Testosterone, androgeni e cancro della vescica

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Un nuovo studio, condotto da alcuni ricercatori dell’Università della Virginia di Charlottesville e dell’Università del Colorado in Aurora, sembra suggerire che le terapie con anti-androgeni, utilizzate già ora in alcuni tumori della prostata, possano essere efficaci anche nel controllo di alcuni tumori vescicali.


Neoplasie vescicali - Stadiazione

Gli ormoni androgeni, il più noto è il testosterone, sono interessati nell’espressione di una glicoproteina, la CD24, che è conosciuta come capace di peggiorare la prognosi di un tumore a livello della prostata.

Lo studio in questione ha sottolineato come ceppi di topi, non capaci di produrre questa glicoproteina, hanno una incidenza di tumori alla vescica minore e sviluppano, quando presente la neoplasia, meno metastasi; questo discorso vale soprattutto nei maschi.

Fatta questa constatazione i ricercatori hanno allora valutato campioni di tumori vescicali umani confermando questo stesso comportamento e confermando anche che, in presenza di alti livelli di CD24, si ha una più alta probabilità di ritorno del tumore.

Si è dimostrato infine che i livelli di CD24 sono a loro volta direttamente correlati a quelli del testosterone; da questa osservazione la conclusione dovrebbe essere che, se si diminuisce il tasso ematico di questo ormone ed androgeni correlati, in presenza di un tumore vescicale, dovremmo essere in grado di ridurre anche la possibilità che questo si riformi e/o si diffonda attraverso metastasi.

 

Fonte:

http://www.pnas.org/content/early/2012/09/25/1113960109.abstract?sid=c31e517f-440f-40e1-889e-cd0493e8260b

 

Data pubblicazione: 28 settembre 2012

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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