Più pomodori e meno tumori alla prostata

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

 

Più pomodori uguale a meno tumori della prostata.

Questa notizia ci viene comunicata da una meta-analisi che ha considerato 42 lavori pubblicati fino al 2016 valutando diete, valori di licopene presenti nel sangue e relativo rischio di avere un cancro alla prostata.

Il lavoro ha studiato complessivamente 43.851 maschi su 692,012 nord e sudamericani, europei, australiani e asiatici.

Ricordiamo che il tumore della prostata è il secondo problema oncologico maschile più frequente e rappresenta la quinta causa di morte correlata a un cancro in tutto il mondo.

 

   

 

La prevenzione primaria specifica per questo tumore praticamente non esiste e i più importanti fattori di rischio individuati e considerati sono stati alcune predisposizioni genetiche, squilibri ormonali e vari fattori ambientali, soprattutto alcool, fumo, diete non corrette.

In questa prospettiva si è visto che il consumo abituale di prodotti a base di pomodoro sembrerebbe collegato ad una riduzione significativa del rischio nello sviluppare un tumore prostatico; questa notizia, secondo la ricerca pubblicata, verrebbe confermata da numerosi studi epidemiologici.

Il pomodoro, l’anguria, le carote ed altri ortaggi e frutti “rossi” contengono il licopene che dà appunto la caratteristica colorazione rossa di questi prodotti, questo è un carotenoide con una potente azione antiossidante.

 

    

 

Questa meta-analisi ci indicherebbe che consumare più pomodori o prodotti a base di pomodoro si assocerebbe ad una diminuzione del rischio nell’avere un cancro prostatico; la relazione dose-risposta sarebbe lineare: ogni 2 mg di licopene consumato determinerebbe una riduzione del rischio dell’1% e per ogni 10 mg per dl di licopene circolante nel sangue il rischio di avere questo grave problema oncologico scenderebbe di circa il 3,5%.

 

   

 

Altri lavori ora sono comunque necessari per confermare queste prospettive positive sul consumo di licopene e quindi di pomodori, come possibile prevenzione primaria del cancro alla prostata; studi che dovrebbero cercare di eliminare tutti i fattori collaterali che possono disturbare tali valutazioni di carattere epidemiologico.

Si dovrebbe ad esempio meglio studiare e capire le variabilità genetiche che determinano la maggiore o minore biodisponibilità del licopene, fattore questo che può variare da soggetto a soggetto ma di contro molto importante per meglio capire l’impatto individuale e reale del licopene sul rischio di incorrere o no in un tumore alla prostata.

 

Fonte:

Rowles JL 3rd et al. Prostate Cancer Prostatic Dis. 2017;20(4): 361-377

Altre informazioni:

https://www.medicitalia.it/blog/urologia/3699-i-perche-del-cancro-alla-prostata.html

https://www.medicitalia.it/salute/urologia/7-prostata.html

 

Data pubblicazione: 28 settembre 2018

Autore

giovanniberetta
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo

Laureato in Medicina e Chirurgia nel 1977 presso Università di Milano.
Iscritto all'Ordine dei Medici di Firenze tesserino n° 12069.

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5 commenti

#1
Ex utente
Ex utente

http://www.centumcellae.it/salute_e_bellezza/sfumature-di-salute-quanta-protezione-dalle-antocianine/

Buongiorno Dottor Giovanni Beretta, una sua riflessione può essere risolutiva per far capire ai Ricercatori di Medicina, una realtà poco o per niente considerata dagli Istituti Scientifici di Ricerca Medica.
Mi riferisco allo Studio da Lei pubblicato il quale riguarda la protezione verso il tumore alla prostata con una alimentazione ricca di pomodori, ma anche anguria, carote, e in genere ortaggi e frutti rossi.
Lo Studio cita la presenza e la protettività del licopene in questi ortaggi e frutti, ma stranamente nello Studio non si considera l'importanza primaria delle Antocianine le quali fanno parte dei Polifenoli.
E dunque quale è l'importanza delle Antocianine?
Le Antocianine stimolano il rilascio dell'Ossido Nitrico presente soprattutto nell'Endotelio delle Arterie, producendo in questo modo una potente Azione Vasodilatatrice, per merito della quale si ottiene l'Aumento della Circolazione del Sangue e dell'Ossigeno in tutti gli Organi del Corpo, determinando così l'antinfiammazione dovuta principalmente alla Rigenerazione Cellulare e la seguente protettività verso il cancro alla prostata e altri tipi di cancro.
Posso domandare un suo Giudizio in proposito Dottor Giovanni Beretta?
Cordiali saluti
Pino Fronzi

#2
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Gentile Sig. Fronzi,

è un argomento che lei mette in tutte le discussioni che apre nel sito; le ripeto che il mio giudizio, soprattutto sull'ossido nitrico, non è che positivo; più confuso e discusso mi sembra invece il discorso sulla "Rigenerazione Cellulare".

Ancora un cordiale saluto.

#3
Ex utente
Ex utente

Dottor Giovanni Beretta, auspicando un Suo Personale controllo, o indicando anche ai Ricercatori di Medicina i quali hanno a disposizione un Laboratorio, la necessità di controllare quanto da me intuito con una ricerca sulle malattie degenerative.
A questo riguardo posso affermare con certezza che, la Rigenerazione Cellulare si verifica per merito dell'Azione Vasodilatatrice determinata dall'Ossido Nitrico il quale viene rilasciato dall'endotelio delle arterie, a contatto soprattutto delle Antocianine (pigmenti) le quali sono presenti in abbondanza nei pomodori, ma anche in altre verdure e frutti colorati.

Ringrazio e Saluto
Pino Fronzi

#5
Dr. Giovanni Beretta
Dr. Giovanni Beretta

Grazie per il suo contributo di prospettive che già conosciamo; vedremo come verificare le questioni da lei sollevate.

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