medici a loro disposizione, il tutto ovviamente, nel modo più trendy possibile, tra calici di champagne e musica molto suggestiva. 

Come funziona il social egg freezing?

Attraverso una mirata stimolazione ormonale vengono prelevati e raccolti gli ovociti da conservare. Il congelamento avviene attraverso il procedimento di "congelamento rapido" che permette elevati tassi di sopravvivenza degli ovuli.
In un secondo momento vengono conservati in azoto liquido in attesa di essere poi riutilizzati in seguito, aspettando tempi "migliori" per la donna: quando avrà trovato il suo principe azzurro, quando avrà trovato un lavoro adeguato o quando potrà rallentare dal lavoro tanto amato - come nel caso delle dipendenti di Facebook e della Apple - o semplicemente quando ne avrà voglia.
Individuato il momento di utilizzo, gli ovuli vengono scongelati, fecondati in vitro e poi impiantati, attendendo con ansia la futura gravidanza.

Qualche nota clinica sull'infertilità

Mode e necessità soggettive a parte, l'infertilità è una condizione clinica molto complessa che obbliga a svariate riflessioni su più livelli: medico, sociologico, psicologico, sessuologico e relazionale.

Ovuli vuoti: la malattia del "vuoto"

Solitamente il concepimento sembra essere un percorso naturale e consequenziale al vivere in coppia: due partners che si amano e che fanno l'amore senza precauzioni, prima o poi, metteranno al mondo un bambino.
In realtà non è sempre così.
Esiste una condizione clinica che danneggia soma, psiche e coppia; si chiama infertilità!
Le donne di oggi, diversamente dalle nostre nonne, si approcciano alla vita di coppia più tardivamente, antecedendo al matrimonio i traguardi relativi allo studio, quelli personali e professionali.
Il patrimonio ovocitario però non si modifica in funzione delle modifiche epocali ed il corpo tradisce quel progetto originario di diventare genitori, facendo dell'infertilità, la malattia del secolo.

Infertilità

Una diagnosi infatuata, lapidaria, spesso non consona all'età delle pazienti.

Soltanto chi ha intrapreso il "viaggio verso un figlio" può capire - anzi lo ha sperimentato sulla propria pelle - che l’infertilità è la "malattia del vuoto".

Il bambino, spesso immaginato e disegnato con gli occhi del cuore e della mente, non transita all'utero ed il grembo vuoto prende il posto della speranza e della possibilità di concepimento.

L'infertilità è la malattia del vuoto e la malattia del lutto

Quando si comunica alla coppia la diagnosi di infertilità, le reazioni sono tra le più svariate: dalla rabbia allo sgomento, dal dolore alla disperazione, fino ad arrivare ad organizzare quello che noi clinici chiamiamo una vera e propria "crisi di vita".

Le indagini pre-diagnosi sono spesso invasive, costose - economicamente e psichicamente - impegnative in termini di tempo e portano la coppia verso un cammino difficoltoso, irto di difficoltà e di momenti di tensione.

L'uomo e la donna reagiscono con modalità differenti alla diagnosi di infertilità.

La donna, proprio perché detentrice dell'utero, quindi colei che dovrebbe contenere in grembo il bambino, si sente defraudata dalla diagnosi, compromessa e non adeguata sul piano biologico, psicologico e relazionare.
La donna si percepisce una cattiva compagna, colei che non potrà donare un figlio all'uomo che ama, compromettendo di conseguenza l'equilibrio della sua relazione.
Alterna sentimenti di astio, rabbia, ambivalenza ed atroce sofferenza.
Sofferenza fisica per un utero vuoto e psichica per un'anima danneggiata e corrosa dall'infertilità.
L'uomo infertile - proprio per l'inconscio processo di identificazione tra "potenza fallica" e "potenza procreativa"- si percepirà svalutato sul piano erotico, poco adeguato come "maschio fecondante" e svilupperà, nella maggior parte dei casi, delle disfunzioni sessuali secondarie al quadro di infertilità, come deficit erettivo, eiaculazione precoce e calo del desiderio.
La sessualità diventa bulimica, scorporata dalla dimensione del desiderio ed essenzialmente finalizzata all'inseguimento dell'ovocita da fecondare.
La donna può sviluppare un'alterazione del vissuto orgasmico ed un impoverimento dell'immaginario erotico.
Volgendo uno sguardo d'insieme alla coppia, ci rendiamo conto di come entrambi i protagonisti del legame siano candidati alla sofferenza ed alla inevitabile crisi coniugale/esistenziale.

L'infertilità è una malattia caratterizzata dal vuoto.

L'assenza del bambino immaginato, mai nato, si contrappone alla prsenza - a livello dell'immaginario - del bambino fortemente desiderato e voluto; esiste una "dolorosa e silente scissione" tra utero vuoto e mente piena.

Questa condizione clinica porta con se una condizione di lutto difficile da elaborare.
In realtà è un "lutto atipico", non c'è la perdita di qualcosa di reale, ma di un se proiettato nel futuro: il lutto relativo alla prosecuzione della specie.

Pma, quali ansie e quali aspettative

Il passaggio dalla generatività con metodi naturali - quindi frutto di uno o più atti d'amore spontanei - ad una generatività programmata ed ancor di più medicalizzata, porta con se un processo psichico tutt'altro che semplice.
Diventare genitori ed attuare un progetto ben più ampio, diventare famiglia, diventa un cammino irto di intemperie e di mareggiate.
La coppia andrà tenuta per mano, aiutata e supportata affinché possa diventare famiglia, rimanendo coppia; spesso si corre il rischio che, a bambino in braccio, uno dei due lasci la "nave coppia", perché estremamente provato dalle incomprensioni e dallo stress.
Il "progetto d'amore" oggi (cioè il figlio), come sappiamo, può essere attuato grazie alle più svariate e sofisticate tecniche di pma: fecondazione omologa e fecondazione eterologa.

Quest'ultima ha destabilizzato tante coscienze, spaccato l'Italia e la legge in due e finalmente è stata sdoganata anche dalla legge italiana.

Cosa scatta nella psiche della coppia che decide di intraprendere l'eterologa?

Cosa succede nell’immaginario di questa coppia?
Quali paure?
Quali dubbi ?
Quali ansie?
Come coniugare il "non patrimonio genetico" di uno dei due genitori con l'aspetto identitario del nascituro?
Le ansie del dopo?
La mancanza di possibili somiglianze con i genitori?

La paternità, così come la maternità, non è soltanto un fatto biologico, ma un percorso emotivo, sociale e soprattutto intrapsichico del singolo e della coppia.
La strada verso l’eterologa è molto complessa sul piano emotivo, spesso rappresenta un vero attentato alla determinazione della coppia ed alla sua solidità, oltre che della sua unione ed alla fermezza delle sue intenzioni.
I partners devono obbligatoriamente essere sostenuti e supportati psichicamente, ben oltre il momento topico del concepimento.
Un percorso psicoterapico pre-fecondazione diventa indispensabile per sgombrare il campo da possibili nubi e da frequenti fantasmi, oltre che da grovigli psichici che ostacolerebbero la risposta positiva della donna che si sottopone alla fecondazione.
La coppia è segnata da un solco invisibile di infelicità e di disagio psichico che si interseca al vuoto ed al desiderio, bisogno di un ”utero pieno”, vibrante, abitato dalla vita e non dal nulla.

Che cosa succede nella mente e nell’immaginario delle coppie che decidono di includere nella loro unione un donatore-donatrice?

Queste coppie, se non adeguatamente preparate sul piano psichico, strutturano la “fantasia di un tradimento autorizzato e medicalmente legalizzato”.
Quest'ultimo se non viene reso cosciente all'interno di un setting adeguato, agisce con modalità disfunzionali minando la stabilità e l'unione della coppia di oggi e famiglia di domani.

 

Fonte:

http://www.futuroquotidiano.com/ovuli-congelati-egg-freezing-party/ 

Data pubblicazione: 24 gennaio 2015

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