Instagram: mondo di immagini... ma l'intimità esiste ancora?

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo

L'intimità esiste ancora?
Il pudore, la riservatezza, sopravvivono ai tempi dell'etere?

Dimenticate le vecchie cartoline o le fughe all' estero in luoghi lontani e riservati, oggi Twitter, Facebook ed Instagram, accorciano le distanze ed azzerano l' intimità. 
Ogni vacanza, momento di intimità, luogo visitato, viene documentato da uno scatto ed immediatamente pubblicato su qualche profilo. Più condivisioni e "mi piace" verranno associati all' evento ed il protagonista della vacanza sarà felice ed appagato dalla sua "dimensione online" e dalla sua esistenza.

L' intimità ed il pudore, sembrano ormai essere stati totalmente sostituiti da una tendenza alla "pubblicazione ad oltranza", da condivisioni di tipo compulsivo e da una totale assenza di privacy.
Il mondo cambia, si evolve o involve, l' etere e le sue seduzioni ed immediatezze, ha modificato le relazioni, abbattendo due variabili fondamentali, due cardini indispensabili delle relazioni: "spazio e tempo".

Quali sono le motivazioni che sottendono questa moda/necessità?

Perchè gli adolescenti, sono totalmente pervasi da un bisogno di condividere, mostrare e mostrarsi?
Il vecchio diario segreto, sigillato con un lucchetto, la propria capsula del tempo, si è trasformata in un blog o in una pagina su FB, dove emozioni, sensazioni, immagini, pudore ed “intimità”, vengono mostrate ed esibite.

Facendo un veloce excursus storico, vediamo come in passato regnava la "dimensione elitaria" del legame, trattasi di amicizie, di amori o di colleghi, l' intimità e la riservatezza abitavano e regolamentavano le relazioni a due.
Lentamente, ma costantemente, questa dimensione di riservatezza è stata traslata, facilitata dalla rete, ad una dimensione di "condivisione", dove il pubblico ed il privato, spesso si confonde e si mescola senza alcun controllo.

I social network sono un grande esercizio di esibizionismo collettivo, un luogo dove essere belli, brillanti, altro da sé, dove inventarsi la vita che si desidera..., una ginnastica mentale ed emozionale continua. Facebook, luogo dell' etere, dove accumulare un "mi piace", funge da amplificatore emozionale e da nutrimento per un narcisismo imperante.

Oggi la "vista" sembra essere l'organo di senso più adoperato in assoluto.
Molti giovani avvertono prepotentemente l'esigenza di guardare, più che leggere, di condividere e pubblicare, più che di sentire e custodire... quello che una volta stava "dentro", in una dimensione di riservatezza e pudore, oggi transita al mondo esterno.
Fenomeno che il Prof. Pasini chiama " exitimia " e cioè l'esatto opposto dell'intimità e di cui il "sexting" ne è un' importante rappresentazione epocale.

Data pubblicazione: 12 settembre 2013

2 commenti

#1
Dr. Fernando Bellizzi
Dr. Fernando Bellizzi

Credo sia la diretta conseguenza della televisione e dell'individualismo, o meglio che mentre con la televisione si era tutti passivi, ecco che con internet si è tutti attivi.
Credo sia anche un fenomeno antico, nato in tempi lontani, solo che più circoscritto perchè non di pubblico dominio. Cioè, internet non fa altro che rendere più facile cose che prima erano più difficili o per pochi.
Le riviste di gossip esistono da decine di anni, quindi il gossip e la condivisione del privato esistevano già.
Invitare gli amici a vedere le foto di viaggio era una cosa che già si faceva anni fa: oggi condividere è più facile.

Il fenomeno, cioè, non è nuovo, è solo più amplificato ed alla portata di tutti. Prima c'era privacy perchè non era facile condividere.

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