Donne “sessualmente compulsive”: la ninfomania

valeriarandone
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

 Il termine ninfomania è un termine desueto e non utilizzato più nella letteratura clinica, soprattutto quando si trattano tematiche inerenti le fluttuazioni del desiderio sessuale, come per esempio  l’ “iper-sessualità”.
Recentemente il  regista Lars Trier, talento di provocazione e dissacrazione, ha intitolato il suo prossimo film “Nynphomaniac", dando un taglio chiaramente “femminile” alla disfunzione.

Ma la ninfomania, oggi,  è davvero un'esclusiva del mondo femminile?

I percorsi del desiderio sessuale sono tanti e annoverarli in poche e ristrette categorie risulterebbe  un compito arduo, un cammino sinuoso irto di ostacoli dove è difficile inoltrarsi.
Il “continuum del desiderio sessuale” è difficilmente catalogabile e soprattutto varia durante le diverse fasi della vita.

Tra le svariate classificazioni del desiderio ricordiamo:

Il calo del desiderio sessuale o desiderio sessuale ipoattivo ed  il desiderio sessuale eccedente: quest’ultimo è caratterizzato da uno stato di eccitazione persistente e difficilmente appagabile.
Il desiderio sessuale femminile ad esempio, segue percorsi "altri" da quelli genitalici o testosteronici tipicamente maschili, si colloca infatti su un continuum che va dalla sua estinzione alla sua presenza, in funzione di svariati elementi intrapsichici e relazionali, ma certamente non correla con l’aspetto meccanico relativo alla sessualità.
Nel caso invece dell' oramai abusato "calo del desiderio sessuale", questo necessita sempre di diagnosi cliniche scrupolose ed adeguate e deve essere necessariamente contestualizzato.
Questa disfunzione sessuale, in assenza di patologie organiche o con la presenza di particolari farmacoterapie, può infatti manifestarsi con alcuni partners ed essere totalmente assente con altri, contribuendo così ad una “fluttuazione anomala” e poco prevedibile del desiderio sessuale.
Vorrei tentare di approfondire l'argomento affrontando il tema spinoso del “desiderio sessuale persistente”; questo solitamente viene poco esaminato in letteratura clinica per la sua particolare delicatezza. È un disturbo che tende a non attenuarsi, né con i rapporti sessuali, né con l' autoerotismo, ma si mantiene immodificato nel tempo, muovendo spesso le fila di comportamenti sessuali di tipo complulsivo e dipendente.

Questo disturbo è spesso accompagnato da altri comportamenti smisurati, come dipendenza da cibo, alcol, fumo, droghe e spesso anche da gioco d’azzardo.

La sexual addiction o l’iper-sessualità, assume però una diversa connotazione se viene riferita ad un uomo o ad una donna.

L’uomo vivace sessualmente, nell’immaginario collettivo, verrà simpaticamente etichettato come Don Giovanni, eterno Peter Pan o sessualmente esuberante, avvolto da un alone di vivacità e di intrigante curiosità. Una donna che soffre invece delle stesse fluttuazioni del desiderio, verrà etichettata come “ninfomane” e basta. 

Vediamo di capire il perché...

Anticamente le donne non potevano avere accesso alla sfera del piacere, sfera strettamente correlata con quella della procreazione e della prosecuzione della specie, era invece permesso loro di transitare all’intimità con l’unico obiettivo di mettere al mondo dei figli.
Molte etichette diagnostiche femminili, correlano con il nome di particolari sedi anatomiche: come utero o clitoride.
Le donne, venivano spesso etichettate come " isteriche", dal termine greco “isteros”, utero, quando i loro comportamenti erano atipici, poco categorizzabili, richiedenti o chiaramente nevrotici.
Anche il termine "ninfomane",  è un  termine che evoca la genitalità femminile, deriva infatti dal greco “nympé”, che significa appunto clitoride, vulva( ninfa) e manìa, appunto mania, enfatizzando la correlazione tra organi sessuali e possibili patologie psico/sessuologiche.

Sono trascorsi gli anni, anzi i decenni e “terminologie correlate al genere”, abitano ancora l’immaginario collettivo ed a quanto pare la filmografia internazionale.

La sessualità ha un’ importante dimensione “relazionale”, la sua diagnosi clinica non può non tenere ben presente quest’aspetto.
Ascolto quotidianamente pazienti, uomini e donne, che lamentano una sessualità frustrante, assente, quasi obbligata, caratterizzata da una passionalità stentata e da un erotismo sopito.
Gli stessi pazienti, poi, in altre fasi della loro vita e coppia, raccontano di un erotismo che infiamma corpo e psiche in una situazione di felicità ed innamoramento.
Le fluttuazioni del desiderio sessuale, quando si tratta di desiderio sessuale ipoattivo o di iper-sessualità, non correlano affatto al genere maschile o femminile, ma alla psiche\soma\relazione del soggetto.
Dare un nome, seppur evocativo e d’effetto, ad un film o ad una disfunzione sessuale che correla esclusivamente alla dimensione femminile, è profondamente falso sia dal punto di vista umano, che scientifico.

Bibliografia:

 DEUTSCH H.: La psicologia della donna, Einaudi, Torino, 1958.
 KINSEY A. C. : Il comportamento sessuale della donna, Bompiani. Milano. 1955.
 MASTERS W. H., JOHNSON V. E.: L 'atto sessuale nell'uomo e nelle donna, Feltrinelli, Milano, 1967.
 ELLIS A.: Les nymphomanes et hypersexuelles. Buchet-Chastel, Paris, 1967

Per approfondimenti, suggerisco le seguenti letture:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1240-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-prima.html

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/1268-i-disturbi-del-desiderio-sessuale-parte-seconda.html

Data pubblicazione: 14 luglio 2013

7 commenti

#1
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Desideravo aggiungere un'altra nota:

La ninfomania, fu considerata dapprima una "perversione", poi una vera e propria "patologia sessuale femminile" caratterizzata da una ricerca compulsiva di appagamento sessuale, da parte di donne anorgasmiche o con marcate disfunzioni sessuali.

Nel 1992 l'Organizzazione Mondiale della Sanità non riconobbe più nella ninfomania una patologia e nel 1995 la American Psychiatric Association tolse del tutto tale classificazione diagnostica dalla IV edizione.

Tale argomento, venne poi trattato sia dal punto di vista diagnostico, che terapeutico, unitamente alla variabile maschile, all'interno della più complessa categoria dell'ipersessualità

#2
Utente 188XXX
Utente 188XXX

Dottoressa Randone,che dire? nulla da commentare.
Solo da complimentare,lei è straordinariamente BRAVA.
Grazie di esistere.

#3
Ex utente
Ex utente

La dott. Randone ha pienamente ragione. Io aggiungerei il mio punto di vista in base a mie personali ricerche riguardo al fenomeno: La causa dell'eccessiva voglia di sesso di una donna va ricercata nei comportamenti dell'uomo, nel suo desiderio di materialismo, nel desiderio di dittatura, nel desiderio di ritornare a modalità religiose obsolete. Il comportamento sessuale della donna serve ad istruire l'uomo riguardo se stesso. Il tradimento è inevitabile quando ella non verrà appagata ed il tradimento è anche esso una conseguenza dove lui dovrà trovare soluzioni alternative al tradimento quando egli non è in grado di soddisfare l'appetito sessuale della sua amata.

#4
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Gentile Utente,
materialismo maschile, dittatura e modalità religiose obsolete…sembra che lei stia parlando di "meccanismi di difesa della psiche".
La sessualità rappresenta, come ha scritto anche lei, la strada verso la conoscenza di sé, ma di entrambi, non sempre c'è un docente ed un discente, ma- quando c'è amore- c'è circolarità tra dare ed avere.
Per quanto riguarda il tradimento, l'argomento è complesso ed abbastanza sfaccettato: personalmente credo sia la conseguenza del processo separativo della coppia.
L'altro\a rappresenta la fuga dalla coppia, dalla sofferenza e dal difficile e scomodo percorso verso la ricostruzione del legame.
Non credo che la soddisfazione sessuale sia direttamente correlata con il tradimento, ma la soddisfazione esistenziale, si.

#5
Ex utente
Ex utente

Dr.ssa Valeria, Io non sono un dottore, sono un appassionato di comportamenti sociali e mi interessa particolarmente il comportamento sessuale perchè credo sia legato al volere divino. Non credo nei rapidi giudizi quando si tratta di tradimento mi avvalgo invece di ciò che l'uomo ci mette a disposizione per far lavorare la nostra mente. Uno di questi attrezzi sono i buoni films. Anche se a carattere comico/erotico Io credo fermamente che Dio ci insegni delle cose come se noi fossimo bambini e dunque i bambini ridono anche ma sanno apprezzare la parte seria del film. Nella serie di Russ Meyer credo ci sia molto da imparare sul comportamento sessuale delle donne in quanto in tali opere le donne vengono uccise dal diavolo che non può nulla contro di loro e la loro bellezza fisica, ma esse insegnano anche lezioni agli uomini che si attaccano troppo al mondo e non vedono oltre. Mi scusi ma mi permetto di dirle con tutta franchezza e con dovuto senso di verità che se voi psicologi continuate a giustificare la mancanza di virilità dell'uomo e ad opprimere la donna sessualmente iperattiva non potete altro che fare danno alla società.
Cordiali saluti.
Roberto

#6
Ex utente
Ex utente

Buon gioro, vorrei chiedere delle informazioni, come è possibile contattarla in modalità privata? anche tramite internet?

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!

Guarda anche ninfomania