I figli crescono: l’adolescenza (parte seconda)

magda.muscara
Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta

Periodo difficile l’adolescenza, di grandi cambiamenti, crescita, emozioni.

Difficile per i ragazzi nel loro spesso impetuoso, alterno,spesso ribelle andare.

E difficile, duro per i genitori, preoccupati, spesso in ansia, con grandi difficoltà a gestire i problemi che si presentano loro ogni giorno e ogni giorno diversi, attraversati dalla delusione e dalla fatica di riconoscere in giovani spesso oppositori, critici, difficili a casa anche nelle piccole cose, ed anche a scuola, il loro bambino di ieri.

 

Val la pena di ricordare che secondo il Centro Studi sulla Famiglia dell’Università Cattolica di Milano l’adolescenza dei figli coincide con l’indice di “minor soddisfazione coniugale”.

Vediamo infatti il coincidere delle difficoltà e delle dinamiche descritte con le riflessioni ed i bilanci dell’età di mezzo, quando ciascuno si ferma a pensare a quello che ha dato, a quello che ha sognato, a quello che ha ottenuto.

E’ un momento critico della famiglia, molto molto frequente, ed è bene saperlo, penso, per non scoraggiarsi e continuare a credere nel nostro progetto..intelligenza e pazienza ci vogliono.

 

NON TUTTE LE ADOLESCENZE SONO UGUALI

Infatti gli esiti del processo adolescenziale sono diversi, come sottolinea il Canestrari:

ADOLESCENZA ADEGUATA - Vengono introiettate, cioè fatte proprie -  mentre viene acquisita la capacità di confronto critico per identificazione - le qualità positive dei genitori; c’è discussione e rilettura di ogni regola, ma con capacità di mediazione. ANCHE QUESTO PROCESSO E’ LENTO E PENOSO E FATICOSO, il ragazzo lo regge per poco tempo, poi torna indietro a fare il bambino, perché ha bisogno di verificare che i genitori sono sempre lì, per lui. I genitori hanno un compito impegnativo, devono essere capaci di reggere al conflitto senza arrabbiarsi troppo, né deprimersi, ed invece aiutare i ragazzi ad un esame critico della realtà,perciò essere tolleranti e flessibili. Questo tipo di adolescenza non è molto frequente.

ADOLESCENZA RITARDATA - piuttosto frequente, il ragazzo si difende, il potenziale critico è spento, viene riprodotto il modello familiare. Il ragazzo va bene a scuola , sceglie amici e partners approvare dai genitori. Si tratta di fatto di ADOLESCENZA RITARDATA, Canestrari nota che questi soggetti si “nevrotizzano a trent’anni, al primo impatto con la raltà, nascita del primo figlio,difficoltà di lavoro”..

ADOLESCENZA PROLUNGATA - abbastanza frequente, il Blos parla di una “libidinizzazione degli stati egoici dell’adolescenza”. Cosa vuol dire ? che il ragazzo, la ragazza, permangono a lungo nella fase delle “non scelte”, in una sterminata giovinezza che li protegge dall’impatto con la realtà, hanno progetti grandiosi, spesso sono stati sopravvalutati dai genitori, hanno scarso senso della realtà, di cui hanno anche in parte paura e quindi .. aspettano.

ADOLESCENZA ABBREVIATA - è questo il caso dei ragazzi che lasciano la scuola e lavorano. Spesso sospinti dal desiderio e anche dal bisogno di lavorare ed anche dalla fretta di lasciare un mondo paziente ed infantile di attese per guadagnare subito un piccolo stipendio, poter essere autonomi e perciò più liberi anche di avere presto i vari status simbol, socialmente prestigiosi, telefonini, motorini ecc. che sono utilizzati anche come compensazione a giornate pesanti. Dagli altri ragazzi sono spesso invidiati, poiché questi non riflettono abbastanza che “il tutto e subito” può essere rischioso, in quanto apre la porta ad una possibile staticità di vita successivamente. Canestrari classifica questi soggetti come facenti parte dell’adolescenza sacrificata.

Come si vede l’adolescenza è un periodo complesso, importante, difficile da schematizzare in categorie chiuse, i genitori debbono avere fiducia nell’amore che hanno dato, vivere questo periodo tempestoso come una burrasca che passa, se la barra del timone viene tenuta con una intelligente, attenta mano.

Data pubblicazione: 24 marzo 2012 Ultimo aggiornamento: 12 aprile 2012

1 commenti

#1
Dr.ssa Valeria Randone
Dr.ssa Valeria Randone

Salve Magda,
Bell' articolo, speriamo che le mani al timone, siano sempre quattro..........sarebbe meno faticoso per tutti!
Valeria

Per aggiungere il tuo commento esegui il login

Non hai un account? Registrati ora gratuitamente!