La mutazione che ha reso inoffensivo il Coronavirus

ginoalessandroscalese
Dr. Gino Alessandro Scalese Urologo, Andrologo

Come è noto, tutti i virus a monofilamento di RNA come il Coronavirus, molto più di quelli a doppio filamento di DNA, vanno maggiormente incontro a “mutazioni programmate” indotte da numerosi fattori ambientali quali anche le radiazioni elttromagnetiche ed in particolar modo le tanto discusse radiazioni dei campi 5G.

La città di Whuan, città dorigine del covid-19, è guarda caso una città altamente industrializzata con sistema di comunicazione 5G d’avanguardia molto sviluppato.

La città inoltre, possiede tutti i fattori favorenti la trasmissione del virus ovvero

-Alta densità di popolazione

-Elevato tasso d’umidità

-Elevato tasso di inquinamento sia da polveri sottili che da campi elettromagnetici.

 

Breve sintesi sulla differenza 4 G/ 5 G?

1) Velocità di trasmissione dei dati del 5G è fino a 100 volte superiore di quella del 4G con velocità potenziale massima di 20 Giga bit per secondo.

2) Latenza: tempo di intervallo tra l’invio del segnale e la sua ricezione da 30 a 50 volte inferiore al 4G. Ciò permette di comandare a distanza e in tempo reale dispositivi e apparecchi anche chirurgici (nell’immediato futuro sarà possibile comandare il robot Da Vinci “A DISTANZA” molto diffuso in Europa ED ATTUALMENTE utilizzato solo IN LOCO, per eseguire interventi chirurgici ad alta complessità specie in ambito urologico.

3) Densità: il 5G permette di collegare fino a un milione di oggetti per km2, 100 volte di più che il 4G, senza impattare sulla velocità di connessione.

Entro la fine del 2024 si stima che il 5G raggiungerà oltre il 40% della popolazione globale e che ci saranno 1,5 miliardi di abbonamenti alla nuova tecnologia. Le reti 5G saranno reti di reti.

4) Utilizza il beamforming ossia una tecnologia che permette di direzionare e concentrare il segnale verso la posizione fisica dei dispositivi utenti.

Tutte queste caratteristiche sembrerebbero giocare un ruolo determinare nelle mutazioni virulente del Covid-19

Cosa sono le mutazioni programmate?

I virus ad RNA in pratica sono costituiti da una sequenza di 4 acidi nucleici ovvero Citosina (C), Timina (T), Uracile (U) Adenina (A) Guanina (G)

 

Nelle fasi di replicazioni le mutazioni avvengono ogni 1000-1.000.000 di basi aggiunte e, come detto prima, possono essere indotte da agenti fisici (raggi X, Raggi UV e Radiazioni elettromagnetiche od anche da agenti chimici). Tali mutazioni possono essere costituite da inserzioni o perdita di basi (delezioni), duplicazioni o inversioni di sequenze, rispetto alla catena originaria.

Esse possono essere determinare un potenziamento del Virus od al contrario un perdita del potere patogeno.

Cosa è successo a Marzo?

 

In Europa nei mesi di marzo si sono isolati più di 30 ceppi mutanti ad alto potere patogeno del Covid-19 definiti “quasispecie” ovvero virus caratterizzati da una elevata capacità di adattamento all’organismo umano con un “tasso ottimale di mutazione” ovvero un giusto compromesso fra le troppo poche e le eccessive mutazioni, fattori determinanti l’elevato potere patogeno in quanto sono in grado di dribblare efficacemente il sistema anticorpale e/o mantenere la capacità di infettare un altro soggetto.

 

Cosa sta accadendo ora?

Come si è sentito in molti comunicati stampa c’è un elevato sospetto che il Coronavirus sia stato minuziosamente costruito in laboratorio con l’intento di creare il Vaccino contro l’HIV poi sfuggito al controllo dell’uomo. Infatti all’interno della sequenza degli acidi nucleici del Covid-19 è stata riscontrata una lunga sequenza tipica del virus dell’HIV come se un pezzo di quest’ultimo fosse stato prelevato ed aggiunto al Coronavirus. L’ipotesi più avvallata è però l’origine animale definita zoonosi ovvero la formazione del virus sarebbe avvenuta nel pipistrello per poi potenziarsi nell’ospite animale intermedio e dunque compiere il fatidico “salto di specie” infettando l’uomo.

 

Come accade nella storia naturale di questa tipologia di virus respiratori, negli ultimi ceppi isolati, in alcuni si sono notate mutazioni troppo diradate nel tempo permettendo al nostro organismo di sviluppare idonei anticorpi efficaci, in altri si è verificata la perdita eccessiva di materiale genetico compresa la tanto discussa sequenza del virus dell’HIV con conseguente perdita del potere patogeno trasformando la sindrome respiratoria acuta (SARS = Severe Acute Respiratory Syndrome)) in un semplice raffreddore esente da complicazioni.

 

Cosa accadrà in futuro?

Il virus dovrebbe essere destinato ad estinguersi gradualmente come accaduto con il cugino virus agente patogeno della SARS Cov-1 del 2003.

 

Dov’è il rischio?

Il rischio sta nella presunta permanenza dei ceppi “quasispecie” di cui si è parlato prima, ovvero quelli con tasso di mutazione ottimale, in soggetti asintomatici che potrebbe causare la ricomparsa del virus nel periodo invernale generando il Covid -20.

Quest’ultima ipotesi è da ritenersi molto remota, considerate le elevate misure di restrizione attuate nella attuale pandemia virale!.

 

 

Sorgente principale: 

https://www.dbcf.unisi.it/sites/st13/files/allegatiparagrafo/28-04-2016/03_genetica.pdf

 

 

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Data pubblicazione: 30 maggio 2020

10 commenti

#1
Dr.ssa Franca Scapellato
Dr.ssa Franca Scapellato

Per favore, lascia perdere il 5G, che sia implicato nella diffusione del covid-19 è una bufala complottista, sbugiardata da molte fonti autorevoli. Correlazione non è causazione.

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