Carcinoma superficiale della vescica. Come comportarsi

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

 Nella review che riporto in bibliografia sono stati coinvolti alcuni tra i più autorevoli esperti di neoplasia transizionale della vescica (internetional bladder cancer group), e riassume e confronta le raccomandazioni emerse dalle principali linee guida internazionali (EAU, FICBT, NCCN, AUA).

Questo argomento è in effetti uno dei più dibattuti nell’ambito della ricerca sulla neoplasia vescicale, avendo importanti ripercussioni cliniche e pratiche sulla gestione dei malati.

Alcuni punti fondamentali sono supportati da significative evidenze scientifiche : la resezione endoscopica rappresenta il gold standard come diagnosi e trattamento nelle NMICB: la resezione deve essere completa e stadiativa (ovvero comprensiva della valutazione della tonaca muscolare, in assenza della quale la resezione deve essere ripetuta); la instillazione chemioterapica endovescicale è sempre consigliata nei pazienti considerati a basso rischio (lesione < 5 mm, solitaria), entro 24 ore dalla resezione (senza significative differenze tra mitomicina ed epirubicina) esclusi i casi in cui sia avvenuta una perforazione vescicale.

Nella gestione dei pazienti a rischio intermedio vi unanime accordo sulla indicazione alla esecuzione di instillazioni endovescicali adiuvanti, senza significative differenze né riguardo alla scelta del farmaco (BCG,Mitomicina) né sulla necessità di proseguire con istillazioni di mantenimento (giudicate opzionali e in ogni caso da non protrarsi oltre i 12mesi).

Nei pazienti ad alto rischio sono indicate le instillazioni con BCG con successivo ciclo di mantenimento; non c’è consenso univoco sulla indicazione ad eseguire un second-look (seconda resezione). In alcuni pazienti selezionati va considerata l’indicazione all’intervento di cistectomia radicale (casi multifocali, con carcinoma in situ associato, in caso di coinvolgimento dell’uretra prostaica o in caso di lesioni in sedi difficili da resecare endoscopicamente).

Rimangono tuttavia importanti “zone grigie” nelle quali ad oggi non ci sono definitive evidenze scientifiche: in primo luogo al reale attribuzione ad una categoria di rischio; quindi la scelta dello schema di instillazioni ottimale; infine la gestione delle malattie plurirecidive (treatment failure).

 Riflessione personale:

Argomento spinoso e dove non esiste ovviamente una omogeneità di vedute. Sarebbe utile richiedere sempre una seconda valutazione dei vetrini istologici letti in altre sedi ed eseguire una seconda resezione endoscopica nelle neoplasie stadio pT1

 

 

J Urol. 2011 Dec;186(6):2158-67. doi: 10.1016/j.juro.2011.07.076. Epub 2011 Oct 19.

A review of current guidelines and best practice recommendations for the management of nonmuscle invasive bladder cancer by the International Bladder Cancer Group.

Brausi M1Witjes JALamm DPersad RPalou JColombel MBuckley RSoloway MAkaza HBöhle A.

 

Commentato dal Prof. Montorsi in:

Progress in Urology, Update letteratura urologica, vol.3 n 1

Data pubblicazione: 13 luglio 2016

Autore

andrea.militello
Dr. Andrea Militello Urologo, Andrologo, Sessuologo, Patologo della riproduzione

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1991 presso Università La Sapienza di Roma.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Roma tesserino n° 43740.

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