Disturbo fobico

n.patane
Dr. Nicola Patanè Psicologo, Psicoterapeuta

"Porto addosso le ferite delle battaglie che non ho combattuto" F. Pessoa

Le diverse forme di fobia si differenziano secondo ciò che può scatenarle: dalla paura di perdere il controllo ed impazzire, alla paura di volare, di arrossire, di farsela addosso, di poter fare male agli altri e a se stessi, sino alla paura di morire o avere un attacco di panico.

Chi soffre di un disturbo fobico è pervaso da un invasivo senso di ansia che lo tiene costantemente in allerta rispetto a ciò che lo circonda, sino ad arrivare a provare spavento anche per situazioni future percepite come pericolose.

Esperienze di paura già vissute richiamano alla memoria primordiali e irrazionali sensazioni di terrore che tengono in ostaggio la mente del fobico che in questa maniera costruisce ciò che teme. Nelle forme più generalizzate si può arrivare addirittura a provare "paura della paura" anche in assenza di situazioni scatenanti.

Per quanto possano essere differenti le forme in cui il disturbo si manifesta, appaiono invece ridondanti e costanti alcuni meccanismi su cui il problema si struttura e si mantiene (tentate soluzioni): l'evitamento, la richiesta di rassicurazioni ed aiuto, controllo che fa perdere il controllo.

Evitare o rimandare situazioni e stimoli che spaventano, non fa altro che confermare il senso di incapacità nel dominare l'ansia ed il risultato è spesso che chi soffre della sindrome fobica, si ritrova a vivere una vita con molte restrizioni che si allargano a tutti i campi dell'esistenza sino a diventare un modus vivendi.

Il tentativo di controllare reazioni psicofisiologiche spontanee quali ad esempio battito cardiaco, stati d'ansia e paura, vertigine, conduce inevitabilmente a perderne il controllo e confermare il senso impotenza che alimenta la paura.

Data pubblicazione: 23 aprile 2014 Ultimo aggiornamento: 29 aprile 2014

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