Giornata internazionale della donna.

8 marzo, un festeggiamento di genere. Ma cosa dobbiamo festeggiare?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

Una contraddizione paradossale: un festeggiamento di genere, proprio in questo momento storico.

Ma cosa dobbiamo festeggiare? Le donne? Proprio oggi, con tutto quello che accade, con la corsa al massacro, con gli stupri di gruppo, con la violenza di genere?

international womens day

Aumenta l'emancipazione, ma anche la violenza sulle donne

Donne abusate, maltrattate, sfregiate con l'acido o incendiate. E, ancora, stalkerizzate o lasciate ad uno stato minimo di coscienza. Donne candidate a un triste destino e a una deriva dei tempi odierni, un perfetto paradosso della modernità.

Un aumento dell'emancipazione femminile viene seguito da un'impennata di violenza. Una maggiore parità tra i sessi, da aggressività e stupri. Una maggiore autonomia della donna, da uno schiacciante bisogno di controllo e di supremazia dell'uomo.

Cresce l'attenzione alle esigenze della donna?

Nonostante tutto, e nonostante gli eventi nefasti, la società di oggi sembra manifestare una maggiore attenzione alla donna, e alle sue esigenze più profonde.

Nasce la medicina di genere con il suo bollino rosa. La giurisprudenza inizia a interessarsi più fattivamente della tutela delle donne, con nuove leggi più immediate e lapidarie per evitare che fenomeni di stalker e di violenza si trasformino in femminicidio.

Allo stesso tempo però, in maniera assolutamente paradossale, cresce in maniera esponenziale e inspiegabile l'aggressività contro le donne. Siamo passati dall'atavico delitto d'onore al moderno femminicidio. Insomma, cambia la terminologia, ma non cambia il sottofondo di aggressività e di violenza.

Essere donna oggi. Simbolo della vita - anzi, colei che da la vita - è, a quanto pare, destinata alla morte. Divinizzata. Demonizzata. Colei che sedusse Adamo con la sua mela. Oggetto di stupri, di violenza di genere, di licenziamenti se gravida.

Nascere donna non è proprio facilissimo. Lavoro intenso, fatica di ogni genere, maternità e dopo parto, figli da crescere cercando - con modalità acrobatiche, più o meno immuni da sensi di colpa -, di essere mamme lavoratrici.

Pochi aiuti sul territorio, e tante difficoltà. Insomma, essere donna, soprattutto oggi, non è proprio una passeggiata.

Le donne nel mondo

India: aborto di genere

Nascere donna non è certo facile, ma immaginare di dover morire prima di nascere è una barbaria senza precedenti. In India per esempio, una pratica molto diffusa è quella di abortire quando si scopre di aspettare una figlia femmina.

L'aborto di genere: una figlia femmina viene considerata inutile, non rappresenta delle braccia per i campi, e non merita di essere istruita.

Quindi, è decisamente meglio evitare che venga al mondo

Le spose bambine

Se spostiamo lo sguardo dall'Italia agli altri paesi del mondo, troviamo il triste fenomeno delle spose bambine. Oggi nel mondo ci sono oltre 700 milioni di donne-bambine che sono state costrette a sposarsi da minorenni.

Poco più che adolescenti, abusate e manipolate, rinunciano alla loro crescita psico-fisica, diventando mogli e madri. Bambine che avranno una gravidanza precoce, che rischieranno di morire di parto, e che, nella migliore delle ipotesi, contrarranno una malattia sessualmente trasmissibile, oppure, nella peggiore, l'HIV.

Ovviamente, sono ragazzine che saranno costrette dagli eventi a smettere di studiare, e di sperare.

Un'infanzia rubata, e profanata.

Una strada senza ritorno.

"Ogni sette secondi, nel mondo, una ragazza con meno di 15 anni si sposa, spesso con un uomo molto più grande di lei", stando ai dati del dossier Every Last Girl: Free to live, free to learn, free from harm.

Le bombe-bambine

Bambine prescelte, rapite, addestrate e illuse, e per finire, fatte esplodere in qualche luogo affollato accompagnate dall'illusione di raggiungere Allah con i suoi doni. Anche in questo caso, piccole donne, rubate alla loro vita.

Un'adolescenza interrotta, senza possibilità di ritorno alcuno.

Stupro di gruppo

Donne stuprate in gruppo se indossano una minigonna succinta, perché meritano una punizione da parte del branco. Che sia pubblica, efferata, visibile, che funga da insegnamento alla sottomissione.

Il gioco della molestia sessuale di gruppo: il Taharush aka, è davvero "troppo" in voga nelle capitali europee.

Una nuova "moda" già praticata in tanti luoghi del mondo - la chiamano "gioco atavico", come se fosse un rituale antico, giustificabile e giustificato - è, invece, un terrificante "stupro di gruppo".

America e Trump: addio all'aborto

Nella patria della civiltà e del progresso l'ex presidente degli Stati Uniti Trump ha cancellato i finanziamenti del governo federale a tutte le organizzazioni che praticano (o fanno informazione, quindi secondo lui, promuovono) l'IVG, le interruzioni volontarie di gravidanza.

Passano i decenni, cambiano le leggi ed i presidenti, ed invece di tutelare la donna, tutto sembra danneggiarla.

Stupro virtuale: il sextortion

Ultima deriva del web di quest'ultimo anno è il sextortion, lo stupro virtuale.

Il sextortion è un'estorsione sessuale dove le donne sono sempre le protagoniste privilegiate di questa nuova "strategia commerciale".

Non solo mimose, ma riflessioni

In questa giornata così simbolica, ma così tanto svuotata di significato, oltre agli alberi di mimosa sradicati e divelti, credo diventi davvero importante riflettere su tanto altro oltre lo sterile festeggiamento data-correlato.

Data pubblicazione: 01 marzo 2017

2 commenti

#1

Cara Valeria, tutto vero quello che scrivi.. non dimentichiamo però che, correndo correndo, facendoci in quattro , tanto che le malattie cardiovascolari nelle donne sono aumentate moltissimo, tanti traguardi li abbiamo raggiunti, certo che è indispensabile essere responsabili e mature e sagge nella scelta degli ..
obiettivi di lavoro e d'amore, che non è facile affatto,,,
..Gli uomini , i nostri uomini , possono essere i nostri migliori alleati ..voglio crederci..!
Complimenti , sempre presente e sempre bravissima . Magda

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