Un by pass ed è stato effettuato un intervento

aseguito di cardiopatia ischemica sono stato sottoposto CORONOGRAFIA da cui è risultata una significativa patologia coronarica trivasale: coronaria sinistra tronco comune di buon calibro diffusamente interessato da patologia soft determinante are di stenosi assoluta pari a circa 6mm2. Arteria interventricolare anteriore di medio calibro, sviluppata sino all'apice cardiaco, interessata al tratto prossimale e medio da patologia mista determinante significativa riduzione di calibro del lume. Regolare canalizzazione del tratto distale del vaso che presenta piccolo calibro. Presenza di un sottile ramo diagonale interessato al tratto ostiale e prossimale da patyologia calcifica non valutabile per esiguo calibro del lumne. Arteria circonflessa di medio calibro interessata al tratto prossimale e dio da estesa patologia calcifica determinante significativa riduzione di calibro del lume. Regolare canalizzazione del tratto distale del vaso. Presenza di un ramo per il margine ottuso di medio calibro, regolarmente canalizzato. Coronaria destra: vaso dominante per calibro e ditribuzione interessato lungo il suo intero decorso da patologia mista a prevalente componente calcifica determinante diffusa, significativa riduzione di calibro del lume. purtroppo non è stato possibile effettuare angioplastiche e mi hanno trasferito in cardio chirurgia per un by pass ed è stato effettuato un intervento di LITA su IVA e graft venoso singolo su ramo marginale ottuso. Non sono riuscito a capire come mai visto che i by pass effettuati sono stati due non abbiano potuto mettere dei palloncini o stent invece di intervenire chirurgicamente. Grazie per una cortese risposta
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Dr. Stefano Benussi Cardiochirurgo 4
Non c'è ancora grande evidenza scientifica a supporto dell'opportunità di stentare il tronco comune piuttosto che rivascolarizzarlo chirurgicamente. I risultati della chirurgia coronarica in tale contesto sono invece molto affidabili e durevoli. In più, l'opzione chirurgica consente la sospensione in sicurezza dei farmaci antiaggreganti in caso di altra chirurgia. La stessa evenienza in presenza di stent medicati multipli non è priva di un certo rischio di trombosi intrastent.
un cordiale saluto.
SB

Prof. Stefano Benussi
Direttore Unità di Cardiochirurgia
Direttore Dipartimento Cardio-Toracico
Spedali Civili di Brescia

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dopo
Attivo dal 2009 al 2009
Ex utente
grazie mille per la sua sollecita risposta.